Sequestro galleria A3, doppio senso di circolazione nel tratto autostradale interessato

VIBO VALENTIA – Cinque giovani morti in due diversi incidenti stradali avvenuti, però, nello stesso punto esatto dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e con le stesse modalità. Una strage continua a cui la Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha detto basta, sequestrando la galleria i cui gravi difetti strutturali sono ritenuti all’origine delle disgrazie. E così, gli agenti della polizia stradale ed i carabinieri del nucleo di Polizia giudiziaria della procura si sono recati sulla A3, alla galleria “San Rocco” per eseguire il decreto di sequestro dell’intera struttura e del tratto di asfalto in prossimità dello stesso. Un provvedimento che ha costretto l’Anas a chiudere l’autostrada per gran parte della giornata di ieri tra Sant’Onofrio e Rosarno per realizzare il doppio senso di circolazione sulla carreggiata nord che ovvierà alla chiusura della galleria. Una struttura che secondo i consulenti della procura sarebbe stata la causa di due incidenti: il 25 novembre scorso è morto un diciannovenne, Domenico Napoli, mentre il primo marzo scorso sono deceduti quattro ragazzi di età compresa tra i 22 ed i 24 anni, investiti da un camion dopo essere stati sbalzati fuori dall’abitacolo in seguito ad un violento urto all’ingresso del tunnel incriminato. Nell’inchiesta aperta per risalire alle cause degli incidenti e ad eventuali responsabilità, in cui sono indagate 13 persone tra dirigenti Anas, progettisti ed esecutori dei lavori, il procuratore di Vibo Valentia Mario Spagnuolo ed il pm Benedetta Callea hanno incaricato i loro consulenti di un’analisi tecnica del luogo e la risposta non si è fatta attendere. I tecnici sono stati netti: in entrambi gli incidenti – avvenuti di notte – l’impianto di illuminazione non funzionava – e non funziona tutt’ora – “perché soggetto a continui furti di cavi elettrici e quadri comando”. Ma comunque è “competenza dell’Ente proprietario”, e quindi dell’Anas, “assicurare l’efficienza dell’impianto di illuminazione, nonostante i furti”. E con un impianto attivo, scrivono i periti, “l’imbocco sarebbe risultato maggiormente visibile ed avrebbe potuto influire sul livello di attenzione dei conducenti”. Ma soprattutto, entrambe le auto hanno urtato contro lo spigolo destro dell’ingresso della galleria su cui non c’è “alcuna barriera protettiva”. Le conclusioni dei periti non lasciano spazio a dubbi: “Le gravi conseguenze degli incidenti sono da ascrivere con certezza alla mancanza di un idoneo dispositivo di ritenuta a protezione dello spigolo della galleria”. Mancanza che, per il pm, “è da addebitare ad un errore di progetto”. Da qui la decisione di sequestrare la galleria per consentire l’esecuzione dei lavori di adeguamento. Un atto che, scrive il pm, si impone anche “quale misura atta a prevenire ed evitare ulteriori vittime della strada”.

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