Truccomania: in &out

Anni fa truccarsi equivaleva ad improvvisare, ripetere gli stessi look per anni, con l’aggiunta di un rossetto più vivace nelle occasioni importanti.

Se si incontrava per strada una ragazza che sfoggiava un trucco particolare, con tanto di sfumature cromatiche al posto giusto, era quasi sempre “un’addetta ai lavori”.

Dopo l’avvento di Clio, in tante si sono rese conto di quanto il trucco sia realmente un’arte da non sottovalutare. Molte donne hanno compreso i limiti delle proprie tecniche,  hanno perfino iniziato a carpire la differenza tra smalti e rossetti invernali e quelli primaverili.

 Entrare nel mondo del make up attraverso la visione di video, recensioni e quant’altro è quasi come una “ conversione mistica”: è quasi impossibile ritornare allo stadio di partenza.

Se nel corso degli ultimi anni quindi è aumentata la percentuale di ragazze capaci di saper distinguere uno smokey eye da un trucco effetto “ pugno nell’occhio”, è anche altrettanto reale la mancanza di originalità e di soggettività.

Tutte acquistano gli stessi prodotti e cercano di riprodurre gli stessi look. Chi segue alcuni canali di make up su you tube può rendersi conto di quanto siano ripetitivi a volte i tutorial proposti.

Proverbialmente: “nullum est iam dictum  quod non dictum est prius”, a cui no potremmo sostituire il verbo “factum” a “dictum”.

Grandi i benefici di cui godono le case cosmetiche, che certamente grazie alla continua  pubblicità hanno  incrementato le vendite,  corrompendo le “make up dipendenti” con numerosi “must have” e collezioni a limited edition, che  fino a qualche anno addietro rappresentavano un superfluo, uno sfizio da concedersi con parsimonia, mentre oggi fanno parte di una routine quotidiana di cui migliaia di ragazze hanno bisogno per “apparire” presentabili.

Prima del boom di Clio Zammatteo, le “non addette ai lavori” possedevano nel proprio beauty case non più di un pennello, ossia quello per applicare il blush. Ora in tante necessitano di un intero set per riuscire a garantire  adeguate sfumature ai tanti look che intendono sfoggiare..

E’ vero, la pubblicità è sempre un “pro”, ma ultimamente le troppe informazioni rese note sul web tendono a far dimenticare la professionalità dei consiglieri di bellezza che lavorano nelle profumerie e che da anni svolgono con criterio ed oggettività il loro lavoro.

Le recensioni sono importanti ma non fondamentali all’acquisto di un prodotto.

Spesso infatti ragazze e anche donne non più giovanissime, folgorate da qualche nuova tonalità di rossetto per esempio, corrono a comprarlo a prescindere dal fatto che sul loro incarnato sia portabile o meno, ma semplicemente spinte dalla foga del momento, e dal fatto che sia stato sponsorizzato da qualche “guru”.

Avere ciò che i trend impongono spesso sovrasta il buon gusto. Ecco perché fare due chiacchiere con gli addetti alla vendita non è mai tempo perso, anzi, è fondamentale per riuscire a fare un buon acquisto.

Truccatevi, sentitevi donne e se vi far star bene sfoggiare tanti look,ma  non dimenticate  criterio ed oggettività.

Rispettate i vostri canoni fisici. Se non siete più giovanissime ad esempio, non ostinatevi a voler disegnare una linea alla pin up con tanto di coda finale volumetrica. Ahimè le leggi della fisica purtroppo tendono a far precipitare le palpebre dopo i trent’anni!

Nella vita non esistono regole, ma tanti “trucchi” per valorizzarsi al meglio. Ecco perché soggettività e oggettività sono due facce della stessa medaglia quando è il make up ad essere protagonista.

 

Alessandra Pappaterra

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *