La Cardiochirurgia Universitaria di Catanzaro è una stuttura d’eccellenza: no alla sua chiusura

CATANZARO – “La Cardiochirurgia Universitaria di Catanzaro rappresenta una struttura d’eccellenza nel panorama sanitario calabrese, non solo per le professionalità e la qualità dei servizi che operano del reparto che afferisce al Policlinico “Mater Domini”. Ricerca, formazione e didattica: questi i valori aggiunti di un reparto che andrebbe integrato in maniera funzionale con le altre strutture presenti che possono garantire collaborazione e formazione specialistica, piuttosto che lavorare in maniera distruttiva allo smantellamento”.

È quanto afferma il Consigliere provinciale delegato ai rapporti con l’Università, Marco Polimeni. “Una polemica, quella alimentata in maniera strumentale dai parlamentari del Movimento Cinque Stelle – sostiene il Consigliere provinciale – che rappresenta l’ennesimo tentativo di marginalizzare la Cardiochirurgia universitaria, con l’obiettivo ultimo di chiuderla e dirottarla altrove. Assieme agli amici del movimento universitario “Insieme”, abbiamo già iniziato, e continueremo, una battaglia a difesa della struttura il cui eccellente funzionamento ha consentito e consente a centinaia di pazienti di curarsi adeguatamente in Calabria. La nostra Regione ogni anno spende quasi 300 milioni di euro per l’emigrazione sanitaria dei cittadini in altre Regioni italiane. Chiudere le strutture esistenti significa soltanto peggiorare la situazione assistenziale e aumentare i costi della sanità – afferma ancora -. La classe politica, in quanto classe dirigente, non deve avere come obiettivo la chiusura di strutture sanitarie funzionanti bensì, piuttosto, quello di risolvere i problemi esistenti. Il fine ultimo deve essere la tutela del diritto alla salute, non certo la prevalenza di improduttivi campanilismi o peggio il prevalere degli interessi personali”.

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