Vicenda Mario Campanella, Iole Santelli:«È assurdo che un professionista debba vedersi negato il diritto alla immissione in servizio»

13/06/2012 Roma, discussione e voto di fiducia sui maxi emendamenti al disegno di legge anti corruzione. Nella foto la relatrice del testo Iole SantelliROMA – «È assurdo che un professionista debba vedersi negato il diritto alla immissione in servizio ed alla stabilizzazione nonostante due giudici penali abbiano già validato la bontà di una conciliazione.»Lo afferma l’On. Jole Santelli in merito alla vicenda del giornalista Mario Campanella. «Dopo che l’ex commissario Asp è stato rinviato a giudizio per la revoca della conciliazione che riconosce a Campanella un diritto sacrosanto e dopo che un altro Gip ha archiviato la denuncia dello stesso ex commissario proprio sulla genesi dell’atto conciliativo, l’Asp avrebbe dovuto porre fine a questo stillicidio. Invece  la stessa azienda si è costituita con una riconvenzionale dinanzi al giudice del lavoro affidando l’incarico allo stesso legale interno che aveva siglato la conciliazione di cui si chiede oggi l’invalidità. In una Regione che tollera sprechi e abusi gravissimi nel settore sanitario è intollerabile che la pubblica amministrazione non solo neghi a un professionista un diritto basilare ma addirittura si impegni con pareri vari a spendere risorse pubbliche pur di impedirgli di esercitare questo diritto. È un fatto gravissimo che mortifica la civiltà e l’autorevolezza delle istituzioni».

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