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‘Scenari visibili’ interviene su bandi di gestione dei Teatri Comunali

934830_440198979403783_763471304_nLAMEZIA TERME – Dopo gli esiti del bando per la gestione dei tre Teatri Comunali della città di Lamezia Terme, prende la parola l’Associazione culturale “Scenari visibili”. In base a quanto può leggersi nella determinazione numero 1062 pubblicata in data 16 novembre sull’albo pretorio del Comune, la gestione dei servizi tecnici di base dei Teatri Comunali “Grandinetti”, “Costabile” e “Umberto” potrà essere affidata all’Associazione Culturale Ti.Gi., giunta al primo posto nelle graduatorie redatte dall’apposita commissione. Dopo la Ti.Gi., con 95 punti, si sono collocate: Società Coop. Sociale “Teatrop” – punti 57,55; Associazione Culturale “Scenari Visibili” – punti 53,38; A.T.I. “Ediltecno S.r.l. – Proloco Lamezia Terme” – punti 28,13. Prendendo atto di ciò, “Scenari visibili” ha ritenuto necessario far sentire la propria voce.

“Circa tre giorni fa Scenari Visibili, Ass. Culturale Teatrale, che per il triennio precedente ha gestito il Teatro Umberto di Lamezia Terme, riceve telefonata di restituzione delle chiavi, senza alcun verbale in merito che attesta ciò. “Da allora fino ad oggi – dice Dario Natale, 10577020_661973000559712_3972146444960825813_ninsieme agli altri ragazzi del mio gruppo è stato solo stress emotivo e fisico. Non abbiamo riscontrato un minimo di sensibilità. Abbiamo effettuato una decina di carichi e scarichi di tutto il nostro materiale dall’Umberto. Quando sono arrivato tre anni fa questo teatro era completamente spoglio. Anche le piante del foyer erano mie. Ho speso circa 8.000 euro di tasca mia in questo triennio per puro amore di far rivivere questo teatro. 12244035_839662772821043_2112472203_nEppure ieri, durante sopralluogo di tecnici del Comune, a segnare se mancava un porta carta igienica o meno non ci sono rientrati i miei sforzi, non ci sono rientrati i lavori del tutto autogestiti effettuati fino alla scorsa estate, fino alla sistemazione del palcoscenico e tanto altro”. Quante volte ho invitato assessori e dirigenti a venire a fare sopralluogo per i miei lavori? Mai nessuno si è visto fino a ieri. Scenari Visibili nelle ultimissime ore ha ricevuto solidarietà da tutte le parti del territorio regionale e sono tutti d’accordo sul fatto che questo bando di gara ‘tecnicistico’ non prenda atto del lavoro di continuità portato avanti dall’Associazione di Dario Natale. Lamezia Terme è una città di 70.000 abitanti, di 70.000 teste, ed è del tutto inappropriato non tener conto della volontà popolare, del tessuto culturale che quel teatro è riuscito a cucire in questi anni, della sensibilizzazione delle coscienze e dell’aggregazione giovanile diffusasi in maniera del tutto spontanea. Forse quest’ultimo dato è risultato scomodo? Cosa ne sarà delle porte del ‘Pidocchietto’? Stiamo parlando di un teatro storico, i teatri sono ‘fulcro vitale di una civiltà’ non dei semplici contenitori, o depositi usa e getta. Scenari Visibili ha fatto sì che l’Umberto diventasse una bomboniera artistica, lì è nato ‘Patres’ spettacolo pluripremiato in tutta Italia e selezionato a New York, ma quanti dei facenti parte della giunta comunale ne sono al corrente? L’Umberto è stato, in questo triennio, il 12277074_839662782821042_1425304501_ngiusto concentrato di arte e professionalità tecnica, ma soprattutto di coerenza ed equità. La porta di quel teatro è sempre rimasta ‘aperta’ a tutti. Gabriel García Lorca affermava che “ il teatro costituisce il barometro che misura la grandezza o il declino di un paese”. Questo nostro declino è strettamente connesso alla drastica incuranza che è stata data nella gestione della cultura negli ultimi anni, inetta gestione. Un utilizzo privato della risorsa pubblica, e tengo a precisare che questo termine: “risorsa pubblica”, equivale a: “i nostri soldi!”. Figli, amici e parenti, tutti a dividersi l’ultima torta rimasta, alimentando così solo continue idiosincrasie tra le nuove generazioni e la parola teatro.

Per questo vogliamo far fronte comune riguardo a quelle che dovrebbero essere le linee programmatiche della nuova Amministrazione della Città di Lamezia Terme in fatto di strategie culturali e di accesso alle strutture stesse. Nello specifico è noto ai più di come tra i parametri inseriti per l’affidamento delle strutture teatrali non ci sia stata traccia di competenza artistica ma solo tecnica, ed ancora dopo mesi dall’insediamento della nuova giunta non ci è dato capire il parere dell’Assessore su niente, stiamo assistendo impotenti a dei trattamenti differenziati che vanno dai patrocini totali a 10361981_663707143719631_3456047442868385766_nstrutture che operano in luoghi privati o provenienti da fuori Lamezia, fino al teatro amatoriale che assurge a stagione di prosa ufficiale o al festival delle sagre strapaesane, di contro attività storicizzate e di qualità faticano addirittura ad avere ascolto. In tutto questo credo di intravedere, oltre ad una assoluta mancanza di tutela delle buone pratiche, anche una pericolosa deriva per la Cultura e la vita di questa Città, un retrocedere ai livelli di ultimi nella regione ultima d’Europa.

Insieme ai gruppi culturali e associazioni ma anche tantissime singole persone comuni chiediamo, dunque, un incontro urgente con la Commissione Cultura del Consiglio Comunale a cui siano presenti necessariamente anche il Sindaco, Vicesindaco, l’Assessore alla Cultura e la Dirigente di Settore. Non si può non tener conto di una necessità collettiva da cui si evince un sentimento forte di ascolto. Quell’ascolto che dovrebbe esistere in tutte le comunità fondate su valori democratici e trasparenti. Di seguito le adesioni avute in queste ultime ore: Ass. Scenari Visibili, Collettivo Manifest, Ass. P-Art Associazione artistico-culturale, Ass. Fata Morgana (Unical), Capusutta autogestito, Comitato genitori scuola III circ. Don Milani, Ass. Aleph Arte, Ass. Filo di Sophia (Cosenza), Cleto Festival (Cosenza), Ass. Zahir (Cosenza), Comitato Acqua Bene Comune, Compagnia Arcieri Lametina, Dissidio, Color, Mario Vitale – Bunker Film, Antonio Saffioti, Loredana Cilberto (Ass. alla Cultura del Comune di Jacurso), Carmela e Renato Ruffolo (Belmonte) Annita Vitale, Nunzia Coppedè, Renato Failla, Giusy Cervadoro, Carlo Carere, Natasa Jovanovic, Ernesto Orrico, TonyP Grande, Andrea Caligiuri, Franco Sesto, Federica Longo, Gabriela Mazza, Virginio Gallo, Gaetano Montalto, Antonio Crespino”, scrive l’Associazione culturale “Scenari visibili”.

 

Agostino Perri presenta a Catanzaro la sua Penisola dei Tesori

received_10208168018106492La prossima settimana inizierà all’insegna della sxoperta del territorio, con la presentazione del romanzo “La Penisola dei Tesori” di Agostino Perri, giornalista della “Gazzetta del Sud”, prevista per lunedì alle 9, presso l’Istituto professionale per l’industria e l’artigianato di località Santa Maria (Catanzaro).

Il tavolo dei relatori sarà composto da presigiose personalità del mondo istituzionale e delle associazioni, quali appunto il prefetto di Catanzaro Luisa Latella, il presidente dell’Amministrazione provinciale Enzo Bruno, l’assessore comunale all’istruzione Fabio Talarico, il dirigente generale dell’Ufficio scolastico regionale Diego Bouchè, il fondatore dell’associazione “Risveglio ideale” e consulente parlamentare antimafia Angela Napoli, il dirigente scolastico dell’IPSIA Francesca Bianco, il vice direttore dell’Ufficio beni culturali ecclesiastici della diocesi Locri-Gerace Giorgio Metartario, il dottore in legge Marco Lamanna ed il presidente dell’associazione “Universo Minori” Rita Tulelli che ha promosso l’evento. La conversazione con l’autore, che come di consueto sarà accompagnato dall’editore Roberto Laruffa, verrà moderata dalla giornalista Rosanna Bergamo.

Il volume narra delle bellezze storiche, paesaggistiche, culturali e gastronomiche della Calabria (ma non mancano le denunce e le contraddizioni) tramite l’avventura di una
received_10208168017986489coppia di amici lombardi. I due, sostituendosi alla magistratura, indagano sul sequestro di persona subìto proprio da uno dei ragazzi nella “punta dello stivale”. La storia ad un certo punto si complica e vengono fuori pure i pregiudizi sulla Calabria.

Tra le originalità del volume le “massime storiche”, che in quattro-cinque righe raccolgono l’essenza di un’impresa per sprigionare nel lettore un impulso positivo.

Oltre a numerosè presentazioni in Calabria, dallo scorso dicembre “La Penisola dei Tesori” si è presentato ai lettori anche a livello nazionale con incontRoma, alla fiera “più libri più liberi”, e Torino. Numerose le tappe calabresi.

L’autore è intervenuto sottolineando come questo romanzo abbia il compito di abbattere “il preconcetto che inchioda la Calabria come sola terra di ‘ndrangheta. Ma non è così. Il Territorio annovera tantissimi ed invidiati tesori che, spesso, non sono conosciuti proprio dagli stessi residenti. ‘La Penisola dei Tesori’ li rende noti in maniera inedita e curiosa”.

Soddisfatta Rita Tulelli: “La mia associazione insegue l’obiettivo di diffondere i valori ed i sani principi. Qualità che nel libro di Perri, tra la virtù dell’amore ed il rispetto del received_10208168018066491territorio, sono ampiamente manifestati. Da ciò abbiamo deciso la presentazione con relatori importanti che, a loro volta, si sentono coinvolti nel messaggio del volume. Universo Minori sta anche lavorando per presentare il libro ai detenuti del carcere minorile di Catanzaro”.

Incontriamoci: XII edizione dell’appuntamento con ilfilorosso, tra poesia e dolci

Ritorna l’annuale appuntamento con l’Associazione culturale ‘ilfilorosso, fondatrice delle omonime casa editrice e rivista letteraria. Anche per il 2015 infatti Cosenza e Rogliano ospiteranno le attese serate11025233_1374840572835824_3277885660491359344_n della manifestazione “Incontriamoci” giunta ormai alla sua dodicesima edizione. Le giornate saranno tre, spalmate tra il 24 e il 26 novembre della settimana prossima.

 

Si inizierà dunque martedì venturo presso la Fondazione ‘Antonio Guarasci’ (via Adige 32, Cs) dove, a partire dalle ore 16.30, all’insegna del titolo “Quaranta giorni e una donna per incontrare nuova la poesia“, si discuterà de ‘La terra e la morte‘ di Cesare Pavese con la professoressa Annalisa Saccà, della St. John’s University di New York.

 

Il giorno successifacebook_1447868503077vo, mercoledì 25 novembre, presso la libreria Mondadori di Cosenza, si svolgerà la staffetta di lettura alla quale prenderanno parte autori e amici de ilfilorosso. Coordinati proprio da Annalisa Saccà e da Pino Sassano, si alterneranno alla lettura Antonio Avenoso, Domenico D’Agostino, Francesco Filice, Maria Lenti, Lucia Longo, Francesca Marchese, Assunta Morrone, Pietro Paolo Morrone, Pietro Zucaro e la stessa professoressa Saccà. Nel corso della medesima serata verrà presentato il volume “Già il mare rimbomba e abbandona messaggi in bottiglie“, un’antologia delle opere di poesia chfacebook_1447868446353e sono risultate vincitrici del premio ‘F. Graziano’ e delle più recenti pubblicazioni de ilfilrosso editore. La seratà farà altresì da scenario alla mostra di arte visiva curata dalla professoressa Lucia Longo.

 

Le conclusioni di questa dodicesima edizione di “Incontriamoci” si svolgeranno a Rogliano, presso la sala consiliare della cittadina alle porte di Cosenza. A partire dalle ore 17 di giovedì 26 novembre si terrà l’evento “Cibo e dintorni“, una gradita occasione per conversare sul tema principe dell’anno dedicato al nutrimento grazie anche all’Expo. Con l’accompagnamento musicale curato da Sandro Sottile, la manifestazione chiuderà i battenti all’insegna della dolcezza culinaria con le degustazioni della pasticceria tradizionale natalizia. Il desiderato dulcis in fundo che unisce le rime coi peccati di gola!

 

 

Daniela Lucia

 

Viaggi low cost e in famiglia: dal blog al libro. Liliana Monticone ne parla a Lamezia

Felice sempre, soddisfatta mai!”. Questo è il motto di Liliana Monticone, viaggiatrice fai-da-te che ha sperimentato,Family-Travel-Blogger-Narcissus insieme a suo marito Roberto e alla figlia Valeria, l’esperienza del giro del mondo in  20151112_191334  modalità low cost, senza lasciarsi spaventare da località semisconosciute e da bambini troppo piccoli. La famiglia di novelli esploratori ha dapprima raccolto i propri diari di viaggio, con trucchi e consigli annessi, nel blog campione di visite ‘Travel Blogger Liliana Monticone’ (clicca), poi nel libro ‘Guida ai viaggi low cost’ presentato ieri dall’autrice a Lamezia Terme, presso la biblioteca comunale, per un’iniziativa promossa dal Sistema Bibliotecario Lametino.

Insomma, viaggiando a spese contenute e sapendosi adattare è possibile e consente di conoscere la diversità e la complessità dei popoli arricchendo il proprio bagaglio emozionale e culturale. Inoltre avere al seguito dei bimbi piccoli non sembra essere un impedimento, anzi l’esperienza diventa sinonimo di apprendimento sia per i grandi che per i più piccini. Un lampante esempio di come il viaggio possa diventare maestro di vita è proprio la figlia dell’autrice, Valeria, che a soli 14 anni è divenuta la blogger più giovane d’Italia imparando dai viaggi in Paesi distanti anni luce per culture e abitudini la capacità di risolvere problemi immediati, con elasticità e abilità di adeguamento.

I bambini devono quindi seguire i genitori fin dalla più tenera età, anche se non ricorderanno nulla di quel viaggio. Questo è, in sintesi, il parere di Liliana Monticone. “Quando impari a camminare cadi, crescendo non ti ricorderai di quella caduta, ma avrai comunque imparato a camminare. Questo è il viaggio. Per tale ragione siamo convinti che lo si può fare anche con bimbi piccolissimi. Il punto è che dove stanno bene i genitori, lì devono stare i figli. I bambini hanno risorse che noi non immaginiamo e riescono a farle venir fuori durante il viaggio. Stanno meglio coi genitori in vacanza che con le ansie dei nonni a casa”.

Così come l’intera famiglia ha ampiamente mostrato nel blog e approfondito con ulteriori consigli e indicazioni nel libro, si può viaggiare sempre, a prescindere dalle condizioni climatiche e con ogni mezzo di trasporto: la parola d’ordine in entrambi i casi è ‘sapersi adattare’. In questo modo si possono anche attraversare Paesi difficili, come ad esempio lo Sri Lanka, o luoghi suggestivi come la Norvegia e la Finlandia, godendo di possibilità che altrimenti risulterebbero dispendiose. In questo senso il viaggio diventa uno strumento per rinsaldare la consapevolezza e la conoscenza del mondo. “Viaggiare ti aiuta a prendere cognizione delle diversità e delle problematiche”.

Liliana Monticone parla poi di geolocalizzazione come metodo per risparmiare usufruendo di tariffe più basse. In sostanza, l’autrice/viaggiatrice spiega che prenotando alcune tratte dall’Italia i listini risultano esosi, pertanto, lì dove possibile, un abile escamotage legale sarebbe quello di individuare e acquistare i biglietti online sui siti del Paese che si intende visitare. Altro espediente per godere di un viaggio completo senza spendere cifre da capogiro è quello di arrivare sul posto e cercare le offerte e i pacchetti proprio da lì, senza prenotarli da casa. “Bisogna sempre tenere gli occhi aperti quando si va in un posto, perché i prezzi bassi non vengono pubblicizzati, ma sono proprio dietro l’angolo”.

Insomma, viaggiare non è poi così complicato per chi volesse farlo in piena libertà e autonomia, servirà solo uno zaino, una connessione a internet, la curiosità di cercare e la volontà di adattarsi alle situazioni. E un buon libro come ‘Guida ai viaggi low cost’, che sappia indicare la giusta strategia per risparmiare divertendosi!

 

 

Daniela Lucia

La tomba delle lucciole. Un’emozionante opera universale

La-Tomba-delle-Lucciole-poster-ITA1Entrare in una sala cinematografica, cercare il proprio posto, quell’unica poltroncina assegnata a te sulla quale sarai chiamata a trascorrere le successive due ore, condividere con essa le emozioni e i dubbi che verranno, prendere posto con la consapevolezza di stare per assistere a un evento di alta tensione artistica ed emozionale… tutto ciò non è altro che il preludio di un’esperienza di visione e condivisione densa di aspettative. È l’anticamera di un mondo fragile e delicato come solo le opere dello Studio Ghibli sono in grado di allestire.

Con un simile stato d’animo abbiamo atteso l’arrivo nelle sale italiane del film d’animazione giapponese ‘La tomba delle lucciole’, firmato da Isao Takahata, cofondatore insieme a Hayao Miyazaki degli studi di Mitaka.

L’opera, il cui titolo originale è ‘Hotaru no haka’, presentatasi al pubblico già nel 1988, è ispirata al racconto con cenni autobiografici di Akiyuki Nosaka, che in Italia è uscito per i tipi di Kappalab nel 2013.

Quando, nei primi anni Novanta, la pellicola arrivò nel nostro Paese, venne distribuita col titolo poco fedele di ‘Una tomba per le lucciole’ e inserita nel mercato home video. Con la proiezione straordinaria di ieri e di oggi, finalmente quest’opera trova il suo legittimo posto fra le uscite cinematografiche dell’autunno.

Avvalendosi di miscele di colori pallidi che ricordano i pastelli della tradizione pittorica giapponese, Takahata snocciola il proprio racconto carico di pathos, di disperazione e d’infinito amore.

Il dramma universale della guerra è stato tratteggiato con lucidità e onesta sapienza, rendendo il film un vero e proprio classico del cinema di animazione e confermandolo tra le migliori produzioni dello Studio Ghibli.

Seita e Setsuko, immersi nel non sense dello scontro bellico, mostrano la loro forza di bambini mossi dall’istinto alla vita, ma soffocati da un mondo di adulti che ha perso lo spirito profondo della pietà.

Rimasti orfani e ritenuti un peso dalla lontana parente incaricata di assisterli, il ragazzino e la sua piccola sorellina prendono in mano le rispettive (esili) esistenze decidendo di stabilirsi lontano dalla città, in un nascondiglio remoto dove le lucciole, dopo aver brillato e danzato tutta la notte, dicono addio alla vita.

Lungo flashback degli ultimi mesi di affanni, il racconto inizia a settembre presso la stazione di Kobe, dove Seita muore in mezzo ad altri diseredati, circondato dall’indifferenza di un mondo adulto e cieco.

Takahata, come accennato, propone al suo pubblico un racconto universale e, proprio per questo, senza tempo e sempre reale. Non è infatti necessario fare elevati sforzi di immaginazione per poter riconoscere nella figura curva di Seita che porta Setsuko sulle spalle i milioni di profughi e sfollati che oggi lasciano la Siria, ma che pochi anni fa s’incamminavano dalla Somalia o dai Paesi dell’ex Yugoslavia.

Seita e Setsuko scappano da una guerra che li ha privati del calore domestico, della felicità familiare, delle piccole gioie che ciascuno di noi dà per scontate. Non a caso l’emblema del loro solido rapporto, ma anche della disperazione che sono costretti a vivere, è la scatola di latta delle caramelle Sakuma, ultimo e ormai unico appiglio alla vita vissuta e barlume di speranza per il futuro. Una luce, questa, che è però destinata a spegnersi presto, proprio come quella delle lucciole che albergano lievi e costanti lungo tutta la pellicola.

Da questo film impariamo, infine, che ciascuno di noi ‘fa casa’ dove ha l’amore e che proprio tale sentimento, semplice e naturale, ci consente di sopravvivere alla morte del corpo.

 

Daniela Lucia

Carmine Torchia racconta i suoi ‘Affetti con note a margine’

Quasi due mesi esatti sono passati dall’arrivo del nuovo album di Carmine TorchiaAffetti con note a margIMG-20151110-WA0000ine”, che proprio lo scorso 11 settembre è uscito su etichetta Private Stanze. Forte del   gradimento riscosso già con il singolo di lancio ‘Dio non è un santo’, in circolazione da giugno, il cantautore calabrese ha deciso di tornare a Lamezia Terme per presentare ai suoi ascoltatori l’intero lavoro, frutto di contaminazioni poetiche, musicali e figurative.

Accolto da un gremito e caloroso pubblico presso la libreria Sagio Libri di Savina Ruberto, Carmine Torchia ha intervallato le analisi puntuali e lucide dei suoi interlocutori Domenico D’Agostino ed Elisabetta Longo con performance acustiche di alto livello e profonda empatia. Alcune delle sue quattordici lettere hanno infatti risuonato tra gli scaffali della libreria, mostrando la cruda artigianalità dalla quale tutte sono nate, mettendo a nudo la tensione poetica del loro autore e deliziando gli uditori con una musicalità magistrale. Quattordici brani, canzoni, o meglio lettere mai spedite a destinatari differenti, reali abitanti del percorso esistenziale di Carmine Torchia sia in senso fisico che ideale. Il cantautore ha infatti scritto a suo figlio, ai suoi amici, ma anche a maestri musicali e artistici come i Pink Floyd e Magritte, in un lavoro che si è presentato come sintesi delle esperienze musicali proprie dell’adolescenza, con richiami a un rock genuino, come ad esempio quello di Johnny Cash. Un ‘disco epistolare’ che nasce dall’esigenza di mettere nero su bianco sentimenti ed em20151109_191803ozioni trasmettendoli ‘fisicamente’ agli altri. I brani di quest’ultimo lavoro, spiega Torchia, “hanno la particolarità di essere dedicati a persone che hanno influito nella mia vita. Si tratta di destinatari reali ma anche di influenze artistiche”, come per Magritte nel caso del singolo di lancio ‘Dio non è un santo’ e dei Pink Floyd, ai quali il cantautore omaggia anche la copertina di ‘Affetti con note a margine’. “La forma epistolare è molto vera, autentica. Racchiude le emozioni da destinare a una persona. Il titolo è interessante, perché si tratta di ‘affetti’ espressi sotto forma di note’”.

 

Dio non è un santo’, che come abbiamo accennato in precedenza è stato il singolo di lancio dell’album, uscito lo scorso 22 giugno, si sofferma sugli affanni sociali generati dalla contemporaneità ed è evidentemente ispirato al dipinto di René MagritteDieu n’est pas un saint’. “Il pezzo è nato vent’anni fa”, spiega l’autore, “aveva un titolo diverso. A me piace ritornare sui testi e lavorarci finché non arrivano a esprimere ciò che davvero intendevo dire. Nel titolo mi rifaccio a quest’opera molto bella di Magritte, ma musicalmente risente molto della musica che ascoltavo da adolescente. Anzi, tutti i brani dell’album arrivano da quel Carmine quindicenne che mi dà una pacca sulla spalla”.

Altro brano tra quelli proposti è ‘Col garofano e la spada’ (per vedere il video clicca qui), testo con chiari riferimenti a ‘Cent’anni di solitudine’ di Gabriel Garcia Marquez, romanzo sul quale Carmine Torchia ammette di dover ritornare spesso. Altro riferimento letterario di questo brano è 20151109_191809chiaramente il Don Chisciotte di Cervantes, un antieroe che sfida il mondo in maniera un po’ stralunata e straniata. Non manca poi in quest’album, che è una vera e propria raccolta di missive inviate al mondo, all’Altro, una cover, ennesimo omaggio artistico; nello specifico, Torchia riprende il cantautore francese Léo Ferré con ‘Il tuo stile’, trasposizione del brano francese ‘Ton style’.

Infine, l’ultimo pezzo sul quale intendiamo porre l’accento è l’intenso ‘L’ora X’, un inno all’attesa della paternità, al turbinio di sentimenti che investono il genitore prima ancora che questi assuma ufficialmente tale status. “Questo brano è nato qualche mese prima che nascesse mio figlio. È l’attesa. Si tratte di una canzone molto semplice, un tipo di scrittura minimale rispetto alle altre”. E dal sapore familiare, saremmo tentati di aggiungere, visto che, come lo stesso autore ha precisato, le voci del ritornello appartengono alle donne della sua famiglia.

Il racconto di Carmine Torchia sui suoi ‘Affetti con note a margine’ è entrato a fondo, nelle viscere di questo nuovo album, che, a suo dire, è diverso dai precedenti in quanto più omogeneo.

Ora il disco è lanciato, le lettere sono spedite, non resta che aprire le buste e iniziare a leggerle, trasformandoci nei suoi destinatari e immergendoci in quegli affetti che dall’adolescenza hanno condotto l’autore all’età adulta.

 

Daniela Lucia

Gioacchino Criaco, narratore di sentimenti estremi, presenta ‘Il saltozoppo’

Gioacchino Criaco è tornato ieri a Lamezia Terme, presso la libreria Sagio Libri di Savina Ruberto, per presentare ai suoi lettori il nuovo romanzo ‘Il saltozoppo’, edito da Feltrinelli. Lo scrittore 20151109_151202   calabrese si è quindi cimentato nel racconto di una storia, come una di quelle che ama raccontare ai nipotini. Una storia universale, che ci appartiene, nata e radicatasi nella nostra terra. Una storia atavica, fatta di ritorni e rimembranze che si intersecano e danzano come centri concentrici tra le piane dell’Allaro e la città di Milano. Danze e segreti millenari, custoditi con cura gelosa e attenta dalle donne, figlie di una terra strana che, come si legge in questo avvincente romanzo, vive in una dimensione sospesa tra il tempo che fu e quello che ancora deve arrivare, in un presente dal forte odore di passato ma costantemente teso a un futuro agognato.

Ci sono stati periodi, racconta lo scrittore, “in cui la nostra storia è stata dimenticata. Ma la grandezza del popolo calabrIMG-20151109-WA0002ese sta nel fatto che riusciamo ad andare avanti nonostante tutto”. È questa la tensione verso l’avvenire, ricco di avvenimenti a loro volta frutto di un passato mai davvero superato. “Molte cose che accadono ora rispondono a una logica legata al passato”. Uno degli esempi più forti di un simile legame con la nostra storia (o le nostre storie) è il fatto che “viviamo ancora una forma di paganesimo”, un abito comportamentale che viene celato, una sorta di ‘non detto’ conosciuto da tutti, retaggio della cultura millenaria e mai radicalmente soppiantata dalla modernità.

La discussione si è poi spostata su questioni meramente pratiche relative alle ‘condizioni di vita’ degli scrittori calabresi entro e fuori i confini regionali. Il parere di Gioacchino Criaco per IMG-20151109-WA0001quel che concerne le presunte o reali difficoltà di inserirsi nel panorama letterario nazionale è che non ci sia un complotto esterno, ma “c’è un complotto interno. Un potere locale, economico e politico. L’immobilismo è la linfa che dà vita a questo sistema. Il potere teme la letteratura. Ad esempio, nel corso delle riprese [del film ‘Anime nere’ tratto dall’omonimo romanzo, ndr], noi abbiamo avuto problemi soprattutto con le istituzioni. Il punto è che questi poteri non accettano che qualcosa o qualcuno smuova quell’ordine”. Probabilmente un tale scenario non si presenterebbe in un’altra regione, o forse sì, ma il punto è, per usare le medesime parole dello scrittore, che “tutto ciò che fuori è letteratura, da noi va al di là, crea un dibattito”. Questo perché le tematiche affrontate, nella fattispecie, da tutti i romanzi di Criaco si addentrano nell’anima calabrese, la scrutano e la rivoltano, generando dubbi, perplessità, fascino e attrazione. Magari anche fastidio. Al momento, secondo lo scrittore, è necessario avviare il ciclo giusto per la Calabria, a prescindere da promesse e slogan. Bisogna distruggere il mostro, lasciarsi guidare verso tale distruzione, come avviene ne ‘Il saltozoppo’.

Intanto, mentre CIMG-20151109-WA0000riaco gira l’Italia presentando il suo ultimo nato, il primogenito ‘Anime nere’ giunge in Germania dove la pubblicazione è prevista per il prossimo gennaio, il film diretto da Francesco Munzi fa sold out oltreoceano e nel nostro Paese già si sta progettando una serie televisiva la cui regia verrà nuovamente affidata a Munzi. In definitiva, il narratore di sentimenti estremi, Gioacchino Criaco, è tornato a far parlare della sua, della nostra, terra senza veli, spogliandola innanzi al lettore e presentandola con tutte le sue asprezze e le sue contraddizioni.

 

Daniela Lucia

La tomba delle lucciole: 10 e 11 novembre al cinema!

A 27 anni dalla prima uscita, Hotaru no haka, ossia La tomba delle lucciole, arriva nelle sale italiane per due appuntamenti imperdibili fissati al 10 e all’11 novembre. Quindi aggiornate le vostre agende e la-tomba-delle-lucciole-poster-ita  non prendete altri impegni per lunedì e martedì prossimi!

 

Il film d’animazione porta la firma di Isao Takahata, padre, insieme al geniale Hayao Miyazaki, dello Studio Ghibli.

 

 

Sullo sfondo della Seconda guerra mondiale, in un Giappone messo quasi in ginocchio dai continui bombardamenti, la storia si sofferma sul profondo rapporto tra i due fratelli Seita e Setsuko e sugli orrori della guerra, che strappa i bambini non solo alle rispettive famiglie, ma anche all’innocenza propria dell’infanzia.

 

 

 

Tratto dall’omonimo romanzo di Akiyuki Nosaka, il film si presenta agli spettatori italiani con un nuovo doppiaggio, curato dal team di Gualtiero Cannarsi, direttore di doppiaggio, traanticipazioni-film-dell-autunno-la-tombola-delle-luccioleduttore e dialoghista esperto conoscitore del mondo Ghibli.

Vi aspettiamo qui la prossima settimana, per commentare questa nuova edizione di una storia intramontabile, testimone del fine lavoro che da decenni fa dei prodotti dello Studio Ghibli delle vere e proprie opere di alta qualità.

 

Daniela Lucia

Art Bonus e SBLCard: da utenti a sostenitori del Sistema Bibliotecario Lametino

In un’era di condivisione e di rapporti di rete, il ruolo delle biblioteche sta cambiando. Questi luoghi  20151106_180323silenziosi e accoglienti, con i loro scaffali zeppi di libri e polvere, sono chiamati alla sfida imperdibile di farsi piazza, quell’agorà di servizi e fruizione tante volte tratteggiata da Antonella Agnoli, che di biblioteche se ne intende avendo speso energie e anni di lavoro proprio per salvaguardare, tutelare e far progredire queste secolari istituzioni. E su questo fronte anche il Sistema Bibliotecario Lametino ha voluto farsi sentire ponendosi come soggetto in grado di gestire le proprie risorse e potenzialità. Con alle spalle mesi di duro impegno in attività volte a coinvolgere il gremito bacino di utenti, il Sistema si è presentato ieri con un nuovo progetto e con l’intenzione di sfruttare a proprio vantaggio tutte le possibilità messe a disposizione dallo Stato. In primo luogo, è stata presentata al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo la proposta (che è stata accolta) di poter fruire delle donazioni previste dal pacchetto ‘Art bonus’ con il progetto ‘Bibliobus e Biblioteche diffuse’ e, in seconda battuta, è stata lanciata la campagna di adesione alla SBLCard, un servizio potenziato rispetto a quelli d20151106_173202i cui gli utenti possono già godere con la tessera tradizionale.

Art Bonus? Di che si tratta? Ebbene, è una novità introdotta dal governo che per la prima volta prevede nel nostro Paese la figura del mecenate privato, singolo cittadino o azienda, ossia finanziatore di un ente culturale. Accedendo al portale istituzionale http://artbonus.gov.it, il cittadino o l’azienda potranno individuare il progetto da sostenere e devolvere la propria donazione, usufruendo poi nei successivi tre anni della detrazione dalle imposte fino al 65% dell’importo donato. Le tipologie di intervento sono tre e quella adottata dal Sistema Bibliotecario Lametino si inserisce nella terza fascia, relativa al sostegno a istituti e luoghi della cultura pubblici, fondazioni lirico sinfoniche, teatri di tradizione. Come accennato, il progetto che verrà finanziato con tale contributo comprenderà un servizio di ‘BIBLIOBUS’ (temporaneamente sospeso, ma attivo nei mesi scorsi) con quale il SBL intende diffondere la lettura e il libro nelle periferie della città e nei paesi dell’hinterland privi di biblioteca comunale e l’istituzione di punti di ‘biblioteca diffusa’ nei parchi pubblici della città e presso altri siti da individuare (puntando di luoghi maggiormente frequentati dai cittadini, potenziali utenti del servizio). Il progetto prevedrà anche la realizzazione di biblioteche di classe e di istituto nelle scuole del circondario e l’organizzazione di attività culturali rivolte ai giovani. L’ammontare totale della donazione chiesta dal SBL è pari a 20.000 euro e ciascun privato potrà partecipare alla raccolta fondi. In sostanza, chiunque potrà diventare mecenate e sostenere le biblioteche aderenti al sistema, con qualsiasi cifra e con i propri tempi, avendo altresì la possibilità di detrarre la donazione (clicca qui per saperne di più). Sul punto si è soffermato ampiamente il direttore del Sistema Bibliotecario Lametino, Giacinto Gaetano, coadiuvato dal giovane volontario Antonio Esposito. Gaetano ha infatti sottolineato che da questo progetto emerge la volontà che “cittadini e imprese inizino a farsi carico della cultura. Finora nel nostro Paese non è stato possibile, ma lo è diventato proprio grazie all’Art bonus. È la prima volta che lo Stato permette a privati di divenite mecenati. È un’opportunità da sfruttare”. Inoltre, il direttore è convinto che simili progetti possano facilitare “l’avvicinamento del cittadino alla cultura”.

Per continuare a vivere incarnando il ruolo sociale e culturale di cui è investita, una biblioteca ha bisogno di ossigeno e quell’ossigeno è rappresentato dalla risorse economiche sulle quali può contare. L’adesione all’Art Bonus è un primo passo, ma non l’unico. Il Sistema sta infatti promuovendo proprio in questi giorni la campagna di tesseramento alla SBLCard, una carta di servizi aggiuntivi rispetto a quelli che gli utenti 20151106_180346hanno con la tessera canonica. Con un contributo annuale di dieci euro, i tesserati potranno accedere a un ampliamento dei servizi messi a disposizione dalla biblioteca. “Che rimangono servizi gratuiti”, continua Giacinto Gaetano, ponendo l’accento sul fatto che gli utenti non ‘acquistano’ alcun servizio, ma sottoscrivendo la nuova card sostengono ulteriormente le attività dell’istituto. In sostanza, i titolari di SBLCard potranno partecipare gratuitamente alle attività annuali e potranno usufruire del prestito di eReader per la lettura degli ebook (il sistema di prestito dei libri elettronici è già attivo, a novità consiste nel poter noleggiare il supporto di lettura).

Insomma, il SBL si avvicina ai propri utenti, facendosi piazza e condividendo le proprie esigenze che poi, guardando la questione da un punto di vista molto più ampio, sono le esigenze di un territorio che chiede e pretende cultura. E a questa pretesa ciascuno, da oggi, potrà dare una chiara risposta con il proprio contributo.

 

Daniela Lucia

‘Vacantiandu’ si fa in quattro per Lamezia: torna la prosa in città!

20151105 con stampa vacan Al via la quinta edizione della rassegna teatrale lametina ‘Vacantiandu, organizzata, diretta e promossa dall’associazione ‘I Vacantusi’. Quest’anno la rassegna si fa in quattro presentando al proprio pubblico spettacoli di qualità che spazieranno dalla Prosa al Comico, dal Vernacolo agli Eventi sociali. Dal prossimo 28 novembre 2015 al 7 maggio 2016 sulle tavole dei teatri cittadini ‘Grandinetti’ e ‘Costabile’ calcheranno le scene compagnie dall’alto calibro, veicoli di vitalità culturale per una città come Lamezia Terme che non accetta di piegarsi ai dettami della crisi economica e sociale.

A illustrare il gremito calendario che si spalmerà dal presente autunno fino alla prossima primavera è intervenuta l’intera direzione artistica nelle persone di Nico Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo, accompagnati dal sindaco Paolo Mascaro, dall’assessore Angelo Bilotta e dal rappresentate nazionale della Fita, Giuseppe Menniti.

 

Dopo quattro edizioni all’insegna del successo e dall’apprezzamento cittadino, la rassegna ‘Vacantiandu’ fa un ulteriore salto di qualità, offrendo un cartellone gremito di appuntamenti e mostrandosi nella nuova veste di ente promotore di cultura a tutto tondo. I tre direttori artistici hanno infatti presentato una stagione di tutto rispetto, ricca di personalità di alta levatura e con costi contenuti rispetto al trend del settore.

 

Il quinto compleanno della rassegna, ha esordito Nico Morelli, si caratterizza col conseguimento di un risultato agognato, ma piacevolmente inaspettato. “Questo era il nostro ob20151105 con Stam vacantusiiettivo fin dall’inizio. Il risultato ottenuto è stato frutto di una sinergia intensa con il comune avviata già questa estate, sinonimo di una partecipazione tra pubblico e privato che ci ha consentito di allestire un cartellone così ambizioso. Torna dunque la prosa a Lamezia, una varietà di stili teatrali che andranno a colmare i vuoti formatisi negli ultimi anni. con questa rassegna vogliamo essere partecipi, attori protagonisti delle attività culturali della città”. Il direttore artistico aggiunge anche una particolare curiosità, sottolineando che “come ogni anno abbiamo chiesto l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica. Quest’anno la nostra istanza è stata letta da Mattarella in persona che ha quindi chiesto maggiori informazioni su di noi, colpito anche dalle nostre attività solidali. questi sono momenti di grande orgoglio per noi e per la città. È l’amore per la città che ci porta a fare cose del genere. le due serate solidali in rassegna sono laboratori teatrali nelle scuole volti a integrare studenti affetti da particolari problematiche“.

 

Non meno entusiasta è stato poi l’intervento dell’altro direttore artistico, Sasà Palumbo, attore e regista teatrale che ha messo le proprie energie e relazioni al servizio della rassegna. “Da diversi anni collaboro con ‘I Vacantusi’, tant’è che abbiamo dato vita a un legame forte che ci ha portati a questa rassegna. Non è stato facile chiedere la partecipazione degli artisti in cartellone, perché non avevamo né un numero cospicuo di abbonati né risorse capaci di sostenerci, pertanto il lavoro è stato lungo e arduo, ma alla fine abbiamo vinto noi!”. Palumbo ha quindi presentato gli spettacoli che si alterneranno 20151105_124213sui palchi del ‘Grandinetti’ e del ‘Costabile’, che da novembre a febbraio ospiteranno le compagnie composte da artisti quali Giacomo Rizzo, Rosario Giglio, Nicola Pistoia, Antonella Questa, Laura freddi e Lina Sastri per quel che concerne la Prosa, passando poi il testimone a spettacoli leggeri propri del Comico tra i quali si citano le opere “Sarto per signora”, “Il 10 di ogni mese”, “’A morte ‘e carnevale”, “L’anatra all’arancia”, “Lo scopone scientifico”, “Se… mai mi sposerò” e “Un due tre: unici”, per continuare inoltre col Vernacolo (al teatro ‘Costabile’) delle compagnie ‘Otto e nove’ di Rossano, ‘Enotrio Pugliese’ di S. Costantino Calabro e ‘Hercules’ di Catanzaro. Sul fronte degli Eventi solidali, gli appuntamenti saranno per il 9 aprile e il 7 maggio (questi due spettacoli sono fuori abbonamento). Per quel che concerne la comicità, Palumbo ha chiarito che si è preteso dai cabarettisti “dei veri e propri spettacoli teatrali. Così come si è puntato sulla qualità anche in riferimento alle compagnie amatoriali”.

Qualità’ è stato quindi il leitmotiv del nuovo cartellone, che anche dal punto di vista economico, come ha spiegato il terzo direttore artistico, nonché tesoriere, Walter Vasta, ha cercato di mantenersi entro i canoni della sostenibilità. “Nonostante i tagli e il venir meno di alcuni contributi, abbiamo cercato di contenere i costi. È vero che l’abbonamento può sembrare elevato rispetto a quello dello scorso anno, ma in realtà la nuova stagione è più conveniente: ci sono 13 spettacoli invece che 10 e 6 compagnie coinvolte invece che 2. Insomma, gli abbonati potranno assistere a uno spettacolo con soli dieci euro. Abbiamo potuto abbattere i costi proponendo qualità perché vogliamo che la gente venga a teatro e lo ami. Per quanto riguarda al biglietteria, non mi sono state molte modifiche. Al teatro ‘Costabile’ siamo invece tornati ai costi delle prime edizioni non per sminuirne il valore, bensì per riempire il teatro: puntiamo al sold out!”.

Dal canto suo, il primo cittadino Paolo Mascaro, fedele abbonato della rassegna, si è detto soddisfatto del cartellone, valutandolo alla stregua di una nuova opportunità per la città della Piana. “Ho il dovere di ringraziare l’ostinazione, frutto di attaccamento alla città, della direzione artistica. Organizzare una rassegna di tale qualità è un rischio, ma siamo qui perché c’è gente che sindaco Mascaro vacantusi20151105ama rischiare. Purtroppo attualmente il comune può contribuire con poco, ma oggi chiedo alla città di saper sfruttare questa occasione di crescita culturale. Se la presente stagione avrà il successo che merita, ciò consentirà alla città di andare avanti. La rassegna, con costi così contenuti, offre una grande opportunità. Se noi vogliamo vincere al sfida della crescita, dobbiamo fare in modo che i teatri siano pieni!”. Al sindaco ha fatto eco l’assessore Angelo Bilotta, incoraggiando gli organizzatori e giudicando in maniera positiva il cartellone. Ulteriori auguri sono infine giunti dal rappresentate nazionale della Fita, Giuseppe Menniti.

 

 

Daniela Lucia