USB: a fianco del progetto donna

CATANZARO – Tutto il nostro appoggio alla lotta delle donne oggi a Catanzaro contro le assurde decisioni del governo calabrese che come suo solito è anni luce dai problemi reali delle persone.
Con il mancato finanziamento del progetto nato nel lontano 1995 per tutela delle donne vittime di violenza, si è dimostrata, ancora una volta, la sensibilità di questa politica verso le donne, come se in questi anni contro le donne non fosse mai successo nulla.
Ma quello che ci meraviglia, anche se della politica non c’è mai da essere sorpresi, che alla vice presidenza della regione c’è una donna !
La USB, oltre a metterci la faccia come si leggeva dagli slogan dell’associazione ci mette tutto il sindacalismo di base conflittuale, per dire alla politica regionale che si può fare tanto per stare dalla parte delle associazioni di “prossimità”, quelle che giornalmente vivono i problemi dei vari quartieri delle città.
Abbiamo invitato la giunta regionale ed aspettiamo una risposta, ad aprire immediatamente un tavolo sulla programmazione e l’attuazione dei “fondi strutturali” (fondi pubblici comunitari), quei fondi che costituiscono il braccio finanziario della politica di coesione della UE.
Nella prossima programmazione 2014-2020, i fondi che dovranno sostenere un nuovo sviluppo delle regioni UE secondo tre priorità: crescita intelligente, sostenibile e inclusiva (documento Europa 2020).
Perché anziché finanziare consulenze esterne per trovare progetti da mettere in campo (o peggio finanziare progetti che dopo un po’ puntualmente falliscono con i soldi della comunità che vanno in fumo), non proviamo a mettere in gioco le “intelligenze” che sono insite in questa regione !
La regione Calabria è destinataria di sei miliardi e duecentosessanta cinque 6.264.MLR, oltre i fondi residui dell’attuale programmazione 2007-2013.
Quindi apriamo il tavolo del partenariato con la gente e con le associazioni serie come il “progetto donne” contro le violenze fisiche e psicologiche, contro i femminicidi contro ogni sopruso sulla gente sui lavoratori.

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