Ponte sullo Stretto, Boldrini: «Non è priorità. Prima sicurezza territori»

RENDE (CS) – Dal presidente della Camera Boldrini, all’Unical per il convegno “Donne, Mezzogiorno, Europa” parte una frecciata al premier Matteo Renzi dopo l’annuncio di mettere nuovamente mano al progetto del Ponte sullo Stretto. «Il Ponte sullo Stretto non è una priorità in una Italia in cui il dissesto idrogeologico continua a fare enormi danni, in un’Italia in cui si muore di terremoto – afferma – Io penso che la nostra priorità sia quella di mettere in sicurezza i nostri cittadini, dopodiché c’è anche il resto però se dovessi io decidere come utilizzare le risorse sicuramente le utilizzerei per la messa in sicurezza del territorio». All’Università della Calabria la Boldrini ha consegnato una borsa di studio ad Alessia Tuselli, dottoranda di ricerca di Pizzo Calabro, che ha portato avanti uno studio di valutazione su “gender sensitive” in Calabria nello specifico programmi che mettono in atto sostegno e prevenzione contro la violenza di genere. «Sono felice perché una ragazza del sud, della provincia di Vibo Valentia, che ha fatto un percorso di studi sempre al sud, a Napoli, ha vinto la borsa di studio. So che è una determinata ad approfondire il tema. Le questioni di genere non sono secondarie – prosegue la Boldrini – Quando le donne lavorano la produttività aumenta e il fatto che al meridione pochissime donne lavorino, solo il 30% la metà della media europea, deve far capire che se non si investe sull’occupazione femminile non si rialza la testa. Qui siamo in una condizione di disuguaglianza nella disuguaglianza. Mi sembra giusto parlare a questi giovani, ragazzi e ragazze, ma specialmente rivolgermi alle ragazze perché penso che le donne abbiano un livello di competenza che deve tradursi anche in occupazione». Dalla questione di genere alla violenza sulle donne, il presidente Boldrini è una sorta di fiume in piena. «Sarò a Melito il 21 perché questa è una storia terribile, quella della bambina che è stata violentata per anni nel silenzio e nella paura di denunciare qualcuno che poteva danneggiare la famiglia e il figlio di un boss di ‘ndrangheta. Trovo doveroso per le Istituzioni stare accanto alle vittime ma anche accanto alle comunità che si ribellano. Mi boldriniauguro che sia una manifestazione molto partecipata che contribuisca a mettere all’angolo i violenti». Ci si sposta poi all’attualità. Il presidente della Camera prende posizione sull’annuncio del premier Matteo Renzi di mettere nuovamente mano al progetto del Ponte sullo Stretto. «Il Ponte sullo Stretto non è una priorità in una Italia in cui il dissesto idrogeologico continua a fare enormi danni, in un’Italia in cui si muore di terremoto – afferma – Io penso che la nostra priorità sia quella di mettere in sicurezza i nostri cittadini, dopodiché c’è anche il resto però se dovessi io decidere come utilizzare le risorse sicuramente le utilizzerei per la messa in sicurezza del territorio». Emozionata Alessia Tuselli, dottoranda di ricerca all’Università Federico II di Napoli, che non perde di vista i suoi obiettivi di studio: «Ho vinto con un progetto di valutazione su “gender sensitive” in Calabria, ovvero programmi che mettono in atto sostegno e prevenzione contro la violenza di genere. Con questo progetto avrò la possibilità di finanziare per nove mesi il mio progetto e sviluppare gli studi qui in Calabria. Sono felice di ricevere il premio dalla presidente Boldrini perché è stata la prima ad aprire un dialogo fattivo su questa tematica». La borsa di studio è stata finanziata con i proventi del libro “Lo sguardo lontano” scritto dal Presidente della Camera. Da segnalare un piccolo incidente diplomatico, quando il rettore Gino Crisci, nell’introdurre i lavori, ha letto un messaggio di Dorina Bianchi la quale si scusava per l’assenza della deputazione calabrese all’importante appuntamento. In realtà era assente la deputazione del Pd impegnata a Roma nella Direzione nazionale, mentre nell’Aula Magna erano presenti sia Jole Santelli che Roberto Occhiuto di Forza Italia, i quali però a quel punto, hanno preferito andarsene.

Francesco Pirillo

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