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Il rettore Leone incontra il ministro Provenzano: «Troppi squilibri tra università del Sud e del Nord»

RENDE (CS) – Il rettore dell’Università della Calabria, Nicola Leone, ha ricevuto oggi pomeriggio il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano, in visita istituzionale.

Nel corso del breve incontro, il rettore Leone ha illustrato al ministro alcune delle criticità su cui è necessario intervenire per risollevare le sorti delle università del Sud.

«Negli ultimi anni – ha sottolineato il rettore – le politiche di indirizzo strategico sul comparto dell’Università hanno alimentato il divario esistente tra gli atenei collocati nei contesti territoriali più svantaggiati, mezzogiorno e aree interne in primis, rispetto a quelli che possono contare sul sostegno di un tessuto socio-economico florido e produttivo».

«Anche interventi potenzialmente efficaci per favorire lo sviluppo di questi difficili contesti – ha spiegato Leone – si sono rivelati boomerang per la gestione dei bilanci degli atenei. Ad esempio, la “no tax area” è un utilissimo dispositivo normativo che impone agli atenei la detassazione degli studenti con Isee inferiore a 13.000 euro, attraverso la compensazione del mancato gettito con una specifica voce del finanziamento ordinario (Ffo).  Compensazione che però non basta. L’Università della Calabria, ad esempio, percepisce un contributo ministeriale inferiore persino rispetto alla tassazione che veniva applicata prima della “no tax area”. Se da una parte questo intervento ha positivamente ampliato gli spazi del diritto allo studio, dall’altra ha determinato un disavanzo nelle casse di molti atenei».

Questione borse di studio

Il rettore ha poi analizzato un altro elemento di disparità, legato alle borse di studio: «Prendiamo ad esempio la definizione del valore massimo di Isee, attualmente pari a circa 23.500 euro, che determina la fascia di studenti che possono beneficiare delle borse di studio e usufruire gratuitamente dei servizi alloggi e mensa. Ebbene, per una università meridionale in territorio a basso reddito, in tale soglia rientrano la maggior parte dei propri studenti. L’ateneo è dunque obbligato ad impegnare una significativa parte del proprio bilancio per sostenere l’erogazione delle borse di studio, la cui copertura non è garantita dai fondi ministeriali (Fis). Per essere concreti, basti pensare che a fronte di un finanziamento Fis di circa 12 milioni di euro, l’Unical per coprire tutte le borse degli studenti idonei nel 2019 dovrebbe impegnare oltre 21 milioni di euro. Sono cifre impressionanti che minano la solidità del bilancio, e a cui non si può in alcun modo fare fronte senza ulteriori finanziamenti pubblici, vista l’impossibilità di trovare sul territorio sorgenti di finanziamento privato. Né può avere senso, in questo contesto, avviare politiche di contrazione della fascia dei beneficiari, innalzando la soglia Isee o creando figure aberranti come quella dell’idoneo non beneficiario». «A tutto questo dobbiamo aggiungere i ben noti problemi relativi alla ripartizione delle facoltà assunzionali (punti organico) – ha spiegato ancora il rettore – il cui meccanismo di attribuzione ha determinato negli ultimi anni una migrazione di risorse e intelligenze dal Sud al Nord, indebolendo ulteriormente gli atenei meridionali e rendendoli meno competitivi».

Il ministro Provenzano ha ascoltato con attenzione l’analisi del rettore Leone, lodando l’università della Calabria per l’eccellenza che rappresenta nel Sud e impegnandosi, nei limiti delle proprie competenze, a sostenere la battaglia politica delle università del Sud per la correzione di eventuali squilibri.

A tale proposito il rettore Leone ha concordato con il ministro un incontro con i rettori delle altre università del Sud e delle aree svantaggiate del Paese, da tenersi a gennaio, per proporre insieme interventi mirati e concreti, con finanziamenti strutturati e stabili nel tempo, che riequilibrino le differenze territoriali e che consentano un confronto paritario tra tutte le università italiane.

 

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