Tutti gli articoli di Giacinto Morelli

12 Ottobre, un anno dopo. Ricordi ancora, cara Vigor?

Dalla strabiliante vittoria al D’Ippolito contro il Catanzaro allo scempio attuale. Domani arriva il Noto.

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12 Ottobre 2014, Lamezia Terme, stadio D’Ippolito: fa molto caldo, nonostante sia già Autunno. In campo, in panchina, sugli spalti, in tribuna stampa. A Lamezia gioca il Catanzaro, il Catanzaro di Cosentino e di Moriero, di Kamara, di Russotto, di Fofana, di Pagano, di Vacca, di Maiorano. Insomma, una squadra bella e buona per la B, non per la novella Lega Pro Unica. La partita è tiratissima, a tratti nervosa: Catanzaro con un uomo in meno dopo il vantaggio iniziale dell’idolo della Capraro Kamara, Vigor stoicamente all’attacco dopo il gol del pareggio firmato Montella.

Minuto 48 del secondo tempo, terzo di recupero dunque: sul risultato di 1 a 1, dopo un batti e ribatti al limite dell’area giallorossa, la palla rimbalza vispa e rapida prima di incontrare il collo esterno di Voltasio. Il resto passa ai libri di storia: l’estremo difensore degli ospiti si distende, si affanna, ma non ci arriva. Sfera sotto l’incrocio e D’Ippolito che quasi non regge il peso dei 4000 tifosi assiepati su gradoni e seggiolini, colti da gioia ed entusiasmo irrefrenabili. Una squadra costruita con poco e senza nomi altisonanti  che batte la corazzata, una specie di Davide contro Golia dall’esito già sulla carta scontato e poi ribaltato.

Domani, 11 ottobre 2015, la Vigor (o quel che ne rimane), ospita il Noto. A distanza di quasi un anno, cosa rimane  di quella splendida giornata? Uno straordinario motivo di vanto, un episodio da raccontare con orgoglio o un dolce ricordo nel quale rifugiarsi, da ingoiare come se fosse la medicina adatta ad alleviare il dolore del momento? Si, perché, per quanto possa sembrare assurdo, a soli dodici mesi di distanza, di quella Vigor, autentica sorpresa della prima metà del torneo, mina vagante di un campionato caratterizzato poi da belle soddisfazioni e da qualche inatteso passo falso, oggi rimane veramente poco. Poco si può salvare o giustificare dinanzi all’inqualificabile immobilismo della società, non in grado di operare tempestivamente nella costruzione di un organico all’altezza (a prescindere dal campionato da affrontare), non ancora in grado di mantenere le promesse legate all’innesto in rosa almeno di quei 4 o 5 elementi necessari ad imprimere una minima svolta, non in grado di avvicinare nuove figure imprenditoriali, non in grado di assecondare Pagni e il suo piano di rilancio pluriennale, al momento, a quanto pare, non attuabile.

Non rimane che continuare ad assistere alle sconfitte in serie dei giovani della Juniores, gli unici, da mesi a questa parte, a mettere la faccia in una situazione paradossale, catapultati in una realtà che li vede, in maniera ovvia e naturale, assolutamente immaturi; una realtà dove cuore, abnegazione e orgoglio non possono bastare.

Arriva, come detto, il Noto. Una squadra che non naviga nell’oro, una squadra che, andando a vedere, ha soli quattro punti in più di Malerba e compagni. Certo è che di questi tempi, parlare di classifiche, punti in palio o “scontri diretti” lascia il tempo che trova.

Doveva essere una festa, doveva essere la Domenica del ricordo di una vittoria speciale, sarà invece uno dei punti più infimi della storia della Vigor Lamezia.

MORELLI GIACINTO

 

 

 

D’Ippolito terra di conquista: Vigor ancora sconfitta, Frattese in festa

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VIGOR LAMEZIA – NEROSTELLATI FRATTESE 0 – 2

VIGOR LAMEZIA: Fazzino, Anile, Lettieri 76′ Scigliano), Gutta, Iannazzo, Calabria, Pirelli, Perri (56′ Esposito), Sacco (58′ Cristaudo), Malerba.

FRATTESE: Rinaldi, Capalbo, Acampora, Costanzo, Nocerino, Della Monica, Vacca, Vaccaro (46′ Liccardo), Longo, Marotta, Celiento.

MARCATORI: 68 ‘ e 69’ Longo (F)

Ammoniti: Longo (f), Calabria e Sciglano (VL)

NOTE: Al 79 ‘espulso Pirelli

 

CRONACA – La squadra lotta sempre ad armi impari, la società si nasconde.

Non c’è proprio nulla da fare. La Vigor non riesce a smuovere la classifica, non riesce a trovare punti e ad allontanarsi dall’ultimo posto. D’altronde, non ci si può sorprendere, dal momento che ancora una volta, a metterci la faccia e ad indossare maglia e scarpini con coraggio e attaccamento, sono stati comunque gli inesperti ragazzini del settore giovanile, capitaneggiati dal solo Malerba e dal portiere Fazzino (pure lui un 95, arrivato nella scorsa settimana).

Gol partita siglati al 68esimo minuto e al 70esimo dal bomber ospite Longo, dopo una comunque ottima prestazione dei biancoverdi, che, come a Reggio Calabria, hanno retto ad avversari più esperti per la maggior parte del match, salvo poi cedere nella seconda parte della seconda frazione. 

Monta ulteriormente in città il risentimento di tifosi e appassionati nei confronti di chi, in società, nell’immobilismo più assoluto non ha nemmeno mantenuto le promesse delle ultime settimane legate all’acquisto di elementi idonei al compimento di un campionato dignitoso.

 

GIACINTO MORELLI

 

 

Vigor, Juniores stoica: applausi a Reggio nonostante l’ennesimo K.O.

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Gli amaranto di Cozza fanno fatica contro i ragazzini di Gatto: finisce 2 a 0

Al Granillo va in scena il derby (nella speranza che a Ciccio Cozza vada bene il termine) tra le due nobili decadute del calcio calabrese: ASD Reggio Calabria e Vigor Lamezia si affrontano in condizioni di classifica pessime e con vari disagi a carico, sopratutto per quanto riguarda, ovviamente, la “disastrata” compagine lametina. Giunta in riva allo Stretto con la juniores e i soli Malerba (ritornato da capitano al capezzale della sua Vigor, dove ha militato negli ultimi anni da titolare in Lega Pro) e Fazzino (portiere classe ’95 acquistato in settimana) a “rimpolpare” la formazione titolare, i biancoverdi danno filo da torcere a Roselli e compagni: sono stati necessari quasi 80 minuti infatti perchè la squadra di casa trovasse il gol con Bramucci, prima del raddoppio firmato da Maesano in pieno recupero. Tante occasioni da gol ma pochissima incisività dunque, per gli amaranto,in imbarazzo sino ai gol vittoria, con i giovani ospiti a mettere cuore e orgoglio come anche fatto con Scordia, Palmese ed Agropoli.

Mentre in casa Reggio si lavora dunque per recuperare il terreno perduto dopo l’avvio ad handicap e per trovare i giusti equilibri in una squadra che comunque conta individualità importanti, a Lamezia ci si continua a leccare le ferite, in attesa di segnali positivi dal Coni dopo il ricorso alla sentenza di secondo grado della giustizia sportiva. L’unica speranza per i tifosi, è, ancor più del miraggio chiamato ripescaggio, un cambiamento netto e deciso nell’ambito societario: dopo il presunto interessamento dell’imprenditore Monorchio, pare che il gruppo Perri sia intenzionato a far suo l’intero pacchetto societario.

GIACINTO MORELLI

Lamezia attende il Coni, Vigor umiliata a Palmi

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La Palmese gioca a tennis e vince 6 a 2 contro la Juniores. Braccia conserte ai piani alti. 

Parlare dell’immobilismo societario, in casa Vigor Lamezia, potrebbe oramai risultare scontato, noioso e ripetitivo. Si attende, quasi come manna dal cielo, la decisione definitiva del Coni in merito al ricorso partito da Via Marconi dopo la sentenza di secondo grado che ha rispedito Lamezia in D, prevista per giorno 23 Settembre. Nel frattempo, per ingannare l’attesa, la Juniores viene spedita (simil pacco postale) a prendere imbarcate un pò ovunque. In occasione della quarta giornata di Campionato è toccato alla Palmese del lametino d’adozione Rosario Salerno “divertirsi” con i malcapitati ospiti, surclassati nel risultato (per la cronaca, il match si è fermato sul 6 a 2 con il pubblico di casa che ad un certo punto ha invitato i proprio giocatori a non infierire sull’avversario) e demoliti anche sul piano psicologico, vista la normale e prevedibile inadeguatezza di una rosa composta da soli ragazzini del settore giovanile.

Il calendario prevede, in occasione della quinta giornata di campionato, lo scontro casalingo con l’Agropoli, Domenica 27. Ciò che fa riflettere è la scelta dei vertici societari di non intervenire minimamente sul mercato dopo la sentenza di secondo grado. Perchè non si è fatto nulla? Veramente la possibilità del ritorno tra i professionisti ha fatto si che la Vigor Lamezia decidesse di non mettere mano al portafogli, di non iniziare a operare in termini di campagna acquisti? Era troppo aspettarsi che ci si muovesse per portare a Lamezia un numero discreto di elementi buoni alla causa, che si trattasse di Serie D o Lega Pro? Si parte da 5 punti di penalità, ben che vada, probabilmente, anche in D. Due partite sono andate e, ovviamente, nessun punto è arrivato. Si punta per caso all’Eccellenza?

Questi e molti altri gli interrogativi che un’intera tifoseria si pone. C’è voglia di calcio, di partite vere, di squadre vere, di società vere, presenti, risolute. C’è voglia di Vigor Lamezia, al di là delle categorie.

MORELLI GIACINTO

 

 

Farsa in scena al D’Ippolito, la Beretti ci mette la faccia

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Vigor Lamezia “improvvisata” alla prima in casa, l’agonia continua.

Probabilmente, anche a Palmi, Domenica, succederà qualcosa di simile: Beretti sul rettangolo di gioco, a prendere l’imbarcata, a metterci la faccia (oltre che il cuore, senza dubbio, motivo per cui va un enorme plauso a dei ragazzini buttati nella mischia da una società silente e assente), a farsi carico, sul campo, (perchè non sembrerebbe, di questi tempi, ma il campo ancora conta qualcosa) di responsabilità che gravano, in realtà, su spalle altrui.

Oggi probabilmente la Vigor Lamezia ha toccato il fondo, magari lo ha anche raschiato, perdendo malamente e senza segnare contro lo Scordia una partita che all’ora di pranzo si sperava potesse essere ancora rinviata, nell’attesa che il Coni si pronunciasse definitivamente sul ricorso alla sentenza di secondo grado della giustizia sportiva che ha ammesso il Messina in D e catapultato la società di Torcasio e Butera nell’inferno della D.

5 reti per gli ospiti guidati dal “mito” Giorgio Corona contro una Vigor scesa in campo da vittima sacrificale. Cronaca di poco conto, dunque, relativamente a quanto riguarda un match che, anche se con un risultato differente, ha fatto ricordare la clamorosa sconfitta che i giovani biancoverdi hanno dovuto subire con l’Akragas in Coppa, ancora prima della sentenza di primo grado che aveva “graziato” la Vigor Lamezia.

Nel frattempo il Coni prenderà una decisione definitiva sull’eventuale riammissione della società di Via Marconi in Lega Pro il prossimo 23 Settembre.

Prima, però, ci sarà la partita contro la Palmese. La società continuerà a far silenzio e a buttare in campo la Beretti o proverà a riabilitarsi in quanto a dignità, uscendo dall’imbarazzante tunnel dell’apatia che la caratterizza? Non che Lega e istituzioni sportive stiano facendo bella figura, sia chiaro, ma una società così assente è una pugnalata ben più dolorosa di una sconfitta casalinga contro il “Città di Scordia”. E il che, con tutto il rispetto per i siciliani, è tutto dire.

In un modo o nell’altro, il 23 Settembre l’agonia finirà.

MORELLI GIACINTO

Vigor, si inizia o no?

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Che sia D o Lega Pro, a Lamezia la questione ha del grottesco: si ride per non piangere.

Sono da poco passate le 14:30 del 16 Settembre del 2015, alle ore 15:00 la Vigor Lamezia dovrebbe scendere in campo nel match casalingo contro il “Città di Scordia” per la terza giornata del campionato di Serie D.

Dovrebbe, perchè in effetti la società di Via Marconi non ha affatto avviato la macchina organizzativa in vista dell’evento (biglietti, accrediti, gestione delle questioni logistiche legate all’incontro) e perchè ad oggi, a pochi minuti dalla partita  d’esordio (rinviate le prime due giornate in attesa di notizie sul ricorso alla sentenza di secondo grado che ha retrocesso i biancoverdi in D) la Vigor Lamezia non esiste. Non esiste un undici titolare, non esiste una squadra, non esiste un mister che possa decidere chi schierare e chi portare in panca. Non ci sarà nessuno ai botteghini, non ci saranno steward ai cancelli, non è sicuro neanche si giochi la partita stessa anche se, si suppone, sia stata allertata la Beretti.

Ridicolo parlare di “supposizione” in questi casi, ma tra il silenzio inqualificabile della “società” e la gestione paradossale della Lega (il ricorso è stato presentato ieri e pubblicato dal Coni in serata, e si è deciso di non rinviare quanto in programma oggi al D’Ippolito) è difficile fare qualsiasi tipo di previsione.

Un pasticcio all’italiana insomma. Ci sarà da divertirsi, ma per i lametini saranno risate amare.

MORELLI GIACINTO

Ora è serie D : Vigor Lamezia, non c’è pace

Tifosi e appassionati biancoverdi ancora in balìa di appelli e sentenze: così muore il calcio.

“Responsabilità diretta e oggettiva per le violazioni ascritte al proprio presidente munito di poteri di legale rappresentanza Sig. Arpaia e del proprio direttore sportivo Sig. Maglia”. Ecco perchè la Vigor Lamezia, retrocessa dalla Corte d’Appello Federale dopo il ricorso della Procura, dovrà ricominciare dalla Serie D.

Nel 2015 2016 si ripartirà dunque dal vecchio torneo Interregionale con tanto di ammenda a carico di 30000 Euro.

Inibizione per 5 anni e 6 mesi con ammenda di 80000 Euro a carico di Arpaia e inibizione per 4 anni e 6 mesi con ammenda di 80000 Euro per Maglia.

In due settimane è successo di tutto: le richieste severissime di Palazzi, la condanna alla sola penalizzazione di 5 punti del Tribunale e il ricorso della stessa Procura. Poi, ieri, il giudizio della Corte d’Appello a destabilizzare nuovamente un ambiente che a stento cercava di ripartire con i primi colpi di mercato di Pagni.

Il presidente Torcasio è già pronto a dare battaglia e afferma che “in attesa del ripristino della realtà dei fatti sarà portato avanti ogni adempimento per l’iscrizione al campionato attualmente di competenza”. Facile intuire che si ricorrerà al successivo grado della giustizia sportiva.

Oggi Lamezia è totalmente in preda allo sconforto, e l’incertezza, che a dire il vero regnava già nonostante la sentenza di primo grado, è accompagnata anche da rabbiosa rassegnazione. Monta infatti nuovamente l’insofferenza dei vigorini nei confronti di chi ha portato la Vigor Lamezia, almeno secondo la Corte, in tale situazione. Lega Pro o serie D che sia, niente e nessuno verrà danneggiato quanto e come il tifoso lametino.

MORELLI GIACINTO

Moi e Bonvissuto in biancoverde: a Lamezia ritorna il sereno

Improvvisa quanto indispensabile l’accelerata sul mercato: si attendono nuovi colpi a raffica.

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Sono passate poche ore dalla sentenza del Tribunale Federale che ha confermato la Vigor Lamezia tra le compagini che prenderanno parte al prossimo campionato di Lega Pro. Gli addetti ai lavori hanno dunque immediatamente provveduto a ufficializzare quei colpi rimasti in canna, in “stand by”, in attesa del fatidico giudizio.

Il primo acquisto è in attacco: lo stesso presidente Torcasio ha infatti presentato sugli spalti del D’Ippolito la punta Antonino Bonvissuto: “l’attaccante, nato a Palermo l’08/08/1985, ultima stagione ad Arezzo, in passato ha preso parte al campionato cadetto con le maglie di Vicenza, Cittadella, Crotone ed Ascoli ed ha militato in varie squadre di C1 e C2 : Olbia, Ancona, Manfredonia, Virtus Lanciano, Sorrento, Frosinone, Cremonese, Reggiana e Torres”, recita il comunicato della società.

Nel tardo pomeriggio odierno, poi, il secondo comunicato: “La Vigor Lamezia Calcio comunica di essersi assicurata, per la prossima stagione, le prestazioni sportive del calciatore Davide Moi. Il difensore, nato a Cagliari il 07/06/1985, ultima stagione nell’Albinoleffe, in passato ha militato con Salernitana, Foggia, Sambenedettese, Lanciano, Siracusa e Cremonese”.

Un attaccante e un difensore per ricostruire l’ossatura di una squadra completamente da rifondare, anche letteralmente parlando. Attese nelle prossime ore ulteriori ufficializzazioni.

MORELLI GIACINTO

Vigor Lamezia, sospiro di sollievo: è ancora Lega Pro

Il Tribunale mette fine ad un incubo: niente retrocessione

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Le richieste del procuratore Palazzi, risalenti solo a qualche giorno fa, avevano trascinato nel totale sconforto società, tifosi e staff tecnico: Vigor Lamezia esclusa dalla Lega Pro e penalizzata di dieci punti, Vigor Lamezia scaraventata di sana pianta in una categoria compresa tra la D e la Terza Categoria. Per intenderci, un orribile sogno ad occhi aperti, di quelli destinati a proseguire a lungo, di quelli che lasciano il segno. Manifesti intrisi di rabbia e risentimento affissi ovunque in città, squadra piena zeppa di giovincelli travolta in quel di Agrigento in Coppa, discutibili scelte logistiche della società che porteranno Erra e giocatori a disputare la partita con la Paganese in quel di Pagani, quando il calendario prevede che la stessa si giochi al D’Ippolito: scenario quasi post apocalittico, carico di tensione e delusione assieme.

Poi, stamani, le sentenze: La Vigor Lamezia rimane dove sta, in Lega Pro, con “soli” 5 punti di penalizzazione a ricordare che comunque  non sarà una passeggiata ripetersi, che comunque sarà maledettamente complicato (ri)costruire in pochissimo tempo e con troppa fretta una squadra che, con tanto di “handicap”, dovrà conquistarsi sul campo una nuova permanenza in categoria.

Condannati a nove mesi di inibizione Arpaia e Maglia, responsabili di omessa denuncia.

Esulta il tifo biancoverde, esulta il tifoso lametino, l’unico che a conti fatti, mai e poi mai avrebbe meritato una retrocessione in D o in Eccellenza, l’unico che, senza ombra di dubbio, ha il solo difetto di amare troppo i colori della squadra della propria città. L’onta di una retrocessione sarebbe stata, per chi ama questa maglia e non ha la minima responsabilità di quanto accaduto, una cicatrice troppo grande da accettare e sopportare.

Presumibile, a questo punto, che si parta a spron battuto a setacciare il mercato per l’immediata chiusura di quelle trattative che dovranno portare la Vigor ad essere pronta, almeno numericamente parlando, per l’avvio del campionato.

MORELLI GIACINTO

 

Vigor Lamezia, Palazzi presenta il conto

Il Procuratore ci va giù pesante: tremante attesa per il verdetto del Tribunale

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Esclusione dal campionato di Lega Pro, 10 punti di penalizzazione ed ammenda di € 40.000 per la Vigor Lamezia: questa l’attuale richiesta del procuratore Palazzi al Tribunale Federale Nazionale in merito allo scandalo “Dirty Soccer” che vede tristemente protagonista la compagine di Via Marconi. Per Arpaia chiesta l’inibizione di cinque anni e € 90.000 di ammenda, per Bellini (personaggio ancora sconosciuto ai più) la sanzione di cinque anni di inibizione e € 95.000 di ammenda. Richiesti inoltre, per Maglia, cinque anni di inibizione e € 80.000 di ammenda. Il Consiglio Federale dovrà decidere quindi in merito: si teme addirittura di dover ripartire da categorie più basse della Serie D, il vecchio torneo “Interregionale”. Attesi nel pomeriggio sviluppi in merito.

MORELLI GIACINTO