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Fenagifar, l’incontro con la presidentessa Pia Policicchio

Pia_PolicicchioFenagifar (Federazione Nazionale Associazioni Giovani Farmacisti) nasce nel 1989 prefiggendosi di migliorare e difendere la categoria dei farmacisti, tutelando la loro condizione socioculturale per preservare la salvaguardia della salute pubblica attraverso la continua ricerca del farmaco.  La dottoressa calabrese Pia Policicchio di Cosenza è stata eletta presidente della Federazione,  e ha rilasciato un’intervista al nostro giornale, attraverso la quale abbiamo avuto modo di conoscere più da vicino e in maniera più approfondita una donna che ricopre un ruolo importante per la sua categoria e fondamentale per far luce sul futuro dei giovani che vogliono intraprendere la professione del farmacista.

Questo importante ruolo assegnatole, che significato ha per lei? Quali sono le sue responsabilità?

La mia presidenza arriva a coronamento di una carriera in federazione cominciata quasi 15 anni fa come rappresentante della Calabria; rappresenta il raggiungimento dopo una lunga gavetta della possibilità di rappresentare i giovani colleghi  e di essere un punto di riferimento per tutte le loro problematiche.

Quali sono le sue sensazioni nel ricoprire un ruolo che fino ad ora è stato prettamente maschile?

È sicuramente una condizione differente, perché essere donna significa dover dimostrare ogni giorno le proprie capacità e di essersi meritati questo ruolo.

La sua nuova posizione, dottoressa, le impone di recarsi spesso alla sede nazionale dell’Associazione che ha luogo a Roma. Come intende equilibrare il compito di presidentessa con il suo lavoro a Cosenza?

Trovare la quadrature del cerchio è veramente difficile. Significa lavorare tutti i giorni festivi inclusi.

Dottoressa, com’è nata e che cos’è Fenagifar?

Fenagifar è stata istituita 25 anni fa. È nata dall’esigenza di dare una rappresentanza a tutti i giovani farmacisti, di costituire per loro fonte di aggregazione , aggiornamento e guida professionale

Come definirebbe il ruolo del farmacista?

Ritengo oggi il farmacista il tutore della salute del cittadino. È il primo front-office del SSN ed è il sanitario con cui la popolazione ha più contatti e relazioni.

Il farmacista, in quanto medico, ha come obiettivo principale la salute pubblica, ma fare il farmacista è pur sempre un mestiere. Cosa pensa di quelle persone che intraprendono tale professione ponendo al primo posto il loro guadagno piuttosto che la cura delle persone?

La globalizzazione e la crisi hanno portato questa visione distorta del professionista farmacista. Di necessità virtù senza mai dimenticarsi di etica e deontologia.

Lei ha dichiarato, in un articolo sul quotidianosanità.it, un forte sdegno nel rendersi conto di come la professione del farmacista sia diventata e stia diventando sempre più un terreno di scontro politico. In merito a ciò, vorrei chiederle, perché è così difficile aprire una farmacia in Italia?

La farmacia è una concessione governativa ad personam relazionata al numero di popolazione che serve. Non è consentita l’apertura al di fuori di questi parametri. Parametri che peraltro sono stati oggetto del Decreto Monti. Infatti è stato emanato un concorso straordinario che prevede così l’apertura di 2500 nuove sedi che dovrebbero essere a breve assegnate in tutto il territorio italiano.

Lei crede che da parte di molte farmacie e farmacisti venga fatto ostruzionismo? Se sì, cosa proporrebbe per combattere tale abuso?

Non è possibile per nessun professionista fare ostruzionismo su fatti che sono oggetti di legge.

Cosa consiglierebbe a tutti i giovani che tentano di intraprendere la professione di farmacista?

Ritengo che sia una professione sanitaria appagante e formativa se nel tuo ideale c’è il benessere dell’individuo e la tutela della salute. Certo è che il percorso di laurea debba essere considerato un punto di partenza e non un punto di arrivo. Per cui occorre continuare a formarsi e a specializzarsi. La cultura media del cittadino si è elevata a si aspetta sempre di avere una risposta.

L’Università della Calabria, grazie al dipartimento di Farmacia, svolge anche attività di ricerca in merito a tale disciplina. Come giudica il lavoro di ricerca farmaceutica dell’Unical? Rispetto alle altre università italiane, a che livello possiamo considerare la ricerca del farmaco da parte dell’Università della Calabria?

Purtroppo ho studiato fuori e non conosco la realtà dell’Unical.

Per concludere, qual è il suo auspicio per il futuro?

Spero sempre che il farmacista sia sempre all’altezza del suo ruolo e che non abdichi mai alla sua etica per il dio denaro.

Abbonamenti a fantomatica rivista, denunciati falsi finanzieri

truffe-case-vacanza-online-truffasiCATANZARO – Novanta persone sono state vittime di due falsi finanzieri che proponevano abbonamenti ad una rivista fittizia. I truffatori sono stati denunciati dai reali finanzieri della Compagnia di Catanzaro con le accuse di millantato credito e frode. I falsi finanzieri promettevano alle vittime dell’inganno anche eventuali accortezze in caso di ispezioni da parte della guardia di finanza.

Terremoto Serre vibonesi, scossa da 3.2

UpkPfA5XLjghrpigEYNj8wSHu9hjJdiAOyW9+6xih08=--CATANZARO – Nella giornata di ieri è stata registrata verso le 16.29, nei pressi di Serre vibonesi, una scossa di terremoto di magnitudo pari a 3.2. L’Istituto nazionale di geofisica ha rilevato che i movimenti sismici sono avvenuti a un profondità di 1,9 chilometri della superficie terrestre. Un’altra scossa si era verificata intorno le ore 10.40 della giornata precedente. Fortunatamente, entrambe le scosse non hanno provocato danni secondo quanto riportano gli accertamenti svolti dai militari del Comando provinciale di Vibo Valentia.

Tavolo tecnico per l’attivazione del Percorso Rosa

CATANZARO – Il Prefetto di Catanzaro, S.E. Luisa Latella ha istituito il Tavolo tecnico per l’attivazione del Percorso Rosa in provincia di Catanzaro.

È stata delegata al coordinamento del Tavolo l’avv. prof. Elena Morano Cinque, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro. Un’attestazione di stima e fiducia nei confronti della Presidente Morano Cinque – che ha personalmente ringraziato S.E. il Prefetto per l’importante incarico – ma anche un riconoscimento della qualità del lavoro infaticabile svolto in questi anni  dalla Commissione Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro, che conferma la leadership dell’Ente intermedio, sulle tematiche attinenti alla promozione delle azioni positive in favore della parità di genere e dell’antidiscriminazione.

Il Tavolo ha visto la massiccia partecipazione di tutti gli attori coinvolti a vario titolo nella gestione e attuazione del cd. Percorso Rosa: le forze dell’Ordine (presenti i massimi rappresentanti della Polizia di Stato,  dell’Arma dei Carabinieri e dell’Anticrimine); le istituzioni giudiziarie (presenti i magistrati delegati dalla Corte d’Appello, dal Tribunale e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro); le strutture sanitarie (presenti i rappresentanti dell’Asp di Catanzaro, Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme e dell’Azienda Ospedaliera Pugliese – Ciaccio di Catanzaro); gli enti locali (Comune di Catanzaro, con l’assessore alle politiche sociali e di Lamezia Terme, Provincia di Catanzaro e Regione Calabria, presente sia con sia con i delegati dei Dipartimenti Lavoro e Politiche Sociali e Tutela della Salute, sia con l’unica donna eletta in Consiglio regionale, on.le Sculco); gli Uffici della Consigliera di Parità (Regionale e Provinciale); i Centri e sportelli antiviolenza (MondoRosa; Città solidale; Demetra e Attivamente coinvolte); gli ordini professionali (CPO dell’Ordine degli avvocati di Catanzaro e l’Ordine degli assistenti sociali della Calabria); il mondo delle associazioni (Associazione Italiana Donne Medico, presente la Presidente Nazionale; Soroptimist di Catanzaro e Lamezia Terme; Fidapa di Catanzaro; presente per delega l’Associazione Mogli Medici Italiani di Catanzaro e l’Associazione Astarte di Catanzaro.

Ha aperto i lavori S. E. il Prefetto Latella la quale ha preliminarmente rammentato che l’istituzione del Tavolo Tecnico segue ad una serie di sollecitazioni provenute da diversi soggetti istituzionali, dagli operatori dei centri antiviolenza e dal mondo dell’associazionismo, alle cui istanze Ella ha ritenuto opportuno rispondere mediante la costituzione di una vera e propria “rete dell’antiviolenza”. Quest’ultima – ha proseguito il Prefetto – dovrà operare in piena sinergia al fine di non disperdere le tante professionalità e competenze che ne fanno parte perché “solo l’unione fa la forza”.

È seguito l’intervento della coordinatrice del Tavolo Tecnico, avv. prof. Morano Cinque, la quale ha introdotto il tema del Percorso Rosa, per come disegnato nelle emanande Linee Guida Nazionali del Dipartimento Pari Opportunità, anche sulla base delle best practices attuate in diverse regioni d’Italia. Il Percorso (anche detto Codice Rosa) identifica un circuito di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenze, senza distinzione di genere o età che, a causa della loro condizione di fragilità, più facilmente possono diventare vittime di violenza: donne, uomini, bambini, anziani, immigrati, omosessuali. Il codice viene assegnato insieme al codice di gravità, da personale addestrato a riconoscere segnali (non sempre evidenti) di una violenza subita anche se non dichiarata. Quando viene assegnato un Codice Rosa, si attiva il Gruppo Operativo Interforze che è composto dai rappresentanti dell’ASL (118, Dipartimento ospedaliero Emergenza Urgenza, Dipartimento Materno Infantile, Dipartimento Salute Mentale, Consultori), Procura, Forze dell’Ordine, Istituzioni Territoriali, Centri Antiviolenza, Centri per il recupero dei soggetti maltrattanti e Case rifugio. I Gruppi Operativi Interforze hanno il compito di contribuire al tempestivo riconoscimento e all’emersione dei casi di lesioni derivanti da maltrattamenti o da violenze commesse da terzi, garantendo contestualmente la rapida attivazione degli uffici delle Procure della Repubblica. Le statistiche, ha proseguito la Presidente Morano Cinque, restituiscono il dato per cui il Percorso Rosa, laddove è stato sperimentato, si è dimostrato un’efficace pratica a tutela della vittima di violenza in quanto, da un lato il nosocomio, mediante personale formato e qualificato, accoglie l’abusato in un regime di privacy e di protezione; dall’altro l’attivazione del Gruppo Interforze riduce i tempi di indagine, ottimizza le procedure di reperimento e conservazione delle prove da esibire poi nel dibattimento a carico dell’aggressore e mette in azione la rete territoriale per la presa in carico successiva all’intervento di pronto soccorso.

Grande importanza riveste, nell’ambito delle Linee Guida Codice Rosa, la formazione di tutto il personale coinvolto nella Task Force Interistituzionale: in tal senso, è previsto che la formazione debba essere qualificata e congiunta, ovvero i formatori dovranno essere personale qualificato proveniente dai medesimi attori coinvolti nel Gruppo Interforze e gli operatori dovranno essere formati congiuntamente e non per singoli settori (ovvero in autoformazione), come attuato fino ad oggi. Le Linee Guida propongono, poi, una cornice generale per rendere il più possibile omogenee, sul territorio nazionale, le procedure di intervento, di tutela e di assistenza alle vittime di violenza sessuale e/o di violenza domestica e ai loro figli, al fine di mettere a disposizione degli operatori sanitari, delle Forze dell’Ordine, delle Autorità Giudiziarie e delle organizzazioni sociali ed assistenziali, moduli di intervento condivisi per la gestione dell’intervento in caso di episodi di violenza. Nel segno della concretezza, l’intervento dell’avv. Morano Cinque si è concentrato, infine, sui diversi step necessari al fine di giungere alla sottoscrizione del Protocollo d’Intesa interistituzionale che segnerà l’avvio della sperimentazione del Percorso Rosa in Provincia di Catanzaro. I componenti del Tavolo si riuniranno ora per gruppi omogenei (forze dell’Ordine e Istituzioni giudiziarie; Istituzioni territoriali; Asp, Aziende Ospedaliere e servizi socio sanitari; Organismi di parità; Centri antiviolenza, associazioni del terzo settore) ciascuno dei quali nominerà al proprio interno un referente e redigerà un documento sintetico dal quale dovrà emergere lo stato dell’arte dei servizi erogati ad oggi e i nuovi compiti e/o obblighi che, a seguito della sottoscrizione del Protocollo, ciascuna istituzione e/o ente potrà assumere. I documenti, previamente inoltrati telematicamente a tutti i componenti del Tavolo, saranno discussi in plenaria durante una nuova seduta da convocarsi a breve. Seguirà, infine, la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa Interistituzionale e, finalmente, l’attivazione del Percorso Rosa anche nel territorio della nostra provincia. Sono seguiti numerosi interventi dei presenti, tra i quali la Presidente Nazionale dell’Associazione Donne Medico Caterina Ermio, la dott.ssa Renata Tropea delegata dal PS del nosocomio di Lamezia Terme, la dott.ssa Isa Mantelli del Centro Antiviolenza Mondorosa, la dott.ssa M. Vittoria Marchianò della Corte d’Appello di Catanzaro, il dott. Caruso dell’Amticrimine, l’avv. Maria Elia per la Fidapa, la dott.ssa Renne per la Soroptimist, la dott.ssa M. Grazia Muri per l’associazione Astarte. Tutti hanno espresso viva soddisfazione per l’istituzione del Tavolo ed hanno garantito un lavoro sinergico e proficuo, ciascuno per le proprie competenze. Più volte evocata durante gli interventi, ha concluso i lavori, per la Regione Calabria, l’on.le Flora Sculco la quale ha manifestato la propria disponibilità a farsi portavoce in Consiglio Regionale delle istanze emerse durante i lavori del Tavolo, anche in ordine alla razionalizzazione della legislazione regionale sul tema ed ha auspicato che la sperimentazione del Percorso Rosa in Provincia di Catanzaro possa essere il preludio per l’attuazione del medesimo su tutto il territorio regionale.

Coldiretti Calabria: con il PSR 2007-13 per la vendita diretta ammesse al finanziamento 57 aziende

pietro-molinari-coldirettiCATANZARO – La Regione Calabria, ha finanziato 57 aziende riferite alla misura 121 del PSR 2007-13 e riguardante la vendita diretta, una tipologia che è stata fin dalla prima ora a cuore della Coldiretti con la rete di “Campagna Amica”. L’importo ammesso è di 3.362.551,26 €uro.

“È – sottolinea Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – un risultato importante a favore delle imprese che investono e innovano e fanno leva, per migliorare le performance, sulla vendita diretta che cresce nel fatturato e nel numero e trova un riscontro in particolare in quelle aziende condotte da giovani e da donne. Sono imprese  – continua il presidente –  che reagiscono e rispondono positivamente alle difficoltà, creando nuova occupazione, vivacità e attrattiva sui territori., segno di una Calabria agricola che accetta sfide e si mette sempre in gioco per essere protagonisti del proprio futuro. Recupero di strutture con la possibilità quindi, di avviare la vendita diretta e la prima commercializzazione, confezionamento e preparazione dei prodotti agroalimentari per agevolare la filiera corta. L’unico rammarico – commenta Molinaro – è che la graduatoria arriva a fine programmazione ma comunque è segno inequivocabile dell’impegno di Coldiretti che fortemente e da subito, ha richiesto l’adozione di tale tipologia di finanziamento all’interno della vecchia programmazione. Il sistema agricolo ed agroalimentare calabrese ha dimostrato e continuerà a farlo di sapere utilizzare al meglio le risorse comunitarie, generando processi di sviluppo diffuso  con realizzazione degli investimenti finanziati – conclude –  si allargherà e migliorerà la rete regionale della filiera corta per avvicinare chi produce e chi consuma, valorizzando i prodotti locali e garantendo prezzi equi.”.

Il Progetto Home Care Premium sbarca a Rende, le dichiarazioni di Ida Bozzo

logo-home-careRENDE – Anche Rende ha aderito al progetto promosso dall’Inps Gestione ex Inpdap denominato “Home Care Premium”, che prevede la realizzazione di percorsi innovativi e sperimentali di assistenza domiciliare, finalizzati a supportare le persone non autosufficienti nell’affrontare e gestire le difficoltà connesse alle proprie condizioni di salute. L’iniziativa, finanziata interamente attraverso il fondo gestione prelievi obbligatori sulle retribuzioni del personale in servizio della pubblica amministrazione, si rivolge ai residenti nel territorio rendese che siano dipendenti pubblici, o ex dipendenti, ed ai loro familiari di primo grado.

“Il progetto – ha affermato l’assessore alle politiche sociali Ida Bozzo – ha non solo lo scopo di attivare interventi socio assistenziali in favore delle persone non autosufficienti, ma anche di sostenere le famiglie nell’affrontare, gestire e risolvere le difficoltà connesse allo stato di fragilità.”.

Il progetto ha una durata di nove mesi, dal 1° marzo al 30 novembre 2015 e la domanda può essere presentata anche da persone non residenti per conto del familiare residente a Rende.

“Il numero massimo di progetti – ha proseguito l’architetto – che potranno essere attivati per il distretto sanitario di Rende è di ottantotto. I servizi previsti concernono contributi economici e sevizio di trasporti. Sarà possibile – ha concluso la Bozzo – presentare la domanda recandosi allo sportello sociale del comune in Via Rossini muniti di documento d’identità e attestazione ISEE. Ulteriori informazioni sono reperibili sull’Albo pretorio online di Rende.”

Globo Teatro Festival: intervista a Teresa Timpano nei panni di “Pasifae”

Teresa TimpanoREGGIO CALABRIA – È un atto estremo quello di “Pasifae”, moglie di Minosse re di Creta, che si intensifica ancora di più nello spettacolo in programma venerdì 13 marzo alle 20.30 nell’ambito del Globo Teatro Festival. Sarà la brava Teresa Timpano a portare in scena una storia mitologica lontana eppure drammaticamente attuale che vede una donna lottare contro i pregiudizi e la morale comune, andando incontro alla propria passione. Un reading coinvolgente, prodotto dalla compagnia Scena Nuda in una nuova scrittura di Filippo Gessi che col suo scritto trascende l’eroina umanizzandola, ripulendola da ogni contaminazione di sortilegio e lasciandola sola con la propria carnalità. Ce lo racconta proprio Teresa Timpano, attrice calabrese che vanta preziose collaborazioni con numerosi maestri del panorama teatrale internazionale.

Quanto è importante, oggi, prendere le parti di questi personaggi femminili  per difendere la loro storie diventate simbolo, anche estreme,  della lotta al pregiudizio?

È una scelta chiara, la mia, quella di schierarmi dalla loro parte.  Una scelta che ho fatto diversi anni fa lavorando molto sulle differenze, sui temi dell’emarginazione, sulla diversità. In questi ambiti già delicati i personaggi femminili conquistano, purtroppo, una parte considerevole: la maggior parte di loro non gode di una vera libertà nel giustificare i propri atti, proprio perché di sesso femminile. Molte volte mi stupisco ancora a rivedere gli antichi miti, le antiche eroine, perché mi accorgo quanto sia cambiato poco nei millenni. Quasi nulla, soprattutto nell’agire in libertà in assenza di giudizio. Nell’Europa del nord è sicuramente più semplice vivere senza sovrastrutture ed è inutile nasconderlo: il nostro Paese in quanto a parità è pericolosamente indietro. Pasifae è fatta di tutte quelle donne che oggi lottano contro i pregiudizi.

Pasifae è “colei che splende per tutti” e la sua è spesso una storia percepita come scomoda. Ma spogliandola della sua parte mitica resta una donna che non accetta il rifiuto della propria comunità…
Infatti noi abbiamo lavorato molto sul concetto di “normalità” all’interno delle comunità.  E siamo giunti alle conclusioni che se fossimo tutti uguali, omologati a un concetto principe e predominante di “normale”  saremmo drogati, nel senso più ampio del termine. Il  significato sociale della normalità risulta, di conseguenza, escludente. Anche  la parte umana di Pasifae dentro la stessa comunità ci ha interessato molto: Filippo Gessi ha tenuto relativamente conto del sortilegio per il quale la dea Afrodite per vendetta aveva infuso a tutti i figli di Elios, tra cui proprio Pasifae, degli amori riprovevoli. Anche il toro, da cui lei avrà il figlio Minotauro, era presentato come una punizione del dio Poseidone. Ma così si rischiava, nella drammaturgia, che il sortilegio potesse sminuire la sua lotta di donna che rappresenta, oggi come allora, nuove forme di coraggio, di trasformazione ed emancipazione.

Nel terzo millennio, quindi, ha ancora senso lavorare sul mito al femminile? Può aiutare il nostro mondo contemporaneo e la visione della lotta per le proprie passioni? Affrontare questi temi, oggi, è come aprire il Vaso di Pandora del fallimento dell’indipendenza delle donne…
Esattamente. Attraverso questo racconto vogliamo sottolineare quanto l’uomo perda il suo capro espiatorio di gran lunga più preferito nella storia. E proprio la storia ce lo dimostra in tutte quante le epoche: per una donna che sceglie di fare arte, per esempio, è importante raggiungere uno stato libero, interiore ma anche fattivo e l’arte è passione, anche carnale. Questa inibizione si protrae inibendo ogni aspetto del proprio carattere, di conseguenza è molto più semplice, per la società, vedere la donna come un essere condizionato.

Come nasce l’idea di Pasifae a cura di Scena Nuda? Ci racconti come è maturata la scelta?
È una mia idea. Mi sono ritrovata a visionare e approfondire un testo su Fedra, la figlia. Allora ho sentito l’esigenza di avvicinarmi, volevo parlare di una donna che le fosse prossima, ma che non fosse lei. Leggendo, approfondendo, mi sono resa conto della forza di questa donna, conosciuta per lo più come la madre del Minotauro, non tanto come Pasifae. Mi ha subito affascinato quindi, questa figura che rappresenta l’emancipazione per eccellenza: sposata con tanti figli ma che insegue una storia di fuoco e passione.

Ci anticipi l’approccio che la tua Pasifae avrà con il pubblico?
Sarà un intenso racconto di emozioni. Pasifae le riporterà al pubblico rivivendole nel senso più emotivo. La nostra compagnia, Scena Nuda, conta molto su questo personaggio.

Pasifae Italia 50′, Reading.

Con Teresa Timpano. Drammaturgia di Filippo Gessi. A cura di  Filippo Gessi e Teresa Timpano, produzione Scena Nuda.

Globo Teatro Festival – venerdì 13 Marzo ore 20.30 – Galleria Palazzo San Giorgio, Reggio Calabria

L’intervento di Enzo Bruno sulla nomina degli assessori comunali

enzo_bruno1Il Segretario Provinciale PD di Catanzaro, Enzo Bruno, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

La decisione del sindaco Speranza di azzerare la giunta comunale, è stata del tutto inopportuna, soprattutto perché è avvenuta a soli due mesi dal rinnovo del consiglio comunale e dell’amministrazione cittadina di Lamezia Terme. Di questa notizia, tra l’altro, siamo venuti a conoscenza solo dagli organi di stampa.

Il Partito democratico in questi anni ha inteso dare un contributo generoso e responsabile che non fosse esclusivamente quantitativo e numerico, ma che tenesse conto del peso politico e della rappresentanza che il partito esercita su larghi strati di popolazione della città.

Nel nuovo governo cittadino, nato in seguito all’azzeramento della giunta, il Pd non ha partecipato ad alcuna trattativa. In tutta evidenza, chi è tesserato PD, ed ha deciso di prendervi parte, lo fa esclusivamente a titolo personale.

In queste ore, il PD è impegnato a costruire insieme a forze civiche, democratiche e di progresso una proposta politica e di governo condivisa che dia risposta ai gravi problemi che attraversano la città, la sua identità e la sua prospettiva; è proprio su questo che continueremo a lavorare.

Restiamo convinti, infatti, che siano queste le priorità e lanciamo un sincero appello a tutti i democratici lametini, affinché ognuno di essi dia un contributo di passione e di idee per il rilancio e la risoluzione dei tanti problemi ancora irrisolti.

Per “L’Amico Fritz” di Mascagni accordi di collaborazione tra Teatri

la selezione dei cantanti al teatro municipale di piacenza

COSENZA – Il Teatro “Rendano” di Cosenza stringe importanti accordi di collaborazione con la Fondazione Teatri di Piacenza, il Teatro “Alighieri” di Ravenna e la Fondazione Teatro comunale “Luciano Pavarotti” di Modena, per l’opera “L’amico Fritz” di Pietro Mascagni che il 30 ottobre 2015 inaugurerà la prossima stagione lirica del teatro di tradizione cosentino.

A tal proposito, nei giorni scorsi a Piacenza, nella sala “Scenografi” del Teatro Municipale, si sono concluse le audizioni per la selezione delle “voci” che canteranno nell’opera di Mascagni che, sempre in ottobre, debutterà, prima del “Rendano”, proprio al Municipale di Piacenza, inaugurandone a sua volta la stagione 2015/2016. Tra i cantanti selezionati a Piacenza figura il soprano cosentino Sarah Baratta che nell’ultima stagione lirica del “Rendano” è stata Berta ne “Il Barbiere di Siviglia”, e Angelo Fiore, vincitore del Concorso internazionale “Maria Quintieri”, bandito dal “Rendano” e che ha rivestito il ruolo di Pinkerton nella “Madama Butterfly” del dicembre scorso.

Alle selezioni hanno partecipato 85 giovani cantanti (limite massimo d’età: 30 anni) provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero  (Croazia, Serbia, Ucraina, Romania, Australia). Gli aspiranti ad un ruolo nell’Amico Fritz di Mascagni si sono dovuti misurare con un’aria obbligata, tratta dalla stessa opera in allestimento, più un’altra aria a scelta del candidato.

Hanno superato la selezione  per i ruoli principali: i soprani Sarah Baratta e Clarissa Costanzo per Suzel, i tenori Ivan Defabiani e Angelo Fiore per Fritz, i mezzosoprani Eloisa Aisemberg e Nicole Brandolino per Beppe, i baritoni Paolo Ingrasciotta e Giovanni  Tiralongo per David, il tenore Mariano Buccino per Federico e il soprano Marta Mari per Caterina. Dalla selezione piacentina saranno poi formati i cast che saranno impiegati al “Municipale” di Piacenza e al “Rendano” di Cosenza.

Della commissione che ha selezionato le voci a Piacenza ha fatto parte il famoso baritono Leo Nucci, vera e propria istituzione del canto lirico in Italia e nel mondo (che firmerà anche la regia de “L’amico Fritz”), al quale si deve il progetto “Opera Laboratorio”, promosso dalla Fondazione Teatri-Teatro Municipale di Piacenza per offrire a giovani cantanti di fare esperienza formativa per un’adeguata preparazione musicale e scenica.

In commissione anche  il direttore artistico del Teatro”Rendano” di Cosenza Lorenzo Parisi, il direttore artistico del “Municipale” di Piacenza Cristina Ferrari, Angela Longeri (direttore della Fondazione Teatri di Piacenza) e Salvo Piro (regista collaboratore dell’allestimento dell’opera di Mascagni).

“Sono rimasto molto bene impressionato dalla larga partecipazione – sottolinea il direttore artistico del “Rendano” Parisi – ma ancor di più dal buon livello di preparazione dei giovani cantanti. I dieci prescelti, tutti italiani e dalle buone qualità vocali confermano il rinnovato interesse dei nostri giovani per il canto lirico. Una circostanza che lascia ben sperare per l’allestimento de “L’amico Fritz” che sarà rappresentata per la prima volta in assoluto al Teatro “Rendano” che nei suoi cento anni di storia non ha mai, prima d’ora, messo in scena l’opera di Mascagni”.

Riunione tavolo tecnico “Presidenti comitati unici di garanzia e Regioni”

PattiTavoloTecnicoCATANZARO – Si è svolta, nella sede della Delegazione di Roma della Regione, – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – una riunione del Tavolo tecnico “Presidenti comitati unici di garanzia e Regioni”. L’incontro, coordinato dalla Responsabile del CUG (Comitato Unico di garanzia per le pari opportunità) Calabria, Ersilia Amatruda, ha visto la partecipazione dei presidenti e dei segretari dei CUG delle Regioni italiane. Per la Regione siciliana ha partecipato Maria Rita Comparetti; per la Sardegna, Roberta Rivano;  per la Regione Puglia, Magda Terrevoli; per la Campania  Francesco De Carolis. Dopo un’attenta analisi dei modelli organizzativi del lavoro pubblico e privato e delle strategie istituzionali finalizzate alla prevenzione ed al contrasto delle cause determinanti il malessere lavorativo nelle rispettive Regioni, tutti i convenuti hanno concordato sulla qualità della scelta operata da Ersilia Amatruda e hanno deciso di attivare un Coordinamento delle Regioni.  Amatruda, nella sua qualità di Coordinatore, ha sottolineato che, dopo questa fase, in cui verranno aggregate criticità e soluzioni orientate alla completa attuazione delle finalità che la normativa istitutiva ha voluto attribuire ai Comitati di Garanzia, ha già previsto di coinvolgere anche altre Regioni interessate a dare valore aggiunto all’esercizio dei compiti istituzionali del CUG nella direzione della sicurezza e della salute, strettamente correlate alla dimensione globale della valorizzazione del benessere di chi lavora.