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Contratti di Fiume, nuova frontiera della riqualificazione dei bacini

cosenza palazzo provinciaCOSENZA– La Sala Nova del Palazzo della Provincia in piazza XV Marzo ospiterà domani, venerdì 7 marzo alle ore 10 il convegno dal tema I contratti di Fiume. Una pianificazione e una gestione responsabile a tutela dei cittadini e del territorio. Obiettivo: contenimento del degrado eco-paesaggistico e riqualificazione dei territori dei bacini idrografici.

All’incontro sono stati chiamati a contribuire alla realizzazione di un programma di azioni pluriennali, non solo Regioni, Province, Comuni, Organismi di programmazione idrica, idrogeologica, idraulica, paesaggistica, agricola, Autorità di Bacino, ATO Idrici, Genio Civile, Soprintendenze ai Beni Culturali, Paesaggisitici ed Ambientali, Ispettorati Forestali, Comuni, Enti Parco, ecc. ma anche abitanti, comunità locali rurali e urbane, settori produttivi agricoli, industriali e terziari.

Al convegno parteciperanno Leonardo Trento, assessore Provinciale al Governo del Territorio, Giovanni Soda, dirigente del Settore Programmazione e Valorizzazione del Patrimonio Architettonico, Paesaggistico e Ambientale della Provincia, Massimo Bastiani, coordinatore Scientifico del Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, Andrea Bianco, ricercatore presso l’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale, Saverio Putortì, direttore generale del Dipartimento Urbanistica della Regione Calabria, Gino Mirocle Crisci, rettore dell’Università della Calabria, e Mario Oliverio, presidente della Provincia.

Con questo convegno, realizzato in collaborazione con il Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume e con la Società dei Territorialisti, la Provincia di Cosenza lancia una discussione su un tema inedito, i Contratti di Fiume, appunto, che possono essere considerati uno strumento innovativo per la costruzione delle condizioni migliori al fine di rigenerare gli ecosistemi fluviali, migliorare la qualità delle acque, riqualificare i paesaggi vallivi e fluviali, presiedere alla sicurezza idraulica. I Contratti di Fiume, del resto già diffusi in molte parti del mondo e d’Europa e compresi dell’agende governative di diversi Paesi, possono consentire un più efficace coordinamento delle politiche di prevenzione del rischio idrogeologico, una migliore presa in carico delle problematiche di manutenzione e cura dei territori e dei paesaggi fluviali, la valorizzazione dei bacini idrografici, il controllo della qualità delle acque, in coerenza con gli obiettivi europei di sviluppo sostenibile, equilibrio territoriale, qualità della vita e dell’ambiente.

“Serve un approccio multidisciplinare, multiattoriale, multisettoriale – spiega l’assessore Trento – che preveda la partecipazione e il confronto di tutti gli attori del dominio pubblico e dell’universo del privato. Per raggiungere le finalità della sicurezza, della mitigazione e prevenzione dei rischi idrogeologici, della valorizzazione paesaggistica, dell’uso sostenibile delle risorse, del riequilibrio ambientale, della cultura dell’acqua, della fruizione turistica sostenibile”.

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