La scrittura strumento di solidarietà che unisce il carcere di Cosenza con Amatrice

COSENZA – Alcuni detenuti della casa circondariale di Cosenza, allievi del corso di scrittura creativa, hanno deciso di devolvere il gettone di presenza previsto dal progetto ai bambini di Amatrice, in particolare a sostegno del progetto scuola affinché i piccoli possano continuare serenamente a studiare.

«Il tempo qui dentro  – hanno scritto in una lettera  resa noto nell’ultima lezione – scorre lento e ti lascia tanto spazio per pensare, troppo spazio per pensare ai nostri errori». «Conosciamo – hanno aggiunto – le difficoltà, la sofferenza e la lontananza. Soffriamo il distacco dai nostri cari e soprattutto dai nostri figli, dai bambini». «Nel guardare la televisione il disastro che ha colpito le popolazioni del centro Italia, le loro vite distrutte non abbiamo potuto che pensare ai bambini, bambini che avevano perso i genitori, che avevano perso la casa e il diritto di andare a scuola Così dove molti pensano si annidi il male, esiste anche il bene».  «Abbiamo deciso di donare la piccola grande remunerazione di questo corso – spiega uno di loro – a quei bambini terremotati per aiutarli ad alimentare le loro speranze, quella speranza che noi facciamo fatica a tenere viva». La missiva è stata letta alla presenza del direttore della casa circondariale, Filiberto Benevento, del presidente dell’associazione “Liberamente” Francesco Cosentini, dal team di educatori guidati da Bruna Scarcello  e dei volontari, Giusy Ielitro e Susi Campolongo che si sono alternate seguendo le lezioni tenute  dalla giornalista e scrittrice Rosalba Baldino.

Il corso di scrittura creativa è inserito nel progetto Liberi di Leggere finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e realizzato in collaborazione con Mor Equal, centro socioculturale Frassati, la casa Circondariale di Cosenza e la Casa circondariale di Paola.

 

 

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