Alessandro Astorino

USPI, Alessandro Astorino nominato delegato per i rapporti con il Parlamento e le Istituzioni

COSENZA – Il Segretario Generale Francesco Saverio Vetere ha nominato l’ing. Alessandro Astorino delegato dell’Unione Stampa Periodica Italiana per i rapporti con il Parlamento.

Astorino avrà l’incarico di individuare e realizzare tutte le iniziative finalizzate a far conoscere il settore e a promuovere interventi normativi di tutela e sviluppo.   

Si tratta di un incarico delicato, destinato ad estendersi oltre il limite temporale della legge di bilancio, per far fronte alla crisi del settore editoriale e alle carenze normative che non aiutano i giornali a crescere.

Si fa, infatti, sempre più acceso il dibattito sui contributi all’editoria, nel Governo e tra le parti sociali. Il M5S e principalmente il sottosegretario all’editoria, Vito Crimi, hanno annunciato che nella legge di bilancio 2019 verranno introdotti  degli articoli che porteranno a un graduale azzeramento del sostegno pubblico alla stampa. In particolare: pagamento intatto dei contributi riferiti all’anno 2018, introduzione di un tetto massimo di 500.000 euro a testata dai contributi 2019 (con dimezzamento delle spese per lo Stato), azzeramento totale dei contributi diretti dai contributi 2020 e abolizione delle agevolazioni telefoniche.

La proposta ha suscitato subito reazioni nella Lega, in particolare nell’On. Alessandro Morelli che ha dichiarato a più riprese che sul taglio ai fondi all’editoria la lega non intende procedere verso un taglio complessivo ma lavorare per una revisione delle regole.

Più accese le razioni delle parti sociali e degli istituti del settore. La FNSI, il sindacato unico dei giornalisti, in una nota congiunta con l’Ordine Nazionale dei giornalisti, ha dichiarato che «è di inaudita gravità la decisione di inserire il taglio dei contributi all’editoria nello schema della legge di bilancio annunciata dal sottosegretario Vito Crimi nel corso di una riunione tenutasi al Mef». Un principio inaccettabile, conclude la nota congiunta; «perché punta a indebolire la democrazia e che come effetto immediato avrà quello di privare dell’informazione intere comunità e distruggere qualche migliaio di posti di lavoro, compreso l’indotto. Un epilogo disastroso frutto di una chiara avversione all’informazione da parte di chi, come il sottosegretario Crimi, nulla ha fatto fino ad oggi, al di là delle parole, per combattere il precariato nel mondo dell’informazione».

A più riprese, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato l’importanza dell’informazione libera e plurale, invitando in pratica ad una serena e attenta riflessione su questi temi. 

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