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Oliverio frena gli sgomberi: parla con il Prefetto e annuncia un intervento legislativo

CATANZARO – La Regione Calabria, assieme alle altre istituzioni coinvolte, affronta la vicenda delle occupazioni a Cosenza degli stabili di via Savoia e dell’ex Hotel Centrale con l’attenzione e il senso di responsabilità necessari in una situazione così complessa. «Una situazione in cui l’esigenza del rispetto della legalità si incrocia con la necessità di tutelare le persone in condizioni più fragili e vulnerabili – dichiara il presidente Mario Oliverio. «La soluzione va cercata nel rispetto del quadro normativo, attraverso la collaborazione fra istituzioni e al di là di ogni strumentalizzazione politica». Oliverio ha interloquito con il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, con il quale è da tempo in atto un percorso di collaborazione sul tema, per discutere di possibili soluzioni. Nel corso del colloquio, ha comunicato che la Giunta Regionale ha predisposto un disegno di legge che introduce e regola l’autorecupero degli edifici pubblici. La proposta di legge, attualmente al vaglio dell’Ufficio Legislativo della Giunta Regionale, e per la quale sarà richiesta corsia preferenziale per l’approvazione in Consiglio , farà si che edifici pubblici inutilizzati possano essere recuperati dagli enti proprietari in collaborazione con aspiranti inquilini riuniti in cooperative di autorecupero o autocostruzione. «Tale proposta di legge -aggiunge Oliverio – non è calata dall’alto, ma nasce a valle di un processo di ascolto e mediazione delle istanze provenienti dai comitati rappresentanti le persone in condizione di emergenza abitativa. Viste le diverse iniziative in atto, appare opportuno sospendere eventuali determinazioni relative a imminenti sgomberi, in attesa di valutare se le soluzioni proposte consentano di ripristinare la legalità, senza aggravare le condizioni di disagio già pesante delle persone coinvolte. Di fronte a bisogni sociali di questa portata non si può girare la testa dall’altra parte e continuare a far finta di non vedere». 

Furti e ricettazione, sgominata associazione per delinquere nel lametino

LAMEZIA TERME (CZ) – Nelle prime ore della mattinata, il Commissariato di Polizia di Lamezia Terme, la Squadra Mobile della Questura di Catanzaro ed il Reparto Prevenzione Crimine Calabria della Polizia di Stato hanno eseguito 12 ordinanze di custodia cautelare ed il sequestro preventivo di una impresa, provvedimenti emessi dal Gip di Lamezia Terme, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata a commettere furti e ricettazione. I provvedimenti sono stati eseguiti a Lamezia Terme a Catanzaro e a Gioiosa Ionica. 

Evasione fiscale, nei guai imprenditore del cosentino

PAOLA (CS) – Dal 2010 non ha presentato alcuna dichiarazione dei redditi pur avendo conseguito ricavi complessivi per oltre tre milioni e seicentomila euro. L’evasore totale è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Paola in seguito ad una indagine diretta dal procuratore capo Pierpaolo Bruni e dal sostituto Teresa Valeria Grieco. L’attività ha preso il via da una verifica nei confronti di una ditta individuale attiva nel settore della pubblicità. Dopo averne rilevato la fittizia intestazione, i militari, acclarando la evasione fiscale, hanno proceduto al calcolo degli utili dell’impresa attraverso indagini finanziarie e riscontri effettuati nei confronti di numerosi operatori commerciali del settore, constatando la mancata dichiarazione di ricavi per oltre 3,6 milioni di euro ed il mancato versamento di imposte complessive per oltre 2,3 milioni di euro. Al termine delle attività, l’amministratore di fatto ed il suo prestanome sono stati anche denunciati alla Procura della Repubblica di Paola per la commissione dei reati di omessa dichiarazione, punito con la reclusione fino a quattro anni, e occultamento o distruzione di documenti contabili, punito con la reclusione fino a sei anni.

Operazione Faenerator, sgominata a Cosenza banda dedita all’usura (VIDEO)

COSENZA – I carabinieri della compagnia di Cosenza, con l’ausilio del nucleo cinofili e del nucleo elicotteri di Vibo Valentia hanno eseguito di 14 misure cautelari emesse dal Gip del tribunale su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di una rete di soggetti dediti all’usura e alle estorsioni. Oltre un centinaio i militari impiegati nei comuni di Cosenza, Casali del Manco, Rovito, Mendicino, Rende, Rose, Luzzi e Massafra, nel tarantino. L’operazione, denominata Faenerator, ha preso avvio dalla denuncia presentata da due commercianti, titolari di una storica gioielleria cosentina, vittime di usura. Le attività investigative hanno consentito di documentare la presenza di una rete capillare di soggetti, gravati anche da specifici precedenti, dediti all’attività dell’usura. In particolare prestavano denaro a privati e a titolari di attività commerciali in condizione di grave disagio economico, applicando tassi di interesse superiore alla soglia massima fissata dalla legge. Poi, non esitavano a ricorrere a minacce ripetute e ad atti di violenza fisica per ottenere la restituzione delle somme. I destinatari delle misure restrittive erano soliti applicare tassi usurari mensili oscillanti tra il 10% ed il 100%. Alcune delle 17 vittime identificate, pressate da una gravissima condizione di precarietà finanziaria e da esigenze di sopravvivenza della propria attività economica, avevano contemporaneamente contratto debiti con più usurai nel tentativo di fronteggiare le incessanti sollecitazioni di pagamento, saldando le posizioni debitorie più impellenti.

Video al seguente link

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Nuovo ospedale di Cosenza, il consiglio investe Occhiuto: «Trovi una mediazione con Oliverio»

COSENZA – Sul percorso da seguire per arrivare a decidere in quale area costruire il nuovo ospedale di Cosenza, maggioranza ed opposizione hanno trovato una convergenza sulla sostanza, ma non sulle tempistiche, perdendo l’occasione di chiudere il consiglio comunale con un documento unitario e condiviso da votare all’unanimità. L’aula ha dato mandato a Mario Occhiuto di interloquire con Oliverio e di tornare con un accordo di programma orientato a salvaguardare il legittimo diritto alla salute dei cittadini senza però causare danni al tessuto urbanistico del capoluogo bruzio. Il capogruppo del Pd Damiano Covelli, insieme a Bianca Rende e Francesca Cassano, avrebbe voluto che il sindaco indicasse un tempo ragionevole entro il quale portare a termine questa sorta di mandato esplorativo, memore dei nove mesi trascorsi inutilmente tra il precedente incontro con il governatore  e la tanto sospirata convocazione del civico consesso dedicato al tema. Ma la maggioranza si è opposta. All’inizio del dibattito Occhiuto ha ribadito la propria idea di destinare al nuovo ospedale la collina compresa tra il Mariano Santo e l’attuale spazio affacciato su Viale della Repubblica, da collegare con lo svincolo autostradale attraverso la realizzazione di una bretella che, a quanto pare, si farà comunque grazie ai fondi dell’agenda urbana. Occhiuto è convinto che sia la migliore soluzione possibile ma la sensazione è che alla fine sarà dato disco verde alla realizzazione su Vaglio Lise, nei pressi della stazione ferroviaria e della statale 107, a patto che dalla Regione arrivi l’impegno formale, come ribadito anche da Guccione, di realizzare nell’attuale sito dell’Annunziata una “Cittadella della Salute”, con la riorganizzazione in un’unica struttura di tutti i servizi amministrativi e sanitari dell’Azienda Sanitaria Provinciale, oggi disseminati nella città di Cosenza in più di 20 sedi diverse. Il consiglio comunale ha anche approvato il nuovo piano industriale dell’Amaco. Sul punto l’opposizione si è astenuta.

Cosenza promosso in B, gli auguri di Mario Oliverio

CATANZARO – «I miei complimenti al Cosenza, ai calciatori, ai tifosi per l’eccezionale risultato che riporta i lupi in Serie B dopo tanti anni. A Pescara si è chiusa una magnifica rimonta e tutto il calcio professionistico calabrese ottiene così una nuova prestigiosa postazione nella serie cadetta. Il Cosenza trova in Serie B il Crotone e il mio augurio è che nel prossimo campionato di serie C le altre squadre calabresi possano ripetere l’impresa del Cosenza».  

Corigliano, omicidio stradale: arrestato il conducente dell’auto pirata (VIDEO)

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Risolto nel giro di ventiquattr’ore il caso dell’omicidio stradale di Corigliano nel quale ha perso la vita un giovane gambiano, Banna Jallow di appena 18 anni, rifugiato politico e residente in un Centro di Accoglienza Straordinaria. Il ragazzo era su una bicicletta quando è stato investito nella notte del 14 giugno lungo la statale 106. Il pirata della strada è fuggito senza prestare soccorso. Le condizioni del diciottenne sono apparse subito gravi: è spirato poco dopo il suo arrivo all’ospedale di Rossano.

Giallo risolto in ventiquattro ore

I carabinieri hanno subito avviato serrate indagini per catturare il responsabile, partendo dalla campionatura di alcune parti della carrozzeria che il veicolo aveva lasciato durante l’impatto sul posto del sinistro stradale: frammenti del porta-targa, di un fanale e di parte della carrozzeria dell’autovettura, da cui si deduceva che si trattava di un veicolo di colore nero. Inoltre dal porta-targa si riusciva a desumere il nome parziale di una locale carrozzeria dove, a seguito degli accertamenti compiuti, si rilevava che la macchina era stata recentemente riparata. I militari scoprivano che il veicolo del pirata della strada era un’Alfa Romeo 147 di colore nero, il cui titolare era un coriglianese 56enne abitante alla marina di Corigliano.

Il responsabile ha confessato in lacrime

Rintracciato, si appurava che il signore era estraneo a qualsiasi evento e che la macchina era abitualmente utilizzata dal figlio, Rosario Docimo, 23enne coriglianese, pregiudicato per reati in materia del codice della strada, contro la persona ed il patrimonio. Messo alle strette ha confessato in lacrime di essere il responsabile del sinistro mortale. E’ stato anche accertato che il ragazzo non aveva agito da solo ma con l’aiuto della compagna e del fratello i quali, appresi i fatti, gli facevano nascondere l’autovettura in un luogo non visibile dell’abitazione, dopo averla lavata, portandosi poi sul luogo del delitto con un’altra macchina in loro possesso al fine di verificare la situazione ed acquisire informazioni sulle indagini. L’Alfa Romeo 147 con cui Docimo ha investito il Gambiano è fortemente danneggiata nella parte anteriore destra, punto di impatto con il corpo dell’africano. Ancora presenti tracce di sangue sulla carrozzeria. L’autovettura, priva di copertura assicurativa, è stata sottoposta a sequestro penale, in attesa dello svolgimento dei rilievi scientifici, mentre Rosario Docimo è stato arrestato per il reato di omicidio stradale aggravato e condotto nel carcere di Castrovillari. Le indagini sono state svolte sotto la direzione ed il coordinamento della Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta da Eugenio Facciolla e con la collaborazione del magistrato di turno, Angela Continisio. La ragazza ed il fratello dell’arrestato dovranno rispondere, invece, di omissione di soccorso.

 

Mirto Crosia, droga e armi in casa, arrestato dai carabinieri

MIRTO CROSIA (CS) – Un 34enne di Mirto Crosia, L.N., è stato sorpreso dai carabinieri della compagnia di Mirto Crosia mentre, a bordo della propria auto, nascondeva un involucro di cocaina. I militari dell’arma, da tempo insospettiti dagli strani movimenti del soggetto, hanno deciso di organizzare uno specifico controllo che ha dato esito positivo. La perquisizione è stata poi estesa al domicilio dell’uomo dove sono rinvenuti oltre cinque grammi sempre di cocaina, insieme a circa tre grammi di hashish. Inoltre, nel cassetto di un mobile ubicato in una stanza, i carabinieri hanno trovato anche una pistola Beretta calibro 9 corto, con matricola parzialmente alterata, insieme a sette munizioni che sarà analizzata dal Ris. Il 34enne è stato posto ai domiciliari.

Cosenza, avviata la bonifica della baraccopoli di Via Reggio Calabria

COSENZA – In via Reggio Calabria a Cosenza sono iniziati i lavori di bonifica, disposti di Palazzo dei Bruzi, della baraccopoli e della discarica a cielo aperto. Il sito era rimasto disabitato a seguito dello sgombero delle famiglie che per decenni avevano abitato in questi luoghi insalubri, a poca distanza dal salotto buono della città, sulla sponda del Crati. L’intervento si è reco necessario per le condizioni igienico-sanitarie alquanto precarie e fuori norma.

Lavori per liberare la zona

Dopo l’inaugurazione del Ponte di Calatrava si è reso necessario liberare quest’area dove sorgeranno le infrastrutture di collegamento con la bretella stradale prevista lungo l’argine sinistro del fiume. Tutto ciò è stato possibile per assorbire il traffico in vista della chiusura di Viale Mancini, dove sarà realizzato il Parco del Benessere, con la metrotramvia. In vista dei lavori futuri, di fatto, ha preso piede il processo di smaltimento e di pulizia dell’intra zona di via Reggio Calabria.

Esplosione del bar Bilotti, arrestato il titolare

COSENZA – Alle prime luci dell’alba, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato Gianfranco Parise, 62 ani di Cosenza, proprietario del Bar “Bilotti Food and Drink” di Via Caloprese e dell’esercizio commerciale “Il Chiosco” di via Tommaso Aceto, entrambi danneggiati nella notte del 19 maggio scorso. I reati contestati sono incendio e truffa assicurativa in concorso con persona allo stato non ancora identificata. Nel corso delle indagini sono stati acquisiti elementi particolarmente significativi che consentivano una prima ricostruzione dell’evento e delle sue cause: emergeva che quella notte non era stato inserito il sistema di allarme e che il titolare dei locali aveva da poco stipulato un contratto assicurativo. Dalla escussione dei residenti e dei commercianti del luogo, emergeva inoltre lo scarso afflusso di avventori fin dalla data di apertura del locale nonché altri particolari d’interesse come l’avvenuto trasloco di gran parte del mobilio proprio il pomeriggio antecedente l’esplosione. I carabinieri rinvenivano altresì, nel chiosco di Via Tommaso Aceto, bottiglie piene di benzina utilizzate come propellente per gli incendi nonché, abbandonato a terra in una traversa di Via Caloprese, un giubbino, quasi interamente bruciato, con degli accendini dello stesso tipo di quelli in vendita nei locali incendiati. Dalla visione dei sistemi di videosorveglianza emergeva che, il giubbino, era indossato dall’esecutore il quale, colto di sorpresa, rimaneva travolto dall’esplosione mentre ancora si trovava sulla porta dell’esercizio commerciale di Via Caloprese verosimilmente per verificare l’avvenuta accensione dell’innesco. In base agli elementi raccolti, la Procura della Repubblica di Cosenza avanzava quindi richiesta cautelare in carcere per il titolare degli esercizi commerciali, che veniva accolta dal Gip del Tribunale di Cosenza. Le indagini sono ancora in corso e stanno per concludersi nei confronti dell’esecutore materiale dell’incendio, tenuto conto di tutta una serie di elementi già sottoposti alle relative analisi tecniche da parte del Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri di Messina.