Metrotramvia, non si placano i contrasti tra Oliverio e Occhiuto

CATANZARO – Si acuisce il conflitto tra il presidente della Regione Mario Oliverio ed il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto sulla metrotramvia con un botta e risposta a colpi di missive nel breve volgere di qualche ore. Apre le danze il governatore: Oliverio insiste con l’amministrazione di Palazzo dei Bruzi. Bisogna sottoscrivere l’accordo di programma oppure la metro rischia di andare in fumo e con essa i finanziamenti già stanziati. Per questo Oliverio, con toni non propriamente amicali ma piuttosto perentori, invita Occhiuto per un nuovo incontro istituzionale a Catanzaro, per cercare di giungere ad una intesa. Un confronto da dentro o fuori. Ma Occhiuto replica nel giro di un amen. E risponde picche, nel senso che non parteciperà neanche a questa seconda riunione. Se la Regione ha deciso di procedere all’appalto senza aver prima formalizzato l’accordo di programma previsto dalle norme, che si arrangi, è più o meno il pensiero del sindaco di Cosenza. La porta però rimane aperta in questo gioco delle parti di più ampio respiro sul piano politico, senza dimenticare che proprio Occhiuto potrebbe essere lo sfidante di Oliverio nella prossima competizione regionale del 2019. In calce le due dichiarazioni inviate alla stampa in versione integrale.

Mario Oliverio: «Il procedimento in oggetto è stato pensato, concordato, avviato, sin da un ventennio circa, da tutti gli Enti interessati, tra cui, in primis, il Comune di Cosenza e da tutti gli Enti coinvolti è stato proseguito e portato a compimento con Delibere ed atti formali autonomi o resi in Conferenza dei Servizi, sui cui effetti giuridici ed amministrativi, ben noti, è inutile soffermarsi in questa sede. La Regione, tra tutti gli Enti interessati, ha assunto e Mario-Oliveriosvolto il compito concordemente assegnatole e costantemente confermatole, di Soggetto promotore, in ossequio alla normativa statale e regionale (art. 34 TU Enti Locali ed articoli 11 e 13 LR 19/2001). Ed ogni singolo atto o fase del complesso procedimento  è stato posto in essere dal Soggetto promotore con il costante coinvolgimento formale -nei termini richiesti dalla legge e dalle intese assunte- di tutti gli enti interessati. Enti che, peraltro, avevano già reso tutti gli assensi, nulla osta e le approvazioni previste al progetto, assunti le quali si è doverosamente e concordemente proseguito nel procedimento, anche in conformità alle indicazioni e sollecitazioni inoltrate dal Consiglio Comunale di Cosenza con la Deliberazione dell’aprile 2013. Stupisce pertanto il, tanto generico quanto infondato, rilievo di illegittimità mosso, così come dispiace il chiamarsi fuori da responsabilità che, diversamente da quanto ritenuto, coinvolgerebbero inevitabilmente tutte le amministrazioni interessate e sarebbero gravi soprattutto nei confronti delle collettività amministrate in caso di mancata realizzazione del progetto. A tal riguardo, ciò che più preme ricordare a noi tutti, è che l’intervento in questione è e resta un’opera pubblica anche e soprattutto dei Comuni coinvolti, fortemente voluta da Questi e di cui beneficeranno senza alcun aggravio sui rispettivi bilanci. Pertanto sarebbe illogico, antigiuridico e non corretto prospettare la realizzazione della “Metropolitana” come una concessione che il Comune di Cosenza fa agli altri enti ed alla Regione in particolare, da “compensare” con corrispettivi, controprestazioni e contropartite rappresentate da finanziamenti di altre opere di interesse esclusivamente comunale. È proprio per evitare tale equivoco che si è convinti che anche il Sindaco di Cosenza voglia scongiurare, che si sono eliminate dalla Bozza dell’Accordo di Programma quelle clausole “risolutive” o di decadenza, di difficile applicabilità concreta e che detto equivoco potevano ingenerare, inficiando l’atto sotto il profilo dello sviamento dal pubblico interesse e dell’illiceità della causa. Per il resto la Bozza è rimasta nella sostanza conforme ai termini concordati ed ha riprodotto tutti gli ulteriori interventi con finanziamento a carico della Regione che quest’ultima –pur non essendovi tenuta- ha condiviso con tutti gli altri Enti, non come, non necessaria, “compensazione” di un consenso, che altrimenti non avrebbero manifestato, alla realizzazione di una loro opera pubblica, ma per contestualizzare nell’Accordo di Programma della Metropolitana Cosenza-Rende-Unical interventi mirati soprattutto al miglioramento della mobilità sostenibile dell’area urbana. Preme sottolineare che detti ulteriori interventi sono stati riprodotti nel testo dell’Accordo di programma in piena coincidenza quanto ad importi, fonti e tempi di finanziamento e di intervento che gli Uffici Regionali competenti hanno sempre precisato e ribadito nelle interlocuzioni avute con il Comune di Cosenza e di Rende. E preme segnalare che le prescrizioni ed indicazioni date dai Comuni di Cosenza e Rende sugli aspetti esecutivi dell’intervento “Metropolitana” – vero oggetto dell’Atto in questione- sono stati pedissequamente inseriti nell’Accordo di Programma. Ciò premesso e puntualizzato è con spirito sinceramente costruttivo, nell’interesse più generale che occorre salvaguardare e anche attesa la Sua manifestata disponibilità – sia pure accompagnata da affermazioni di “irrinunciabilità” che confido possano essere meglio precisate –  che invito la S.V. ad un incontro per giorno 12 aprile ore 10.30, insieme agli altri soggetti interessati, nel quale avrà modo di esporre e formalizzare le sue ragioni, e giungere alla conclusione dell’iter con la decisione di ciascuno di sottoscrizione o meno dell’accordo».

Mario Occhiuto: Egregio Presidente, in relazione alla sua missiva in oggetto specificata, mi preme ribadire alcuni concetti. Se da una parte è vero che la interlocuzione relativa all’opera è ventennale, dall’altra è altrettanto vero che tale interlocuzione non equivale alla integrazione di tutte quelle condizioni previste dalla legge per la definizione delle procedure. In particolare, è fuor di dubbio che l’accordo di programma costituisce elemento formale e sostanziale che consente di avviare le procedure finalizzate alla realizzazione dell’opera, ivi compreso evidentemente l’avvio della gara d’appalto dei lavori. Del resto, le stesse disposizioni citate nella sua in oggetto confermano che l’accordo di programma, che non è surrogabile da altre fattispecie di intese coordinate, è un prius – e non un mario-occhiuto-31posterius – “Per la definizione e l’attuazione di opere, di interventi o di programmi di intervento che richiedono, per la loro completa realizzazione, l’azione integrata e coordinata di comuni, di province e regioni…”, tant’è che, in tali casi, il presidente della regione, “….in relazione alla competenza primaria o prevalente sull’opera o sugli interventi o sui programmi di intervento, promuove la conclusione di un accordo di programma, anche su richiesta di uno o più dei soggetti interessati, per assicurare il coordinamento delle azioni e per determinarne i tempi, le modalità, il finanziamento ed ogni altro connesso adempimento” (arg. Da art. 13 L.R. n.19/2001). A ulteriore riprova di quanto si sostiene, può richiamarsi il contenuto dell’accordo di programma – finanche di quello pubblicato sul sito della Regione Calabria – laddove vengono definite le linee dell’accordo medesimo ed il contesto di quelle che, a mio parere, potrebbero rendere sostenibile un’opera che, altrimenti sganciata e non collegata ad un progetto complessivo di mobilità urbana, potrebbe andare in tempi brevi incontro ad un sicuro fallimento e, stavolta sì, con gravissimo pregiudizio per le popolazioni amministrate. Del resto, larga parte della popolazione che usufruirà di un servizio di trasposto pubblico con al centro la metropolitana leggera, ha avuto modo di esprimersi in senso quantomeno fortemente critico verso l’opera e, soprattutto, verso la sostenibilità economica nel rapporto tra costi e potenziale utenza. Soprattutto per questi motivi (e non per l’insinuante affermazione circa presunte richieste di “compensazioni” né tantomeno per una asserita ed indimostrabile volontà del Comune di Cosenza di considerare una concessione l’approvazione del progetto di metropolitana leggera) che mi sono battuto e continuerò a battermi per considerare sostanzialmente “vero oggetto dell’atto in questione” il complesso delle opere che potrebbero dare un senso compiuto ed una prospettiva – comunque abbastanza pericolosa – ad un’infrastruttura che andrà a modificare l’assetto del territorio apportando significative variazioni sia in termini strettamente urbanistici ed ambientali, sia delle abitudini della popolazione. Quanto al contenuto dell’ultima versione dell’accordo di programma – in disparte l’inopinata esclusione di alcune opere pur previste nelle interlocuzioni che hanno preceduto la stesura – ricordo che la principale criticità manifestata è quella di avere sin da subito un quadro certo di riferimento non solo degli importi delle opere del progetto di mobilità sostenibile più volte illustrato, quanto degli elementi di spesa e dei canali di finanziamento. Condividendo, infatti, con Lei che la Regione potrebbe non essere tenuta a finanziare le opere comunque finalizzate – ed anche qui concordo con Lei e riproduco la sua espressione –“al miglioramento della mobilità sostenibile dell’area urbana”, cionondimeno continuo a ritenere “irrinunciabile” che nell’accordo di programma siano indicati, con chiarezza e precisione amministrativa, tutti gli elementi che valgano a rendere di immediata e diretta attuazione i progetti medesimi. Per parte mia è indispensabile che l’accordo non debba prevedere ulteriori passaggi ed ulteriori verifiche di fattibilità; in sostanza, non intendo accettare che tra qualche tempo si debba nuovamente discutere della materia dell’accordo di programma, come, purtroppo, si è reso necessario finanche a proposito di progetti come la realizzazione del Museo di Alarico e il contratto di quartiere Santa Lucia II lotto. Nessun equivoco, dunque, ma l’esatto contrario, vale a dire la volontà di evitare che equivoci possano sorgere in futuro sull’intero accordo di programma. Comprendo, perciò, l’insistenza di oggi, da parte dell’ente regionale; comprendo meno le ragioni per le quali analoga insistenza non sia stata esercitata ben prima dell’espletamento della gara d’appalto e solo dopo procedere a quest’ultima. In tal senso, come ho già espresso, numerose sono state le mie diffide a Regione Calabria, tese a scongiurare una procedura di bando irregolare, proprio per la mancanza della sottoscrizione dell’AP. Ma la predetta non ne ha tenuto conto, con grave violazione delle norme procedurali; violazione che comporta – per la medesima – la impossibilità a consegnare i lavori. Se, pertanto, l’intenzione della Regione Calabria è stata quella di procedere egualmente alla aggiudicazione dell’appalto, non può utilizzare ora questo argomento quasi al fine di costituire un presupposto di potenziale responsabilità del Comune di Cosenza, sì da costringerlo a sottoscrivere un qualsiasi AP. Questo Comune, però, ribadisce la propria disponibilità ad una interlocuzione istituzionale che, con modi e forme evidentemente diverse da quelle che emergono dalla nota che si riscontra, porti ad una intesa che valga anche a contribuire a sanare una ingarbugliata situazione che esso non ha minimamente causato, al solo scopo di rendere l’opera compatibile e coerente con tutto l’assetto urbanistico della Città di Cosenza, che in 20 anni ha subìto notevoli mutamenti. Tutto ciò premesso, e visto il tenore della missiva nel quale è contenuta la fissazione di incontro per il 12 aprile p.v., mi trovo costretto a declinare l’invito.

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