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Museo Navigante, l’iniziativa del Mu.MA e le diverse adesioni delle strutture calabresi

ROMA –  In data 8 gennaio 2018, alle ore 11.30, a Roma, Sala stampa estera, si terrà la conferenza stampa di presentazione del Museo Navigante, iniziativa promossa dal Mu.MA – Galata di Genova, dal Museo della Marineria di Cesenatico, dall’associazione La Nave di Carta della Spezia e dall’AMMM -Associazione Musei Marittimi del Mediterraneo, che ha riunito musei pubblici e privati per valorizzare il patrimonio culturale marittimo italiano.

Il Polo Museale della Calabria, guidato da Angela Acordon, ha aderito all’iniziativa con il Museo  Archeologico dell’antica Kaulon, diretto da Rossella Agostino e con il Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna – Crotone, diretto da Gregorio Aversa.
Museo  archeologico dell’antica Kaulon – Monasterace (Reggio Calabria)

Il percorso espositivo illustra la storia della colonia magno-greca di Kaulonia dall’età di fondazione, ad opera dei crotoniati, fino ad età ellenistico-romana ed ospita anche reperti subacquei tra cui, ancore e resti di colonne lavorate da aree limitrofe all’odierno Museo situato a poca distanza dalla costa nei pressi di Punta Stilo caratterizzata  dalla presenza del Faro.

L’esposizione presenta per alcuni settori parziali ricostruzioni di edifici abitativi e  sacri finalizzate ad una migliore lettura da parte del pubblico. Le Collezioni più importanti sono: rocchi di colonne in marmo anche lavorate rinvenute nelle acque antistanti il sito dell’antica città di Kaulonia; Tetto tempio del Colle della Passoliera di età greca caratterizzato da una ricca policromia; Collezione numismatica e fra i “pezzi” più significativi si segnalano: manufatti bronzei, tra cui specchi, elementi di armature ed una interessante iscrizione votiva in lingua achea dall’area del tempio dorico; Mosaico pavimentale policromo con la raffigurazione di drago di età ellenistica dall’abitato.

Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna – Crotone

Il museo è suddiviso in tre sezioni principali dedicate la prima (“Terra”) ai resti dell’insediamento sorto sul promontorio in età romana, la seconda (“Sacro”) al santuario di età greca sviluppatosi sullo stesso luogo e, infine, una terza (“Mare”) des

 

Lunedì 8 gennaio 2018, alle ore 11.30, a Roma, Sala stampa estera, si terrà la conferenza stampa di presentazione del Museo Navigante, iniziativa promossa dal Mu.MA – Galata di Genova, dal Museo della Marineria di Cesenatico, dall’associazione La Nave di Carta della Spezia e dall’AMMM -Associazione Musei Marittimi del Mediterraneo, che ha riunito musei pubblici e privati per valorizzare il patrimonio culturale marittimo italiano.

Il Polo Museale della Calabria, guidato da Angela Acordon, ha aderito all’iniziativa con il Museo  Archeologico dell’antica Kaulon, diretto da Rossella Agostino e con il Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna – Crotone, diretto da Gregorio Aversa.

Museo  archeologico dell’antica Kaulon – Monasterace (Reggio Calabria)

Il percorso espositivo illustra la storia della colonia magno-greca di Kaulonia dall’età di fondazione, ad opera dei crotoniati, fino ad età ellenistico-romana ed ospita anche reperti subacquei tra cui, ancore e resti di colonne lavorate da aree limitrofe all’odierno Museo situato a poca distanza dalla costa nei pressi di Punta Stilo caratterizzata  dalla presenza del Faro. L’esposizione presenta per alcuni settori parziali ricostruzioni di edifici abitativi e  sacri finalizzate ad una migliore lettura da parte del pubblico. Le Collezioni più importanti sono: rocchi di colonne in marmo anche lavorate rinvenute nelle acque antistanti il sito dell’antica città di Kaulonia; Tetto tempio del Colle della Passoliera di età greca caratterizzato da una ricca policromia; Collezione numismatica e fra i “pezzi” più significativi si segnalano: manufatti bronzei, tra cui specchi, elementi di armature ed una interessante iscrizione votiva in lingua achea dall’area del tempio dorico; Mosaico pavimentale policromo con la raffigurazione di drago di età ellenistica dall’abitato.

Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna – Crotone

Il museo è suddiviso in tre sezioni principali dedicate la prima (“Terra”) ai resti dell’insediamento sorto sul promontorio in età romana, la seconda (“Sacro”) al santuario di età greca sviluppatosi sullo stesso luogo e, infine, una terza (“Mare”) destinata ad illustrare le problematiche dell’archeologia subacquea, espone una parte del carico di marmi trasportati dalla nave naufragata presso Punta Scifo e databile al III sec.d.C., oltre ad altre suppellettili rinvenute durante lo scavo del relitto e oggetti prelevati da altri contesti sottomarini. Terrecotte architettoniche, vasi a figure nere, vasetti miniaturistici, bronzetti figurati attestanti la frequentazione del santuario greco e appartenenti al cd. Tesoro di Hera, formano le collezioni più importanti. Fra i pezzi di maggior pregio si ricordano: frammenti in marmo pario appartenenti alla decorazione del grande tempio di ordine dorico di cui, all’interno dell’attiguo Parco Archeologico, si conserva parte del basamento ed una colonna in blocchi tufacei.

tinata ad illustrare le problematiche dell’archeologia subacquea, espone una parte del carico di marmi trasportati dalla nave naufragata presso Punta Scifo e databile al III sec.d.C., oltre ad altre suppellettili rinvenute durante lo scavo del relitto e oggetti prelevati da altri contesti sottomarini. Terrecotte architettoniche, vasi a figure nere, vasetti miniaturistici, bronzetti figurati attestanti la frequentazione del santuario greco e appartenenti al cd. Tesoro di Hera, formano le collezioni più importanti. Fra i pezzi di maggior pregio si ricordano: frammenti in marmo pario appartenenti alla decorazione del grande tempio di ordine dorico di cui, all’interno dell’attiguo Parco Archeologico, si conserva parte del basamento ed una colonna in blocchi tufacei.

Scomparsa di Giuseppe Mamone, l’amministrazione di Amato esprime il suo cordoglio

AMATO (CZ) – L’amministrazione comunale di Amato, guidata dal sindaco Saverio Ruga, esprime il proprio sconcerto e il proprio dispiacere per quanto accaduto nel giorni scorsi quando, durante una battuta di caccia ha perso la vita Giuseppe Mamone, persona conosciuta e stimata da tutta la comunità.

«Una tragedia – affermano il  sindaco e i componenti della Giunta – che non può lasciarci indifferenti.  Perdere la vita in maniera così tragica mentre si segue una passione, si condivide un momento fuori dal comune con gli amici, e un attimo sconvolge tante vite cambiandole per sempre, è un fatto che non ci può lasciare indifferenti. La nostra vicinanza va alle famiglie coinvolte da questo tragico fatto, assieme al più sentito cordoglio per questa grave perdita».

Filadelfia, grande successo all’Auditorium per il tradizionale concerto di Fiati Giovanni Gemelli

FILADELFIA (VV) – Anche questo anno, come ormai da tradizione, l’Orchestra di Fiati Giovanni Gemelli, ha tenuto un importante concerto presso l’Auditorium Comunale di Filadelfia.
L’evento ha suscitato molta curiosità, tant’è che diverse persone ne hanno preso parte riempiendo l’auditorium.
Il concerto è stato introdotto dal saluto del Presidente Avv. Bruno Caruso che ha sottolineato, ancora una volta, il grande impegno e lavoro che questo appuntamento richiede grazie al fondamentale impegno dei Maestri Francesco Conidi e Massimo Campisano, i quali non hanno lesinato competenza e sagacia nel predisporre un programma variegato ed accattivante, come nella tradizione del concerto di inizio anno.
Si sono sottolineati i miglioramenti dell’Orchestra, malgrado la giovanissima età media dei suoi componenti, anche questo grazie al ricambio generazionale frutto del lavoro di chi si impegna nella scuola di formazione dell’Associazione, oltre ai Maestri Direttori, al M° Angela Marrella, i vari Tutor M°Bruno Bartucca, M°Giovanni Bartucca e M°Umbro Francesca.
Il Presidente, affiancato dalla presentatrice Angela Mancari, ha comunicato che il 2018 rappresenterà per l’Associazione un punto di arrivo e di ripartenza, essendo trascorsi 20 anni dalla fondazione dell’ Associazione Diapason – Gemelli.
Tante saranno le iniziative di carattere nazionale ed internazionale, alcune di queste in collaborazione con l’Associazione Melody, organizzatrice del Premio Internazionale Paolo Serrao che da dieci anni dà lustro e caratura internazionale alla nostra Città.

Il programma della serata si è articolato in pezzi della tradizione natalizia, in brani di musica pop e colonne sonore rielaborati.

Tra le altre, Mambo Italiano, cantato dal M° Giovanni Bartucca – prima tromba e brillante studente in canto,  Guerre Stellari e brani originali per banda: Giuditta, diretto questo ultimo dal M° Giovanni Rondinelli, brillante studente di direzione orchestrale a Roma che ha entusiasmato la platea con una direzione plastica e coinvolgente ed infine nel duetto sulle note del carneval di venezia con i Maestri Tommaso Conidi all’eufonium e Francesco Conidi al contrabbasso, diretti dal M° Massimo Campisano. Non sono mancati i bis, ben tre, che hanno coinvolto  tutto il pubblico presente in sala e proveniente dall’intera provincia di Vibo Valentia e dal comprensorio lametino.
Da sottolineare il coinvolgimento nell’Orchestra, di due ragazzi minori non accompagnati che risiedono nella nostra città, in puro spirito di integrazione grazie al lavoro della nostra Vice Presidente Dott.ssa Francesca De Nisi e il coinvoIgimento del nostro Domenico Galati, giovane musicista capofila del progetto di integrazione dei ragazzi affetti dalla sindrome di Down.

Squillace, presentazione del volume “Il valore della coesione. Società e cultura dal paese alla nazione”

SQUILLACE (CZ) – Tra qualche mese l’associazione culturale “Domus Pacis” festeggerà il sessantesimo anniversario della sua fondazione, avvenuta il 28 maggio 1958. Fin dalle origini l’Associazione ha rappresentato un punto di riferimento per la comunità squillacese e per le attività culturali sul territorio. Richiamandosi allo statuto, il sodalizio ha deciso di intraprendere un nuovo percorso di crescita e di confronto avviando una serie di pubblicazioni, ciascuna dedicata ad una tematica particolare.

La prima di queste pubblicazioni, dal titolo “Il valore della coesione. Società e cultura dal paese alla nazione” ( Youcanprint, 2017), dedicato all’importante tematica della coesione sociale e dell’impegno civile, sarà presentato giovedì 4 gennaio 2018, alle ore 17.30 presso la sede dell’Associazione.

Il volume, supervisionato da Davide Samà, presidente della Domus Pacis e coordinato da Paolo Cristofaro, ha visto l’impegno di diversi collaboratori. A questo primo testo hanno partecipato, approfondendo il tema da punti di vista differenti, Riccardo Spanò, Domenico Caristo, Antonio Mosca, Salvatore Ferragina e Leonardo Migliaccio.

La coesione sociale, la necessità di unione tra gli individui e tra i gruppi di individui, trova in questo lavoro la possibilità di mostrarsi in ambiti diversi: storia, letteratura, arte, medicina, geografia.

Il messaggio che si intende lanciare con questo volume rappresenta il primo di una lunga serie che l’Associazione ha in programma di raccontare alla comunità squillacese non solo.

Violenza sulle donne, Bianca Rende in merito alla manifestazione di fine novembre

COSENZA – Bianca Rende: «Bisogna creare una rete che pensi alle donne e offra opportunità tangibili di autonomia, per chi trova il coraggio di denunciare le violenze»

Così Bianca Rende, consigliera di minoranza del Comune di Cosenza e attivista del movimento What Women Want, in merito alla sollecitazione avanzata giorni fa sulla stampa dalla vicepresidente nazionale di Di.Re. (Donne in rete contro la violenza), Antonella Veltri.

«La manifestazione tenutasi alla Camera dei Deputati il 25 novembre scorso è stata l’occasione più recente di esibire i numeri allarmanti del fenomeno e per ascoltare la risposta del Governo che ha fatto di questo tema il terreno di una sfida che non è solo culturale, ma anche finanziaria, triplicando le azioni ed i fondi destinati. Tutto ciò però non basta. C’è bisogno di più strumenti anche per il dopo-denuncia ed il dopo-accoglienza cui i centri attendono egregiamente con risorse pur sempre insufficienti. Lavoro, integrazione e protezione perché quello della denuncia non diventi solo un atto eroico e velleitario».

Bianca Rende raccoglie l’invito di chi nei giorni scorsi ha lanciato un appello affinché si metta fine a questa preoccupante “mattanza” di indifferenza, sottolineando come il lavoro e l’autonomia economica sono il completamento del percorso di uscita dalla violenza delle donne che da anni si rivolgono ai centri anti-violenza. «Questo è quello che le donne chiedono» aveva sostenuto l’esponente della rete Di.Re., «e questo è quello che si cerca di realizzare, attraverso l’inserimento nel mondo del lavoro, valorizzando al meglio le loro capacità, ma anche superando la diffidenza con la quale le aziende reagiscono alle proposte di tirocinio».

«Condivido – continua la Rende – la sollecitazione della vicepresidente Veltri che come donna e come amministratrice faccio mia e che non può lasciarci indifferenti. Sono troppo poche, anche a livello locale, le opportunità di lavoro e di inserimento in una vita attiva per le donne che hanno subito violenza ed hanno avuto il coraggio di denunciare. L’intera comunità non può non farsi carico di queste denunce e di queste difficoltà».

«Sarebbe bellissimo e degno di una società avanzata che le amministrazioni comunali di Cosenza, Rende e Castrolibero, già riunite nella Rete Urbana Antiviolenza, facessero di più a sostegno di queste donne, inventandosi una vera politica di area urbana contro la violenza, pensando a nuove strategie di aiuto, a nuove forme di sostegno, a nuove opportunità di vicinanza e solidarietà concreta, che vada oltre la pur apprezzabile attività di sensibilizzazione.

Si potrebbe, per esempio, procedere verso la costituzione di una vera e propria banca dati con i profili e i curricula delle donne che cercano un lavoro e che hanno seguito un percorso per uscire dalla violenza, per favorire l’incontro di questi profili con l’offerta di quanti dal pubblico al privato possano accoglierle e sostenerle.

Si potrebbe anche pensare a forme di premialità sulla tassazione locale per le aziende che decidessero di aderire a questo appello e questo dovrebbe aiutare le aziende dell’area urbana e potenziali datori di lavoro a preferire queste donne nell’offerta di un impiego.

Un’operazione del genere, mirata verso la restituzione di una dignità lavorativa e autonomia di vita attiva a chi ha seguito un percorso di emersione dalla violenza e dagli abusi, costituirebbe un segnale importante e tangibile da parte delle nostre amministrazioni, che potrebbero sì qualificarsi come amministrazioni contro la violenza e a sostegno delle donne, al di là della retorica delle giornate o ‘feste’ dedicate, con l’auspicio di riuscire a creare stabili opportunità di lavoro per quante intendono ricominciare una nuova vita fuori dalla violenza».

Aereoporto Crotone, il sottosegretario Bianchi si esprime sulla vicenda

«Ciò che sta avvenendo all’aeroporto di Crotone è incomprensibile. E’ un pessimo inizio di anno per Crotone ed i crotonesi che speravano nella riapertura dello scalo e nella riattivazione dei collegamenti aerei e che giustamente ora si sentono ingannati».

Così il sottosegretario ai Beni culturali, Dorina Bianchi, appresa la notizia che Flyservus non volerà più da Crotone.

«Non più tardi di qualche settimana fa, prima della pausa natalizia, avevo avuto ampie rassicurazioni dal presidente della Sacal, Arturo De Felice, che ho incontrato a Lamezia Terme, sul futuro del Sant’Anna: a Crotone si sarebbe tornati a volare senza ulteriori ritardi.

Ed anche il presidente della Regione Mario Oliverio, in una riunione a Roma, aveva garantito la riattivazione dei voli secondo i tempi previsti.

Ora questa notizia del passo indietro di Flyservus arriva come una doccia fredda.  A questo punto Sacal deve dirci cosa è realmente successo, i calabresi, e particolare i crotonesi, hanno il diritto di sapere cosa è cambiato in questi ultimi giorni».
«Personalmente – conclude la Bianchi – sono amareggiata e indignata per quanto si sta verificando.

Anche se la gestione aeroportuale degli scali calabresi ormai è prerogativa della Regione, non farò mancare, nemmeno in questa occasione, il mio supporto all’azione della Sacal per la ricerca di nuovi vettori al fine di consentire, questa volta sì e senza ulteriori ritardi, la conseguente riapertura dello scalo pitagorico.

Contestualmente contatterò il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e a lui chiederò di favorire l’adozione di soluzioni che garantiscano la piena funzionalità del Sant’Anna e il diritto alla mobilità dei cittadini pitagorici».

Polizia di Stato, arresto per spaccio di sostanze stupefacenti a Rossano

ROSSANO (CS) – La Polizia di Stato continua nella sua azione di contrasto al fenomeno della criminalità in area ad alta densità criminale nel comune di Rossano per attenzionare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, con controlli straordinari del territorio voluti dal Questore della provincia di Cosenza dr. Giancarlo Conticchio.

I controlli straordinari, negli ultimi giorni avevano permesso di denunciare all’Autorità Amministrativa quattro persone perché trovate in possesso di sostanza stupefacente ex art 75 DPR 309/90, con il sequestro di diversi grammi di marijuana.

Mentre nella mattinata odierna, personale della Squadra Volante del Commissariato di Rossano, ha tratto in arresto C. G. cl.84 per spaccio di sostanza stupefacente.

In particolare durante il servizio di controllo del territorio, gli uomini della Volante del Commissariato di Rossano, hanno individuato e controllato un noto pregiudicato. All’esito del controllo, gli operatori della Polizia di Stato hanno rinvenuto, addosso al soggetto, della sostanza stupefacente. I poliziotti, insospettiti dall’atteggiamento del reo e visti i precedenti di Polizia dello stesso, si sono portati nella sua abitazione per una perquisizione, presso la quale hanno rinvenuto altra sostanza stupefacente circa 80 grammi del tipo marjuana, un bilancino di precisione e materiale utile per il confezionamento in dosi dello stupefacente.

Visti gli elementi di reità raccolti, il C.G. veniva tratto in arresto in flagranza di reato per spaccio di sostanza stupefacente e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne disponeva la traduzione presso la casa di Reclusione di Castrovillari.

Presentazione del romanzo “La favola del piccolo Cisse”, di Franco Corbelli

Il piccolo ivoriano(il bambino sbarcato da solo al porto di Corigliano), dopo oltre due mesi di colloqui, consegnato, pochi giorni fa, al suo papà. Dopodomani(giovedì) alla Provincia di Cosenza la presentazione del libro “La favola del piccolo Cisse”.

Corbelli: «Il romanzo è un evento destinato a restare nella storia».

Sarà presentato dopodomani, giovedì, alle ore 11, nel Salone degli Specchi della Provincia di Cosenza, “La favola del piccolo Cisse”, il libro scritto da Franco Corbelli, che sarà distribuito gratuitamente, in abbinamento ad un volume della casa editrice Rubbettino. La presentazione avviene pochi giorni dopo che il bambino è stato consegnato al suo papà.

«Il libro è un evento destinato a restare nella storia.»

«E’ un romanzo – continua – di 200 pagine, ricco di foto, che racconta la favola del bambino ivoriano, sbarcato da solo al porto di Corigliano il 15 luglio, alla ricerca del suo papà che (forse) si trovava in Francia e che grazie alla straordinaria mobilitazione promossa da Diritti Civili, in collaborazione con altri soggetti istituzionali e una Ong, Save The Children, è stato rintracciato e, su richiesta del Tribunale dei Minori di Catanzaro, fatto arrivare in Calabria, dove dopo oltre due mesi di colloqui, pochi giorni fa, è stato consegnato al genitore», afferma Corbelli.

Anche la mamma del piccolo Cisse, che era stata imprigionata dagli scafisti mentre stava con il suo bambino, sulla spiaggia libica di Sabratha, per salire sul barcone, è stata individuata e fatta liberare, grazie sempre alla forte campagna di Diritti Civili. La donna è ritornata nel suo Paese, la Costa D’Avorio.

Ma il libro, frutto di un lavoro di alcuni mesi, attraverso il romanzo del piccolo Cisse, racconterà la tragedia epocale dell’immigrazione, le orribili stragi in mare con, sino ad oggi, oltre 33mila vittime(uomini, donne e bambini!), i cadaveri di poveri migranti divorati dagli squali, gli immigrati prigionieri venduti come schiavi, l’orrore delle carceri lager libiche, dove, con una crudeltà inaudita e senza alcuna pietà, anche i bambini vengono violentati, le donne(pure quelle incinte!) stuprate e i diritti umani più elementari brutalmente calpestati, una ferocia mai vista che l’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani, Zeid Ra’ ad Al Hussein, ha definito ”un oltraggio alla coscienza dell’umanità”, che non può lasciare indifferente e inerte il mondo.

Il romanzo descrive la grande risposta delle Istituzioni dello Stato, con il significativo esempio di Corigliano e della Calabria, di Reggio, Crotone, Vibo, alla drammatica emergenza degli sbarchi che tra fine giugno e metà luglio ha toccato il suo apice più alto e pericoloso. Ma «quella che viene raccontata è soprattutto la favola di questo bambino ivoriano con un retroscena fiabesco (ma in questo caso assolutamente vero) che, viene reso noto per la prima volta, renderà questo romanzo immortale, come le fiabe dei grandi autori del passato».

Best Students in Computer Science, eccellenze in Informatica Premiati all’Unical insieme ai Laureati di Successo

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Si è svolta oggi presso la sala University Club dell’Università della Calabria la cerimonia “Best Students in Computer Science 2017” organizzata dal Corso di Studi in Informatica dello stesso ateneo.

La cerimonia ha previsto la presentazione dell’offerta formativa in Informatica e la consegna di un riconoscimento ai migliori studenti e a laureati di successo.  All’evento, che si è aperto con i saluti del Magnifico Rettore Gino Mirocle Crisci, sono intervenuti il Direttore del Dipartimento di Matematica ed Informatica, Prof. Nicola Leone, il Coordinatore del Consiglio del Corso di Studio in Informatica, Prof. Francesco Ricca, il Delegato all’Internazionalizzazione del Dipartimento di Matematica e Informatica, Prof. Antonio Fuduli, moderati dal Prof. Francesco Calimeri.

La nuova offerta formativa in Informatica del Dipartimento di Matematica ed Informatica combina l’ottima preparazione di base della Laurea Triennale con un corso di Laurea Magistrale specializzante in Intelligenza Artificiale, Reti e Sicurezza Informatica, Business e Management, e l’attualissimo Data Science.

Il Corso di Laurea Magistrale in Informatica, erogato interamente in Inglese, è all’avanguardia nell’internazionalizzazione, e vanta, secondo le rilevazioni Almalaurea, un tasso di occupazione pari al 100% a un anno dal conseguimento dal titolo, dato notevole in generale e davvero straordinario nel panorama del Mezzogiorno di Italia. Brillanti studenti di oggi ed ex-studenti protagonisti di storie di successo, sono stati i protagonisti del momento cruciale della cerimonia in cui è stato loro conferito il riconoscimento di “Best Student in Computer Science”.

I primi a essere insigniti del premio sono i tre migliori ex-studenti laureatisi dieci anni fa, che hanno condiviso le loro esperienze e descritto le loro brillanti carriere: il Dott. Francesco Giovanni Marzullo, attualmente in forze presso Ferrovie dello Stato, il Dott. Mario Alviano, che è oggi il più giovane professore dell’Università della Calabria e fresco vincitore del premio Marco Somalvico conferito al miglior ricercatore in Intelligenza Artificiale d’Italia, ed il dott. Renato Umeton, Head of Data Science presso l’Informatics Department Dana-Farber Cancer Institute ad Harvard (Stati Uniti), che è intervenuto in teleconferenza dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston. A seguire sono stati insigniti del premio “Best Students 2017” i migliori studenti in Informatica: ragazzi brillanti che hanno sostenuto con medie eccellenti tutti gli esami previsti dal proprio piano di studio nello scorso anno accademico: Matteo Avolio, Francesca Amelia, Vito Barbara, Nuiyen Duy Du, Riccardo Giordano, Nicholas Laurenzano, Le Van Thanh, Mario Perri, Giuseppe Mazzotta, Luca Quarta.

L’evento è stato concluso dal prof. Nicola Leone, Direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica, e principale fondatore, insieme al prof. Pasquale Rullo, del corso di laurea in Informatica, un vero fiore all’occhiello dell’Universita` della Calabria.

 

Unical, gli studenti del Dipartimento di Studi Umanistici in merito al CTS CAMS

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Gli studenti afferenti al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria hanno reso noti, attraverso un loro rappresentante, i contenuti di una lettera indirizzata al Magnifico Rettore Gino M. Crisi.

La lettera esprime la posizione di un nutrito gruppo di studenti e dottorandi (sono 287 coloro che hanno firmato) afferenti non solo al DAMS ma all’intero Dipartimento di Studi Umanistici rispetto alla vicenda CAMS. All’origine della questione la decisione del Rettore di non prorogare, né rinnovare, il Comitato Tecnico-Scientifico che per tre anni ha guidato il Centro Arti Musica e Spettacolo, il centro di servizi d’Ateneo che gestisce i due teatri del Campus di Arcavacata: TAU e PTU.

I docenti del CTS CAMS, che ne costituivano anche la presidenza e la direzione artistica, avevano appreso della loro destituzione da un resoconto delle adunanze del Consiglio di Amministrazione, che attestava l’attribuzione della gestione del CAMS al Rettore medesimo e al Direttore generale, con la collaborazione del personale tecnico afferente alla struttura, in attesa della nomina del nuovo CTS.

Una nomina che, a tre mesi di distanza, non è stata ancora attuata. Tale situazione ha portato all’allontanamento dei docenti afferenti alle materie di spettacolo dai luoghi dello spettacolo stesso, con conseguente sospensione delle attività di tipo laboratoriale che, fino a pochi mesi fa, avevano costituito parte fondamentale della programmazione dei Teatri Unical.

Ed è su quest’ultimo punto che la lettera degli studenti pone l’accento sin dall’incipit: «Dopo più di tre anni in cui le attività di spettacolo del CAMS hanno fatto parte del nostro processo di formazione, definendone la sua ricchezza ed originalità, abbiamo appreso che questa virtuosa sinergia è stata interrotta con il mancato rinnovo del CTS CAMS e l’allontanamento dei docenti di spettacolo dal coordinamento di quella struttura».

«Senza entrare nel merito delle ragioni della scelta» precisano i firmatari «vogliamo qui indicare, come studenti e dottorandi del DAMS e del Dipartimento di Studi Umanistici, invece gli effetti estremamente negativi che ne derivano». Tali effetti negativi sono riassumibili, secondo gli studenti, in tre punti.

Il primo punto è la mancanza di integrazione tra formazione e luoghi dello spettacolo, garantita in questi anni dalla presenza dei docenti DAMS all’interno del CAMS.

Il secondo effetto negativo è la perdita, da parte delle strutture e della programmazione, del valore aggiunto che derivava dalla linfa apportata dai contenuti delle programmazioni stesse, fino ad ora mai legate alla estemporaneità e contingenza, ma sempre pensate in base ad un preciso progetto, che non è mai stato quello di mettere in fila uno spettacolo dopo l’altro, ma piuttosto quello di attuare un percorso non solo di spettacolo, ma anche di ricerca e formazione.

Terzo effetto negativo, continuano gli studenti nella loro missiva, è l’impoverimento che la decisione rettorale ha portato circa la possibilità da parte dei docenti di dare il loro contributo a cambiare le cose, finalità ultima di qualsiasi percorso formativo universitario.

E questo l’università può farlo, continua la lettera, solo se è capace di avere fiducia nelle sue competenze, nelle persone che vi lavorano, nelle sue missioni fondative. Abbandonarle significa danneggiare profondamente la missione costitutiva dell’università.»

Ecco perché, a conclusione della missiva, gli studenti chiedono il reintegro dei docenti DAMS in seno al CAMS, «nell’interesse primo dell’università e della nostra formazione».

Il coordinatore DAMS, e presidente del CAMS uscente, Roberto De Gaetano, interviene sulla lettera degli studenti: «E’ evidente che i nostri studenti hanno una visione più chiara di chi ci governa della missione dell’università, e sanno che i teatri e i cinema del nostro campus, se sganciati dalla linfa vitale del rapporto con docenti e popolazione studentesca, perdono ogni originalità e specificità.  Come già si vede nella piega che sta pendendo la programmazione. Uno spettacolo come il “Tim Burton Show” [ultimo spettacolo andato in scena] non sarebbe mai stato programmato dal CTS uscente, non sarebbe mai rientrato in una stagione TAU. Che senso ha fare un tale spettacolo, adatto a strutture e pubblico ben distanti da un ateneo, nel teatro di un’università?»