Poste Italiane, pratiche scorrette nei servizi finanziari. Molinari: “E’ un quadro imbarazzante”

ROMA – “Apprendiamo la notizia di gravi irregolarità rilevate nei mesi scorsi dalla Consob (Commissione nazionale per la società e borsa) nell’operato di Poste Italiane, irregolarità che hanno spinto la Commissione a imporre al Consiglio di Amministrazione di studiare degli interventi riparatori urgenti.”

Sono queste le parole dell’avvocato Francesco Molinari, Cittadino eletto al Senato del M5S.

“Il contenuto delle indagini lascia interdetti per il quadro poco edificante che emerge per una azienda la cui situazione deriva dai trascorsi pubblici e che dai quei trascorsi trae la sua posizione concretamente dominante. Tra le irregolarità contestate vi è la pressione esercitata nei confronti delle strutture commerciali per raccogliere volumi e incentivi legati al budget e forme di marketing scorrette. Viene segnalato “il costante e penetrante controllo delle performance di rete, tramite vari monitoraggi dei risultati e forme di pressione per raggiungere i budget” con metodi di incentivi fondati “su obiettivi quantitativi di breve, anziché qualitativi e virtuosi”. Inoltre vengono citate nell’articolo “poche e ottimistiche profilazioni di clienti che permettevano al 74,5% di essi di sottoscrivere strumenti complessi (come le opzioni certificates su sottostanti cartolarizzati)”. Secondo quanto evidenziato dalla Consob, a fine 2013 solo 330 mila clienti erano profilati sui 900 mila che avevano sottoscritto forme di investimento con Poste Italiane. tra i “profili di attenzione” segnalati al CdA Poste ci sono il conflitto d’interesse tra BancoPosta e la holding Poste SpA che stabilisce budget, tipi e volumi degli strumenti da vendere, “senza preventiva analisi di bisogni e caratteristiche dei clienti” e la definizione di obiettivi che “in funzione delle esigenze delle società prodotto, con una gamma di prodotti strutturalmente esigua ha privato l’investitore di alternative”. La condotta messa in atto produceva “disinvestimenti anticipati rispetto alle scadenze durante i nuovi collocamenti”, con maggiori costi per i clienti e l’aumento delle commissioni alla società. Sempre il solito copione, insomma. I consumatori non vengono tutelati e, anzi, si approfitta delle loro fasce più vulnerabili; nel frattempo che si attendono interventi da un Governo che sonnecchia, facendo finta di niente, tocca a noi cercare di tutelare le ragioni dei più deboli. Per questo motivo ho rivolto un’Interrogazione – la n.4-03087 del 27/11/14 – al Ministro dell’Economia e Finanze per invitarlo a fare chiarezza sulle anomalie segnalate dalla Consob e per attivarsi urgentemente, impedendo che la holding Poste SpA continui a coinvolgere risparmiatori ignari nella sottoscrizione di strumenti complessi. Abbiamo sempre fatto della trasparenza e della legalità il nostro punto di forza : chiediamo che anche il Governo si attivi per realizzare questi principi e che intervenga per controllare che il rispetto – anche futuro – delle prescritte regole di trasparenza e correttezza da parte di Poste SpA. Soprattutto nei confronti dei risparmiatori più deboli; soprattutto relativamente alla consegna dei prospetti informativi dell’investimento e ai conseguenti rischi. È inutile che il Governo vanti riforme dei mercati finanziari nostrani quando non ne riesce ad assicurare la trasparenza nei confronti dei cittadini.”

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