Contro la violenza sulle donne: la lettera aperta del centro Lanzino

violenza donneRiceviamo e pubblichiamo integralmente:

“Gent.me e Gent.mi on.li

intendiamo con questa lettera/appello rendere pubbliche alcune fondamentali raccomandazioni perché possiate tenerne in debito conto nell’ attuazione del Piano contro la violenza alle donne che, in applicazione delle disposizione nazionali ed internazionali, nelle sedi deputate, l’amministrazione regionale si sta accingendo a mettere in campo. Come riconosciuto nelle stesse premesse del Piano Nazionale, i centri antiviolenza che nascono e si riconoscono nel movimento politico delle donne hanno contribuito in modo determinante a far emergere e a dare visibilità al problema della violenza maschile sulle donne, e a tracciare una metodologia di intervento il cui valore è riconosciuto a livello transazionale. Metodologia che è innanzitutto una modalità di relazione da donna a donna, fondata: sulla consapevolezza che la libertà di ciascuna ci riguarda tutte; sul riconoscimento di una comunanza di problematiche con chi si trova in uno stato di temporanea difficoltà a causa della violenza; sull’importanza di sostenere ciascuna nelle sue scelte. Le azioni politiche per il contrasto alla violenza degli uomini sulle donne, in ambito domestico e più in generale nella sfera delle relazioni uomo/donna, non possono prescindere dal sapere che questi luoghi hanno elaborato, un sapere fondato sulla relazione individuata e applicata attraverso la metodologia dell’accoglienza; un sapere che ha contribuito a delineare i contorni quantitativi e qualitativi delle violenze maschili contro le donne, attraverso un’attività sistematica di raccolta dati fondata sulle esperienze delle donne accolte, iniziata quando ancora nessun soggetto istituzionale ne ammetteva l’esistenza. Ecco perché chiediamo con forza che la Regione Calabria nel definire i criteri per l’individuazione dei centri antiviolenza e delle case rifugio si rifaccia a quanto asserito nella Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica adottata ad Istanbul, e a quanto sancito dalla legge 119/2013 e nella Convenzione di Istanbul. Competenze specifiche, metodologia adeguata, disponibilità di personale formato sulla violenza di genere, cinque anni di esperienza certificata nel settore siano dunque prerequisiti imprescindibili per fare insieme del piano della Regione Calabria contro la violenza alle donne un primo buon esempio di politica di genere, condivisa e partecipata”.

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