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All’Unical meeting internazionale sull’invecchiamento precoce

RENDE (CS) – Un meeting internazionale scientifico all’Unical per parlare dell’invecchiamento precoce. L’evento si svolgerà dal 4 al 5 maggio, presso l’University Club dell’ Università della Calabria. La risposta adattativa orchestrata per rispondere a stimoli endogeni ed esogeni è alla base della plasticità cerebrale, intesa come la complessa riorganizzazione strutturale e funzionale, l’insieme di modifiche cellulari e molecolari, la neurogenesi e la plasticità cognitiva per un migliore funzionamento.

L’invecchiamento fisiologico si basa sulla corretta esecuzione di tali processi adattativi nel corso di tutta la vita in risposta a fattori genetici ed ambientali. Anomala plasticità cerebrale può verificarsi in corso di condizioni stressanti (come ansia, depressione etc.) e ciò può predisporre alla progressione verso l’invecchiamento cerebrale patologico. Così, l’inadeguato processo d’invecchiamento mina fondamentali meccanismi cellulari e molecolari e l’omeostasi cerebrale ed è associato ad una ridotta abilità cognitiva ed incrementato rischio di sviluppare demenza e malattie neurodegenerative.

«Numerosi meccanismi contribuiscono a tale processo ed alcuni di  questi – ha dichiarato il prof. Giacinto Bagella, promotore del meeting – sono stati studiati approfonditamente. L’immunità innata ed adattativa contribuiscono significativamente alla realizzazione di condizioni istopatologiche che alterano la struttura e la funzione del tessuto cerebrale invecchiato. Per esempio, le citochine proinfiammatorie e la microglia disfunzionale caratterizzano la neuroinfiammazione che determina un’aumentata permeabilità della barriera ematoencefalica ed una semplificazione dei contatti sinaptici tra neuroni. Ciò può verificarsi attraverso meccanismi che implicano un’anomala neurotrasmissione eccitatoria e lo stress ossidatico e nitrosativo determinando alterazioni nel metabolismo energetico.   Tentativi di riparare il danno cerebrale possono essere annullati da difettosi o, peggio, aberranti processi di neurogenesi che possono amplificare il danno in specifici circuiti neuronali attraverso l’eliminazione cellulare (via apoptosi) o attraverso la costruzione di circuiti anomali».

I suddetti meccanismi sono implicati nell’insorgenza e nella progressione delle malattie neurodegenerative correlate con l’età, come la malattia di Alzheimer e di Parkinson, il glaucoma ed altre malattie.

Pertanto, il meeting “Aging Brain: In search for novel neurotherapeutics” originato da una collaborazione dell’Università della Calabria con la Tohoku Medical and Pharmaceutical University di Sendai (Giappone) è l’occasione per giovani ricercatori di contribuire con i dati delle loro ricerche originali alla discussione stimolata da ricercatori di fama internazionale come Pierluigi Nicotera (DZNE, Bonn) che per primo ha descritto le modalità di eliminazione neuronale in corso di eccitotossicità, Stuart Lipton (Università della California, San Diego, USA) padre della memantina, farmaco di prima linea nella cura dell’Alzheimer e Amalia Bruni (Centro Regionale di Neurogenetica, Lamezia, CZ) titolare di importanti filoni di ricerca di genetica clinica sull’Alzheimer.

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