Tutti gli articoli di Rita Pellicori

Oliverio: «È necessario trovare soluzioni ai senza casa»

CATANZARO – «Difronte al drammatico problema dei senza casa che vede interessate numerose famiglie è necessario un impegno fattivo delle istituzioni per trovare una soluzione. Non servono, e per quanto ci riguarda non sono condivisibili, misure disancorate da soluzioni positive». È quanto afferma il presidente della Regione, Mario Oliverio, in relazione alla situazione in atto a Cosenza, proseguendo: «Uomini, donne e bambini non possono essere messi sulla strada dopo un lungo periodo nel corso del quale non si è riusciti a trovare soluzioni adeguate. Il commissario dell’ATERP, proprietaria di uno degli immobili in via Savoia, occupato da una parte dei senza casa, questa mattina in una riunione in Questura a Cosenza ha espresso, in tal senso, una posizione chiara da noi condivisa, dando piena disponibilità a concedere al Comune di Cosenza, competente a norma di legge a trovare soluzione, il tempo necessario per una soluzione concreta e dignitosa a coloro i quali vivono una condizione di disagio abitativo. Nel corso della riunione convocata dal Prefetto di Cosenza per lunedì prossimo, sarà ribadita dall’assessore Musmanno, in rappresentanza della Regione, la nostra posizione anche al fine di contribuire ad evitare atti che non solo non aiuterebbero a risolvere il problema ma determinerebbero un aggravamento della situazione oltre che ad esasperare gli animi.Il nostro intento ed il nostro impegno- evidenzia il presidente Oliverio- è volto a contribuire a trovare soluzioni ai senza casa. In tal senso, per quanto ci riguarda, non ci tireremo indietro nell’ assumere eventuali provvedimenti che dovessero rendersi necessari per contribuire a dare soluzioni positive. Ci aspettiamo- conclude- che in questa direzione ognuno faccia la propria parte».  

Teatro Rendano, al via la stagione concertistica dell’associazione “M. Quintieri”

COSENZA- Concertistica dell’Associazione Musicale “M. Quintieri” che sarà presentata alla città sabato 9 marzo 2019 alle 17,00 presso la Sala Quintieri del Teatro Rendano. Interverranno Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, Maria Francesca Corigliano, assessore all’Istruzione e alle Attività Culturali della Regione Calabria, Giuseppe Maiorca, presidente dell’Associazione “M.Quintieri”, Lorenzo Parisi, direttore artistico dell’Associazione “M. Quintieri”.
Finanziata dalla Regione Calabria, quale evento storicizzato, la Stagione Concertistica vede, inoltre, il supporto dell’Amministrazione comunale di Cosenza della Fondazione Carical. Ben otto concerti, l’ultimo ad ingresso libero, che si svolgeranno nella Sala Quintieri e nel Teatro Rendano, sempre alle ore 20, nell’arco di due mesi con nomi importanti per una ‘storica’ associazione che quest’anno compie 41 anni di attività. Dal 1979 al 2019, quasi mezzo secolo di musica con concerti, concorsi, galà che hanno fatto dell’Associazione Quintieri un punto di riferimento per gli operatori della musica nella città di Cosenza. Grandi nomi, ma anche tanta attenzione al territorio. A partire proprio dalla presentazione del cartellone, sabato 9 marzo, che vedrà la partecipazione di un Duo di giovani talenti locali, Mariagaia Di Tommaso al clarinetto e Roberto Boschelli al pianoforte, che eseguiranno Etudes di Claude Debussy e la Sonata di Francis Poulenc.
Inizio di Stagione domenica 31 marzo con Lorenzo Parisi al violino e Giuseppe Maiorca al pianoforte; un sodalizio musicale stabile e consolidato da oltre trent’anni di amicizia. Una serata all’insegna delle musiche più belle per questa formazione di Beethoven, Brahms e Wieniawski. Secondo appuntamento lunedì 15 aprile con il concerto “Un buffo all’opera”che vedrà Eugenio Leggiadri Galliani, basso/baritono eseguire, accompagnato al pianoforte da Gabriella Orlando, un intero programma dedicato all’opera buffa con le arie più famose da Il Baribiere di Siviglia, da L’Elisir D’Amore e d Le Nozze di Figaro. Terzo appuntamento domenica 28 aprile con l’arpista Floraleda Sacchi accompagnata dall’orchestra Gli Archi del Rendano; un concerto che, oltre a Debussy, a Salzedo e a Bartok, proporrà i brani che la compositrice Claudia Montero ha interamente dedicato alla famosa arpista, musiche che hanno ottenuto il Latin Grammy come Best Classical Album nel 2018. Punta di diamante della Stagione il quarto appuntamento, domenica 5 maggio sul palcoscenico del Teatro Rendano, che vedrà il concerto del famosissimo Richard Galliano, alla fisarmonica e al bandoneon. Star assoluta sullo scenario mondiale e unico fisarmonicista al mondo a registrare per la famosa etichetta “Deusche Grammophon”, Galliano può essere considerato l’erede artistico della tradizione di Astor Piazzolla. Nell’appuntamento cosentino sarà accompagnato da Gli Archi del Rendano, ma la serata sarà anche impreziosita da sue composizioni per fisarmonica e archi. Un graditissimo ritorno nella ‘sua’ Cosenza per il quinto appuntamento in cartellone, giovedì 16 maggio, con Maria Perrotta al pianoforte, “uno dei veri astri del pianismo mondiale” (dal Corriere della Sera), un concerto tra musiche di Schumann-Clara Wieck e di Brahms. Sesto appuntamento lunedì 3 giugno con l’oboe di Alberto Cesaraccio e il pianoforte di Maurizio Barboro, che proporrà un programma con musiche di Schumann, Debussy, Coste, Kalliwoda, Nielsen, Saint – Saens. Lunedì 17 giugno settimo appuntamento con Luisa Sello al flauto, Ariana Kashefi al violoncello e Bruno Canino al pianoforte; un Trio d’eccezione per un programma con Fantasie d’opera e musiche di Hummel e Farrenc. Ultimo appuntamento ad ingresso libero, venerdì 21 giugno, Festa della Musica, con le composizioni per Quartetto d’archi del vincitore del Premio “Maria Quintieri”, finalisti Tommaso Greco, Lodi Luka e Luciano Signore.

 

Mendicino fa ufficialmente parte dei “borghi autentici d’Italia”

MENDICINO (CS) – «La Città di Mendicino entra a far parte ufficialmente dei Borghi Autentici d’Italia». A dare la notizia è stato il sindaco Antonio Palermo alla fine della seduta del consiglio comunale svoltosi in questi giorni nel Comune delle Serre. Un altro passo in avanti che si inserisce tra i lavori compiuti in questi anni dall’amministrazione comunale per lo sviluppo del Centro Storico e per la valorizzazione dell’antica tradizione della seta. Ciò consentirà di costruire sinergie positive con i borghi più attrattivi presenti oggi in Italia puntando ancora di più sulla riqualificazione urbana, sul rispetto ambientale, sulla vivibilità dei luoghi, stimolando flussi di turisti e viaggiatori. Ma le belle notizie non finiscono qui: il sindaco nel corso dell’assise ha annunciato la data della Cerimonia solenne di Gemellaggio con la Città di Caserta, gemellaggio che si realizza appunto sul tema storico della Seta, che vede accomunate le tradizioni delle due comunità e finanche i propri luoghi, con le antiche filande di Mendicino e il famoso borgo di San Leucio, noto in tutto il mondo per essere stato sede per secoli delle più rinomate industrie tessili al mondo fino all’Unità d’Italia. Nel corso dell’assise, guidato sempre con grande competenza e rigore istituzionale dalla presidente Nathalie Crea, sono stati, inoltre, approvati la Carta dei Diritti della Bambina, elaborata dalla Fidapa, e istituito il Registro Comunale delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento Sanitario, in attuazione della legge nazionale sul cosiddetto Biotestamento o Testamento Biologico. «È stato ancora una volta un consiglio comunale importante e molto partecipato in cui abbiamo assunto tante importanti decisioni a beneficio dei nostri cittadini e della nostra comunità».

A “Le Muse” tre eventi raccontano il ruolo della donna

REGGIO CALABRIA- Il “Laboratorio delle Arti e delle Lettere – Le Muse” di Reggio Calabria, ha dato il via al primo di ben 3 eventi dedicati al ruolo femminile nel tempo, consestualizzandolo nell’ambiente calabrese e lo ha fatto, con il classico appuntamento dedicato ai “Videodibattiti in Archivio di Stato”.
«Non chiamiamola “Festa della Donna” -ha ribadito il presidente Muse, Giuseppe Livoti-in apertura di manifestazione, ma una serie di incontri per riflettere su come la società è cambiata ed è in continua evoluzione e, su come il ruolo femminile abbia cambiato finalità nel contemporaneo».
Da questa idea, la serata all’Archivio ha visto le sollecitazioni visive del critico cinematografico Paola Abenavoli. «Una letteratura calabrese visiva e ricca- ha commentato- poiché il cinema da sempre ha narrato i nostri territori». Le immagini dell’Istituto Luce, all’indomani della Seconda guerra, dimostrano con una voce narrante forte ed autorevole, una ripresa economica, sociale ed artistica della nostra Regione, in un bianco e nero che sa di storia. Infatti, i territori venivano descritti con dovizia di particolari per esaltare il passaggio da una società contadina ad un cambiamento radicale in cui la donna era il perno di numerose attività tra famiglia e lavoro. «Di gran valore le immagini dell’ Istituto Luce-Cinecittà-ha ribadito l’Abenavoli-, poichè è la società pubblica che opera come braccio operativo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ed è una delle principali realtà del settore cinematografico, con una varietà di impegni e attività che si traducono nella più ampia missione di sostegno alla cinematografia e all’audiovisivo italiani». La serata è continuata con inserti estrapolati dal Viaggio in Calabria di Vittorio De Seta, film documentario del 1993, vero e proprio rapporto su una regione del sud Italia, descritta come una terra abitata ancora da chi “vive come all’origine dei tempi” e dove la modernizzazione è stata “la grande speranza delusa”, terra di allevatori e contadini, uniti e solidali, con i ritmi legati alle stagioni, dalla semina al raccolto, dal riposo alle feste paesane, terra sotto gli effetti dell’industrializzazione selvaggia, tesa a sviluppare un’economia depressa creando, degrado ambientale e disoccupazione, tra immoralità e sottocultura, emigrazione e criminalità. Il documentario con soli 13 minuti di parlato evidenzia a viva voce il concetto che è “tutto un mondo di tradizioni, costumi, dialetti, temperanza, laboriosità, arte, musica, canti è stato travolto di colpo dall’avanzata del mondo dell’industria, tutta una cultura che costituiva la storia stessa dell’uomo è stata negata, condannata” (citazione dal film). Uno stile classico, a tratti anche un po’ retorico quello dell’Istituto Luce mentre quello di De Seta, stile documentaristico contemporaneo. E la Calabria è stata al centro anche dell’ultimo lavoro di De Seta, scomparso nel 2011, ovvero “Articolo 23”, il cortometraggio inserito nell’opera collettiva “All human rights for all”, realizzata nel 2008 in occasione dei sessant’anni della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Il film comprendeva 30 corti firmati da 30 registi, ognuno dei quali prendeva in esame un articolo della Dichiarazione: De Seta scelse di raccontare, in maniera molto poetica, l’articolo 23 relativo al lavoro, parlando di vecchie e nuove migrazioni e ambientandolo in un luogo suggestivo come Pentedattilo, che lo aveva colpito durante la partecipazione al Pentedattilo Film Festival.
Nuovi modi di guardare alla Calabria, dunque, che sta diventando, da qualche anno, nuovamente protagonista della cinematografia, non solo come sfondo ma, appunto, come protagonista del racconto e come fonte di linguaggio, attraverso tanti film, da “Il ladro di bambini” di Gianni Amelio, che ha aperto questa strada, a “Diciott’anni dopo”, da “Le quattro volte” a “Il volo” di Wim Wenders, a “Preferisco il rumore del mare”, di Mimmo Calopresti (regista che ha finito di girare da poco in Calabria il suo nuovo film), fino alle opere di Fabio Mollo, “Il sud è niente” e “Il padre d’Italia”.
La direttrice dell’Archivio di Stato Maria Fortunata Minasi ha commentato ed esposto per l’occasione documenti storici che attestano il ruolo della donna fin dal ‘600 come si evince nel fondo notarile: le famiglie meno abbienti mandavano le bambine di 11, 12 anni a sevizio per altri 10 – 12 anni, per guadagnare, e così potersi fare una dote. Commentati dalla Minasi documenti dell’Intendenza (Prefettura prima dell’Unità) che mostrano il lavoro delle balie, delle maestre mentre dal Fondo Consiglio degli Ospizi della metà dell’ottocento, carteggi in cui si parla di una zitella che chiede di entrare in un convento per fare lavoro di pulizie ed al telaio poiché fuori sarebbe stata insidiata.
Ruoli ed immagini di un tempo in trasformazione che attestano come e quanto la donna, oggi sia cambiata tra famiglia, lavoro e ruolo sociale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cocaina celata sotto il sedile dell’auto, arrestato un 35enne

CORIGLIANO-ROSSANO  (CS) –  – Continua senza sosta l’attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti condotta dai Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro. Nel primo pomeriggio di ieri, i militari della Stazione di Corigliano Calabro Centro, nell’ambito di mirati servizi predisposti dal Comando Provinciale di Cosenza, hanno fermato Arturi Giorgio, trentacinquenne pregiudicato del posto.

Più in dettaglio, i Carabinieri impegnati in posto di controllo nella trafficata Contrada Insiti, hanno fermato Arturi a bordo della propria utilitaria. In considerazione dei precedenti penali del giovane, ed insospettiti dal suo atteggiamento, i Carabinieri decidevano di procedere ad una perquisizione personale e veicolare, al termine della quale rinvenivano due involucri termosigillati celati sotto il sedile del conducente. Condotto il giovane in caserma per gli accertamenti del caso, i militari constatavano che i due involucri contenevano complessivamente circa 170 grammi di cocaina purissima “in pietra”, sicuramente destinata al successivo “taglio” per l’immissione nelle piazze di spaccio cittadine.
Considerata la qualità della sostanza sequestrata, una volta tagliata avrebbe consentito di immettere sul mercato oltre un migliaio di dosi, per un profitto potenziale di circa 30 mila euro.
La sostanza, sottoposta a sequestro, verrà trasmessa al laboratorio analisi scientifiche dei Carabinieri di Vibo Valentia per gli ulteriori accertamenti tecnici. Arturi Giorgio, su disposizione della Procura della Repubblica di Castrovillari guidata dal Dott. Eugenio Facciolla, veniva arrestato e tradotto presso la casa circondariale di Castrovillari, in attesa di rito direttissimo.

Mendicino, sabato “Canti, ballate e ipocondrie d’ammore” di Canio Loguercio e Alessandro D’Alessandro

MENDICINO (CS) – Secondo appuntamento per “Cosa vuoi che sia una Canzone”, proposto dalla Fondazione Lilli Funaro in collaborazione con l’Associazione Oltrezona e la Compagnia Porta Cenere.
Il viaggio intorno alla canzone d’autore curato da Renato Costabile continua con Canio Loguercio e Alessandro D’Alessandro con il loro concerto “Canti, ballate e ipocondrie d’ammore”, che è anche il titolo del loro album che è stato premiato con la Targa Tenco nel 2017.
Architetto, musicista e performer, Canio Loguercio nasce a Campomaggiore, in provincia di Potenza, dove fonda nei primi anni ’90 l’etichetta discografica indipendente Officina. Fondatore del gruppo Little Italy negli anni 80. Autore di “Kufia, canto per la Palestina” cantato da bambini palestinesi . Conduttore di Audiobox – Rai Radio 1. Regista e autore di programmi radiofonici con poeti. Con l’etichetta indipendente “Officina” ha ideato e realizzato numerosi CD fra cui “Trasmigrazioni”, “Balkanjia”, “Hata”, “Viaggi fuori dai paraggi” di Daniele Sepe. Nel 2004 debutta come solista con il concept-album “Indifferentemente”, breve cerimonia a domicilio di canzoni appassionate, una performance musicale prêt à porter, da compiersi nelle case private. In “Indifferentemente” Canio Loguercio innova e sperimenta, dando vita a un concerto “love-songs” di un “amore che si mangia”, rigorosamente in napoletano, sacra madrelingua delle passioni. La critica, accogliendo con favore questa produzione musicale, lo ha posto a metà strada tra Battiato e Laurie Anderson.
In “Miserere” ha collaborato con alcuni dei più rappresentativi poeti della nuova scena letteraria contemporanea: Gabriele Frasca, Lello Voce, Sara Ventroni, Rosaria Lo Russo, Tommaso Ottonieri, Enzo Mansueto, con il video-artista Antonello Matarazzo e con i musicisti Rocco De Rosa, Maria Pia De Vito e Paolo Fresu.
“Passioni” narra un’improbabile storia d’amore che si snoda lungo le trame di 15 «canzoni sussurrate», scritte per lo più in napoletano, la «sacra madrelingua delle passioni». Preghiere d’amore come tante stazioni di una via Crucis, di una processione con le sue litanie, i suoi riti. Il cd allegato contiene anche due classici: «Voce ‘e notte» e «Passione», una delle più celebri canzoni del repertorio classico napoletano, in un’inedita interpretazione, struggente ed essenziale, di Canio Loguercio con Peppe Servillo e Maria Pia De Vito.
Il suo ultimo album,“Canti, ballate e ipocondrie d’ammore”, realizzato con Alessandro D’Alessandro è la trasposizione quasi fedele di un concerto live che i due musicisti portano in giro da qualche anno, è un disco di canzoni a fil’e voce, chitarra e organetto in cui c’è tanta Napoli: innanzi tutto quella della sua lingua patrimonio dell’umanità e poi Napoli come luogo dell’anima in cui il confronto con la tradizione si manifesta attraverso la suggestione esercitata dalla canzone napoletana che qui irrompe con la forza della sua irresistibile seduzione. Con la Targa Tenco, per il miglior album in dialetto del 2017, ed altri prestigiosi riconoscimenti tra cui “Miglior Album dell’Anno” per la Rivista BlogFolk, è stata premiata la cura meticolosa degli arrangiamenti e la lunga ricerca condotta in tanti anni intorno alla “canzone d’ammore”: una conferma della possibilità di forme musicali, popolari e d’autore, capaci di porsi in un ambito espressivo al di fuori dei generi consolidati e, appunto per questo, difficili da etichettare. E’ un lavoro in cui gli autori si sono mossi in punta di piedi cercando di togliere piuttosto che aggiungere, di badare più al senso che alle forme, con un passo artigianale basato su pochi elementi, quelli che reputavano essenziali. Ecco, l’essenzialità forse è la chiave di questo disco in cui prevale la parola rispetto al canto, il respiro rispetto alla parola, in cui si susseguono canzoni di un amore viscerale e profondo come il rumore del mantice dell’organetto.

 

Prevenzione dell’ictus, approccio multidisciplinare all’ospedale di Cosenza

COSENZA- “Approccio multidisciplinare alla prevenzione dell’ictus criptogenetico” è stato il titolo di un incontro, promosso dalle UOC di Cardiologia Interventistica diretta dal dr Francesco Greco e Neurologia diretta dal dr Alfredo Petrone per fare il punto sulla etiologia, sulla terapia farmacologica e sul trattamento interventistico già da tempo eseguito all’Ospedale Annunziata di Cosenza.
Una tavola rotonda con gli Health providers – medici di medicina generale, cardiologi e neurologi ambulatoriali sia del settore pubblico che privato – per condividere gli aggiornamenti e le evidenze scientifiche su prevenzione, cause e trattamento, con focus sulla tecnica di intervento percutaneo già da anni eseguita all’Hub di Cosenza dall’equipe della UOC Cardiologia Interventistica formata dai Dr. Federico Battista, Roberto Caporale, Daniela Chiappetta, Angelo Leone.
Al centro dell’ incontro la volontà di creare sinergie con gli operatori sanitari che lavorano sul territorio, concordando un approccio sistemico nel trattamento della patologia, con l’obiettivo di ridurre la migrazione sanitaria.
«L’ictus criptogenetico – ha spiegato il dr Greco – è tipico dei pazienti giovani affetti da “Forame Ovale Pervio», ovvero un difetto cardiaco congenito, una sorta di piccolo foro che mette in collegamento l’atrio destro del cuore con il sinistro. Questo passaggio, dopo la nascita si chiude in modo naturale. Quando ciò non avviene, dal foro possono passare dei coaguli che salendo fino al cervello determinano una ischemia cerebrale (TIA o Ictus). Da qui la necessità di chiudere, in prevenzione secondaria, questo difetto anatomico. Oggi la procedura viene eseguita con tecnica percutanea, e non più chirurgica, posizionando un dispositivo a forma di ombrellino a sigillare il “buchino”.
«La chiusura percutanea del Forame Ovale Pervio attraverso l’introduzione di una sonda nella vena della gamba (vena femorale) – ha sottolineato il responsabile della UOC Cardiologia Interventistica – è una procedura rapida, veloce (30-40 minuti) e a basso rischio di complicanze, che eseguiamo routinariamente nel nostro Laboratorio di Emodinamica da alcuni anni, con circa 15-20 impianti l’anno. Può essere eseguita in anestesia generale o in anestesia locale avvalendosi, per il posizionamento dell’ombrellino, dell’ausilio di una sonda ecografica transesofagea o intracardiaca. Di nota, l’approccio multidisciplinare alla diagnosi e alla terapia del TIA/Ictus PFO-correlato, che vede coinvolti cardiologi invasivi, ecocardiografisti, anestesisti, neurologi e neuroradiologi; un pool di professionisti esperti a garanzia dell’efficacia e della qualità della prestazione erogata all’interno dell’Annunziata».

‘Ndrangheta. Concluse le indagini su Pietro Fuda, l’ex sindaco di Siderno

REGGIO CALABRIA – La Dda di Reggio Calabria ha notificato all’ex sindaco di Siderno, Pietro Fuda, di 76 anni, un avviso di conclusione indagini per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo quanto é emerso dall’inchiesta condotta dalla Dda reggina, Fuda, che é stato anche senatore, presidente della Provincia di Reggio Calabria ed assessore della Regione Calabria, nel periodo in cui é stato sindaco di Siderno, carica alla quale era stato eletto nel maggio del 2015, avrebbe favorito gli interessi della cosca di ‘ndrangheta dei Commisso. Fuda, in particolare, sempre secondo l’accusa, avrebbe consentito alla cosca Commisso di assumere una posizione di influenza nel Consiglio comunale, promuovendo e consentendo la nomina a presidente dell’organismo di Paolo Fragomeni, legato da vincoli di parentela con la famiglia dei Commisso. Il Comune di Siderno é stato sciolto per presunti condizionamenti della criminalità organizzata nell’agosto del 2018, quando Fuda era ancora sindaco.

Foto e fonte Ansa

Alfiere della Repubblica, tra i premiati un 13enne di Sant’Eufemia d’Aspromonte

Curavano una piantagione di marijuana, tre arresti nel Reggino