Oliverio a Rosarno: “La ‘ndrangheta si sconfigge con la cultura della legalità”

UNO“La criminalità organizzata, anche quella fatta delle omertà, delle complicità, dei silenzi e dei comparaggi, che vive all’ombra della ‘ndrangheta e costituisce il “brodo” di cui essa si nutre, può essere contrastata e sconfitta se manifestazioni come quella di stamattina si moltiplicano e se cresce una cultura della legalità e dei diritti sulla quale ci giochiamo il nostro futuro. La Calabria vince o perde la sfida con il proprio futuro su questo terreno e noi, insieme a tutte le forze sane di questa regione, dobbiamo mettercela tutta perché in questa sfida prevalga la Calabria positiva,che è fatta dalla stragrande maggioranza dei suoi uomini, delle sue donne, dei suoi giovani e che non può, non vuole e non deve rinunciare a costruire un futuro di crescita e di speranza per sé e per i propri figli”.

Queste le parole del presidente della Regione Oliverio, dopo l’incontro di questa mattina alla ventiduesima giornata antindrangheta della Gerbera Gialla, organizzata dal Coordinamento Antimafia “Riferimenti” a Rosarno Calabro.

“E una cultura, la si fa crescere –ha aggiunto il presidente della Regione- se anche le Istituzioni hanno le carte in regola, se nell’agire quotidiano e nelle diverse funzioni pubbliche si assumono comportamenti coerenti, rispettosi delle regole e della legalità. La legalità non è un impaccio ma è la condizione per la crescita, perché affermarla significa agire con minore discrezionalità e nel rispetto delle regole. Quando ci sono regole cresce la fiducia dei cittadini e delle imprese verso le istituzioni perché essi capiscono che le regole sono alla base del loro rapporto con esse e, in tal senso, sono una garanzia per tutti”.

“Il nostro sforzo, dunque -ha concluso Oliverio- deve essere quello che alle parole e ad iniziative nobili come questa, seguano atteggiamenti e comportamenti coerenti. Se ognuno farà la propria parte vinceremo la nostra battaglia e affermeremo in Italia e nel mondo una nuova credibilità della Calabria e dei calabresi”.

 

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