Tutti gli articoli di Francesco Cerminara

Casandrino rassegnata ancor prima di cominciare. La De Seta vince senza versar sudore

COSENZA – L’ Almamater Casandrino arriva al Pala Ferraro senza la speranza di poter battere la De Seta. Lo si capisce immediatamente, guardando la formazione campana. Un insieme di atleti, con assenze importanti, che nella fase di riscaldamento sorride rassegnato. Sa di non poter evitare la sconfitta e nel primo set gli uomini di coach Romano non possono non farsi notare per le lacune: disorganizzazione tattica sul parquet e grande difficoltà nel giocare la palla. Tutto suggerirebbe una prima frazione in cui i cosentini massacrano i campani. Ma questo non accade, incredibilmente. Gli atleti del Tenente Kojak in blu jeans, non si capisce se per tenerezza o rilassatezza, non approfittano della debolezza degli avversari. Riescono addirittura a sbagliare le giocate più facili, a non mettere in aria palle pulite. Coach Marano, nel terzo timeout del set e sul punteggio di 14-12 per i cosentini, si arrabbia con i suoi giocatori, consigliando loro di giocare con maggiore impegno. I giocatori della De Seta, dopo la sfuriata, migliorano (senza sudare) il livello della loro prestazione e chiudono il set 25 a 22.

Da quel momento in poi, il pubblico assiste ad altri due set di sconfortante superiorità cosentina, terminati 25-15. Alla De Seta è bastato risistemare l’assetto di gioco, diminuire il numero degli errori gratuiti e dare piccole sberle per poter ottenere i tre punti. Coach Marano, prima che cominciasse il terzo capitolo della partita, si è levato l’auricolare che lo metteva in comunicazione con uno dei suoi assistenti tecnici. Un equivocabile gesto di serenità, che anticipava l’inesorabile trionfo. Durante la partita, ha poi dato spazio a capitan Piluso, a Bonante, a Spadafora e Rizzuto. Ognuno di loro omaggiato con gli applausi del pubblico.

La partita, tutto sommato, non è stata divertente, bella. Non ha scaldato i cuori e non ha nemmeno gonfiato i polmoni. La De Seta, con il minimo sindacale e facendo risuonare i riff delle schiacciate, ha vinto. Questa vittoria, guadagnata in meno di novanta minuti, consiglia, nonostante tutto, che è dannoso lasciarsi distrarre. Soprattutto ora che la distanza fra la prima e la seconda si è abbreviata. Alessano ha perso, a sorpresa, tre set a uno contro la Pallavolo Trapani. Aspettando partite più stimolanti e nuovi avversari desiderosi di sconsacrare il tempio, risulta difficile individuare, in questa serata, giocatori campani da non bocciare. Risulta invece confortante consegnare agli assenti la più bella foto della giornata: lo staff della De Seta al fianco degli amici dell’ “Arca di Noè”.

Francesco Cerminara

L’ Asd Umbriatico calcio a 5 ha vinto la sua prima partita

UMBRIATICO (CROTONE) – Il 31 Dicembre 2013 mi sono occupato di una favolta calcistica impaginata dal sudore, dalle collette, dalla generosità e sconfitte. Ho voluto scrivere dell’ Asd Umbriatico Calcio a 5, squadra crotonese di Serie D che univa e unisce umbriatichesi e perticaresi, sopravvivendo alle leggi dell’economia con libere donazioni. Dopo quel post, quel gruppo di atleti e dirigenti crotonesi, esempio di come lo sport possa ritrovare bellezza, ha collezionato batoste sportive e sconfitte leggere. Ha poi dovuto salutare alcuni compagni e chiedere loro di restituire le magliette, ma soprattutto ha vinto la sua prima partita di campionato.

E’ arrivato finalmente, la scorsa settimana, il tanto desiderato momento. L’ Asd Umbriatico ha battuto per 6 a 5 la Calabria Food Futsol. Questa vittoria è stata accompagnata dalla pioggia e, leggendo un post facebook della squadra, da un arbitraggio scadente. Cozza e Greco, segnando una tripletta a testa, sono stati incoronati “ragazzi della partita” (storica), quelli che gli angolosassoni definiscono “men of the match”.

Dopo questa gioia sportiva, il numero delle vittorie potrà pure fermarsi ad uno. Ma almeno i giocatori, la dirigenza e i paesani più affezionati, avranno una foto-ricordo che mai si leverà dalla loro memoria. E’ il loro momento più entusiasmante e quasi nessuno pretende di più.

 

 

 

 

Francesco Cerminara

Casandrino al Pala Ferraro. La De Seta riprova a scacciare gli avversari dal tempio

COSENZA – Spingiamo la nostra memoria pallavolistica indietro. Fermiamoci al campionato B1 2012/2013. In quella stagione l’ Almamater Casandrino sfiorò la promozione in A2, perdendo in finale contro Ravenna e la De Seta Casa Conad Vena Cosenza finì all’ ottavo posto. Dopo un solo anno queste due squadre, che domenica alle 18  saranno l’una avversaria dell’altra al Pala Ferraro, hanno modificato le gerarchie. La squadra di Marano è infatti seconda con 37 punti, mentre gli uomini di Romano sono sesti con 26 punti. La De Seta si batte per la promozione e Casandrino per un posto medio-alto. Se è vero che ogni partita ha una storia che può non coincidere con i risultati passati e le classifiche, una storia tanto sensibile da lasciarsi condizionare dall’ imprevedibilità delle giocate, degli errori o del caso, il pronostico non può essere scontato. Anche se gli uomini di Marano, sconfitti al tie-break all’ andata, sono più forti, più affamati di A2. Anche se la squadra campana, che ha un buon attacco e un’ ossatura non minuta, non schiererà gli squalificati D’Angelo e Coppola. Commenti a parte, qualcosa è incontestabile: dal Pala Ferraro, dopo le venti di questa domenica, uscirà un risultato.

A tre giorni dalla partita, gli uomini di Marano non possono negare che dopo questa settimana il loro calendario sarà comodo e la pericolosità delle loro avversarie sarà in picchiata. Se i battiti cosentini non saranno troppo accellerati o deboli, se le loro gambe e braccia non si trasformeranno in argilla e la mondanità cittadina non rapirà la loro tenuta mentale, la De Seta giocherà gli spareggi promozione. Da quel fatidico e ambito momento, comincerà un altro campionato, una storia scritta da innumerevoli mani, un film senza trailer, tempi morti e con un finale imperdibile (comunque vada) a cui non saranno invitati tutti.

 

 

 

 

Francesco Cerminara

Sel contro gli aumenti delle tasse universitarie: “il diritto allo studio e lo studio come diritto”

COSENZA – Un dato è certo: le tasse universitarie aumentano in maniera inversamente proporzionale rispetto alla capacità di migliorare l’Università della Calabria. Infatti, la seconda rata di iscrizione è aumentata di circa il 50%, raggiungendo in alcuni casi anche un incremento pari al 100%. La causa potrebbe essere imputata al metodo di calcolo della rata: attraverso certificazione ISEE. Introducendo tale indicatore economico allo scopo di combattere l’evasione si va ad ostacolare le famiglie, che pur possedendo un immobile, hanno una situazione economica medio/bassa e si favoriscono i nuclei più ricchi, data la soglia massima dell’indicatore pari a 40.000€.

Sinistra Ecologia e Libertà considera l’Università e la ricerca beni pubblici essenziali, per questo siamo totalmente contrari al metodo utilizzato, che aumentando in maniera spropositata la diseguaglianza si contrappone al principio di giustizia sociale a cui si rifà l’art.3 della Costituzione. Affiancheremo in questi gironi tutti gli studenti in coda agli sportelli, chiedendo spiegazioni e soprattutto interpellando le autorità competenti affinché possa essere trovata una soluzione rispetto alla seguente problematica, lasciando i ragazzi sereni e liberi di continuare il loro percorso formativo.

Inoltre, non dimentichiamoci che ci stiamo rivolgendo alla futura classe dirigente di questo paese e soprattutto a tutte quelle intelligenze che serviranno più che mai nei prossimi anni a superare i momenti più impegnativi per un rilancio della nostra Regione. La Calabria ha bisogno di tutti per cambiare.

Tiziano Forte, Marino De Luca

Segreteria provinciale Sel Cosenza.

Lezione di strapotere della De Seta a Messina. I lupi sono secondi a -4

COSENZA – Questo campionato B1 di volley ha troppe pause. Non appena uno sportivo ci si affeziona, incombe la settimana di riposo e perciò egli è costretto a riscrivere il suo calendario domenicale. Non appena sale la curiosità dei difensori della Costituzione pallavolistica, le squadre non mettono piede in campo e l’informazione smette di raccontarle. Fortunatamente, la federazione non può far riposare le squadre per sempre. Ieri è infatti ripreso il campionato di pallavolo (serie B1 girone C). Due anticipi erano in programma: Pulsano contro Lamezia e la De Seta a Messina.

Gli uomini di Marano, fortificatisi dopo esser stati ingiocabili per Pulsano, hanno viaggiato oltre lo Stretto e impartito una lezione di strapotere tecnico e atletico alla squadra siciliana. Tre set per i cosentini, zero per la Pallavolo Messina di Flavio Ferrara. 21-25; 16-25; 15-25, il punteggio finale. “Il Pala Juvara” non sorride, soprattutto perché la posizione in classifica, per Messina, non è incoraggiante: penultimo posto, sette punti ottenuti, due sole vittorie e una voglia di salvezza vicina al dramma. La De Seta ha (ri)asfaltato una piccola e lo ha fatto con 13 muri. Da ieri sera è la sola ad occupare la seconda posizione. Lamezia ha battuto Pulsano al tie-break e perciò ha ottenuto due punti, retrocedendo al terzo posto, con 36 punti totali.

La De Seta Casa Conad Vena Cosenza, sperando che Alessano lasci qualche punto nella gara contro il Club Italia, è quindi seconda con 37 punti, -4 dal primo posto. Nella passata stagione, in un campionato composto da 13 squadra (non 11 come quest’anno) si piazzò ottava con 36 punti. Il raffronto fra i due andamenti è la dimostrazione di quanti progressi si possano fare lavorando con disciplina, allevando giovani talenti senza trascurare l’esperienza della vecchia guardia. La De Seta però, ha bisogna di migliorare ancora. Le trasferte come quella di ieri, dove in ballo ci sono sempre punti, non sono vere e proprie messe in gioco. Sono piuttosto delle opportunità per sperimentare schemi alternativi e mettere in campo chi gioca meno e spera in un posto in prima fila.

La prossima settimana, comunque, la squadra di Marano giocherà contro Cassandrino al “Pala Ferraro”. Duello più affascinante, temibile e rischioso rispetto alla gara a Messina, con una squadra che all’andata batté i cosentini al tie-break ed ora è quinta. Finalmente il calendario avrà continuità. Niente spezzatino (oramai diventato indigesto), per il momento.

Francesco Cerminara 

Torretta di Crucoli- trattative, speranze ed allenze in nome della battaglia politica

TORRETTA DI CRUCOLI (CROTONE) – Se il Pd nazionale ha così tante correnti da far ammalare chi vota a sinistra, il Pd del comune di Crucoli è meno cattivo con i suoi elettori. Alle prossime amministrative, li costringerà a scegliere da un mazzo meno denso di carte: o con i democratici crucolesi o con i democratici torrettani (il paese marino di Torretta, per chi non fosse documentato, è frazione di Crucoli). Sciaguratamente per gli amanti sinistrosi dell’ unione di idee e doveri, il Pd del paese crotonese avrà due (?) candidati a sindaco: l’attuale secondo cittadino Vulcano (Pd Crucoli, molto stimato nel suo paese, che lo ringrazia per la cortesia e le opere pubbliche) e l’avvocato Strafaci (Pd Torretta). E, salvo ulteriori litigi e incomprensioni, due liste dalle quali esprimere una preferenza. Una sarà composta dal Pd di Torretta, dal Partito Socialista, dall’ Udc e da Rifondazione Comunista. Questa coalizione ha comunque promesso di non irrigidirsi sul momentaneo elenco di partiti, lasciando intendere che l’apertura verso altre forze non è un miraggio. L’ altra coalizione sarà invece formata dal Pd di Crucoli e probabilmente da altri soggetti politici, che non possono ancora esporsi (dopo il 26 Aprile, la dirigenza crucolese presenterà una lista con nomi, cognomi e progetti). I democratici hanno finito per dividersi fra chi reclama continuità (Crucoli) e chi vuole rompere con il passato (Torretta).

Tanta confusione domina nel comune crucolese. Qui, la sinistra disperde consensi e il centro-destra, guidato dal consigliere provinciale Greco (apprezzato da tanti di sinistra per aver contribuito ad opere utili), è prontissimo a trasformare le debolezze dei suoi avversari in voti. Pur non avendo ancora comunicato una lista elettorale definitiva, il leader dell’opposizione dell’amministrazione Sicilia studia come raccogliere i voti degli scontenti. Nelle ultime due amministrative, il centro-destra dell’ ingegnere Montoro perse la prima volta con onore (maggioranza a Torretta e grande minoranza a Crucoli) e la seconda volta con uno scarto tristemente inaspettato. A distanza di anni ha buone possibilità di tornare al comando.

Sulle elezioni crucolesi non ci sono sondaggi disponibili ma solo umori. Gli ultimi due mandati della sinistra non hanno soddisfatto gli abitanti di Torretta. I torrettani, infatti, sono infastiditi dalla mancanza di lavoro, dal calo del turismo e soprattutto da una disparità di trattamento: mentre Crucoli è stata abbellita, Torretta è stata abbandonata. Per capire quanto il paese sia ferito ed indeciso, fatevi un giro per le strade. Scoprirete che i sinistrati occupano Piazza Matteotti (Torretta) e gli esponenti di destra la zona della Madonnina (sempre nella frazione torrettana). Tutti indaffarati nelle trattative perché nessuno vuole perdere mentre, per differenze di appartenenza politica, aumentano le inimicizie.

Ma solo una fazione uscirà vincente dalle urne e dovrà dimostrare che una politica seria e costruttiva è ancora possibile. Solo un gruppo politico avrà il potere di promuovere la solidarietà e di investire sulle tante risorse del territorio. Non è in gioco solo il dominio del Comune, ma anche la dignità di una classe politica e di un popolo meridionale. La lotta per ridare felicità ai più deboli, più importante di una nomina politica (immeritata) o di un conto in banca (spesso prodotto dal sudore degli altri), non può essere sempre posticipata. Non può essere sempre usata per creare illusioni. Il rinnovamento è ora. La conquista della grande bellezza è ora. Nessuno faccia la parte dell’indifferente.

Francesco Cerminara

“Calabria, un posto di passioni” presentato al Morelli. Pregi e difetti di una buona iniziativa


COSENZA – Uscendo dalla presentazione del progetto “Calabria, un posto di passioni”, più di una riflessione nasce spontanea, senza morire dopo poche ore. L’evento, definito come qualcosa capace di promuovere il territorio calabrese, ha quindi smosso pensieri (non sempre positivi) e comunque importanti per chi si batte per lo sviluppo e la salvezza della regione. Come ogni manifestazione ha i suoi meriti e demeriti. Fra i primi, vanno citate lo spirito creativo e  l’ unione di competenze che hanno parlato al pubblico per rafforzare l’iniziativa. Studenti, stilisti, insegnanti, Biagio Oliverio (collaboratore di Wikicultura ed organizzatore del Calendario Sila, progetto che ha usato con furbizia immagini femminili e paesaggistiche per far conoscere bellezze locali), Fiorenza Gonzales (direttrice e fondatrice della rivista online www.ottoetrenta.it, coordinatrice provinciale dei liberal-democratici cosentini), Luigi Bilotta (storico), Alessandra Cappa (esperta di letteratura), Giuseppe Pipicelli, Sonia Miceli e Rossana Muraca (giornaliste di 8@30). Tutti concordi nello spiegare cosa è concretamente il progetto: una raccolta di foto, illustrazioni, fumetti, vestiti e scritti, ispirata da dodici storie d’amore calabresi; una serie di cinque concorsi, in un crescendo di emozioni, ideata per premiare i partecipanti più creativi. Tutte persone che, avvicinando le labbra al microfono, hanno anche ammesso che l’iniziativa potrà essere un buon mezzo per rinforzare la consapevolezza dei calabresi delle proprie tradizioni. In attesa di confrontarsi con gli altri mondi, nell’Expo del 2015. Con la speranza di non fare pubblicità ingannevole.

Evidenziati i meriti, bisogna passare ai difetti. Perché,  in questa mattinata trascorsa in una sala del Teatro Morelli, si poteva fare di più. Si poteva sicuramente concedere uno spazio per le domande del pubblico, cercare di mettersi in gioco con le curiosità e le critiche di chi stava dall’altra parte della sala. Sarebbe bastato rispondere a qualche domanda, pratica che sta scomparendo nel rapporto fra intervistatori e intervistati, fra protagonisti di un progetto e uditori. Per esempio: ad un anno dal progetto Sila, il numero dei visitatori e conoscitori della Calabria è aumentato o è rimasto immutato ? I prodotti calabresi hanno aumentato il loro potere di esportazione o perdono ancora contro quelli asiatici ? E poi, è mancata un’analisi arguta dei motivi per cui la Calabria respira affannosamente: la criminalità, la corruzione, l’evasione fiscale, lo sperpero di denari pubblici e di fondi europei, finiti spesso nelle tasche degli imprenditori e dei politici corrotti.

Il progetto “Calabria, un posto di passioni” è finito nelle cronache per il suo garbo, la disciplinata alternanza di capacità, il catalogo di idee valide  e la sua volontà di cedere il proprio logo (gratuitamente) alle aziende interessate a creare nuovi prodotti. Se alzasse la voce, se solo avesse un po’ più di aggressività, spaventerebbe i tanti portatori di disgrazia che fanno apparire la Calabria come un posto invivibile. Viviamo in un’epoca in cui, oltre alla passione serve tanto coraggio. Nessuno, fra gli uomini e le donne di buona volontà, può sentirsi escluso.

 

 

 

 

 

 

Francesco Cerminara

Il Pala Ferraro non si profana- La De Seta, dopo il primo set, è ingiocabile per Pulsano

COSENZA – A pochi secondi dall’ inizio di De Seta Casa Conad Vena Cosenza- Vibrotek Volley Pulsano, il tecnico cosentino Marano incalza i suoi atleti: “spingiamo subito, dall’inizio.. siete leoni, leoni”. Il suo incitamento, però, nel primo set è intraducibile. I lupi perdono 18 a 25. Indecisi in attacco, sonnecchiano, non puliscono la prima palla di ricezione e subiscono, ad ogni punto perso, i boati dei giocatori avversari. La “mano de piedra” Jordan Galabinov è confuso,il muro è così molle che non contrasta le schiacciate di Matheus. Il confronto tra le percentuali di positività di ricezione imbarazza tanto i cosentini ed evidenzia la buona condizione dei pugliesi. Sedutisi in panchina, i giocatori della De Seta sono dispiaciuti, ma indomiti. E’ solo il primo set e il pubblico vuole una vittoria. Quindi, bisogna rientrare in campo con più spinta e forza mentale. Il tecnico Marano rimane seduto per quasi sessanta minuti. Medita, ripensa all’inizio stentato della sua squadra e dialoga con il suo secondo e il suo teorico. I suoi giocatori, invece, ribaltano la partita, soffocano le speranze di sorpasso di Pulsano e vincono tre set di fila: 25-17, 25-10 e 25-21.

La De Seta Casa Conad Vena Cosenza si aggiudica così tre punti e, sorridendo, si lascia fotografare con i bambini delle scuole locali. Imbarazzanti nella prima frazione di gioco, i lupi cosentini hanno rispolverato limpidezza mentale, compattezza difensiva e potenza d’attacco, i tre segni distintivi di un gruppo di categoria elevata. Gli uomini di Marano sono stati ingiocabili e inarrestabili negli ultimi tre set. Di Fino ha polverizzato le diagonali difensive di Pulsano. Smiriglia ha rimandato al mittente (Matheus, fra gli altri) tanti colpi e tante speranze di profanare il “Pala Ferraro”, Jordan ha fatto il Galabinov e ha sfondato quando Illuzzi e Lotito, mani degne di pianoforti bianchi e neri, hanno offerto rose al pubblico e ai compagni e De Marco, il libero indignato con se stesso ad ogni svista, si è esaltato per ogni recupero fatto.

Ha vinto la De Seta, seconda a pari merito con Lamezia, ma soprattutto ha trionfato il suo gruppo. La settimana, per Marano e i suoi giocatori, è stata complessa. Da un lato, la possibile rimonta delle inseguitici, dall’ altro i pettegolezzi su un campionato che non è né fallimentare, né punibile con critiche distruttive. Onore al tecnico, allora, che mourinhanamente si è fatto pedinare dalle sirene dei contestatori per lasciare serena la squadra. Onore ai giocatori, quelli che meriterebbero più rispetto e spettatori (al di là di ogni tifo e diritto di critica, azioni legittime se fatte con buon senso) che hanno risposto con una prestazione ardente. Dal capitano Piluso, fino al giovane Rizzuto. Da chi è stato schierato come titolare a chi ha supportato la squadra dalla panca. Ognuno di loro, stasera come nelle precedenti partite, non ha tradito chi ama il volley. Ogni singolo giocatore, prendendosi cura delle proprie qualità e di risultati notevoli, ha fatto boom. A chi non lo ha sentito, si consiglia una visita dall’ otorino.

 

 

 

 

Francesco Cerminara 

Pulsano in casa della De Seta per ribattere i cosentini- Ancora volley fra pettegolezzi e orgoglio

COSENZA – Il tempo delle vacche grasse per i cosentini del volley è finito. In questo periodo di crisi economica e di risultati altalenanti, gli uomini di Marano sentono con più frequenza il godimento dei nemici e il rumore degli invidiosi. Attorno a loro, l’entusiasmo è in leggero calo e i sistemi di informazione non sono mai stati adeguatamente attenti, anche perché la società non ha ancora capito quanto lo sport e gli sportivi possano divertire e, con le dovute precauzioni, insegnare qualcosa. Nonostante questa incomprensione però, il volley continua. Nella prossima partita, la De Seta ospiterà la Vibrotek Volley Pulsano.

Uno scontro diretto che la stampa filo de setiana ha presentato come possibilità di rinascita per i lupi. E’ stato anche invocato il mito dell’ Araba Fenice, la figura mitologica che rinasce dalle proprie ceneri. Ma l’invocazione è sbagliata. Domenica non ci sarà nessuna rinascita, perché prima non c’è stata nessuna morte, nessun trapasso o “passaggio a miglior vita” (l’espressione è pessima). Semmai, ci sono state ferite, sgambetti, blocchi mentali. La De Seta Casa Conad Vena Cosenza ha perso due scontri diretti fondamentali (il derby lametino delle due palle match fallite e la trasferta contro Alessano) e non è più prima. Ha il compito di inseguire e di rimettere in discussione il proprio ruolo. La matematica e l’imprevedibilità sensuale dello sport non l’hanno condannata alla permanenza nel dimenticatoio, nel Purgatorio degli spiriti belli ma illusi. Il tecnico Marano, per non lasciare che la squadra si lasci rapire da questo complesso di insicurezze, ha disegnato un quadrato con tinte forti.

Oggi, giocatori e allenatore cosentini hanno capito che spesso la stampa e la voce popolare (entrambe rispettabili) possono sbagliare, se non sono abbastanza oneste intellettualmente. Acclamano una squadra quando vince e la ripudiano quando perde due, tre partite. In questo pozzo sovrappopolato, quando si esprimono giudizi non si ha quasi mai la giusta distanza o un pensiero puro. O si specula per frustrazione o si mettono mani sul culo perché una buona dose di successo senza sacrifici non disgusta. La De Seta, comunque, vuole battere Pulsano e tornare a festeggiare con i suoi tifosi. Domenica, al “Pala Ferraro”, proverà a vendicare i tre set a zero subiti all’ andata (la sola sconfitta della stagione senza vincere un set). Gli uomini della Pulsano, allenati da Narracci, sussultano solo immaginando una vittoria in terra bruzia. Sono un collettivo scoppiettante e che i lupi stimano: l’ opposto italo-venezuelano Matheus, il centrale Barbone, i laterali Lo Re e Maiorana, il palleggiatore Passato.

La partita sarà fra due squadre degne della serie A2. La De Seta è seconda a pari punti con Lamezia, mentre Pulsano è terza a un punto di distanza. I presupposti per una partita coinvolgente non mancano. Scontro di nervi, di ambizioni e di brutalità sportiva fra atleti tecnicamente preparati a tutto e mentalmente non liberi da tutto.

Buon volley agli amanti dello sport !

Francesco Cerminara

Alessano si vendica. Ora la De Seta rischia di rovinare una stagione

COSENZA – Terminato lo scontro diretto tra l’Aurispa Alessano e la De Seta Casa Conad Cosenza, il tecnico (perdente per tre set a uno ) dei lupi Marano si sfoga su facebook. Il tenente Kojak in tuta scrive parole incoraggianti ai suoi atleti: “sono orgoglioso dei miei ragazzi sempre…ancora di più ora…nessuno potrà cancellare quello che ad oggi abbiamo fatto…crediamoci fino alla fine uniti contro tutto e tutti”. Poi, attacca i “rosiconi” che festeggiano per le sconfitte della squadra cosentina. Il clima del dopo partita non è sereno. La sconfitta e le critiche (costruttive o distruttive) pesano sul campionato e sulle convinzioni di un gruppo di giocatori che punta ancora alla serie A2.

L’ Aurispa Alessano ha vinto contro un avversario che ora riguarda dal basso la cima della classifica. La De Seta ha una partita in meno dei primi e sette punti di distacco. Il punteggio conclusivo (25-13, 25-23, 22-25, 25-20) è la testimonianza di una squadra che arranca in trasferta (quattro sconfitte) e brilla in casa (nessuna delusione). I cosentini, in questo pomeriggio pugliese, sono sembrati indifesi, opachi e mentalmente fragili. Dopo esser stati schiacciati nel primo set, hanno perso il secondo con uno scarto minimo, vinto il terzo per tre punti e ceduto il quarto nel momento in cui avrebbero dovuto ribaltare i salentini. La squadra di Medico è stata spietata. L’attacco salentino ha vinto la sfida con quello cosentino (dove sono finti i tuoni e i fulmuni di marca bruzia ?), tartassando spazi, muri e difesa. Ora, l’Aurispa Alessano ha una percentuale di promozione più promettente. Ora, la De Seta Casa Conad Vena Cosenza deve ritrovare la mentalità vincente che fugge dagli impegni lontani dal “Pala Ferraro” e quel misto di sregolatezza e personalità che trasforma i giocatori in campioni. Il tecnico Marano ha il dovere di parlare con i suoi giocatori, di fare auto-critica, di proteggerli da interferenze stupide, migliorarne l’atteggiamento psicologico e incitarli a lavorare su ciò che non fortifica. O la va o si rovina una stagione.

In questa domenica di Marzo, i salentini hanno indovinato i punti deboli dei lupi  e ci hanno scavato senza lunghe pause senza il pericolo di una resistenza ad oltranza. Le statistiche e il punteggio sono l’ambito premio di chi ha meritato di vincere, senza se e senza ma. Galabinov, Testagrossa, Illuzzi, Astarita e De Marco non hanno giustificazioni da portare in sala stampa, solo il profondo dispiacere di non essere più i numeri uno e l’esigenza di reagire ad un campionato ancora aperto, seppur più complicato di prima. Per riprovare a salire in classifica, non basteranno la fortuna e i social network. Serviranno invece, il bel gioco e un duro carattere. Cari atleti contemporanei, mettete i vostri attributi sul tavolo. Il dado sta per esser tratto.

Francesco Cerminara