Tre bicchieri Gambero Rosso alla calabrese Spiriti Ebbri, migliore cantina emergente

COSENZA – «I nostri vini sono come Russell Crowe nel Gladiatore, non ci si aspetta eleganza, ma verità». Pierpaolo Greco, con mirabile icasticità, sintetizza in una frase due sue passioni, quella per il vino e quella per il cinema. Passioni condivise con Damiano Mele e Michele Scrivano, i tre spiriti ebbri che nel 2008 hanno dato dato vita alla loro società agricola, dopo aver, per anni, prodotto vino per autoconsumo. Spiriti Ebbri è la storia di un ingegnere (Pierpaolo), di un architetto (Damiano) e di un educatore (Michele), e di un’amicizia intrecciata con la vite, nel segno dei vitigni autoctoni, magliocco dolce e canino, gaglioppo, greco nero, greco bianco, mantonico, pecorello, guarnaccia nera. La filosofia è chiara, approccio naturale in vigna, con meno interventi possibili. Di profondo rispetto in cantina, con vinificazioni e affinamenti con lieviti e batteri indigeni, senza uso di alcun additivo, se non piccole quantità di metabisolfito di potassio. Sono due le linee prodotte, declinate entrambe in rosso, rosato e bianco. L’Appianum – nome latino di Lappano, dove ha sede la vigna – sono le uve che coltivano in prima persona. Neostòs (crasi tra i termini greci Néos – nuovo – e Nóstos – ritorno), per i vini prodotti con uve provenienti da paesi storicamente vocati (Frascineto, Donnici di Cosenza, Cirò, Strongoli) coltivate da fornitori selezionati, possibilmente piccoli coltivatori biologici, titolari di vigne vecchie e poco produttive. Spiriti Ebbri si aggiudica così 3 bicchieri da Gambero Rosso quale migliore cantina emergente.

 

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