Longobucco diventa città energetica


Cogeneratore a biomassa solida per gli edifici adibiti ad attività didattico/culturale e capace di inquinare meno di dieci caldaie e tre caminetti messi insieme. Il progetto, grazie a due finanziamenti ministeriali di 700 mila euro, non supererà i 100 mq. Esecutivo e tecnici chiariscono ogni dubbio: rischi zero, benefici  per tutti. Longobucco comune modello perché paese virtuoso: sarà in grado di rendersi autosufficiente dal punto di vista energetico, risparmiando sulle bollette e azzerando le emissioni di CO2, sfruttando nel rispetto dell’ambiente le grandi risorse rinnovabili di cui il territorio dispone. È dalla pulizia del sottobosco che si ricaverà la materia prima per il cogeneratore. 
È quanto hanno chiarito sia il Sindaco Luigi Stasi che Davide Federico, assessore comunale alle politiche energetiche, introducendo gli interventi dei tecnici intervenuti, ieri (venerdì 5 ottobre) al partecipato dibattito tenutosi presso l’affollata piazza Matteotti, moderato da Lenin Montesanto.

“Gli enti locali e le politiche di sviluppo sostenibile” è il tema sul quale è intervenuto l’ing. Giovanni Romani, energy manager della Provincia di Cosenza, che ha incentrato la sua relazione sui benefici economici ottenibili con impianti di questo tipo. È stato l’architetto Francesco Campana, progettista dell’impianto, che si è addentrato maggiormente nei dettagli tecnici del “Progetto di un cogeneratore a biomasse solida per gli edifici adibiti ad attività didattico/culturale del comune di Longobucco”. E lo ha fatto comparando esperienze analoghe e diverse, dimostrando, numeri alla mano, attraverso slide commentate, peculiarità e benefici dell’iniziativa progettuale di Longobucco, la più finanziata in Calabria dal Ministero dell’Ambiente, proprio perché innovativa. Tra i casi confrontati, il sito energetico a biomasse di Belgioso (PV), 25 volte più grande di quello che sarà realizzato a Longobucco, con metodi diversi di utilizzo delle risorse e affidamento del servizio a terzi. 

Ribadito, dal Sindaco Stasi, nelle sue risposte finali al pubblico, sia l’assenza di rifiuti nel progetto in questione, sia l’intenzione di continuare una battaglia di civiltà (attraverso la lotta ai predoni del bosco) per fare di Longobucco una Città sostenibile ed energetica, investendo con strategia sulle risorse naturali nonché risanando il bilancio dell’ente.

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