Vicenda dei due lavoratori LSU restituiti al bacino regionale

CASSANO ALL’ IONIO (CS) – Il Tribunale di Castrovillari – Sezione Lavoro, con sentenza del 19.02.2013, ha dato ragione al Comune di Cassano All’Ionio, dichiarando cessata la materia del contendere, decidendo sul ricorso d’urgenza presentato da Francesco Mungo, uno dei due lavoratori LSU, restituiti dapprima al bacino regionale per talune inottemperanze comportamentali e successivamente reintegrati dallo stesso Ente comunale a far data dal 20 gennaio 2014, contro la delibera gi Giunta municipale che ne aveva statuito la restituzione alla Regione. In merito a tale complessa vicenda, Il Sindaco di Cassano All’Ionio Giovanni Papasso, ribadendo la corretta condotta dell’Amministrazione Comunale, per come tra l’altro accertata in sentenza dal Giudice del Lavoro, per il tramite del legale dello stesso Comune nella vertenza, avv. Gianni Grisolia, ha tenuto a precisare:«In merito alla controversia instaurata contro il Comune di Cassano allo Ionio da due lavoratori socialmente utili, Francesco Mungo e Domenico Molito, che hanno, rispettivamente, impugnato avanti il Giudice del Lavoro la delibera della Giunta Comunale che aveva disposto la loro restituzione al bacino di utenza Regionale sospendendoli contestualmente dall’impiego, si precisa, preliminarmente, che le delibere citate non equivalgono a “licenziamento” bensì dispongono la restituzione dei due lavoratori interessati alla Regione Calabria perché fossero destini ad un diverso bacino di intervento. Tale deliberato, motivato da ragioni di urgenza connesse alla tutela del buon funzionamento della pubblica amministrazione, è stato superato dalla successiva delibera della Giunta Comunale del 31.12.2013 che ha nuovamente inserito i due lavoratori interessati nell’elenco di quelli da utilizzare nell’anno 2014 presso il Comune, con conseguente loro immissione in servizio avvenuta in data 20 gennaio 2014. Ciò precisato e con riferimento alle vertenze giudiziarie in corso avanti il Giudice del Lavoro si evidenzia che – ha spiegato il legale – mentre il Giudice del Lavoro chiamato a decidere la vertenza instaurata da Molito Domenico ha emesso in data 18.02.2014 ordinanza, e non sentenza, di condanna del Comune e statuito l’obbligo di riutilizzare il ricorrente quale lavoratore LSU, riutilizzo per come detto già avvenuto in data 20 gennaio, il Giudice del Lavoro chiamato a decidere sulla vertenza instaurata da Domenico Mungo ha emesso, in data 19.2.2014, sentenza di cessazione della materia del contendere, senza statuire alcun obbligo a carico del Comune.In buona sostanza, al fine di risolvere il contrasto di giudicati su fatti ed ipotesi simili, il Comune proporrà formale reclamo al Collegio con richiesta di revoca della ordinanza del 18 febbraio scorso che ha deciso la vertenza instaurata da Molito Domenico, perchè palesemente infondata in punto di fatto e di diritto in considerazione del venir meno delle ragioni di urgenza poste a base del ricorso introduttivo stante la immissione in servizio del ricorrente avvenuta in data precedente la citata ordinanza.Va, infine, ribadito l’impegno dell’Amministrazione comunale al mantenimento dei posti di lavoro ed alla realizzazione dei progetti di attività LSU nel pieno rispetto delle regole e della convenzione stipulata con la Regione Calabria. Eventuali comportamenti destabilizzanti – ha concluso – del sereno svolgimento delle mansioni che ciascun lavoratore LSU è chiamato a svolgere saranno anche in futuro puntualmente perseguiti nei modi e forme di legge a tutela del buon funzionamento della pubblica amministrazione e dell’interesse pubblico che la stessa è deputata a perseguire».

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