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Amichevole di lusso al San Vito mercoledì 23 gennaio. Il Cosenza incontra il Sion di “Ringhio” Gattuso. Incasso pro terremotati di Mormanno

Amichevole di lusso mercoledì 23 gennaio al San Vito. Di scena, contro il Cosenza, la formazione svizzera del Sion, nella quale milita, come è noto, l’ex giocatore del Milan e della Nazionale Rino Gattuso, nativo di Corigliano Calabro, dove è attualmente in ritiro la squadra elvetica, in attesa che riprenda il campionato della massima serie, sospeso fino a febbraio per la pausa invernale.

L’incontro amichevole, in programma alle ore 18,00, è stato organizzato dalla Società del Presidente Eugenio Guarascio insieme all’Amministrazione comunale, a favore dei terremotati di Mormanno. L’ingresso è libero, ma per l’occasione sarà promossa una raccolta fondi, attraverso i contributi volontari degli spettatori, da devolvere agli interventi per la ricostruzione del centro del Pollino dopo il sisma che lo ha colpito il 26 ottobre dello scorso anno.

L’incontro di calcio tra Cosenza e Sion è stato proposto dal giovane ingegnere Francesco Ippolito, grande appassionato di calcio e non nuovo all’organizzazione di eventi del genere. Nel 2007, come si ricorderà, fu tra i promotori di un convegno all’Università della Calabria sulle dinamiche economiche nelle società di calcio che ebbe, come ospite d’onore, in rappresentanza della dirigenza dell’Inter, Bedy Moratti, sorella del Presidente dei nerazzurri, Massimo Moratti.

L’attuale squadra di Rino Gattuso e del vulcanico presidente Christian Constantin è, nel campionato svizzero, ad un punto dalla zona Champions League e a cinque punti dalla vetta, occupata dalla squadra del Grasshoppers.

 

 

 

Una nuova installazione di Mauro Staccioli al parco internazionale della scultura

Sarà la più imponente scultura del Parco, l’installazione in acciaio corten di Mauro Staccioli alta otto metri dal peso di 12 tonnellate che viene inaugurata ufficialmente domenica 20 gennaio da Wanda Ferro, Presidente della Provincia di Catanzaro. L’evento è preceduto da un incontro pubblico con Staccioli previsto alle ore 11 nella sala convegni del Musmi all’interno del Parco della Biodiversità (via V. Cortese 1) a cui partecipa, insieme a Wanda Ferro, il direttore artistico del MARCA Alberto Fiz.
L’opera del maestro toscano realizzata nel 2011 per il progetto Intersezioni rappresenta un ulteriore arricchimento del Parco Internazionale della Scultura di Catanzaro che costituisce un patrimonio pubblico di straordinaria importanza. “La collezione di sculture all’aperto è, insieme al MARCA, la più chiara testimonianza di quanto sia stato proficuo e produttivo l’impegno costante nei confronti dell’arte e della cultura durante i cinque anni della mia amministrazione”, afferma Wanda Ferro. “La città di Catanzaro oggi può andare orgogliosa di un Parco Internazionale  tra i più importanti in Italia.”
Il lavoro di Staccioli si va ad inserire in un contesto dove sono presenti 23 opere di alcuni dei maggiori artisti italiani e internazionali come Stephan Balkenhol, Tony Cragg, Wim Delvoye, Jan Fabre, Antony Gormley, Dennis Oppenheim, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Paladino e Marc Quinn.
Come afferma Alberto Fiz, curatore della collezione, “a Catanzaro sono presenti le testimonianze di tutti gli artisti che hanno partecipato a Intersezioni. In tal modo si è creata una delle più significative esperienze di arte ambientale proposte in Italia lasciando un’impronta permanente e indelebile nella città.”
L’installazione di Staccioli assume un significato particolare in quanto, come emerge dal titolo, Catanzaro ’11, è stata realizzata appositamente per la città di Catanzaro.
L’opera non è un corpo separato da contemplare in silenzio, ma prende parte attiva alla trasformazione del luogo. Il dinamismo potenziale trova la sua piena applicazione in un lavoro che accoglie lo spazio, lo assorbe e lo attraversa in modo da creare una rinnovata dialettica tra pieno e vuoto. “Creare scultura”, afferma Staccioli, “significa esistere in un luogo” e questo concetto appare particolarmente efficace di fronte ad un’installazione dove prevale la tattilità emozionale e la traccia indelebile del paesaggio.

Nato a Volterra nel 1937, gli inizi del’attività artistica di Staccioli sono saldamente intrecciati all’esperienza didattica, a quella di intellettuale e politico militante. Dopo un primo periodo in cui sperimenta pittura e incisione, dalla fine degli anni sessanta si dedica alla scultura elaborando le sue forme in stretta relazione con la società e lo spazio urbano. E’ nel 1972 che Staccioli matura l’idea di organizzare una serie di “sculture-intervento.” Le scelte linguistiche si caratterizzano per la coerenza, l’essenzialità delle forme e la perfetta adesione agli ambienti per i quali realizza le sue opere. Con il suo lavoro “segna” il luogo modificandone la percezione. Ha preso parte a due edizioni della Biennale di Venezia esponendo in Europa e America. Le sue installazioni permanenti sono inserite in contesti differenti, dalla California alla Corea, da Portogallo a Taiwan. Tra le tante presenze di Staccioli in Italia, è sufficiente ricordare l’installazione davanti al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, i lavori collocati nel parco di Giuliano Gori a Celle di Santomato, a Greve in Chianti, Volterra, Motta d’Affermo o di fronte alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.

Maltempo: grandine a Catanzaro, disagi

CATANZARO, 18 GEN – Un’intensa grandinata ha interessato Catanzaro dove la temperatura, per tutta la mattinata, e’ oscillata tra soli 2-3 gradi.

L’assessore provinciale alla protezione civile, Alessandro Isabella, vista l’abbondante nevicata in atto nel territorio della provincia di Catanzaro, di concerto con i tecnici del settore Viabilità dell’Ente,  segnala agli automobilisti la necessità di essere dotati di  catene a bordo nell’eventualità si debba arrivare nei centri presilani e silani. Attualmente le precipitazioni nevose interessano le strade provinciali poste al di sopra dei 400/500 metri di altitudine.

I bambini delle scuole primarie più periferiche in settimana bianca a Camigliatello Silano

Settimana bianca per 56 bambini delle scuole elementari più periferiche della città a partire da lunedì prossimo 21 gennaio.
L’iniziativa è stata promossa congiuntamente dagli Assessorati alla scuola e al turismo di Palazzo dei Bruzi guidati, rispettivamente, da Marina Machì e da Luciano Vigna, in collaborazione con la Scuola Italiana Sci “La Baita” di Camigliatello Silano.
I 56 bambini, selezionati tra quelli che non avevano mai avuto l’opportunità di frequentare un corso di sci, partiranno lunedì 21 gennaio in pullman, destinazione le piste di Camigliatello.
Si tratta dei bambini che frequentano le scuole elementari di via Milelli, dell’Istituto Comprensivo “Spirito Santo” e dell’Istituto Comprensivo “Fausto Gullo”, sezione staccata di Cuturella.
I piccoli studenti seguiranno fino a venerdì 25 gennaio i corsi di avviamento allo sci tenuti da sei maestri federali della Scuola Italiana Sci “La Baita”, coordinati dal direttore tecnico della stessa scuola Simona Piccitto.
Agli ospiti d’eccezione della scuola sci di Camigliatello Silano l’Amministrazione comunale di Cosenza assicurerà non solo la frequenza gratuita dei corsi, ma anche l’utilizzo delle attrezzature e una colazione al sacco.
I bambini delle tre scuole, al termine delle lezioni faranno ritorno, sempre in pullman e per tutta la durata della settimana bianca, a Cosenza, per poi ripartire il mattino seguente nuovamente alla volta di Camigliatello.
Nella giornata di mercoledì 23 gennaio, dopo aver percorso le piste innevate, gli ospiti faranno visita al Parco Nazionale della Sila per approfondire la conoscenza del territorio dell’Altipiano Silano.
Tra gli obiettivi dell’iniziativa c’è la duplice esigenza, sottolineata sia dall’Assessore Machì che dall’Assessore Vigna, di favorire i bambini che non avrebbero altrimenti avuto la possibilità di recarsi in settimana bianca, ma anche quella di contribuire ad allargare i loro orizzonti di conoscenza per apprezzare le bellezze paesaggistiche del nostro territorio.
Con questa nuova iniziativa  gli Assessori Machì e Vigna hanno inteso ribadire  l’attenzione dell’Amministrazione comunale nei confronti dei quartieri.
E’ questo un percorso dei tanti che l’Amministrazione ha in animo di realizzare e che presuppone azioni mirate, sia nel segno della solidarietà, sia rivolte alla conoscenza del territorio. Per adesso si tratta di un progetto-pilota che, a partire dal prossimo anno, potrebbe coinvolgere altre scuole primarie.

Week end al Cinema: I consigli di 8@30

Cloud Atlas

Un viaggio nello spazio e nel tempo, che abbraccia cinque secoli e si snoda lungo sei episodi complessi e suggestivi.

Il film racconta una storia in cui le azioni e le conseguenze delle nostre vite hanno impatto l’un l’altra attraverso passato, presente e futuro, come se una sola anima trasformasse un assassino in un salvatore e un unico atto di gentilezza si espandesse attraverso i secoli per ispirare una rivoluzione.

Cloud Atlas nei cinema di Cosenza:

Andromeda River: 21:15‎

Django Unchained

Ambientato nel Sud degli attuali Stati Uniti, due anni prima dello scoppio della Guerra Civile, Django Unchained vede protagonista Jamie Foxx nel ruolo di Django, uno schiavo la cui storia brutale con il suo ex padrone, lo conduce faccia a faccia con il cacciatore di taglie di origine tedesca, il Dott. King Schultz (Christoph Waltz). Schultz è sulle tracce degli assassini fratelli Brittle, e solo l’aiuto di Django lo porterà a riscuotere la taglia che pende sulle loro teste. Il poco ortodosso Schultz assolda Django con la promessa di donargli la libertà una volta catturati i Brittle – vivi o morti. Il successo dell’operazione induce Schultz a liberare Django, sebbene i due uomini scelgano di non separarsi. Al contrario, Schultz parte alla ricerca dei criminali più ricercati del Sud con Django al suo fianco. Affinando vitali abilità di cacciatore, Django resta concentrato su un solo obiettivo: trovare e salvare Broomhilda (Kerry Washington), la moglie che aveva perso tempo prima, a causa della sua vendita come schiavo.

Django Unchained nei cinema di Cosenza:

Andromeda River: 16:30‎  ‎18:30‎  ‎21:30

Citrigno:

Tradizione di casa all’osteria AQUILA D’ORO di Cirò

Cirò (KR), Venerdì 18 Gennaio 2013 – Le note di una chitarra battente suonate da Turuzzo, l’ultimo “uomo museo” che insegna al nipote, unico “discepolo”, a costruire cestini in vimini. Può succederti di sentirle suonare nella storica e accogliente osteria AQUILA D’ORO di Cirò, dove la tradizione, principale ingrediente dei piatti pluripremiati e segnalati da guide nazionali ed internazionali, è di casa dal 1975.

Si trova in Via Sant’Elia, nel centro storico, ed è gestita, dai primi anni ‘90, da Elisabetta CARIATI, figlia di Turuzzo, e dal marito Salvatore VIZZA. Entrambi cuochi e custodi delle più ricercate ricette della memoria, tramandate da madre in figlia. Dal 1975 l’osteria è ormai un presidio identitario della Città del Vino e di Lilio il cui centro storico, soprattutto negli ultimi anni, è diventato vivace punto di riferimento per la progettazione culturale grazie ad intelligenti e lungimiranti politiche pubbliche.      

Dalla cipollata alla “fauza”, le bucce di fave condite con la mollica del pane, alla pitta con i fiori di sambuco o “cu i resimuddj”, dai salumi fatti in casa ai classici “pip salat e patate”, dai peperoni e alici alle “alici arriganate” fino alle diverse verdure ripiene, come melanzane e peperoni.

La tradizione è un ingrediente che sui tavoli dell’AQUILA D’ORO non manca, davvero, mai. Sin dalle prime portate e fino al dessert, passando dal contorno.     

 Si parte dall’antipasto, e si prosegue con i primi (taddjarin curi i cici eri fagiol da accompagnare con peperoni all’aceto e i “cucummr” all’aceto, meloncini di piccolo calibro) i secondi piatti (capretto al forno con patate, capretto arrosto, cinghiale alla cacciatora, baccalà porri e “pip filar”, “scialatedd” con salsiccia e funghi o con prodotti di stagione, cavate con polpettine.

Parlano della buona cucina dell’osteria AQUILA D’ORO, da 20 anni a questa parte, le prestigiose guide Osterie d’Italia Slow Food, “Mangia rozzo”, Gambero Rosso, “Viaggi e sapori”, Trip Advisor e “Accademia italiana della cucina per le buone tavole della tradizione”. L’osteria è stata segnalata anche come locale del buon formaggio da Slow Food per le scingatine, le ricotte e le provole prodotte in zona, proposte nel menu tipico.  

Di produzione propria anche i dolci fatti in casa di stagione in stagione, o a seconda delle festività, come i “crustoli”, la coccìa con il mosto cotto, il sanguinaccio accompagnato con la ricotta, le crostate con mostarde e marmellate artigianali, la torta al vino o quella al cioccolato e vino.

Mortidda, alloro, cannella e piretta, sono, infine, i liquori artigianali proposti dalla frequentatissima e storica osteria, conosciuta in tutta la provincia di Crotone e oltre.

 ELISABETTA è la figlia di Salvatore CARIATI conosciuto come “Turuzzo”, tra gli ultimi suonatori calabresi di chitarra battente e ultimo, nella Città del Vino e di Lilio, a costruire pazientemente i cestini in vimini. Arte che ha insegnato al nipote che porta il suo stesso nome. Una garanzia, insomma, per la tipicità e la bontà dei piatti della memoria.

Maltempo: bufere di neve in Sila

Alberi caduti e black out in Sila. Imbiancati monti Catanzaro

Bufere di neve in Sila e nevicate anche a quote basse in Calabria dove, nelle ultime ore, le temperature sono crollate. A Camigliatello (-5) e Lorica le precipitazioni abbondanti e il vento hanno provocato la caduta di numerosi alberi e l’interruzione della corrente elettrica. Imbiancata anche San Giovanni in Fiore. Obbligo di catene sull’A3, innevata nel tratto Campotenese-Mormanno, e sulla Silana-Crotonese. Spolverata anche sui monti che circondano Catanzaro.

 

Incendio distrugge appartamento

ISOLA CAPO RIZZUTO (CROTONE), 18 GEN – Un incendio, le cui cause devono essere accertate, ha distrutto un appartamento a Isola Capo Rizzuto. Per spegnere le fiamme sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco di Crotone.

L’incendio ha interessato una casa al momento disabitata ed ha distrutto l’arredo delle tre stanze coinvolte dalle fiamme e gli infissi. Il resto dell’appartamento ha subito notevoli danni per le alte temperature e per il fumo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.

Famiglia mafiosa, minore va in comunita’

REGGIO CALABRIA, 18 GEN – Un adolescente appartenente ad una famiglia mafiosa della provincia di Reggio e’ stato affidato ad una comunita’ di recupero. Il provvedimento e’ stato eseguito dalla Polizia su disposizione del Tribunale dei Minori. ”Obiettivo dell’iniziativa – riferisce una nota – e’ recuperare giovani, costretti a subire pregiudizio dall’ambiente ‘mafioso’ di provenienza, con l’inserimento in comunita’ e affido ai Servizi sociali e all’Ufficio Minori della Questura”.

Al “Rendano” per la stagione di prosa lo spettacolo Upupa” di Antonio Orfanò

La fonte di ispirazione è la commedia “Gli uccelli” di Aristofane, testo eternamente attuale, nonostante sia stata rappresentata per la prima volta nel 414 a.c.
Antonio Orfanò, autore dello script e regista di “Upupa – My dream is my rebel king” (Il mio sogno è il mio re ribelle), lo spettacolo che andrà in scena al Teatro “Rendano” di Cosenza sabato 26 gennaio (ore 20,30) e domenica 27 gennaio (ore 18,00) per la stagione di prosa diretta da Isabel Russinova, ne ha tratto spunto per una nuova rilettura che ha visto il suo debutto in prima nazionale a Taormina Arte per poi
essere rappresentata a Torino, per le Olimpiadi della cultura di Luca Ronconi, ed anche a Siracusa, Atene, Bruxelles e Parigi.
“E’ estremamente interessante – sottolinea il direttore artistico del “Rendano” Isabel Russinova – l’atmosfera  particolare di questo lavoro teatrale che risente della contaminazione di più linguaggi, restituendo uno spettacolo molto vicino al mondo fantastico.  Aristofane d’altra parte si presta molto a questa lettura, così  da affascinare anche un pubblico più giovane”.
La vicenda è arcinota e narra di due vecchi ateniesi, Pistetero ed Evelpide, che, stanchi e disgustati della loro patria (dove imperversano delatori e maniaci dei processi), decidono di emigrare. Guidati da una cornacchia e da un corvo, raggiungono Tereo, un uomo trasformato dagli dèi in upupa, e gli manifestano la loro intenzione di stabilirsi in un luogo dove poter vivere tranquilli. Anzi, Pistetero lancia a Upupa una proposta: fondare una città nell’aria, la cui particolare collocazione, tra cielo e terra, permetterà agli uccelli di comandare sugli uomini e diventare addirittura più potenti degli dei.
La regia e la sceneggiatura di Orfanò tracciano il percorso dell’uomo, dalla ricerca di libertà alla distruzione del sogno di un mondo ideale, Upupa appunto, che i protagonisti raggiungono a fatica. La distruzione di questo sogno è causata dal forte desiderio di potere, un potere ingannatore che si intrufola nel mondo “puro” e priva gli uomini dei propri sogni.
La critica che ha già recensito lo spettacolo di Antonio Orfanò (produzione della compagnia “La Chapliniana” di Roma in collaborazione con “Taormina Arte”) ne ha parlato come di “una parabola sulla fragilità dell’uomo con le sue debolezze. Una leggenda moderna su temi antichi dove comunque trionfa la fantasia.”
Secondo il regista Antonio Orfanò “Upupa è una metafora senza tempo, il simbolo della speranza di un mondo più bello, più armonioso. L’intreccio di stili e di miti è tale da disarmare qualsiasi spettatore, che sarà chiamato a sognare e riflettere.
Lo smarrimento, la confusione, l’incertezza, la violenza degli eventi –spiega ancora Orfanò – sollecitano la fuga e la ricerca, rimettendosi così all’immaginifico quale misterioso, ineluttabile e insopprimibile valore di vita: l’uomo, quindi, spiega le ali evadendo da una realtà limitata, dissacrata e mortificata, pensando a un “mondo ideale” come giusto e legittimo corrispettivo: questo luogo utopico è “UPUPA” dove il mondo degli uomini è visto dall’alto e con distacco.
In questo mondo ideale immagina di trovarsi, in una sequenza onirica, Pistetero per il quale “Upupa” è il rifugio, la speranza e il sogno dell’uomo e di ogni giovane in particolare.
Nel sogno tutto è perfetto, persino la malvagità del “Potere” è gentile: infatti, il “Potere” ingannatore s’intrufola nella nuova città e, servendosi dei propri poteri, abbaglia, avvince e priva Pistetero del proprio sogno.
Risvegliatasi l’antica coscienza che lo aveva portato ad “UPUPA”, Pistetero si avvede della distruzione del proprio “sogno”.
Ed è qui – spiega ancora Antonio Orfanò – che si entra nella seconda fase del dramma: la ribellione. Infatti Pistetero sciorina e brandisce la propria esplosiva e dignitosa ribellione: “Il mio sogno è il mio re ribelle” come creatura vivente nel miracolo di una nevrotica e scalpitante “fantasia-certezza” in cui si concretizza una funzione di immagini e finzioni.
Alla fine l’uomo, con la sua capacità di creatività e fantasia e il suo desiderio eterno e ineluttabile di sognare devono prevalere e sovrastare il reale.”
Al “Rendano” di Cosenza reciteranno, insieme ad Antonio Orfanò, anche Lorenza Caroleo, Andrea Niccolini, Francesco Maltese, Giuseppe Mortelliti, Alberto Calligaris, Giulio Fazio, Ilenia Dagostino ed Elisa Angelucci.
Biglietti in vendita sia al botteghino del teatro che all’agenzia Inprimafila di Viale degli Alimena.