OK Bilancio Geraci: Si chiude un’ epoca

Giuseppe Geraci

CORIGLIANO – Riconosciuti 700.000 euro di debiti fuori bilancio, ereditati dal passato; tagli complessivi per oltre 1 milione di euro; zero anticipazione di cassa dallo scorso novembre 2013; inalterati i servizi essenziali; razionalizzazione delle risorse e controllo scrupoloso di tutte le fonti di spesa. Sono, questi, alcuni degli elementi caratterizzanti del bilancio di previsione 2014 sul quale l’assise consiliare dei giorni scorsi ha fatto registrare, attraverso l’approvazione da parte della maggioranza e l’astensione di parte delle opposizioni, un importante momento di responsabilità da parte della Politica. – CIRCA 9 MILIONI DI EURO PER SALDARE I DEBITI (certi, liquidi ed esigibili) CONTRATTI DAL COMUNE CON LE IMPRESE al 31.12.2013, è arrivato stamani (mercoledì 1 ottobre) anche l’atteso via libera della Cassa Depositi e Prestiti alla richiesta comunale di adesione al Decreto 66/2014 (Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale). Ad esprimere, per questi motivi, grande soddisfazione è il Sindaco Giuseppe GERACI per il quale, per la prima volta nella storia amministrativa recente, il Consiglio di Corigliano approva un bilancio reale, non dissimulato. Quello discusso e licenziato nei giorni scorsi – dichiara il Primo Cittadino – è sicuramente il primo bilancio politico-amministrativo di questo esecutivo, dopo 15 mesi di gestione attenta e ponderata, finalizzata all’obiettivo del risanamento radicale delle finanze e della stessa credibilità di questa istituzione pubblica. Con l’approvazione di questo documento – continua – si chiude un’epoca e se ne apre un’altra. In una stagione di decurtazioni nazionali, di grave crisi economica e di nuovi balzelli governativi scaricati sui cittadini, quello approvato è certamente un bilancio di grandi sacrifici e di tagli, resisi obbligatori per compensare gli sprechi del passato e per confermare l’adesione alle prescrizioni della Corte dei Conti (grazie alla quale, nel dicembre del 2013, abbiamo evitato il dissesto dell’ente). Abbiamo dovuto compiere – va avanti – scelte difficili ma imprescindibili  per la realizzazione di nuove prospettive  che  possano permettare  un’avvenire  diverso di questo comune e di questa Città.

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