“La scatola della Positività”, la Roccisano presenta il progetto per le scuole

L’Assessore regionale alla Pubblica Itsruzione Federica Roccisano ha presentato stamane nella Sala Oro della Cittadella regionale a Catanzaro la “Scatola della Positività”, un’inziativa legata al mondo delle scuole primarie e secondarie in collaborazione con l’Ufficio Scolastico regionale. Con l’Assessore Roccisano erano presenti anche il direttore regionale dell’Ufficio Scolastico Regionale Diego Bouchè e il giornalista Carlo Macrì che da qualche settimana cura un inserto del Corriere della Sera “Buone Notizie” diretto da Elisabetta Soglio.
Il progetto, illustrato durante la conferenza stampa, è molto semplice: nelle scuole che decideranno di aderire verrà posizionata una Scatola della Positività, che raccoglierà ogni settimana le cosiddette buone notizie. 10 gli ambiti su cui gli studenti sono invitati a scovare buone pratiche: Creatività, Positività, Legalità, Socialità, Parità di genere, Sostenibilità, Equità, Inclusività, Glocalità, Felicità. Le notizie più belle confluiranno su un sito dedicato e le migliori consentiranno di ricevere degli alberi in dono per la propria scuola. «Partendo dalle scuole – ha detto l’Assessore Roccisano – vogliamo stimolare i ragazzi alla ricerca delle buone notizie, delle migliori pratiche, delle tante cose belle che accadono nella nostra regione. In una terra sovraesposta da un immagine spesso negativa, pensiamo sia giusto fare emergere anche tutto ciò che è bello e che funziona, magari anche meglio che in altri luoghi. I bambini saranno i registi di questo progetto. Attraverso i loro occhi forse scopriremo una realtà un po’ migliore di quella raccontata in Tv e sui giornali». Carlo Macrì, giornalista del Corriere della Sera, ha raccontato l’esperienza di “Buone Notizie”, il nuovo inserto del Corriere della Sera, che sta ottenendo ottimi risultati. «Finalmente – ha detto – nasce un modello diverso di fare giornalismo. Purtroppo le buone notizie hanno sempre avuto un valore secondario nelle scelte editoriali, ora però qualcosa sta cambiando. Si avverte quasi la necessità di pubblicizzare buone pratiche, esperienze positive, fatti belli. C’è bisogno di meno odio, ed è importante che questa cultura, come nel caso del progetto presentato oggi, nasca proprio nelle scuole».

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