Calabria nella morsa degli incendi: a Palmi autostrada chiusa, a Tropea abitazioni a rischio

CATANZARO – Giornata drammatica in Calabria sul fronte degli incendi. Nei pressi dello svincolo di Palmi traffico bloccato: le fiamme lambiscono l’autostrada del Mediterraneo ed il fumo ha invaso una galleria. Gli automobilisti sono bloccati ed incolonnati sotto il sole. Situazione drammatica a Tropea per un incendio divampato sulle colline soprastanti la cittadina turistica. Le fiamme, complice il caldo torrido e l’erba secca, si sono rapidamente propagate interessando anche alcune aree del centro abitato. Il sindaco, Giuseppe Rodolico, sta valutando l’evacuazione di alcune famiglie dalle proprie case minacciate dal rogo. Attivata la Protezione civile. In arrivo alcuni mezzi aerei. In tutta la Calabria è emergenza incendi. Sono centinaia le telefonate di soccorso arrivate alla centrale dei vigili del fuoco di Cosenza. Decine i casi segnalati in tutta la provincia. Particolarmente la situazione lungo la costa tirrenica, a Sangineto e a Cetraro. In entrambi i casi si stanno moltiplicando gli sforzi dei pompieri e anche di squadre di volontari. Altri due incendi di vaste proporzioni si sono sviluppati in provincia di Catanzaro, nei territori di Feroleto e Gizzeria. A Feroleto le fiamme hanno anche lambito alcune abitazioni, mentre a Gizzeria sono andati in fiamme un uliveto e un’area di macchia mediterranea. Anche in quest’ultimo caso il rogo si è avvicinato pericolosamente ad alcune abitazioni, mentre è stata chiusa la statale 18, e poi riaperta, a seguito dei disagi causati dal fumo. In entrambi i casi sono intervenuti i mezzi antincendio, compreso elicotteri e Canadair. Infine un rogo, di cui si sospetta l’origine dolosa, sta distruggendo alcuni ulivi secolari in un terreno confiscato alla cosca Alvaro della ‘ndrangheta ed affidato alla cooperativa Valle del Marro, nelle campagne di San Procopio. L’uliveto interessato dalle fiamme, che la cooperativa ha ottenuto nel 2009, è l’unico terreno che sta bruciando nella zona. Le fiamme interessano l’interno dei tronchi degli alberi, una cinquantina dei quali sono già stati distrutti. Se dovesse essere accertata la causa dolosa, si tratterebbe, per la cooperativa che coltiva i terreni confiscati alla ‘ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro, del sesto atto intimidatorio negli ultimi giorni. I dipendenti della coop hanno cercato di spegnere le fiamme. «Da soli però – afferma il presidente Domenico Fazari – non ce la facciamo. Della vicenda è stato interessato il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, che si sta adoperando per fare arrivare sul posto una squadra di pompieri, impegnati nella giornata di oggi in numerosi altri incendi».

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