Mancata bonifica della Legnochimica a Rende, Barbanti e Parentela (M5S): «Intervenga il Governo»

ROMA – «Il caso della mancata bonifica dell’area ex Legnochimica a Rende approda alla Camera. Come Movimento 5 Stelle ci siamo rivolti direttamente al Ministro dell’Ambiente per chiedere quali azioni siano state messe in atto dal Governo volte a verificare il grado di inquinamento raggiunto in quel sito industriale. Secondo noi sono già stati superati i livelli di guardia, il che giustificherebbe un intervento di natura straordinaria da parte del dicastero cui è rivolta la nostra interrogazione parlamentare. Ancora una volta è grazie agli attivisti del Meetup di Rende, supportati dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Domenico Miceli, se l’annosa vicenda non è rimasta impantanata tra le carte della burocrazia e delle promesse fallaci dell’azienda ora in liquidazione. Basti pensare che la Procura di Cosenza, che nel luglio del 2011 ha posto sotto sequestro l’area, aveva intimato anche l’avvio della bonifica entro e non oltre il 30 ottobre dello stesso anno. Operazione che non è mai partita e che ancora oggi è lontana dal vedere la luce. Chiediamo al governo, quindi, un intervento deciso, che possa essere d’impulso per smuovere dall’apatia tutti gli enti che devono far partire la bonifica e che, soprattutto, metta spalle al muro la società in liquidazione che deve assumersi le proprie responsabilità. Chi ha inquinato deve pagare e deve riconsegnare un territorio pulito alle popolazioni autoctone»: questa la dichiarazione dell’On. Sebastiano Barbanti.

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