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Make up senza tempo: il pin up style

Semplicemente elegante e mai fuori moda, comincia a diffondersi già durante la seconda guerra mondiale, maggiormente negli USA.

Occhi ben definiti ma allo stesso tempo non appesantiti, semplicemente una linea di eyeliner che si conclude con la classica coda, per allungare lo sguardo e dare definizione. Rossetto rosso e opaco. Questi i due ingredienti fondamentali che all’epoca rappresentavano un look consueto, oggi lo si rispolvera per valorizzarsi e per cambiare.

Il pin up style rappresenta la semplicità della donna e allo stesso tempo ne contiene tutto il fascino. Look pratico e versatile, da adattare ad una “mise” elegante, ma anche “di tutti i giorni”. Ecco il suo segreto: la possibilità di adattarsi a vari contesti senza essere mai fuori luogo.

Molte star lo esibiscono di consuetudine, a tal punto che alcune di loro si sono fatte strada proprio grazie a questa eco retrò. Basti pensare a Katy Perry, che si afferma e diventa famosa proprio grazie alle sue proposte di look stile pin up, sia nei suoi videoclip che nelle uscite ufficiali. Stessa cosa per Gwen Stefani, ex cantante dei No Doubt. In pochissime occasioni si è mostrata priva di rossetto rosso dalla tonalità fredda e linea di eyeliner. Anche Adele non è da meno, anche se talvolta alterna la variante nude sulle labbra.

Cerchiamo di definire nel dettaglio gli elementi fondamentali per realizzare un perfetto look stile anni 40:

  • Dopo aver terminato la nostra base con fondotinta, correttore e cipria, diamo definizione al viso applicando un blush rosato o color pesca sulle guance. Accertatevi che la pigmentazione del prodotto non sia eccessiva, caso contrario: sfumate e sfumate!
  •  Applicate un primer sulla palpebra mobile, seguito da un ombretto opaco color carne o varie tonalità di beige chiaro. Per dare dimensione allo sguardo andiamo ad enfatizzare il colore con un marrone tendenzialmente più scuro ma non troppo rispetto al beige di partenza. Partendo dall’angolo esterno dell’occhio, applichiamo il colore nella piega e, con un pennello da sfumatura, portiamo l’ombretto verso l’interno. Sfumiamo il tutto gradualmente e verso l’arcata delle sopracciglia. Solamente in quest’ultima zona appena menzionata andremo a creare un punto luce applicando un colore shimmer tipo champagne o altri simili.
  •  Adesso è il momento di realizzare la nostra linea di eyeliner, vera protagonista del look occhi. In commercio esistono varie tipologie di prodotti : le matite contorno occhi, i kajal, l’eyeliner liquido con la punta in feltro, quello liquido contenuto in un packaging a pennarello, quello in crema da stendere con un pennellino angolato. Tanti mezzi stessa tecnica: è preferibile partire dalla codina finale,  tenendo in considerazione la fine dell’angolo esterno dell’occhio. Da questo punto bisogna tirare una linea verso l’alto e poi riempirla di colore continuando a contornare  il resto della palpebra mobile. Per applicare correttamente l’eyeliner è fondamentale evitare di tirare la pelle vicino all’occhio mentre ci accingiamo a disegnare la codina finale, così facendo, la nostra linea non risulterà dritta, ma tenderà a cadere troppo verso l’esterno, creando l’effetto Cleopatra.
  • La parte sottostante dell’occhio potrà essere leggermente delineata con  un color beige o dorato, per dare maggiore definizione, facendo sì che l’imponenza del look sia data dall’eyeliner.
  •  Applicare abbondante mascara e, nel caso ne avessimo bisogno, anche delle ciglia finte.
  •  Ultimo step ma non per questo meno importante, il rossetto: obbligatoriamente rosso o di qualche tonalità affine. Per garantire una maggiore durata del prodotto possiamo applicare un primer labbra, oppure del correttore ( non direttamente a mo’ di rossetto, ma  picchiettandolo sulle labbra con i polpastrelli). Dopo aver contornato le labbra con una matita, riempiamone grossolanamente anche il resto, sempre per garantire maggiore durata al look. E’ ora del rossetto. Da applicare direttamente dallo stick o con un pennellino labbra per garantire maggiore precisione. A questo punto il nostro pin up style è terminato. Qualora il nostro rossetto ci appaia  troppo opaco, possiamo sempre ravvivare il colore applicando del gloss al centro delle labbra.

 

Alessandra Pappaterra 

 

 

Sono in ritardo ma voglio truccarmi: che prodotti scelgo?

Per apparire presentabili sul posto di lavoro, a scuola, all’università, molte di noi fanno i salti mortali ogni mattina combattendo con la sveglia, dedicando pochi minuti alla colazione, doccia al volo e poi? Come ci si trucca? O meglio: quando il tempo è davvero poco e si vorrebbe comunque apparire decentemente che si fa? Quali prodotti sono da privilegiare per farci sembrare più fresche e vogliose di cominciare una nuova giornata al meglio? Molte credono di camuffare la stanchezza semplicemente affidandosi al classico look sbrigativo: mascara e matita nera nella rima interna dell’occhio. Molte non sanno che oltre a non coprire le occhiaie però  il nero tende a “valorizzarle”.  Inoltre, la matita nera, amica fidata di molte donne, sebbene abbia il suo fascino ed enfatizzi lo sguardo delineandolo, ha la grande pecca di colare quasi subito, a prescindere dal fatto che sia low cost o di marche prestigiose.

Se al mattino abbiamo davvero pochissimo tempo da dedicare a noi stesse quindi, è meglio sondare bene il terreno in anticipo, architettando un look semplice da realizzare, ma soprattutto che ci valorizzi.  Una buona base è il primo step, di conseguenza piuttosto che perdere tempo ad applicare ombretti scintillanti, è doveroso rendere l’incarnato più radioso.

Dopo aver applicato la nostra crema idratante di fiducia, è fondamentale nascondere tutti i rossori ed eventuali brufoletti ( che anche durante il periodo della menopausa non si sa per quale miracolo divino, continuano a presentarsi sul viso di qualsiasi donna!). Prodotto top: il fondotinta. Liquido, compatto, in polvere libera, purché sia il più vicino possibile al nostro incarnato e sottotono di pelle. Se decidiamo di affidarci ad un prodotto liquido, lo applicheremo con un pennello, così sarà più semplice da lavorare e sfumare, e consiglio fondamentale: stendetelo bene, il più vicino possibile all’attaccatura dei capelli, sulle orecchie e sotto il mento, evitando di utilizzare troppo prodotto, ma dosate l’indispensabile per dare al nostro viso un aspetto più levigato, senza sembrare delle bambole di cera. Secondo step: il correttore. Ne esistono tanti in commercio e adatti a varie tipologie di occhiaie. Di conseguenza se non si ha molta dimestichezza con gli “attrezzi del mestiere”, è opportuno lasciarsi consigliare nelle profumerie e negli store per trovare quello più giusto. Va applicato con i polpastrelli sulle occhiaie. Anche in questo caso è opportuno usarlo con parsimonia, in dosi eccessive potrebbe andare a depositarsi nelle rughette di espressione, enfatizzandole. Lo stenderemo anche nella zona intorno al naso e per camuffare eventuali “ospiti indesiderati”.

Se decidiamo di optare per un fondotinta in polvere minerale, lo step del correttore è da ante cedere. Mai andare ad applicare un prodotto in crema o liquido subito dopo averne usato uno in polvere, il risultato sarà talmente disastroso che si eviterà di descriverlo! Vi basterà sapere che sul vostro viso potrebbero formarsi dei grumi difficili da eliminare, a tal punto che sarebbe preferibile lavarsi il viso e partire nuovamente da zero.

Step successivo: la cipria. Da applicare con un pennello o con una spugnetta.  E’ fondamentale per evitare l’effetto lucido che potrebbe causare il fondotinta. Generalmente la si spennella sulla famosa zona T: fronte, naso, mento; ma la si può sfumare tranquillamente anche sul resto del viso. Per dare dimensione e scolpire i nostri zigomi  scaldiamoli con un blush oppure con una terra. A tal riguardo si prega di evitare l’effetto Heidi!! Poco prodotto e ben distribuito !!

A questo punto la nostra base è finita.  Se il tempo è scaduto applichiamo una buona e abbondante dose di mascara, e poi passiamo sulle labbra ciò che vogliamo. Evitiamo  però rossetti impegnativi e che potrebbero sbavare oppure, a causa della fretta, essere applicati in maniera sbagliata. Privilegiamo i gloss oppure i rossetti idratanti in tonalità nude.

Nel caso in cui avessimo a disposizione altri due  minuti potremmo definire gli occhi. Applichiamo un primer oppure del correttore sulla palpebra mobile, per far si che i prodotti non vadano a finire nelle pieghette. Scartiamo il look occhi da gatta o eyeliner con codina finale, la fretta in questi casi, rischierebbe di farci pasticciare, rovinando il tutto, anche perché con l’eyeliner non si scherza: mano ferma e decisa.

Optiamo invece per una matita marrone, applicandola il più vicino possibile all’attaccatura delle ciglia e sfumiamola con un pennello. Per dare maggiore definizione è opportuno ripetere lo stesso step sulla palpebra inferiore, ma fermandosi a metà, qualora allungassimo la nostra linea fino al condotto lacrimale renderemmo il look troppo cupo e  lo sguardo appesantito. Il nostro obiettivo è solo dare maggiore definizione allo sguardo, facendo apparire i nostri occhi più svegli.

Look pratico da realizzare che cerca di valorizzare l’incarnato. Quindi se abbiamo poco tempo per truccarci è meglio puntare sulla base. Gli ombretti più particolari, o la classica linea di matita nera alla pin up è meglio realizzarla nei momenti in cui abbiamo più tempo per dedicare a noi stesse.  Caso contrario: potete sempre decidere di dormire un’ora in meno e cimentarvi a sfumare  ombretti già dalle cinque del mattino!

Alessandra Pappaterra

Un sogno chiamato Moda: una chiacchierata con la stilista Vincenza Salvino

Vincenza Salvino è una stilista calabrese, nata e cresciuta a Cosenza, che nella vita ha dovuto tirar fuori le unghie per dimostrare di valere “qualcosa”. Oggi, che sta per intraprendere una nuova avventura come stylist per la nostra rubrica, si racconta per 8@30 dando preziosi consigli su come perseguire i propri sogni  e sul seguire la moda anche in questi tempi di forte crisi senza rinunciare al proprio stile e alle tendenze del momento.

Innanzitutto Enza un rapido excursus della tua carriera. Quando e come sei diventata una stilista?

Sin da piccola, essendo una persona molto creativa, ho deciso di intraprendere il liceo artistico ma inizialmente il mio scopo era fare l’orafa. Vengo da una famiglia “modesta” e  per questo motivo quando ho deciso di proseguire gli studi a Roma presso l’Istituto Superiore di Alta Moda, circa venticinque anni fa, ho dovuto fare tantissimi sacrifici. Mi sono adattata a qualunque tipo di lavoro dalla cameriera alla dama di compagnia per persone anziane imbattendomi in realtà che a volte mi hanno anche scoraggiata. Terminati gli studi, tutto ciò che realizzavo sembrava non trovare riscontro negli altri, finché mi sono resa conto che le mie proposte fossero troppo avanti rispetto a quei tempi. Oggi sento e vedo cose che io sostenevo vent’anni fa. Ho abbandonato per un periodo i miei sogni per costruirmi una famiglia, poi, qualche anno fa, una voce dentro di me mi invitava a ricominciare perché qualcosa di buono ero in grado di farla. E così, grazie a Sante Orrico, patron dell’evento Moda Movie nella mia città natale, che in occasione di un edizione sugli anni ’60 mi ha invitato a realizzare delle stampe ad hoc, ho cominciato a fare sfilate, a vincere concorsi, a realizzare capi sempre più richiesti.

Se dovessi descrivere ciò che la moda rappresenta per te?

Per me la moda è una forma d’arte. A me piace giocare con essa, creare qualcosa che mi dia emozioni senza tralasciare quel pizzico di leggerezza che serve a non rimanere mai delusi e a non aspettarsi mai troppo.  Per me moda  e libertà sono un’unica cosa, poiché non  essendo figlia di persone che contano, ho sempre riscontrato delle barriere verso chi non aveva amicizie. Vengo da una famiglia di artigiani che non potevano permettersi di mantenermi, per questo i traguardi che ho raggiunto sono per me  grosse soddisfazioni. La gioia più grande la provo quando vedo mio padre sorridere nell’ osservare qualcosa che ho realizzato. Io credo di avere un grande pregio o un grande difetto a seconda dei punti di vista: la mia testardaggine.

Tu sei nata e vissuta in Calabria: lo ritieni un valore aggiunto alla tua creatività o un limite alla tua carriera?

Come tutti da giovane ero convinta che fuori ci fossero molte più possibilità. Ad oggi con l’esperienza ritengo che il nostro Meridione abbia maggiore creatività insita in sé. Dobbiamo credere nella nostra terra e in quello che noi calabresi possiamo essere. Le origini non si dimenticano e io ho sempre mantenuto la mia identità. Io volevo e voglio ancora creare qualcosa lì dove sono nata. Certo anche noi abbiamo dei grossi difetti, primo tra tutti il fatto di piangerci addosso, di cullarci su quello che non abbiamo senza capire che il vero problema della Calabria non sono le risorse  ma la volontà e la responsabilità di fare ciò di cui siamo perfettamente in grado. Mi piacerebbe realizzare qualcosa che nasca in Calabria e per la prima volta venga apprezzato fuori. Una sorta di processo inverso rispetto a ciò che avviene in modo ordinario. Secondo me dovremmo imparare ad avere maggiore spirito di sacrificio.

 Il problema odierno è riuscire ad essere al passo con le tendenze senza spendere una fortuna che non si ha. Tu che consiglio daresti alle nostre lettrici?

Ho sempre pensato che nella vita, crisi o non crisi, occorra fare come le formiche. Non mi sono mai potuta permettere di sperperare e sono cresciuta in una cultura familiare in cui qualunque cosa veniva divisa in parti uguali con fratelli e nipoti. Forse è per questo che difficilmente butto qualcosa perché dai tessuti io percepisco una voce. Parto dall’idea che tutto possa essere riutilizzato, indipendentemente se si tratta di stoffa da tappezzeria, borse o accessori. Per essere originali basta davvero poco, anche solo a volta recuperare e riassemblare vecchi pezzi ricavati da oggetti diversi.  In genere io amo acquistare nei mercatini, dove la roba costa poco e spesso è fonte di maggior stimolo creativo. Regola fondamentale  che le cose da me acquistate mi colpiscano. In genere parto dal tessuto. Poi lo riutilizzo in maniera innovativa, ma chi deciderà di seguire la nostra rubrica se ne accorgerà presto! L’importante  è non seguire la moda a tutti i costi ma prendere il meglio di essa rispetto al nostro aspetto e valorizzarlo.

Spesso accade che per seguire la moda si tenda a dimenticare di seguire un proprio stile e a perdere di vista la propria fisicità. Quali sono secondo te i capi che stanno bene a tutte o che comunque possono essere riadattati in modo da consentire ad ognuno di sentirsi alla moda senza esagerare?

 Personalmente credo che ognuno di noi nel proprio armadio debba avere un capo classico. Tubino, tailleur, purché non lo si indossi in modo ordinario e conformista come potrebbe fare chiunque. A volte per impreziosire un capo bastano pochi dettagli: un collo di pelliccia, una stola posizionata in modo particolare, un accessorio particolare. Uno di quei capi a cui invito a non rinunciare mai è lo chemisìer. Adatto a magre e formose , in tessuti leggeri e morbidi possono essere adattate al proprio fisico semplicemente grazie all’uso di una cintura o di un leggins fantasia. L’importante è non nascondere i propri difetti, anzi valorizzarli e renderli un segno distintivo del proprio aspetto. Un vezzo che appartiene solo a sé stesse, cercando, ove possibile, di acquistare sempre un outfit completo e mai un solo capo spurio.

Sta per arrivare l’inverno e quest’anno pare si accinga ad essere molto freddo: se dovessi consigliare un capo utile ma al tempo stesso di stile per quale opteresti? E in quale colore?

Andando in giro ho potuto notare che quest’anno vanno di moda le mantelle e le cappe per le loro multifunzioni. Io già da tempo ne ho realizzate diverse molto particolari. Inoltre io adoro le grosse sciarpone in grado di mantenere caldissimi da acquistare magari in tonalità neutre, in modo tale da adattarle su qualunque capo. Quest’anno poi va di moda “l’Over Size” adatto a tutti. E poi in ogni caso lasciamo libero sfogo alla nostra fantasia, nessuno ci vieta di osare con colori e capi che ci piacciono di più!

 

                                                                                                                                                                                               

                                                                                                                                                                                                          Lia Giannini                                               

Per le più temerarie: deep dark lips

I mesi autunnali sono sempre stati i più adatti per osare e sfoggiare look più accattivanti. Con l’arrivo dei primi spifferi ritorna la voglia di truccarsi che d’estate sembra andare letteralmente in vacanza: afa, sudore e sole cocente sono nemici giurati di qualsiasi make up, anche di quelli waterproof e più resistenti.  Già da settembre ci si sente più carichi, più vogliosi nello sfoggiare nuove tendenze.

Dopo la New York  fashion week, anche a Milano i riflettori sono stati  puntati sulle labbra, vere protagoniste di questa stagione. Rossetti corposi e carichi, colori forti ed audaci. Il prugna e il porpora,  a mo’ remake degli anni 90’, è uno dei più gettonati.

Ma anche bordeaux scurissimi e tendenti al nero. In alcuni casi si potrebbe addirittura etichettarli come vampires style.

Si sa però che i trend da passerella sono raramente portabili. Scenografici ed estremizzati, raramente si prestano ad icone da imitare.

Una mano però ce la danno le stars. Da Megan Fox a Lana Del Rey, molte sono state immortalate con dei trend autunnali sexy e trasgressivi.

Occhi semplicemente delineati,  con un velo di eyeliner, o  con ombretti shimmer e abbondante mascara. Viso scolpito e scaldato con terre e blush, che fanno risaltare il colorito ed evitano un contrasto troppo evidente con le labbra dai colori forti. Il contouring è uno step fondamentale quando si vuole sfoggiare un look che punta tutto sulle labbra, caricandole con colori decisi. E’ indispensabile ravvivare il colorito del viso in questi casi per evitare l’effetto “smorto”. Dark si ma, con giuste dosi di colore!

 

 

Alessandra Pappaterra

Mi trucco perché…


Ogni donna ha un’ interpretazione molto personale del trucco: c’è chi non esce di casa se non ha “indossato” la solita routine di make up quotidiana e invariata nel tempo, c’è chi si accontenta di un semplice filo di rossetto, chi  considera la cosmesi come un surplus, un inutile spreco economico che coincide con il non accettare i propri difetti. Ci sono donne che si “fanno belle” semplicemente per non deludere il proprio lui.

Potremmo continuare all’infinito elencando varie sfaccettature del perché una donna decide di truccarsi e come decide di farlo, ma non arriveremmo mai ad una verità oggettiva e definitiva. Esistono infiniti modi di concepire la vita, condivisibili o meno. Il make up non deve essere inteso essenzialmente come un’artificiosità. Truccarsi equivale a valorizzarsi, a volersi bene, a coccolarsi e concedersi delle piccole frivolezze materiali,  che talvolta  rendono più colorata e bella una giornata qualunque.

Truccarsi non è fondamentale, ma è importante per sentirsi bene con se stesse. Se esiste una regola oggettiva in questo settore è sicuramente che ogni donna quando decide di farlo, non deve mai sfoggiare un  look in funzione degli altri o per gli altri. Il trucco è essenzialmente  un percorso del tutto personale che ciascuna di noi ha con la propria immagine, in si cui lascia trapelare la propria originalità, le proprie preferenze e gusti.

Ci sono donne che osano, sfoggiando varie tipologie di look, divertendosi a combinarli in base al posto in ci si deve recare. Altre invece sono più tradizionaliste e affezionate alla stessa “mise” a prescindere dal contesto.

Dall’adolescenza fino all’età matura ogni donna evolve le proprie tendenze in gusti di make up. Si inizia cercando di imitare le altre compagne di classe, pasticciando con matitoni neri che contornano grossolanamente gli occhi e zigomi scolpiti  alla Heidi, fino a carpire realmente cosa ci valorizza e come; quale sia il look più adatto a noi e quali scelte potrebbero apparire troppo esagerate. Non resta che sperimentare.

Dilettarsi nell’arte del trucco non è mai tempo perso. Ci sono giornate in cui ci va di far” respirare la pelle” anche se abbiamo milioni di appuntamenti fuori casa, e giorni in cui anche se restiamo a casa in tuta a guardare la Tv per tutto il tempo, sentiamo il bisogno di fare una spennellata di mascara sulle nostre ciglia. Il tutto è molto relativo e influenzato dall’umore, e si sa, quello delle donne ha mille sfumature: lasciate che emergano!

 

Alessandra Pappaterra

 


 

8@30 Style

Simmel diceva: “La moda ha il fascino dell’inizio e della fine insieme, il fascino della novità e nello stesso tempo della caducità, di riempire il tempo e la coscienza che la prendono quasi in una corrente dove i movimenti autonomi del nuoto non sono più necessari.”

Noi, di 8@30, condividiamo questo pensiero. Al punto tale che abbiamo deciso di dare vita ad una nuova rubrica: 8@30 style. Non un’ordinaria sezione dedicata semplicemente alle nuove tendenze della moda e del trucco, ma una vera e propria pagina costruita per i nostri lettori e destinata a loro. Curiosità, interviste, reportage faranno da cornice alle vostre richieste che potranno essere inviate via mail e a cui risponderà la nostra esperta, stilista con esperienza ventennale, Vincenza Salvino. Una rubrica leggibile in qualsiasi momento e per qualsiasi occasione. Per imparare a “riciclare” i propri abiti ormai dismessi dando vita a delle nuove creazioni, per apprendere consigli su come abbinare i propri capi in vista di un evento importante o di una semplice occasione informale, per creare nuovi accessori da materiali in disuso. Una rubrica originale, colorata, di tendenza da cliccare tra una notizia di cronaca e l’altra. Per affrontare la giornata, con stile, a partire da e dalle 8@30.