Tutti gli articoli di Giacinto Morelli

Chiuse le frontiere, la Vigor non cambia

Butera annuncia la chiusura del mercato: fiducia spropositata o bandiera bianca?

Nessun arrivo e nessuna partenza, la campagna trasferimenti (se così si può chiamare), è già finita. Dopo il colpo Itri, arrivato assieme a Varricchio prima di Frattamaggiore, in casa Vigor Lamezia non cambierà più nulla. Ciò indipendentemente dagli ulteriori strascichi legati all’ennesimo filone di inchieste sullo scandalo “Dirty Soccer”, che rischia di riservare ai biancoverdi altri  punti di penalizzazione.”

Riteniamo non ci siano calciatori adatti alle attuali esigenze. Vogliamo gente abituata a lottare ed a soffrire, dunque la scelta è basata su fattori umani e non tecnici“. Queste le parole di Butera, lesto a dichiararsi comunque ancora fiducioso dopo il clamoroso quanto beffardo K.O. nello scontro diretto di Scordia, che rischia di essere considerato come l’ultimo treno lasciatosi sfuggire sulla via della salvezza.

La Vigor ha i mezzi per battere non solo le dirette concorrenti ma anche le squadre di vertice”, continua Butera in riferimento alla possibilità di affrontare molti scontri diretti tra le mura amiche. Il Vice Presidente ha inoltre però sottolineato la necessità di non commettere ulteriori errori nelle sedici finali che attendono Giannusa e compagni, già indietro in classifica e ultimi dall’inizio del campionato. Prossimo avversario in campionato sarà la Palmese , guidata dal trainer lametino Rosario Salerno, ex di turno e mai dimenticato tecnico delle giovanili biancoverdi. I neroverdi arrivano al D’Ippolito in un momento di difficoltà e gli uomini di Gatto dovranno dunque cercare di giocare al meglio le proprie carte se, da Domenica, vorranno riaccendere il lume della speranza .

Desta comunque molta perplessità tra i tifosi questa discutibile presa di posizione: puntare sulla voglia di riscatto e sull’attaccamento alla maglia degli attuali componenti della rosa, encomiabili in quanto a spirito di sacrificio da Settembre ad oggi, ha sicuramente un suo perchè. Ma rinunciare a forze fresche, esperte, di categoria, in una situazione del genere, sembra delittuoso. Soprattutto alla luce dei proclami di fine anno e delle lamentele (grottesche già in origine) sui pochissimi abbonamenti venduti.

GIACINTO MORELLI

 

Undici metri avversi, la Vigor mastica amaro

Prima Priorelli risponde a Foggia, poi Spanò sciupa dal dischetto.

Poteva essere il momento della svolta, del cambio di marcia, ma così non è stato. Si potrebbe guardare al bicchiere mezzo pieno, ma non esistono le “mezze svolte”, quindi, anche per questa volta, in casa Vigor Lamezia ci si deve accontentare di aver mosso una classifica sempre pessima, con l’ultimo posto ancora fedele (e poco gradito) compagno di viaggio.

Al D’Ippolito l’entusiasmo stenta a decollare, non solo in virtù della campagna abbonamenti fallimentare (incomprensibile, comunque, la delusione della dirigenza: a quanto pare se la Vigor Lamezia versa in queste condizioni la colpa è dei tifosi), ma anche a causa della scarsissima affluenza di paganti, con gli spalti praticamente deserti. Se, in effetti, sembra assurdo aspettarsi la calca per la sottoscrizione delle tessere, forse qualcosa in più ci si potrebbe aspettare dai supporters per sostenere, la Domenica, una squadra che con i mezzi di cui dispone sta dando il massimo per abbandonare la coda della classifica.

Ad un primo tempo da sbadigli (con l’eccezione dell’occasione da gol ghiotta non sfruttata da Fioretti sul finire della frazione), si replica con un secondo tempo ben più avvincente, con gli ospiti in vantaggio al 60esimo grazie alla rete di Foggia ed i biancoverdi determinati ed abili a reagire immediatamente: è di Priorelli (espulso successivamente) il pari al 65esimo. Da mangiarsi le dita l’occasione non sfruttata da Spanò, poco lucido in occasione del calcio di rigore fallito a partita quasi terminata.

La sensazione è che ora la squadra di Via Marconi sia all’altezza della categoria (di livello comunque assolutamente non eccelso) e che giocatori di esperienza come Manganaro, Marino, Giannusa e Malerba, tutti titolari oggi, siano in grado di rendere più agevole il girone di ritorno. Il reale problema è l’handicap col quale si è partiti ad inizio stagione, che, sommato all’attuale assenza di un bomber di peso, rischia di rendere troppo complesso il tentativo di scalata verso i play out.

GIACINTO MORELLI

 

 

Nella calza solo cattive sorprese: a Frattamaggiore Vigor piegata per 3 a 1

A nulla sono valsi i nuovi innesti su un campo proibitivo.

Nel giorno dell’Epifania, alla prima del 2016, nulla può la Vigor Lamezia di Mister Gatto al cospetto di quella che, dopo il pareggio interno del Siracusa col Marsala, è attualmente la capolista del girone in coabitazione con la Cavese.

Scesa in campo con il nuovo acquisto Itri in difesa, la squadra biancoverde si arrende per ben due volte, già nei primi trenta minuti, alle folate offensive della squadra nerostellata, passata in vantaggio al quarto con un sinistro dal limite di Liccardo e in grado di raddoppiare alla mezz’ora con Costanzo dopo un paio di interventi decisivi di Marino, abile nel limitare i danni.

Nel secondo tempo, fortemente negativi ancora una volta i primissimi minuti di gioco per Malerba e compagni, con la Frattese che conquista un calcio di rigore al quarto, rigore che Celiento trasforma in rete. Tra il 22esimo e il 30esimo della medesima frazione di gioco la Vigor Lamezia ha la possibilità di cambiare le sorti del match: prima l’espulsione di Marotta, numero 10 di casa, per una fallo di reazione su Cianci, poi il rigore a favore con cartellino rosso ai danni di Della Monica. Il capitano Malerba è abile a trasformare dal dischetto, ma nonostante i quindici minuti più recupero a disposizione la Vigor Lamezia non riesce a raddrizzare le sorti di un match pesantemente condizionato dal cattivo primo tempo.

Ad oggi la Frattese si dimostra dunque squadra superiore a quella lametina, che, d’ora in avanti, deve puntare a vincere sopratutto gli scontri diretti utili quanto meno a prendere parte alla bagarre dei play out. Atteso, ovviamente, un nuovo bomber in settimana.

GIACINTO MORELLI 

La difesa si rifà il look: Vigor a Frattamaggiore con Itri e Varricchio

La Vigor Lamezia comunica di aver acquisito le prestazioni sportive dei calciatori Alessandro Itri (classe 86) e Davide Varricchio (classe 94). I due calciatori, entrambi difensori, sono stati convocati per la trasferta contro la Frattese.

Con poche parole la Vigor Lamezia ufficializza la chiusura delle trattative per l’arrivo di nuovi tasselli per il pacchetto arretrato. In attesa del botto legato al ruolo di prima punta di spessore, dunque, gli uomini di Gatto si presentano alla prima trasferta del 2016 con due volti nuovi .

GIACINTO MORELLI

Da Dottor Jekyll a Mr. Hyde: l’assurdo 2015 biancoverde

Prima lo storico campionato in Lega Pro, poi la rovinosa caduta del post “Dirty Soccer”. Mercato, stadio, sacrifici: che 2016 sarà per la Vigor?

Ad oggi, lo scenario che si presenta dinanzi agli occhi del tifoso della Vigor Lamezia è assolutamente sconfortante: campionato di Serie D da vivere in salita e squadra che si presenta ai nastri di (ri)partenza a Gennaio come un cantiere in fermento. E dire che poco meno di dodici mesi fa, a Gennaio dello scorso anno, il panorama era invece da mozzare il fiato, con il team di via Marconi, allora trainato da Erra, nelle giuste condizioni per affrontare il girone di ritorno di un torneo di prestigio (e con partecipanti blasonate) con la dovuta tranquillità. Eppure, in seguito, nonostante un campionato chiusosi con il raggiungimento della salvezza anticipato e con vittorie straordinarie nei derby con Catanzaro e Reggina, l’andamento della Vigor Lamezia nella seconda parte della stagione aveva già fatto storcere il naso a molti dei sostenitori, con prestazioni decisamente sottotono e l’ultimo posto utile per la partecipazione alla Tim Cup sfumato nonostante l’andamento non proprio eccelso delle rivali.

Il vero terremoto che ha sconvolto la realtà lametina, sportiva e non solo, è stato lo scandalo “Dirty Soccer”, costato, dopo un’attesa infinita condita da sentenze e ricorsi incredibilmente contraddittori, la retrocessione d’ufficio in D e la squalifica per l’allora presidente Arpaia e per il DS Maglia. Da questa estate in poi, per la Vigor Lamezia solo disfatte, sul campo e fuori, con una squadra costruita malissimo e costretta a imbarcate vergognose in giro per la parte bassa dello stivale e una società palesemente in difficoltà, non solo per colpe e responsabilità altrui ma anche proprie.

L’insperata vittoria in campionato con la corazzata Siracusa, datata 13 Dicembre, sembra aver faticosamente cambiato l’ordine delle cose: dopo i vari appelli di Torcasio e Butera e dopo aver superato il rischio smobilitazione, la società, proprio tramite un comunicato diffuso per volontà delle due cariche più importanti, ha voluto sottolineare come i vertici di Via Marconi porteranno a termine la stagione con enormi sacrifici, non solo economici, cercando di compiere il miracolo salvando il salvabile, la serie D. Certo, visti i recenti precedenti e vista la gestione non proprio ottimale dell’attuale e della vecchia gestione (colpevole almeno secondo la giustizia sportiva), essere ottimisti e pretendere che la nuova campagna abbonamenti sia proficua non è semplice, ma di sicuro gli ultimi sviluppi societari e il pareggio nel derby di Vibo sotto Natale fanno quanto meno sperare in un futuro meno nero.

IL MERCATO

La “rinascita” passa dalla campagna di rafforzamento, inesistente a Luglio e Agosto e approssimativa in seguito: sarebbe ad un passo (manca solo la firma) l’esperto centrale, ex Sambiase tra le altre, Itri. Si attende anche l’acquisto di una punta centrale di categoria, essenziale per affiancare i “giovanotti” (tra i quali si è imposto in particolare Fioretti) lanciati da Gatto, ragazzi di valore ma indubbiamente inesperti e bisognosi di elementi “navigati” per la categoria.

Questione D’Ippolito

Fa quanto meno sorridere (sarcasticamente parlando) la tragicomica situazione legata al manto erboso del Guido D’Ippolito, una volta vero gioiello della città: Lamezia Terme ha (molto) faticosamente assistito al “rifacimento” dei rettangoli di gioco del “Riga” di Sant’Eufemia e (recentissimamente) dello storico “Gianni Renda” di Sambiase. Eventi assolutamente storici e di grandissima portata per lo sport nella Piana, soprattutto se si vanno a rimembrare le condizioni di semi abbandono in cui riversava l’impianto di Savutano sino a pochi mesi fa. Ora ciò che balza all’occhio degli sportivi lametini è una situazione quanto meno paradossale: il prato del rettangolo di gioco di Via Marconi versa in condizioni penose. Anzi, a dirla tutta, giocare su quel prato la finale di Coppa Italia tra Sambiase e Sersale può definirsi a posteriori una vergogna. Si vuole continuare a fare giocare la prima squadra della città su un terreno di gioco del genere, o qualcosa si muoverà, quanto meno per consentire alla “nobile decaduta” di tentare la risalita su un prato decente?

Le solite contraddizioni lametine, dunque, a fare da sfondo a un momento già di per sè complesso, a cavallo tra un anno incredibile ed uno pieno di interrogativi.

GIACINTO MORELLI

Russo straripante, la Coppa va al Sersale

LAMEZIA TERME (CZ) – Gli uomini di Mancini si aggiudicano il trofeo con la doppietta dell’ex Sambiase. Inutile la rete di Savasta.

Termina con il risultato di 2-1 in favore del Sersale la finale regionale di Coppa Italia Calabria Dilettanti. Battuto al D’Ippolito un Sambiase forse troppo distratto nel primo tempo ma comunque in grado, per lunghi tratti, di mantenere il pallino del gioco.

Su un rettangolo ai limiti del praticabile (le condizioni del prato dell’impianto di Via Marconi sono indecenti, inadeguate per un match di tale calibro), si affrontano due squadre che in Campionato stanno destando ottime impressioni, con i lametini ora a ridosso della zona Play Off e con i giallorossi di capitan Caturano primi inseguitori dello Scalea capolista. Mentre Morelli deve rinunciare a Gallo e Bria squalificati, non ha problemi di formazione Mancini, che può contare su tutti i propri uomini.

Insieme all’estroso mancino Curcio,  il tecnico del Sambiase schiera Cavatorti, formando una diga necessaria alla protezione del pacchetto arretrato guidato da Porpora e abile nel sostegno al trio di “trequartisti” composto da Diop, Calidonna e Crucitti. Savasta è l’unica punta. Diverso lo schieramento del Sersale, che parte con il 4 3 3 e con Vallone e Caturano a sostegno dell’ex Russo in avanti ; l’esperto Scozzafava è chiamato a dirigere il reparto centrale, Corosiniti quello difensivo.

Pronti via e alla partenza succede quel che non ti aspetti: punizione dalla destra di Vallone, palla che giunge al centro dell’area di rigore dove tre uomini del Sersale sono liberissimi di cercare il contatto con la sfera: ci riesce Russo, che impatta di testa spedendo in rete il pallone. Sorpreso Mercuri, autore di un goffo tentativo di respinta, e colpevole l’intera retroguardia del Sambiase. Sambiase che protesta, comunque, per la posizione molto dubbia dei giocatori del Sersale al momento della battuta del calcio piazzato. Immediato è il tentativo di reazione dei lametini, prima con Cavatorti poi con Diop dalla distanza, ma le conclusioni sono velleitarie e poco pericolose. Più pericoloso invece Scozzafava qualche minuto più tardi, fortunato a vincere qualche rimpallo in area ed a trovarsi a tu per tu con Mercuri prima di essere miracolosamente fermato dagli avversari. Nella metà della prima frazione di gioco è ancora Diop, con un colpo di testa da buona posizione, a rendersi pericoloso senza però riuscire ad angolare la sfera, mentre è uno spreco il piattone a lato dell’inesperto Calidonna al 37esimo minuto. Sul finire del primo tempo, poi, l’ennesima sorpresa del match: pallone sanguinoso perso dal Sambiase nella propria trequarti e splendida cavalcata palla al piede di Russo, che salta l’avversario e lascia partire un perfetto diagonale di sinistro da oltre 20 metri su cui Mercuri non può far nulla. 2 a 0 e partita su cui sembra essere messa la parola fine. IMG_20151223_170956

In realtà così non è. Nella ripresa, dopo un’occasione sciupata dall’inarrestabile Russo e un autogol sfiorato da Vallone, il Sambiase riesce ad accorciare le distanze al 22esimo della ripresa. Crucitti mette in mezzo di prima dalla destra e Savasta in tuffo appoggia in rete da due passi. Il pubblico di fede sambiasina, logicamente più numeroso, ci crede e inizia a spingere i propri undici beniamini. Perciamontani sfiora l’incrocio su colpa di testa dopo una favolosa torsione al minuto 23.  Curcio prova a trascinare i suoi sfruttando le proprie capacità sui calci piazzati ma la squadra è stanca e gli attacchi si fanno sempre più confusionari, sino al minuto 44, quando è clamoroso il salvataggio sulla linea dei difensori del Sersale sul perentorio colpo di testa di Savasta, abilissimo a sfruttare l’unica indecisione dell’esperto Piazza.

Poi non accade più nulla e il recupero da sfogo agli ultimi disperati tentativi degli uomini di Morelli. Tentativi che non portano frutto alcuno e che terminano con il fischio finale dell’arbitro, in seguito al quale giocatori e supporters del Sersale (giunti numerosi al D’Ippolito) possono gioire.

Degna di una finale la cornice di pubblico ma tutt’altro che memorabile la cerimonia di premiazione, con i giocatori della squadra vincitrice costretti a dare le spalle ai propri tifosi al momento della consegna della Coppa.

Sambiase – Sersale 1-2

Marcatori: 5′ e 46′ Russo, 22’st Savasta

Sambiase: Mercuri, Cristaudo, Cefalà, Cavatorti (1’st Percia Montani ), Schettino (18’st Sacco), Porpora , Crucitti , Calidonna (17’Trinchi ), Diop, Curcio, Savasta
A disp. Starace, Trichilo, Gatto, Scarpino. All. Morelli

Sersale: Piazza , Villella, Fratto, Pappalardo (14’Pugliese), Scalise, Corosoniti , Vallone (35’st Borelli), Scozzafava , Russo, Caturano , Caliò
A disp. Nocera, Caccamo, Costa, Mancuso, Fodaro. All. Mancini

Arbitro: Stefania Signorelli di Paola

Assistenti: Najib Lafandi di Locri e Vincenzo Pedone di Reggio Calabria

Angoli 3-4.

Ammoniti: Villella. Russo, Schettino, Corosoniti, Sacco, Piazza, Cefalà. Caliò.

Rec. 2′ e 4′.

GIACINTO MORELLI

 

 

Dicembre è un’altalena, ma ora la Vigor si diverte

foto VigorStrappato un punto nel complicato derby con la Vibonese. Presto nuovi innesti per risalire.

Sembra lontano il tanto discusso Consiglio Comunale in cui di fatto il sindaco Mascaro prendeva con decisione le distanze dall’attuale gestione sportiva vigorina. Di acqua sotto i ponti ne è passata e di alti e bassi ne sono stati vissuti: prima la vittoria inaspettata nel derby al D’Ippolito contro il Rende, di seguito la disfatta in quel di Marsala con i successivi ( e nemmeno nuovi) appelli di Torcasio e Butera per evitare la smobilitazione. Poi, succede quel che non ti aspetti: a Lamezia arriva la capolista Siracusa, squadra grandi firme con nomi altisonanti, e la Vigor sfodera la prestazione perfetta. 3 punti contro i favoritissimi per la vittoria finale del torneo guidati da Sottil e Baiocco e la magia del Natale investe in pieno Via Marconi e i vertici societari: è della scorsa settimana il comunicato in cui presidente e vice del sodalizio biancoverde dichiarano con fierezza (ed anche con una certa genericità e con scarsa chiarezza) che non ci sarà nessuna smobilitazione a mettere fine al campionato della Vigor Lamezia e che si continuerà con questo progetto tecnico a cui verranno aggiunti i necessari puntelli per raggiungere la salvezza.  “Con coraggio, convinzione e tanta voglia. E dicendo grazie a chi, in queste ore convulse, ha preso l’impegno economico di continuare, nonostante tutto, a sostenere la squadra e la società”, recitava inoltre la medesima nota.

E’ il solo Cirillo a lasciare la causa. Si arriva dunque all’atteso derby con la Vibonese ed è da qui che la Vigor vuole acquisire quella stabilità nei risultati necessaria a mantenere carico e sereno un ambiente rinfrancato dal colpaccio col Siracusa e dai (comunque tardivi) risvolti societari, indispensabili per poter sperare, attraverso il mercato, in una miracolosa risalita.

Il prolifico bomber Fioretti mette a segno la rete del vantaggio al Luigi Razza al nono minuto di gioco, prima che Allegretti al diciannovesimo della stessa frazione pareggi i conti. La partita è vibrante, agonisticamente accesa, con la Vibonese (a ridosso della zona play off) più propositiva in zona offensiva. La squadra ospite stringe i denti e, dopo un secondo tempo combattuto ma con rischi relativamente contenuti, gli uomini di Gatto, oggi in grigio, portano a casa un punto preziosissimo, utile a mantenere le distanze da Scordia, Gelbison e Roccella.

A dispetto delle macabre previsioni, in casa biancoverde  si trascorrerà dunque un Natale abbastanza sereno. Certo, la classifica va migliorata, ma, almeno adesso, le possibilità di farlo sembrano esserci. Sotto l’albero, si attendono i rinforzi.

GIACINTO MORELLI

 

Vigor dura a morire: Rende piegato in rimonta

Gli uomini di Gatto gettano il cuore oltre l’ostacolo, derby chiuso con due reti di vantaggio.

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Sotto di un gol a fine primo tempo, sopra di due a fine partita: certo, l’espulsione di Mallamaci a inizio ripresa ha agevolato i padroni di casa ma oggi ancora una volta l’undici lametino, in situazioni ambientali, ribadiamo, assurde e tutt’altro che positive, è riuscito a dar prova di un attaccamento alla causa fuori dal normale.

Passata in svantaggio in seguito al gol di Marchio al decimo minuto e subita la maggiore freschezza ed esperienza ospite nei primi minuti di gioco (ricordiamo, tra le fila rendesi, i “vecchi” Fiore e Benincasa, marpioni della categoria e con anni di militanza in serie superiori) la Vigor è riuscita ad approfittare pienamente della superiorità numerica ribaltando le sorti del match con tre gol nei secondi quarantacinque minuti: di Priorelli, Fioretti (al terzo centro in campionato) e Spanò le segnature. Da segnalare l’ottima prestazione dell’uomo di “punta” del team biancoverde, Giannusa, autore di assist e aperture pregevoli.

Gelbison e Scordia sono ora più vicine. La situazione rimane drammatica, non solo in classifica ma anche attorno alla Vigor, ma con questa volontà, con questa caparbietà, quanto meno chi scende in campo lascia intendere come nessuno, tra staff tecnico e giocatori,voglia tirare i remi in barca.

GIACINTO MORELLI

 

 

Vigor Lamezia-Rende, quando la serie D era un’altra cosa

Al D’Ippolito il remake di un derby che dieci anni fa emozionava i tifosi.

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Era l’Aprile del 2004 quando sul prato verde di Via Marconi andava in scena una delle partite più sentite mai giocate nella Piana: l’allora corazzata del presidente Mercuri riuscì ad avere la meglio sulla sorpresa del campionato, il Rende di Franco Giugno, dopo un match tirato e pieno di emozioni. Finì 3 a 1 per i biancoverdi in uno stadio (allora senza curve) traboccante di passione: Castillo, Alessandrì, Mangiapane, Vanzetto, Gaccione, Rogazzo ed altri fenomeni vestivano la maglia per la quale Mercuri si svenò, senza mezzi termini, nella speranza di ottenere il salto di categoria. Salto che arrivò poi però solo dopo i Play Off, visto che proprio la matricola terribile del piccolo centro cittadino vicino Cosenza riuscì miracolosamente a vincere quel campionato.

Altri tempi, altro campionato, altra filosofia: allora a Lamezia c’era voglia di vincere, voglia di far proprio un campionato, voglia di lottare per una categoria che verrà si raggiunta, ma nella quale, negli anni successivi (se si escludono le parentesi Provenza, Ammirata e Costantino), si punterà poi, sotto diverse gestioni, soltanto a vivacchiare.

Oggi, Vigor e Rende rappresentano solo lo sbiadito ricordo di quelle compagini che in Serie D primeggiavano e che in C2 quanto meno riuscivano, con alti e bassi, a reggere il confronto con avversarie di livello.

In particolare a Lamezia la situazione, inizialmente drammatica, diventa anche grottesca col passare del tempo. Dopo lo scandalo “Dirty soccer” e le conseguenze pessime derivanti, in casa Vigor Butera si sfoga dopo il Consiglio Comunale di martedì scorso e dopo le parole abbastanza dure di Mascaro nei confronti di chi in società si è occupato della gestione sportiva nel post retrocessione: “Ci siamo presentati in Consiglio speranzosi di  ricevere una parola di conforto dal sindaco, e vederlo fare un appello a tutte le forze imprenditoriali della città. Ed invece ci siamo sentiti quasi rimproverare per non aver mollato la società già in estate, invitandoci adesso ad accompagnare la squadra in Eccellenza. Come se fosse poi scontato ripartire e tornare prontamente in Serie D. Io invece sostengo che bisogna fare di tutto per evitare di retrocedere nel massimo campionato regionale. Se poi sulla società dovessero piovere nuovi deferimenti, penalizzazioni o altro, si vedrà, ma non possono e non devono condizionarci in questo frangente. Dopo quello che si era detto il giorno prima in Consiglio Comunale, mercoledì mi sono sentito in dovere di andare a tranquillizzare e spronare la squadra, la quale mi ha ribadito che fin quando non dirò eventualmente loro di raccogliere armi e bagagli, con il coltello tra i denti pur di non lasciare nulla d’intentato. Parole che mi hanno inorgoglito e che mi auguro spronino al contempo i tifosi a venire allo stadio per trascinare la squadra ad una vittoria che sarebbe fondamentale per rilanciarci nella corsa salvezza. Tra l’altro, nell’occasione mister Gatto potrà contare sui rientri di Giannusa, Marino e Manganaro, oltre a poter utilizzare l’ultimo arrivato Simone Golia, attaccante esterno, classe ’96, ex Primavera di Inter, Bologna e Carpi”. 

Fermo restando l’inopportuno richiamo ai tifosi (“Me ne sarei aspettato almeno una cinquantina, invece ormai sembrano tutti rassegnati e questa è la peggiore cosa. Anche perché devono capire che il loro supporto Domenica e non solo, ovviamente, sarà fondamentale”), gli unici ingiustamente danneggiati e colpiti dalla decadenza della Vigor Lamezia, va quanto meno sottolineata la volontà di giocatori e staff tecnico a non mollare e a continuare a lottare per una causa apparentemente persa, visto che le dichiarazioni di Torcasio di Martedì, incentrate sull’affermazione che probabilmente i giocatori sarebbero stati liberati dopo il derby, lasciavano presagire a una fine ancor meno dignitosa.

Il rientro dei “pilastri” dell’attuale rosa e un nuovo arrivo per affrontare al meglio questa partita, dunque. Nulla a che vedere con Castillo e soci, sia chiaro. Ma, quanto meno, la voglia di affrontare al massimo delle possibilità un match in grado di evocare dolci ricordi.

GIACINTO MORELLI

Hanno ucciso la Vigor Lamezia

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Torcasio: “squadra destinata a sparire”. Inutili le parole di Mascaro: il nulla all’orizzonte.  

La Vigor Lamezia non arriverà nemmeno a Natale, non vedo nessun futuro per la società e la squadra è allo sbando totale’.  Tutto ok, sin qui, visto che a pronunciare tali parole è stato il dimissionario Torcasio, già autore, suo malgrado, di una gestione approssimativa ed inadeguata da mesi a questa parte. Non era necessario, dunque, si ricordasse ancora una volta come la squadra, ‘accompagnata’ da una società inesistente, fosse allo sbando. Prende invece le sembianze di una resa ‘definitiva’ e con i crismi dell’ufficialità il seguito della dichiarazione: ‘sarà lo stesso Giancarlo Butera a dare il via libera ai giocatori per andarsene, in quanto non c’è più possibilità che vengano pagati. Ad oggi la Vigor è destinata a sparire’. 

Grandioso. Ma non finisce qui: ‘Solo in questo modo potrò tornare sui miei passi, non serve il Paperon de Paperoni di turno per salvare la squadra, ma tanti imprenditori, tutta la collettività, altrimenti dopo Natale sarà già troppo tardi’.

Insomma, pare dunque giusto e sacrosanto attendersi l’intervento della ‘collettività’ degli imprenditori lametini dopo uno degli sperperi più clamorosi nella storia del calcio calabrese, con una squadra che nel giro di un anno passa dalle storiche vittorie con Catanzaro e Reggina in Lega Pro alle deplorevoli sconfitte in serie sui campi di D, con i giovani juniores di Gatto unico aspetto positivo ricollegabile al calcio romantico e nostalgico che tutti possono solo sognare di vedere nello squallido panorama attuale. Come se adesso la colpa fosse loro, di quegli imprenditori che per natura, a Lamezia, hanno sempre declinato l’invito quando si è trattato di investire pesantemente nello sport (con alcuni che hanno preferito creare calcio  in altre zone della Regione, Cosenza ne è l’esempio); come se lo scempio degli ultimi mesi non fosse dovuto a chi era in sella alla società (e attenzione, il riferimento non è solamente alle accuse di illecito sportivo relative a ‘Dirty soccer’, bensì anche alla gestione di rosa, mercato e aspetti organizzativi dopo la retrocessione d’ufficio), ma a chi ora si tutela e ci pensa due volte prima di ‘buttare’ soldi e impegno in un mondo malato.

Di diversa natura le parole del Sindaco Mascaro, pronunciate sempre nella stessa seduta del Consiglio Comunale, maggiormente incentrate sull’aspetto sentimentale della situazione: ‘La Vigor è immortale e lo dice chi come me sin da bambino ha dato tutto se stesso alla squadra, quando mai avrei pensato di dedicarmi alla politica, quando nella gestione della società non ho mai comprato né venduto partite’. 

Poi uno sguardo alle (poche) possibilità di risvolti positivi in ambito societario: ‘Ci sono in corso cinque trattative con vari imprenditori ma a chiunque si avvicini alla società dobbiamo essere leali nel ricordare che ad oggi la squadra è deferita per altre due partite e ha 4 processi potenziali pendenti‘.

Insomma, il discorso è sempre quello. La Vigor Lamezia sta morendo e con essa la passione di una tifoseria che da sempre ha dimostrato attaccamento a una realtà la quale, a conti fatti, al netto dei conti in equilibrio, non ha mai regalato loro la vittoria di un campionato negli anni del ‘calcio più bello d’Europa’ o dei bilanci perfettamente in ordine.

Servirebbero meno parole e più fatti. Servivano, anzi.

GIACINTO MORELLI