Il Sindaco Russo cerca risposte dalla Regione

CROSIA (CS) – «Diritto alla mobilità. È impensabile che Trenitalia stia pianificando l’ennesimo taglio di fermata sulla stazione di Mirto – Crosia, punto di riferimento strategico per tutta la popolazione dell’entroterra. Per le Ferrovie dello Stato probabilmente questo rappresenterebbe un semplice calcolo di bilancio. Per l’intera Valle del Trionto, che comprende circa 20mila abitanti, sarebbe, invece, un disagio immenso e improponibile. L’ennesimo scippo assurdo, in un comprensorio già depauperato dei servizi essenziali. Serve una presa di posizione decisa e compatta dell’intero territorio. Non vogliamo più subire scelte aziendali improprie, che umilino e oltraggino ulteriormente quest’area della Calabria e le sue aspirazioni di sviluppo. Si pensi a razionalizzare le risorse dove è possibile e non dove ormai non è rimasto nemmeno l’essenziale»: è questo l’appello del sindaco Russo, che interviene commentando l’ipotesi di soppressione della fermata alla stazione di Mirto-Crosia, sulla tratta del treno Regionale Sibari – Catanzaro Lido. Il Primo Cittadino, non appena appresa la notizia, si è mobilitato per spostare la questione sui tavoli regionali dell’Assessorato ai Trasporti. «L’ipotesi di soppressione – incalza Russo – della fermata presso la stazione di Mirto – Crosia, in favore probabilmente di una razionalizzazione dei costi ed una maggiore velocità del percorso, risulta completamente irrealizzabile. Il treno in questione, infatti, solitamente passa dalla nostra cittadina alle ore 6:30, consentendo ai numerosi pendolari che quotidianamente usufruiscono del servizio per motivi di lavoro e di studio, di arrivare a Crotone e a Catanzaro Lido entro le 8:35. Sopprimere questa fermata, costringendo gli utenti ad arrivare fino a Cariati per prendere il treno, comporterebbe un disagio incalcolabile, non soltanto per i cittadini di Crosia, ma soprattutto per i residenti dell’entroterra. Gli abitanti di paesi come Bocchigliero, Longobucco, Caloveto, che già affrontano un lungo e disagevole percorso per arrivare alla nostra stazione, si vedrebbero costretti ad allungare il proprio tragitto percorrendo ulteriori quindici chilometri di Statale 106. Una situazione del tutto paradossale che penalizzerebbe sempre di più un’area rilevante della Calabria».

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