Manifesti sessisti, Occhiuto li rimuove, l’azienda querela

COSENZA – Finirà nelle aule del tribunale il provvedimento con il quale il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, ha disposto l’immediata rimozione di alcuni manifesti pubblicitari affissi da uno store di informatica, con uno slogan ritenuto dal primo cittadino chiaramente sessista. “Per San Valentino mettila a 90 gradi”. Sullo sfondo compare una lavatrice, ma il doppio senso lo colgono anche i sassi. Per questo il primo cittadino non ha esitato a condannare la campagna mediatica, passando rapidamente a vie di fatto. Via i cartelloni incriminati, ma l’azienda non è rimasta a guardare, preannunciando querela con un post pubblicato sui social: «Ci spiace dover prendere atto – si legge nel testo – che le minacce del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, hanno trovato riscontro nella rimozione anticipata dei manifesti pubblicitari legittimamente affissi negli spazi comunali di Cosenza. Premettendo che in tali manifesti non era presente alcuna raffigurazione oscena e tantomeno osceno può intendersi, nel pieno rispetto della normativa vigente, quello che potrebbe essere inteso come un doppio senso, lasciato alla libera interpretazione del lettore (la malizia è negli occhi di chi legge), abbiamo dato mandato al nostro ufficio legale al fine di depositare querela presso la Procura della Repubblica di Cosenza nei confronti del Sindaco, per il gravissimo abuso commesso. I cartelloni illegittimamente rimossi saranno ripristinati a nostra cura, del resto lo stesso Occhiuto agisce sapendo di commettere un illecito».

L’articolo 528 del codice penale punisce, quali atti osceni, la produzione di scritti, disegni, immagini od altri oggetti osceni di qualsiasi specie. Il comma tre dell’articolo in questione, non abrogato dalla depenalizzazione del 2016, prevede poi nello specifico che è punito da tre mesi a tre anni chi adopera qualsiasi mezzo di pubblicità atto a favorire la circolazione di oscenità. Come, appunto, la frase in questione, palesemente a doppio senso.
Così l’amministrazione comunale replica alla querela preannunciata dall’azienda di informatica promotrice della campagna pubblicitaria considerata sessista dal sindaco, tanto da ordinare la rimozione dei manifesti recanti il messaggio ritenuto offensivo per le donne.
“Siamo impegnati a operare per il bene della collettività raccogliendone le istanze di disagio – tiene a sottolineare il sindaco Occhiuto – Sinceramente, mi sarei aspettato dall’azienda in questione un atto di scuse, visti i tanti messaggi di ringraziamento che ho ricevuto dai cittadini. Scuse, che, naturalmente, non dovevano essere rivolte al sottoscritto ma, in particolar modo, alle moltissime donne indignate dai loro slogan promozionali. Mi stupisce quindi la minaccia della querela e l’uso strumentale, sempre deprecabile, di temi come la disabilità al fine di imporre le proprie ragioni. Mi auguro – conclude Occhiuto – che prevalga dunque il buon senso e che non si sfrutti questa vicenda per incrementare ulteriormente la visibilità dell’azienda”.

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