ENEL, polemiche deleterie al confronto

ROSSANO (CS) – Il sindaco Giuseppe Antoniotti, precisando alla logorroica querelle imbastita dal solitario capogruppo consiliare del Partito Democratico. “Prendiamo atto che il capogruppo del Partito democratico ha abdicato al ruolo demandatogli dall’elettorato: zero proposte a fronte di un’opposizione, ai limiti del grottesco, improntata sul nulla. Del resto, per citare l’Oscar Wilde a lui tanto caro, ama molto parlare di niente perché è l’unico argomento di cui sa tutto! Mentre omette, volutamente, di dire che tutte le emergenze, i problemi e le questioni che oggi è costretto a rincorrere questo Esecutivo sono figlie di cinque anni di gestione fallimentare del Centro Sinistra cittadino. La chiusura della centrale Enel di Rossano, che è tra le 23 sedi sopprimende in Italia, trova la sua genesi nel 2010. Quando al “no” condiviso al carbone non è stata avanzata alcuna proposta alternativa e possibile. Questa è la realtà dei fatti. Dunque, quando il solitario giovanotto democratico sottolinea che la minoranza non ha il compito di promuovere idee, dovrebbe correggersi, oltre che fare un corso accelerato di deontologia politica. Magari asserendo che lui ha il solo talento di aizzare e fomentare polemiche. Un velo spesso di vergogna del quale dovrebbe fare ammenda. Anche sulla questione Enel abbiamo dimostrato serietà intellettuale e amministrativa aprendoci, non solo ora, ai suggerimenti di tutte le aree sociali e politiche propositive della Città. Proseguiamo il confronto con l’azienda per cercare di trovare una soluzione che miri allo sviluppo del territorio, tutelandone l’ambiente e garantendo una nuova ricaduta occupazionale. Intervengo per il profondo rispetto che questa Amministrazione comunale nutre nei confronti dei cittadini, ma anche per fare dovuta chiarezza rispetto alle sciocchezze, figlie della pochezza politica di una parte del tutto minoritaria dell’opposizione consiliare, che, purtroppo, siamo stati costretti a leggere ed ascoltare negli ultimi giorni in merito alla questione Enel. Chiariamo subito due concetti. Innanzitutto, il confronto tra l’attuale Governo di centro destra ed Enel non riapre oggi ma la necessità di far approdare la discussione in Consiglio comunale nasce da numerosi e propedeutici incontri tenutosi con i vertici aziendali sin dal 2011. Inoltre, ad oggi non c’è alcun progetto di riconversione per l’attuale impianto da centrale termoelettrica a termovalorizzatore, anche perché non ci risulta che Enel abbia mai investito in questo settore. Al momento da amministratori e classe politica del fare e attenta stiamo vagliando diverse idee da proporre alla società energetica e non solo quelle che produrremo come maggioranza. L’ipotesi di un impianto a letto fluido è solo una delle tante al vaglio, ma sicuramente non l’unica. Siamo attivi su più fronti e, contrariamente a quanto succedeva in passato, a nostre spese stiamo visitando più aree di produzione per verificare di persona diverse tipologie d’impianto. Ci avvaliamo, di volta in volta, del supporto volontario di tecnici qualificati, perlopiù concittadini che vivono ed operano lontani da Rossano, proprio perché qui, prenda appunti il giovanotto del Pd, non hanno trovato sbocchi per la loro attività professionale. Così da poter constatare i metodi di produzione ma anche e soprattutto l’impatto ambientale e sociale che gli stessi hanno sui territori. Non c’è nessuna propaganda se non quella di informare in modo rigoroso e puntuale i cittadini rossanesi. Piuttosto che criticare, invece, sarebbe meglio fare un plauso alla Maggioranza e in particolare ai tre capi gruppo Adele Olivo, Pino Mascaro e Lorenzo Antonelli che con grande spirito di servizio e con atteggiamento lodevole stanno mettendo a servizio della comunità il loro tempo, per giungere, si spera, a una risoluzione quanto più positiva per la Città e per il territorio. Una cosa è certa: contrariamente alle intenzioni del capogruppo del Pd, il Governo Antoniotti vuole una riconversione sostenibile della centrale di contrada Cutura e soprattutto cerca un’opportunità di sviluppo concreto per il complesso industriale più importante della Sibaritide e rispettoso delle vocazioni del territorio. Chi ostacolerà questo processo se ne assumerà la responsabilità politica, soprattutto nei confronti di tanti giovani che non hanno avuto la fortuna di entrare subito nel mercato del lavoro. “

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