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Chiusura del Tribunale di Castrovillari: “ennesimo scippo al Pollino”

Saracena (Cs),19 luglio 2012 – “La chiusura del Tribunale di Castrovillari è soltanto l’ennesima depredazione, l’ennesimo scippo ad una comunità che, da sempre, è stata colonizzata. Oggi paghiamo soltanto il prezzo di tante scelte sbagliate del passato, fatte dalla politica ma purtroppo sostenute anche nelle nostre piazze, per convenienze di parte. Non si capisce quanto sta accadendo oggi col Tribunale se non si volge lo sguardo al passato e se si disconosce la storia degli ultimi 30 anni. Oggi bisogna riconquistare e rimediare anzi tutto al danno subìto nel 1992 quando a Castrovillari la politica scippò, ad esempio, l’istituzione della provincia. Questo territorio, oggi, non ha peso politico rispetto a Vibo ed a Lamezia. La verità è solo questa”.

È quanto ha sostenuto il Sindaco di Saracena, Mario Albino Gagliardi, intervenendo lo scorso martedì 17 luglio all’incontro pubblico tenutosi a Castrovillari, in un’affollatissima Via Roma, ed al quale hanno partecipato, oltre agli avvocati, anche commercianti, semplici cittadini e i sindaci del territorio. Oltre a quella del Borgo del Moscato Passito, erano rappresentate anche le amministrazioni di Lungro, Firmo, Acquaformosa, Villapiana.

Alla manifestazione, coordinata dal presidente del comitato Alfredo Ceccherini, hanno preso parte anche il Sindaco di Castrovillari Mimmo Lo Polito, il presidente del comitato tecnico Domenico Pappaterra, il presidente dell’ordine degli avvocati Roberto Laghi ed il presidente dell’ordine dei dottori commercialisti Vincenzo De Franco, l’ex presidente del consiglio provinciale Gaetano Russo, l’ex sindaco di Castrovillari Nicola Aiello, l’imprenditore Lino Tetro ed il consigliere provinciale Pietro Vico.

“La battaglia – ha dichiarato il Sindaco Gagliardi – è per la sopravvivenza del territorio da difendere contro l’ennesima depredazione. Possiamo capire che è in corso la revisione dei presidi giudiziari, ma sono tante le contraddizioni. Purtroppo – ha aggiunto il Primo Cittadino – la zona paga le conseguenze di tante scelte sbagliate del passato che, di fatto, hanno azzerato il peso politico di un’area importante ma letteralmente colonizzata da gente che è venuta e viene da fuori. Avere, oggi, un solo tribunale nella provincia di Cosenza sarebbe deleterio per tutti i 155 comuni che ne fanno parte. Bisogna rivisitare i presidi usando criteri giusti, guardando al merito e non soltanto, magari, avvitandosi all’utile escamotage della presenza di capoluoghi di province con poche decine di comuni. Ma bisogna soprattutto far capire al proprio elettorato – ha concluso Gagliardi – che il territorio non è più disposto a farsi colonizzare politicamente.

Notte dei Musei a Cirò, città del Vino e di Lilio

Cirò (Kr), 19  Luglio 2012 –  Si terrà sabato 21 luglio la Notte dei Musei di Cirò: musei aperti fino a tarda notte e ospiti illustri  per la manifestazione che quest’anno rientra nell’ambito della sesta edizione della programmazione socio-culturale estiva.

Nel corso della manifestazione si terrà  presso la terrazza del Palazzo dei Musei il confronto pubblico sull’iniziativa nazionale “Imprenditorializzare la cultura”. È, questo, il titolo del faccia a faccia sul “Manifesto della Cultura” de Il Sole 24 Ore. Dopo la presentazione nelle scorse settimane a Rossano presso la Fabbrica di Liquirizia Amarelli, alla presenza dell’epistemologo Armando Massarenti, responsabile della pagina culturale del Sole 24Ore, il confronto pubblico su questa importante iniziativa nazionale del prestigioso quotidiano economico approda nella Città del Vino e di Lilio.

Saranno presenti il sindaco Mario Caruso,  l’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri, la Professoressa Pina Amarelli Cavaliere del Lavoro – Museo Storico della Liquirizia G.Amarelli, Vincenzo Panico Prefetto di Crotone, Anna Maria Terremoto Caporedattore Rai Tre Calabria e Francesco Vizza – Istituto di ricerca CNR Firenze.

In questa occasione simbolica, l’Amministrazione comunale consegnerà alle diverse personalità presenti l’astrolabio pro Aloysius LILIUS, il celebre cirotano al quale si deve, cinque secoli fa, la storica e rivoluzionaria modifica del Calendario Giuliano.

Un gioiello, l’originale copia de l’astrolabio, realizzato artigianalmente dal maestro orafo Mimmo Cozza di Cirò Marina, divenuto simbolo stesso del cirotano e dello sforzo delle due comunità del crotonese di percorrere la strada della cultura come unica via verso lo sviluppo sostenibile e durevole.

La consegna ufficiale del monile è prevista, sulla Terrazza del Museo Nazionale di Lilio, nel centro storico, dopo il dibattito e prima della visita dei tre musei che, proprio in questa occasione rimarranno aperti fino a tarda notte. – Immancabile nella città del Vino per eccellenza, la degustazione. Sarà, infatti, il vino dell’Azienda Vinicola Cav. Antonio MALENA a inebriare il palato delle personalità presenti.

 

Sequestrato parco eolico: riconducibile alla cosca Arena. Le mani delle cosche anche sulle rinnovabili

Catanzaro, 12 LUG 2012 -I finanzieri dei Gico della polizia tributaria di Catanzaro stanno sequestrando il parco eolico di Isola Capo Rizzuto, nel crotonese, che la Dda catanzarese riconduce alla cosca Arena. I finanzieri stanno anche eseguendo perquisizioni a otto dei 31 indagati accusati, a vario titolo, per trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio oltre a reati urbanistici ed ambientali aggravati dalle modalita’ mafiose.

Wanda Ferro si rivolge al presidente della V Commissione di Palazzo Madama: tagli insostenibili per gli Enti locali

Catanzaro, 12 lug 2012 – Wanda Ferro,presidente della provincia di Catanzaro, nonché presidente dell’UPI (Unione province italiane) Calabria, ha scritto al presidente della V Commissione Bilancio di Palazzo Madama, senatore Antonio Azzolini, formulando delle osservazioni in merito al decreto sulla spending review. Ferro ha evidenziato la gravita’ e l’insostenibilita’ dei tagli previsti per gli Enti Locali, ”le cui risorse finanziarie – scrive – sono gia’ state fortemente provate dalle recentissime disposizioni in materia di contrazione dei trasferimentierariali. In particolare le Amministrazioni provinciali, che non godono di entrate proprie, non potranno fare fronte all’erogazione dei servizi essenziali per le proprie comunita”’. Malgrado quanto annunciato all’opinione pubblica, il decreto legge 95 recante ”Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”, spiega Wanda Ferro, ”si rivela una pesante ed ulteriore manovra finanziaria, costituita da tagli lineari che inevitabilmente causeranno l’impossibilita’ per gli enti locali di erogare i servizi ai cittadinimantenendo, in ogni caso, le responsabilita’ civili e penali connesse alla interruzione di pubblico servizio”. Si tratta, ancora una volta, secondo Ferro, ”di tagli che non tengono in alcun conto le specificita’ dei singoli enti, e quindi senza una valutazione degli effettivi fabbisogni di gestione e delle obbligazioni giuridiche gia’ perfezionate. Pur non intendendo esprimere alcuna valutazione sulle scelte tecniche del governo – prosegue il presidente dell’Upi Calabria – la spending review, o meglio la manovra finanziaria, interviene a luglio, sottraendo alle Province ulteriori 500 milioni di euro, dopo le gia’ gravi decurtazioni stabilite per il 2012, in presenza di bilanci gia’ approvati e in dipendenza dei quali sono stati inevitabilmente gia’ assunti gli indispensabili e necessari impegni finanziari. Tutto senza il dovuto preventivo confronto con le autonomie locali, che sono gli enti che provvedono alla erogazione dei servizi ai cittadini. Per effetto del decreto legge 95, che non tiene conto dei servizi essenziali ed indifferibili attribuiti alle Province, queste si troveranno sicuramente a dovere stralciare dal proprio bilancio ogni intervento di manutenzione delle strade e delle scuole di competenza, di sorveglianza idraulica, di difesa del territorio e cosi’ via”. Secondo Ferro ”saranno, pertanto. ancora una volta i cittadini a pagare lo scotto di una mancata erogazione dei servizi essenziali, e si aggraveranno i problemi relativi alla sicurezza nelle scuole, alla sicurezza sulla viabilita’ stradale, le problematiche ambientali in genere, con gravi ricadute sul sociale e sulla qualita’ della vita, a dispetto di quanto vuole fare intendere il titolo del decreto”. Il presidente Ferro ha quindi invitato i presidenti delle Province calabresi a sollecitare personalmente i deputati e i senatori della regione affinche’ promuovano un emendamento all’articolo 16 del decreto. ”Il Governo – commenta Wanda Ferro – infligge un colpo letale alle Province, che offrono servizi ai cittadini senza richiedere tasse. Solo per la Provincia di Catanzaro, ad esempio, ai 15 milioni gia’ detratti si aggiungerebbe una riduzione di altri 3milioni e 700mila euro, costringendo l’ente a rivedere il bilancio approvato soltanto alla fine di giugno. Inevitabilmente molte Province, che hanno gia’ impegnato somme e stipulato contratti, andranno in dissesto finanziario. Auspichiamo che il commissario per la spending review, Enrico Bondi, possa dialogare con il governo per rivedere le previsioni per l’anno corrente e tagliare cio’ e’ necessario, come ad esempio le oltre cinquemila agenzie, societa’ partecipate, consorzi ed enti strumentali che esistono in tutto il Paese, che servono soltanto a tenere in vita i consigli di amministrazione e che costano 7 miliardi di euro all’anno oltre ad avere accumulato un debito da 34 miliardi di euro”.

Nominato il nuovo Procuratore della Repubblica aggiunto di Catanzaro

Catanzaro, 12 LUG 2012 – Giovanni Bombardieri, 48 anni, è stato nominato stamattina dal Plenum del Csm il nuovo Procuratore della Repubblica aggiunto di Catanzaro. Bombardieri ha ottenuto 13 voti, due in piu’ dell’altro candidato, Domenico Prestinenzi, attuale sostituto procuratore generale di Catanzaro e procuratore facente funzioni di Lamezia Terme. Bombardieri, originario di Riace (Reggio Calabria), era attualmente sostituto procuratore a Roma e in passato e’ stato gip a Locri.

Eric Daniel da il via alla “cinque giorni jazzista” del Lungofiume

Cosenza, 12 LUG 2012, E’ stata l’esibizione del flautista e sassofonista americano Eric Daniel, ha dare il via al sodalizio tra due dei più attesi eventi estivi della provincia di Cosenza, il Peperoncino Jazz e le Invasioni, che quest’anno animano il lungofiume della città bruzia.
Patrocinato dall’Ambasciata degli stati uniti d’America, questo è il primo appuntamento di una intensa “cinque giorni” all’insegna del ritmo jazz.
Accompagnato da un quartetto di musicisti italiani che vede al piano il calabrese Umberto Napolitano, considerato il miglior pianista jazz, alla batteria Vincenzo Gallo e al contrabbasso Sasà Calabrese, Eric Daniel – che ha collaborato tra gli altri con Zucchero, Eduardo De Crescenzo, Gigi D’Alessio – ormai più italiano che americano, regala ai presenti due ore di virtuosismi ed improvvisazioni tipiche del miglior jazz passando da brani tratti dal suo ultimo album “Old Sax, Nu Soul” a incursioni nel jazz classico e nella fusion. Momenti di grande pathos e di empatia col pubblico sono le intepretazioni di “Sicily” di Chick Corea,resa popolare qualche anno fa anche da Pino Daniele, “Spain” sempre di Chick Corea e interpretata anche da Al Jarreau, “Caravan” di Duke Ellington, “The Chicken di Jaco Pastorius e il finale con una intensissima “Summertime” di Gershwin con cui Daniel saluta i presenti.

Il maestro Antonio Sciacca ricevuto a Palazzo dei Bruzi

Cosenza, 12 LUG 2012 – Accompagnato da Dora Marano e da Emilio Vommaro, della Galleria d’arte Marano di Cosenza, il maestro Antonio Sciacca è stato ricevuto a Palazzo dei Bruzi dal sindaco Mario Occhiuto nell’ambito di una serie di incontri che vedono il primo cittadino impegnato nella valorizzazione delle attività culturali promosse sul territorio.
“Sono onorato di constatare quante iniziative private di spessore, legate all’arte, siano fruibili in città – ha dichiarato Occhiuto – E’ gratificante che l’interesse dell’amministrazione nel proporre un’ampia e variegata offerta culturale sia supportato da impulsi collaterali provenienti da idee e progetti degli appassionati del settore. Coltivare il bello delle produzioni artistiche significa concedere ai cittadini momenti di più vasto respiro intellettuale, possibilità di aperture che portano a viaggiare senza spostarsi, arricchimenti interiori che rendono liberi e formano la consapevolezza di sé”.
Il sindaco Occhiuto si è congratulato con il maestro Sciacca e con i rappresentanti della Galleria d’arte Marano, spazio che ne ospita spesso i lavori, ripromettendosi di instaurare al più presto una fruttuosa collaborazione che culminerà nell’allestimento di una mostra istituzionale dedicata proprio alle sinuose immagini pittoriche del maestro siciliano.
Delle opere del maestro Antonio Sciacca, della suo stile di ispirazione fiamminga e nordica (sebbene costui sia si origine siciliana), hanno scritto, fra gli altri, Achille Bonito Oliva, Vittorio Sgarbi e Pierre Restany.

Daniel Buren ospite alla settima edizione di “Intersezioni”

Catanzaro, 12 lug 2012 – Costruire sulle vestigia: impermanenze. Opere in situ (Construire sur des vestiges, d’un éphémère à l’autre. Travaux in situ) è il titolo dell’evento espositivo che sarà inaugurato venerdì 27 luglio alle ore 19,30 per rimanere aperto sino al 14 ottobre 2012 al Parco Archeologico di Scolacium. Protagonista, Daniel Buren che approda con cinque grosse installazioni all’attesa rassegna estiva “Intersezioni 2012”, giunta quest’anno alla settima edizione. Il progetto coinvolge anche il museo MARCA di Catanzaro. Entrambi gli appuntamenti sono curati da Alberto Fiz, Direttore Artistico del MARCA.
Intersezioni 2012 è organizzato dalla Provincia di Catanzaro con la collaborazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria, il patrocinio della Regione Calabria – Assessorato alla Cultura e di Sensi Contemporanei – Ministero dello Sviluppo Economico.
La mostra coinvolge i centri nevralgici del Parco con una serie d’interventi concepiti specificatamente per la Basilica, il Foro, il Teatro romano e l’uliveto. La Basilica viene illuminata da vetrate in plexiglas rosse e blu che la riportano ad un immaginario utopico in un’alternanza magica e imprevedibile di luci e ombre. “Per me il colore è pensiero puro, dunque totalmente indicibile. Tanto astratto quanto una formula matematica o un concetto filosofico”, ha scritto Buren. Il Foro, invece, è oggetto di una fantastica ricostruzione dove Buren reinventa un colonnato formato da 53 elementi in legno partendo dai frammenti esistenti. In questo caso il luogo dell’archeologia appare come l’elemento ispiratore di un progetto architettonico che sfida il tempo e lo spazio. Di natura del tutto eccezionale è, poi, lo spettacolare intervento ideato per il Teatro dove Buren ha concepito una struttura specchiante di oltre 30 metri di lunghezza e di oltre tre metri d’altezza che, collocata al centro, permette di raddoppiare l’immagine dell’antica costruzione sviluppando un contesto visivo del tutto straniante dove la percezione del luogo subisce una progressiva trasformazione riflettendo e nello stesso tempo occultando lo spazio. Ci si trova di fronte all’impermanenza dello sguardo che assorbe i dati di una realtà virtuale.
Buren, poi, è apparso particolarmente affascinato dall’uliveto che circonda il Parco creando una perfetta integrazione con i luoghi della storia e, per quest’occasione, ha progettato un’installazione di oltre 20 elementi che abbraccia gli ulivi evidenziandone le caratteristiche e la peculiarità nel suggestivo ambiente del Parco di Scolacium. Come afferma Buren: “Le mie installazioni permettono sia d’accentuare le linee di forza già esistenti all’interno del Parco, riempire dei vuoti, come nel caso della Basilica, replicare forme geometriche semplici, disegnare delle linee nello spazio, rilevare le altezze, come nel caso del Teatro, o ancora, rintracciare delle colonne che non sono mai esistite, come avviene nel Foro.”
Un dialogo con il passato, dunque, che trova nell’opera di Buren un nuovo e imprevedibile spazio visivo.
A tutto ciò si aggiunge un’altra installazione concepita specificatamente per il Parco, Cabane éclatée aux 4 couleurs: travail in situ, di 4x4x4 metri. Si tratta di un nuovo lavoro basato sulla relazione spazio-colore che fa parte della serie Cabane éclatée iniziata nel 1975. Sono strutture esplose al loro interno che si aprono al vuoto e assorbono il luogo che le circonda condividendone l’esistenza. Le Cabane non sono né un oggetto né un decoro, ma un luogo fruibile e abitabile che ogni volta consente una nuova verifica. Proprio questo concetto di luogo connesso appare il punto di riferimento dell’esposizione al MARCA dove viene proposta La cabane éclatée aux plexiglas colorés et transparents: travail situé che in questo caso entra in relazione con lo spazio chiuso sviluppando un nuovo approdo visivo dove il museo diventa parte dell’opera.
La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano e inglese edito da Silvana Editoriale con testi di Maria Grazia Aisa, Daniel Buren, Bruno Corà, Alberto Fiz e Hans-Ulrich Obrist.

Lo storico bruzio Coriolano Martirano insignito del primo Premio Pilerio

Cosenza, 12 LUG 2012 – Storico e illustre membro dell’Accademia cosentina, il professor Coriolano Martirano sarà stasera insignito del primo Premio del Pilerio. A omaggiare il professore, in occasione del suo ottantesimo compleanno, il sindaco Mario Occhiuto. Il Premio Pilerio, che verrà istituito ufficialmente a partire dal prossimo febbraio, è un riconoscimento che verrà attribuito a coloro che, grazie allo svolgimento delle loro attività, hanno dato orgoglio alla nostra città.
“Nelle mie intenzioni – ha dichiarato Occhiuto durante la breve cerimonia di conferimento – il professore Coriolano Martirano avrebbe certamente aperto, il prossimo anno, questa serie di riconoscimenti, ed è per questo motivo che, seppure in maniera virtuale, anticipiamo l’assegnazione del Premio del Pilerio numero uno approfittando di questo suo importante traguardo di compleanno”.
Il futuro Premio del Pilerio, chiamato così per evidenziare l’identità bruzia, sarà un premio laico e attribuirà delle onorificenze annuali a eminenti personaggi cittadini.

Nina Gonzalez e la “tessitura artistica” presentata ieri al Chiostro di Santa Chiara

Cosenza, 6 lug 2012 – Si è tenuta ieri presso il Chiostro di Santa Chiara, nel centro storico di Cosenza, la conferenza stampa di apertura della mostra di “tessitura artistica” Textile Art “Ardite Trame nella Pittura – Aspettando Ulisse”, primo di una serie di appuntamenti che riguardano l’evento espositivo di cui è protagonista la particolarissima produzione di Nina Gonzalez, docente e disegnatrice di gioielli di origine sudamericana.
Intervenuti alla presentazione, la responsabile dell’organizzazione dell’evento – che si inserisce in un più ampio progetto promosso dalla provincia di Cosenza, per la promozione di altre mostre artistiche – , Maria Eugenia Jimenez, il giovane curatore della mostra, Gregorio Raffa, la responsabile tecnico Alessandra Carelli e l’artista, Nina Gonzalez.
L’intenso lavoro scaturito da un lungo e articolato progetto di ricerca che ha dato origine alla produzione artistica tessile della Gonzalez, che l’ha portata dagli Stati Uniti in Europa, passando dal continente africano, fino a giungere nel Sud della penisola italiana, è stato al centro dell’intervento di Maria Eugenia Jimenez, che pure lo ha collocato nella sua importanza tra i progetti che la provincia di Cosenza mira a promuovere. La Jimenez ha poi presentato il programma connesso alla mostra che prevede diversi incontri-dibattito a tema nei giorni del 6, 9 e 11, 12 luglio, con la serata finale venerdì 13, animata dal gruppo musicale Sabatum Quarter, che si esibirà alle 18,30 presso la Galleria Museale Santa Chiara a Cosenza in un percorso tra le opere esposte.
E’ seguito l’intervento di Gregorio Raffa, curatore della mostra, che ha raccontato la produzione artistica esposta nei locali della Galleria cosentina, rapportandola alle correnti d’avanguardia novecentesca, focalizzandone gli influssi e al contempo enfatizzandone le peculiarità, che non consentono di collocare la produzione entro alcun genere oggi riconosciuto. A parere di Raffa, le opere esposte, al contempo “moderne e vetuste” e oscillanti dal “grezzo” artigianato alla grafica vettoriale, si presentano come “opere aperte” che il fruitore deve completare con il proprio apporto immaginifico-semantico. L’importanza del lavoro dell’artista, il suo valore metaforico, espressione di una crescita artistica e personale che partendo dalla “trama” del tessuto, si espande verso l’ambiente circostante, è quanto si è voluto trarre dall’intervento di Alessandra Carelli. Ultima ma non meno importante nella conferenza di apertura, l’intervento di Nina Gonzalez che con contenuto entusiasmo e un’estrema solarità ha spiegato le “ragioni” del suo lavoro. 
Frutto di anni di ricerca e sperimentazione, il campionario di opere esposte ne rappresenta un po’ l’approdo concentrato sull’artigianato, nello specifico la tessitura. L’incontro tra la manualità e l’arte tessile qui non si deve esclusivamente a delle scelte tecniche, ma risiede nella metafora stessa di un messaggio che l’artista intende veicolare. Si tratta del recupero del lavoro artigiano, nello specifico delle arti minori, categoria entro cui la tessitura è rilegata, allo scopo di elevarlo al pari delle arti maggiori, quali la pittura, scultura architettura. A ciò si aggiunge l’enfatizzazione della personificazione di questo lavoro nella figura femminile, dunque la rivalsa della stessa; non a caso la mostra richiama la laboriosa attesa di Penelope. Laddove, negli intenti di Nina Gonzalez, il lavoro tessile, non è un mero mezzo di secondaria importanza, ma diviene l’obiettivo stesso di una ricerca.
L’esposizione consiste un’ampia panoramica della produzione della tessitrice, a partire degli anni 90. Siamo già all’approdo all’uso del canvas,intagliato e “intessuto” con inserti di altri materiali, tra cui l’artista predilige il vetro di murano e legno, materiali utilizzati allo scopo di conferire luminosità e cinesi alle opere. La mostra si articola su due livelli, che seguono pressappoco cronologicamente l’evoluzione del lavoro.
L’uso della tela, smembrata e “ricomposta” è nella produzione dei primi decenni del 2000, prossima al periodo di formazione in Africa, rivolto all’ottenimento di forme morbide, caratterizzate da tinte calde che richiamano luoghi e sensazioni specifiche.


Man mano che ci si avvicina alle opere più recenti invece, è possibile osservare l’insinuarsi di un maggiore rigore geometrico, caratterizzato dall’applicazione della sezione aurea, della modularità e di costruzioni prospettiche precise. Per quanto riguarda queste tele si osserva uno spostamento verso la bicromia: il bianco e il nero, verso un risultato – come si evince dalla lettura che ne da la stessa Nina Gonzalez – meno rumoroso e maggiormente meditativo, sempre più prossimo allo scopo della ricerca artistica. Ritorna spesso il paesaggio urbano, o meglio “il tessuto” urbano con intrecci che creano giochi prospettici e illusioni ottiche che rendono differenti i risultati a seconda dell’angolazione da cui vengono osservati.

Alla conferenza stampa è seguito il rinfresco, meritevole di attenzione per via della sua provenienza: buona parte delle pietanze offerte agli ospiti della mostra, oltre ad essere fatta in casa, era a “chilometro zero” ovvero realizzata con materie prime del posto.

Giovanna M.Russo