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Gratteri al Master in Intelligence dell’Unical: «Per contrastare le mafie c’è bisogno di hacker»

RENDE (8.3.2023) – “Le mafie minaccia alla sicurezza nazionale” è il titolo della lezione tenuta da Nicola Gratteri, Procuratore della Procura della Repubblica di Catanzaro, al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.
Gratteri ha iniziato la lezione con la narrazione di un evento storico di grande importanza per la ‘ndrangheta, ovvero il summit del 1969 a Montalto, al quale parteciparono varie famiglie di ‘ndrangheta, riunite per stabilire un concetto fondamentale: l’unitarietà della organizzazione. I partecipanti alla riunione però non sapevano di essere ascoltati e controllati dalle forze dell’ordine, avvertite da una soffiata effettuata dalle famiglie di Reggio Calabria. Questa circostanza consentì l’arresto di oltre 70 capimafia e l’ottenimento della certezza investigativa relativa all’unitarietà della ‘ndrangheta. Tale concetto, pur rappresentando un vero e proprio “spartiacacque tra vecchia e nuova ‘ndrangheta”, verrà però formalizzato giudizialmente solo nel 2010 con la pubblicazione della sentenza relativa all’operazione “Crimine”.

Il Procuratore si è poi soffermato sull’importanza e sull’evoluzione storica della “Santa”, introdotta dall’organizzazione criminale a metà degli anni Settanta per consentire ad alcuni loro affiliati di aderire alla massoneria deviata. Nonostante le polemiche ed i disaccordi all’interno dell’organizzazione sui doveri del santista, principalmente sollevati dai capimafia Domenico Tripodo ed Antonio Macrì relativi alla preminenza degli interessi della Santa sugli interessi della ‘ndrina, l’istituzione della Santa determinó un’indubbia evoluzione, stravolgendo i paradigmi dell’organizzazione. Con il passaggio alla Santa, già c’era nella testa degli strateghi della ‘ndrangheta il concetto di mafia unica e soprattutto avviene un cambiamento dei riferimenti che, da ora in poi, non saranno più i santi cattolici protettori, bensì dei personaggi di rilievo dell’epoca rinascimentale e massoni, come Garibaldi, Mazzini e Cavour.

Il nuovo riferimento simbolico da ora in poi infatti sarà la massoneria, e ciò comporterà un’evoluzione da meri esecutori a veri e propri decisori.

Gratteri sottolinea quindi attraverso la Santa gli ndranghetisti entrano in contatto con professionisti, pubblici amministratori, bancari e anche con magistrati. Nascono, quindi, “nuove regole e nuovi livelli” che prevedono che chi sta sopra possa sapere cosa avviene nei livelli sottostanti, ma non viceversa. Si è trattato di un vero e proprio “salto di qualità che ha fatto entrare la ‘ndrangheta nella stanza dei bottoni”, in modo non solo di decidere chi debba vincere gli appalti, ma persino se e quali opere debbano essere costruite.

Gratteri ha poi evidenziato come per i decenni successivi si è continuato a considerare la ‘ndrangheta una mafia poco influente. Ció le ha permesso di crescere come una “forma parassitaria all’interno del sistema legale”, continuamente in cerca del consenso sociale per far riconoscere potere e prestigio. Questo è avvenuto, per esempio, tramite l’acquisto di squadre di calcio o diventando imprenditori di successo grazie a operazioni di riciclaggio, rese possibili dalla collaborazione com commercialisti e professionisti capaci.

Il Procuratore ha quindi sottolineato come la ‘ndrangheta, nel perseguire “una forma di investimento e di pubblicità” si sia dimostrata estremamente generosa con la Chiesa, con molteplici azioni finalizzate a donare soldi per ottenere prestigio e consenso. Gratteri si è poi soffermato sulle modalità di ricerca di potere e credibilità anche tramite la politica, sottolineando che “i mafiosi vivono tra di noi, ci assomigliano sempre più e vivono nel territorio. Votano e fanno votare, chiedendo il consenso elettorale” in modo da acquisire crediti per cogestire la cosa pubblica.

A seguire è stato affrontato il tema delle estorsioni e dell’usura, azioni tramite le quali le mafie “marcano il territorio” per delimitare il confine del locale di ‘ndrangheta.

Tali metodi vengono utilizzati come veicolo per il riciclaggio tramite lo sfinimento dell’usurato che viene obbligato a cedere l’attività di sua proprietà, che verrà utilizzata per produrre false fatturazioni, garantendo al mafioso di riuscire a pagare le tasse e giustificare la propria ricchezza, che poi investe in altre attività o che gli permette di fare una vita lussuosa. Il Procuratore si è allora soffermato sulle modalità operative mafiose sempre più complesse e raffinate, che rendono difficoltoso provare sul piano investigativo il contrasto a tali attività criminali. A tale riguardo ha sottolineato anche il “lento sgretolamento delle azioni antimafia” che depotenzia la possibilità di agire nel contrasto alle mafie, anche a causa del numero non adeguato di magistrati e di forze dell’ordine.

Inoltre, le sfide odierne richiederebbero l’assunzione di hacker ed ingegneri, per un contrasto adeguato alle mafie che operano sempre di più attraverso il mondo digitale. Tale criticità risulta di particolare gravità a fronte delle ingenti somme messe a disposizione con il PNRR.
Gratteri ha quindi rilevato la necessità di investire in istruzione anche per rendere più efficace il contrasto alle mafie. Ha sottolineato come sia apparentemente più facile gestire “il popolo ignorante” e come il drastico abbassamento di etica e morale nella cultura occidentale “ci rende molto deboli, con il rischio di essere fagocitati da culture più forti, come quella musulmana e quella cinese”.

Stimolato dalle numerose domande degli studenti, il Procuratore ha affrontato numerose tematiche, legate anche a episodi di cronaca come quella relativa al mantenimento dell’anarchico Cospito al regime del 41bis. Gratteri ha sottolineato che, a suo parere, il Ministro della Giustizia abbia fatto bene a confermare il 41bis “per non cedere al ricatto e non permettere agli altri di percorrere la stessa strada”. “Bisogna verificare – ha aggiunto – che non siano le mafie ad appoggiare tale operazione e che non siano loro a sovvenzionare anche le manifestazioni fuori dal carcere”. A proposito di carceri, Gratteri le ha definite “una miniera dal punto di vista informativo”, rilevando la necessità di aumentare gli agenti della Polizia Penitenziaria preposti al monitoraggio dei detenuti mafiosi.

 

In merito all’intelligence ha, infine, sottolineato il grande contributo che i Servizi danno al Paese, contrariamente ad una idea diffusa che essi operino sempre in modo opaco. Per Gratteri, è sbagliato l’approccio da parte di alcuni commentatori nel descriverli poiché “sono indispensabili per l’esistenza stessa del Paese e mai dovrebbe essere messa in discussione la loro funzione”.

Rende Teatro Festival: appalusi per un’emozionante Elena Sofia Ricci

L’attrice più amata dagli italiani, Elena Sofia Ricci, debutta a Rende con lo spettacolo teatrale “La dolce ala della giovinezza”. Un appuntamento importante per gli amanti del gran teatro tratto dall’opera del drammaturgo Tennessee Williams, andata in scena a Broadway nel 1959.

Ha emozionato e non poco la performance della grande attrice dalla bellezza senza tempo.

Sessantuno anni tra poco giorni, ha dichiarato la stessa attrice in una piacevole chiacchierata con i giornalisti prima di salire sul palco. Artista femminile che porta la propria personalità in ogni personaggio interpretato nel corso della sua variegata carriera in televisione ed al cinema. Alla vigilia dell’otto marzo, per l’interpretazione di Alexandra Del Lago, riceve il riconoscimento come “Migliore Attrice” del Rende Teatro Festival che si inserisce all’interno del progetto Tirreno Festival, targato Alfredo De Luca e di cui la Regione Calabria e la città di Rende ne patrocinano le attività.

Tema centrale dello spettacolo è stato quello della giovinezza che svanisce in fretta, portandosi via sogni, speranze e occasioni.

La bella Alexandra, interpretata da Elena Sofia Ricci, è una star del cinema con problemi di alcool e di depressione che si getta nelle braccia di un giovane gigolò, interpretato da Gabriele Anagni, altro attore tormentato.

 

Motori accesi per la dodicesima edizione di “Blackout in Danza”

Mancano ormai solo due giorni all’inizio dell’attesissima kermesse dal titolo “Blackout in danza” giunta alla dodicesima edizione ed organizzata al Teatro Rendano di Cosenza dalla ballerina e coreografa Natasha Cucunato insieme all’Associazione Tersicore Danza e Spettacolo. Si tratta di un evento di caratura nazionale, che consiste in un momento formativo di due giorni che vedrà impegnati 80 allievi in una rinomata struttura sportiva di via Panebianco venerdì 10 e sabato 11, con docenti di alto profilo, tra cui Roberta Fontana, già in giuria nelle precedenti edizioni. e Thomas Signorelli, Maria Elena Del Prete e Giulia Barboni, solo per citarne alcuni. Il momento clou dell’evento è previsto domenica 12 marzo nel rinomato Teatro di Tradizione, con un concorso per varie categorie, che vanno dalla composizione coreografica ai passi a due ed agli ensemble per diverse fascie di età, alla presenza di una giuria guidata da Martino Muller, coreografo ufficiale del musical “Notre Dame de Paris” . I premi previsti, per chi emergerà tra le 112 esibizioni in programma, sono soprattutto delle borse di studio offerte da scuole e maestri di assoluto prestigio nazionale ed internazionale, tra cui quella del maestro Luciano Cannito, il MAC, la Maison della Danza, nonchè la possibilità, per la composizione coreografica, di entrare nel corpo docente di Eolie Dance Festival, altra pregevole iniziativa giunta all’ottava edizione,che vedrà la stessa organizzatrice impegnata a fine agosto anche quest’anno.Ci si chiederà cosa c’entri il “blackout” con tutti questi riflettori accesi sul mondo della danza a Cosenza per 3 giorni,ed a rispondere è proprio l’instancabile Natasha che dice: “Il blackout è quell’attimo di buio che vive il ballerino prima di entrare in scena, che si trasforma in bagliori di luce appena a contatto con il suo pubblico. Blackout in danza nasce per dare ai giovani del Sud un’opportunità formativa di alto livello a km0, ed un momento identitario e di confronto come popolo della danza”. Sono infatti 30 le scuole partecipanti all’evento e provengono da Calabria, Sardegna, Sicilia e Campania.

Incidente sulla statale 106, schianto tra due auto: feriti madre e figlio

CUTRO (KR) – I vigili del fuoco sono intervenuti intorno alle 9 questa mattina sul tratto della Statale 106 jonica, in località Votapozzo nel comune di Cutro per un incidente stradale. Due i mezzi coinvolti, una Mercedes Classe A ed un Fiat Fiorino. Quest’ultimo a seguito dell’impatto è finito fuori strada terminando la sua corsa in un fossato.

A bordo della Mercedes viaggiavano madre e figlio entrambi feriti e affidati al personale del 118 per le cure del caso. La donna è stata poi trasferita in ospedale in elisoccorso. ll conducente del Fiorino invece, è stato estratto dall’abitacolo dai vigili del fuoco e trasferito con un’ambulanza in una struttura ospedaliera di Catanzaro.

Il tratto della Statale 106 è stato prima chiuso al transito in ambedue i sensi di marcia e poi riaperto su una sola corsia. Sono in corso gli accertamenti sulla dinamica del sinistro.

Il Roccella Summer Festival 2023 apre con il concerto degli Articolo 31

ROCCELLA (RC) – Saranno gli Articolo 31 ad inaugurare, il prossimo 2 agosto, il Roccella Summer Festival 2023. È infatti di queste ore l’annuncio delle nuove date estive che J-Ax e DJ Jad terranno quest’estate. Dopo le quattro date, tutte già sold out, al Mediolanum Forum che daranno il via al tour, il prossimo 18 maggio, gli Articolo 31 si sposteranno in tutta Italia, ospiti dei Festival più importanti del Paese: in Calabria l’unica data sarà quella al Teatro al Castello di Roccella Jonica. E ci si aspetta una grande risposta da parte del pubblico, viste l’enorme attesa da parte dei fan di tutta Italia per l’annuncio del tour estivo. La data va ad aggiungersi a quella già precedentemente annunciata di Piero Pelù (20 agosto).

Composto dal rapper J-Ax (Alessandro Aleotti) e dal produttore DJ Jad (Luca Perrini), il duo Articolo 31 è stato uno dei gruppi più influenti della scena hip hop del proprio Paese. Inizialmente il loro sound è tipico dell’epoca d’oro del rap, con rime freestyle e ritmi e ritornelli campionati, ma da una prospettiva unicamente italiana.
Col tempo, il duo amplia il proprio sound incorporando elementi di funk, reggae, rock e altri stili. In questo modo si allontanano dall’hip-hop purista e raggiungono un pubblico più mainstream. Il loro album di debutto del 1993, “Strade di Città”, è considerato uno dei primi album hip-hop in Italia. Dopo la sua pubblicazione, il duo ha contribuito a fondare il collettivo Spaghetti Funk nel 1994. In quell’anno esce anche “Messa di Vespiri”, che rappresenta la loro svolta per il grande pubblico. Il successo del duo continua con album sempre più pop come “Cosi Com’è”, “Nessuno” e “Perché Si”, che vede l’apparizione della leggenda della vecchia scuola Kurtis Blow. Dopo “Domani Smetto” del 2002, “Italiano Medio” del 2003, nonché l’album live “La Riconquista del Forum” del 2004, gli Articolo 31 sono tornati in scena nel 2018 con 10 date evento al Fabrique e con un tour estivo nel 2019 per festeggiare i 25 anni di carriera, tornando ad emozionare con vecchi e nuovi successi. Il duo è reduce dalla sua partecipazione al Festival di Sanremo 2023 con il brano “Un bel viaggio”.

I biglietti per assistere al concerto degli Articolo 31 sono già in vendita attraverso i circuiti TicketOne, Ticket Service Calabria ed Etes.

 

Statale 106 nel cosentino, intimidazioni a lavoratori e responsabili Anas

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – “Esprimo massima solidarietà e vicinanza ai lavoratori dell’azienda che sta realizzando i lavori per la costruzione della nuova rotonda di Santa Lucia, lungo la statale 106, e ai responsabili dell’Anas”. Così scrive in una nota il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Davide Tavernise.

“L’intimidazione subita è inaccettabile e spero che le autorità competenti, che ringrazio per l’enorme sforzo che compiono giornalmente per garantire l’ordine in questo territorio, possano far piena luce sull’accaduto e garantire la prosecuzione dei lavori in piena tranquillità.

Come sostengo da tempo serve rafforzare i presidi di legalità nella Sibaritide, oggetto delle mire di gruppi delinquenziali che sfruttano la disattenzione dello Stato e il sottodimensionamento delle forze dell’ordine per portare avanti i propri interessi criminali.

Il monito preoccupante lanciato da Nicola Gratteri qualche giorno fa a Crosia sia raccolto dalla sottosegretaria di Stato agli interni Wanda Ferro, che nei prossimi giorni raggiungerà il nostro territorio: la Sibaritide – conclude Tavernise – presenta poca presenza di polizia giudiziaria rispetto ai bisogni. Anni di lotta politica hanno portato il commissariato di polizia di Corigliano Rossano all’elevazione a primo dirigente, ma quanto con frequenza costante accade nei nostri territori ci dice in maniera inequivocabile che occorre alzare il tiro. Per mettere “fuori confine” la criminalità organizzata, dallo Stato serve di più, auspico dunque che chi rappresenta le istituzioni intervenga presto”.

Casali del Manco, sequestrato un box da cantiere in lamiera: denunciato un cosentino

COSENZA – Un uomo di Cosenza è stato denunciato dai militari della Stazione Carabinieri di Spezzano Sila per violazione alla normativa urbanistica. Nei giorni scorsi durante un controllo effettuato in località “Muscello” del comune di Casali del Manco frazione di Pedace i militari hanno accertato la presenza di un manufatto edilizio, con annessa recinzione di un vasto terreno e una platea di cemento, da poco realizzata, sulla quale era adagiato un box da cantiere in lamiera e annessa recinzione in rete metallica e paletti in cemento per una superficie di circa 500 metri quadri. Si è quindi proceduto al controllo delle autorizzazioni in possesso del proprietario essendo inoltre l’area soggetta a vincolo PAI, area questa attenzionata dal punto di vista idrogeologico e antisismico. Dal controllo è emerso che il proprietario ha effettuato tali lavori in assenza di permesso di costruire e in totale difformità alla normativa vigente.

In Calabria aiuti alimentari per oltre 18mila bambini. Al villaggio Coldiretti di Cosenza parte la spesa sospesa

COSENZA – La punta dell’iceberg del disagio minorile in Calabria che purtroppo  si associa alla povertà educativa  è la presenza di oltre 18mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno avuto addirittura bisogno di aiuto per bere il latte o mangiare a causa di situazioni di povertà. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati sugli aiuti alimentari distribuiti con il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD). 

La povertà alimentare ed educativa tra i minori – sottolinea la Coldiretti – è cresciuta per effetto della pandemia e della guerra con l’aumento dell’inflazione che ha colpito duramente la spesa e messo in difficoltà un numero crescente di famiglie con un balzo del 12% degli under 15 anni costretti a ricorrere agli aiuti per mangiare. In Calabria  sono salite complessivamente a oltre 100mila le persone indigenti che sono costrette a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente ai pacchi alimentari che – sottolinea la Coldiretti – hanno aiutato tra le categorie più deboli tra i quali i bambini sotto i 15 anni ma ci sono anche tanti anziani sopra i 65 anni, e  migranti stranieri.

La Calabria che sa accogliere, ha saputo mettere in moto la macchina della solidarietà per contrastare la povertà – conclude la Coldiretti – è cresciuta la sensibilità che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini a partire dall’iniziativa della Spesa sospesa dei mercati contadini di Campagna Amica che avrà una grande rilevanza al Villaggio Coldiretti che si terrà a Cosenza da venerdì 10 a domenica 12 marzo p.v. dove si raccoglieranno  frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% di alta qualità e a chilometri zero, che saranno donati ai più bisognosi.

Cosenza, pericolosa fuga per le vie della città: arrestato 33enne

COSENZA – Le donne e gli uomini della Polizia di Stato, continuano nella costante ed incisiva azione preventiva e repressione dei reati; giornalmente impegnati nel controllo del territorio della provincia di Cosenza, effettuano h24 posti di blocco e sistematici controlli nei confronti delle persone sottoposte a misure di prevenzione e alla sorveglianza speciale.

Personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un 33enne per resistenza a p.u. e violazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

Nella fattispecie, il soggetto veniva fermato nel corso di un controllo mentre si trovava fuori dal territorio comunale,  violando così la prescrizione a cui era sottoposto.

Alla vista dei poliziotti l’uomo tentava di eludere il controllo allontanandosi a forte velocità a bordo di auto, ma la pericolosa fuga per le vie cittadine terminava da lì a poco.

L’uomo veniva posto alla misura cautelare degli arresti domiciliari a disposizione dell’A.G. competente.

Il tutto si comunica nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca.