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Nicola Caruso eletto al Comitato Regionale Universitario di Coordinamento calabrese

CATANZARO – All’Università Magna Graecia di Catanzaro si sono da poco concluse le operazioni di voto per l’elezione del Comitato Regionale nicola carusoUniversitario di Coordinamento della Calabria. La circoscrizione Unical ha eletto all’unanimità Nicola Caruso (in foto) , già Senatore Accademico in quota RèF, evidenziando una prova di grande compattezza in un momento di particolare fermento per l’Ateneo cosentino. Il CO.R.U.C. provvede al «coordinamento delle iniziative in materia di programmazione degli accessi all’istruzione universitaria, di orientamento, di diritto allo studio, di alta formazione professionale e di formazione continua e ricorrente, di utilizzazione delle strutture universitarie, nonché al coordinamento con il sistema scolastico, con le istituzioni formative regionali, con le istanze economiche e sociali del territorio, come stabilito dal D.P.R. n.25 del 27/01/1998».

«Saremo presenza vigile e costante a tutela dei diritti degli Studenti calabresi – ha dichiarato il neo eletto Caruso – consapevoli della delicatezza del nostro compito in un contesto socio-economico delicato come quello in cui opera il nostro sistema universitario». Non vengono risparmiati riferimenti al braccio di ferro tra rappresentanza e governance dell’Unical sulla gestione politica ed economica che, a detta del Senatore Caruso, «tornerà utile come esperienza negativa da non far ripetere. Sarà inoltre fondamentale essere vigili sull’operato della politica regionale in materia di diritto allo studio – continua Caruso – alla luce delle recenti notizie riguardanti sprechi in materia di fondi europei per il diritto allo studio e per garantire un sistema di trasporto che renda accessibile le nostre Università da ogni angolo della Calabria».

Nicola Caruso succede all’ex senatore accademico Fernando Militerno.

Catanzaro, incontro informativo per combattere la malattia del gioco d’azzardo

CATANZARO – Nell’Aula magna A dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro ha avuto luogo un evento formativo organizzato dall’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Cagliari, dal Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università Magna Graecia e dall’ASP di Catanzaro-SerD di Lamezia Terme. Il tema dell’incontro è stato il “Gioco D’Azzardo Patologico – GAP, dalla Neurobiologia sperimentale alla clinica”. L’iniziativa ha consentito di affrontare la GAP (Gioco d’Azzardo Patologico) che, in Calabria, viste le caratteristiche di povertà economica e sociale di questa regione, rappresenta una problematica molto diffusa e oramai di vaste dimensioni. La giornata di lavoro ha visto la partecipazione di tutti gli operatori della Regione Calabria (pubblici, privato sociale, volontariato) che sono impegnati quotidianamente nell’arginare la diffusione di questa grave patologia. Si sono avvicendati, come relatori, illustri personalità di caratura nazionale che hanno affrontato tutti gli aspetti (da quello neurobiologico, genetico, epigenetico, epidemiologico, farmacologico), che caratterizzano questa condizione. Il business del gioco d’azzardo legalizzato è enorme: nel 2012 in Italia, sono stati giocati oltre 80 miliardi di euro, per un incasso netto da parte dello Stato di 8 miliardi, ponendo, con tali dati, l’industria del gioco lecito al quinto posto nella nazione per volume di affari.

A fronte di questi enormi vantaggi economici, vi sono però degli ingenti costi sociali che questo gigantesco business provoca. Tra di essi una importanza particolare assume la sempre più crescente diffusione del GAP, stimando attualmente in circa un milione le persone a rischio dipendenza. Una malattia sempre più comune perché favorita proprio dalla vasta gamma di giochi “legalizzati”, nonché dalla crisi economica che spinge le persone ad affidarsi al gioco come fonte di guadagno.

Al via l’assegnazione dei beni confiscati alla ‘ndrangheta

Mafia: beni confiscati,frumento bio da terreno boss ScozzariREGGIO CALABRIA – Centosessanta immobili confiscati alla ‘ndrangheta a Reggio Calabria, per un valore di 19 milioni, saranno destinati a soggetti istituzionali che avanzeranno manifestazione d’interesse nel corso della prima Conferenza di servizi in forma simultanea a mezzo piattaforma telematica in programma domani nella sede dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati a Reggio. Alla Conferenza, realizzata nell’ambito del progetto “OPENRe.GIO”, parteciperanno il direttore Umberto Postiglione, il Prefetto di Reggio Michele di Bari, i rappresentanti degli Enti territoriali e della Direzione regionale dell’Agenzia del Demanio. Le Amministrazioni interessate hanno avuto accesso alla sezione “Conferenza di Servizi” dove sono state messe a disposizione le informazioni e la documentazione riguardanti ogni singolo immobile. Acquisite le manifestazioni d’interesse, l’Agenzia sottoporrà le proposte al proprio Consiglio direttivo che, fatte verifiche e valutazioni, delibererà al più presto la destinazione.

Arpacal nel programma Unesco di educazione allo sviluppo sostenibile

arpacal-675REGGIO CALABRIA -In occasione della Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2016 – che inizia oggi in tutta Italia ed è dedicata quest’anno al tema “La Terra come navicella spaziale nei flutti dell’instabilità climatica: cosa possono fare le nostre città?” – anche l’Arpacal  parteciperà con una serie di eventi che la Commissione di valutazione del Comitato UNESCO ha inserito anche nel suo calendario nazionale.Il programma degli eventi Arpacal – dal titolo “Città resilienti per contrastare i flutti dell’instabilità climatica” – è stato preparato dal Servizio di Educazione Orientata alla Sostenibilità e va oltre la settimana Unesco, sviluppandosi  sino al prossimo giugno 2017. È previsto, infatti, il coinvolgimento di tutti gli studenti che in quest’anno scolastico stanno svolgendo percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro nei Dipartimenti provinciali Arpacal, nonché degli studenti dei Corsi di Laurea Magistrale in Scienze Agrarie ed in Scienze Forestali ed Ambientali dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, e degli studenti dei Corsi di Laurea Magistrale e dei Master accreditati presso l’Università della Calabria.«I vari ambiti territoriali in cui opera l’Arpacal, infatti – fanno sapere dal Servizio EOS – saranno i migliori laboratori di cui gli studenti potranno disporre per capire i sistemi naturali da cui dipendiamo, i benefici che questi ci assicurano e la condotta da seguire per proteggerli. In particolare, l’attività svolta presso il Centro Funzionale Multirischi consentirà agli studenti di conoscere le metodologie e la strumentazione utilizzata per il rilevamento sistematico, su tutto il territorio regionale, delle grandezze relative al clima terrestre. L’attività svolta dai servizi tematici Aria servirà da spunto per una serie di iniziative volte a conoscere le metodologie in uso per effettuare controlli e monitoraggi sull’atmosfera. L’attivazione di processi partecipativi e il coinvolgimento di varie realtà locali, Enti e Associazioni, faciliteranno la realizzazione di attività ed eventi in co-progettazione con i quali sarà sviluppata in particolare la tematica della resilienza del territorio quale preparazione e risposta al fenomeno dei cambiamenti climatici».

Referendum costituzionale, a Bagnara la settima tappa del tour di Idea Calabria

locandinatourdelnobagnaraBAGNARA CALABRA (RC) – La voglia  di essere protagonisti del proprio futuro ha spinto i militanti di Idea Calabria ad avviare sul territorio diverse iniziative. La settima tappa del tour del “NO”, organizzata da Pasquale Pirrotta, Coordinatore di Idea Calabria per la Costa Viola, si svolgerà a Bagnara Calabra, alle 17,30 .«Il no è un dovere» ,con questo slogan, ”Idea Calabria”, intende dare il proprio contributo, affinché gli elettori chiamati a pronunciarsi sul referendum costituzionale del 4 dicembre, possano esprimere con scienza e coscienza il loro punto di vista. «Durante il nostro Tour, coadiuvati da esperti giuristi, esporremo le nostre ragioni, invitando a votare “NO” il 4 dicembre costruendo nel contempo, un rapporto dialettico con i cittadini della nostra Provincia, con l’obiettivo di realizzare una nuova fase costituente nel nostro paese, per attuare quelle riforme, capaci di rinnovare le nostre istituzioni».

Cosenza, ospedale sporco. Gli addetti alle pulizie protestano

COSENZA – Le disposizioni adottate dalla Procura di Cosenza a seguito dei controlli effettuati dai Nas dei carabinieri nei locali dell’Annunziata, culminata con il sequestro di sette delle tredici sale operatorie del nosocomio bruzio, hanno messo a nudo le carenze igieniche della struttura e le responsabilità di chi si occupa dei servizi di pulizia. I lavoratori della Coopservice e della subappaltatrice Multiservice, hanno annunciato un’assemblea congiunta in programma martedì 22 novembre dalle ore 19 alle ore 21. Saranno presenti, informa un comunicato, i segretari provinciali Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil e Servizi. «E’ impensabile – dichiarano i rappresentanti sindacali – che nessuno dei responsabili di Coopservice e della Multiservice si sia fatto sentire e che, tutte le responsabilità di quanto accaduto, anche agli occhi dell’opinione pubblica, stia ricadendo sui lavoratori. I dipendenti delle due società svolgono le loro mansioni con correttezza e puntualità, nonostante la disorganizzazione persistente e soprattutto la tipologia di lavoro svolto, part-time e per il quale più che di uno stipendio si dovrebbe parlare di un sussidio». I segretari di Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil e Servizi, nonostante le pessime relazioni sindacali con la Coopservice e e della Multiservice, sono pronti a mettere da parte ogni riserva e a incontrare i vertici dell’azienda per cercare di trovare una soluzione condivisa sull’organizzazione del lavoro al fine di garantire il lavoro dei dipendenti e i servizi offerti agi utenti finali. «Solo se all’interno dell’azienda e della sua sub-appaltatrice – proseguono i tre sindacalisti – ci sarà oltre che a un miglioramento delle condizioni lavorative (sicurezza dei luoghi e dotazione strumentale) e il rispetto dei ruoli, delle competenze e della dignità di ogni lavoratore sarà possibile affrontare serenamente questa fase critica».

Forti piogge in Calabria, disagi alla circolazione

REGGIO CALABRIA – Il maltempo sta sferzando la Calabria in particolare lungo la fascia jonica catanzarese e reggina. Le forti piogge stanno provocando allagamenti e disagi alla circolazione. Vigili dl fuoco e personale Anas all’opera lungo il tratto reggino nella statale 106 dove, all’altezza dell’abitato di Africo la carreggiata è stata invasa dai detriti (foto pagina facebook Basta Vittime sulla Ss. 106). La Protezione Civile regionale ha diramato un bollettino di allerta meteo che si protrarrà almeno fino alla mattinata di lunedì 21 novembre.

Il Ministro Giannini premia il giovane storico cosentino Giuseppe Ferraro

FIRENZE – Lo scorso 18 novembre si è svolta presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Firenze la cerimonia di conferimento del Premio Spadolini-Nuova Antologia 2016, promosso dall’omonima Fondazione sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Il riconoscimento, alla ventesima edizione. Dopo gli interventi del rettore Luigi Dei e il presidente della Fondazione Spadolini – Nuova Antologia Prof. Cosimo Ceccuti, è stato lo stesso Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini a premiare i vincitori tra cui il calabrese Giuseppe Ferraro, originario di Longobucco in provincia di Cosenza per la sua tesi di dottorato discussa nel 2015 presso l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino (la commissione del premio era composta dai professori Gabriella Ciampi, Angelo Varni, Cosimo Ceccuti, Sandro Rogari) Ferraro, è laureato presso l’Università della Calabria e ha al suo attivo numerose pubblicazioni sulla Prima guerra mondiale, la storia delle deportazioni, il Risorgimento e il brigantaggio. I risultati raggiunti nella sua tesi di dottorato sono ora pubblicati nel recente volume “Il prefetto e i briganti. La Calabria e l’unificazione italiana” per i tipi Mondadori/Le Monnier nella prestigiosa collana dei Quaderni storici fondata da Giovanni Spadolini e diretta da Fulvio Cammarano. Un lavoro frutto di anni di ricerca, che già nelle sue fasi preparatorie, era stato insignito di un altro prestigioso premio nazionale a Ravenna nel 2015 per “la ricchezza e l’originalità delle fonti archivistiche”. Finalmente quella ricerca ora si offre sia agli specialisti, ma anche al vasto pubblico. Nel libro vengono affrontate questioni molto importanti come il crollo del Regno delle due Sicilie e l’unificazione italiana, avvenimenti che segnarono per le province meridionali un periodo di diffusa instabilità. Vecchie e nuove problematiche si fusero rendendo l’amministrazione di gran parte di questo territorio difficile per i primi governi italiani. La classe dirigente liberale cercò di rimediare alla diffusa instabilità e conflittualità inviando nel Mezzogiorno prefetti, funzionari, militari di origine settentrionale per rafforzare in tal modo l’unificazione appena raggiunta. In questo contesto, nell’aprile 1861 venne nominato prefetto della provincia di Cosenza (Calabria Citra) il valtellinese Enrico Guicciardi. Proprio la vicenda appassionante di Guicciardi e l’utilizzo, tra le altre, di fonti storiche inedite, custodite in archivi pubblici e privati, hanno permesso all’autore di raccontare i primi anni dell’unificazione italiana in Calabria, con particolare attenzione al brigantaggio, alla questione della terra, alla conflittualità tra potere politico e militare sul territorio, in uno dei momenti più critici della storia d’Italia.  Ferraro riesce a coniugare la storia del territorio con la grande storia a livello nazionale e internazionale. Nel volume ci sono delle vere e proprie chicche storiche come la narrazione degli incontri tra autorità e briganti tra i boschi della Sila per pianificare il loro arresto. Certamente quella più gustosa che Ferraro racconta riguarda l’incontro tra il prefetto di Cosenza, il nobile valtellinese Guicciardi, e il brigante Palma di Longobucco tra le montagne della Sila. Una delle vicende della bella storia raccontata in questo libro che sembra uscire dalla pagine dei lavori di Walter Scott.

Il Savuto, vino e territorio al centro dell’IPA di Scigliano

SCIGLIANO (CS) – Evidentemente ispirato al celebre verso Libiamo ne’ lieti calici della Traviata di Giuseppe Verdi, l’Istituto Onnicomprensivo di Bianchi-Scigliano ha voluto dedicare al dolce nettare degli dei LIBIAMOCI – La scuola incontra il territorio – Confronto sulle tematiche della formazione per i servizi l’agricoltura ed allo sviluppo rurale. L’evento, che si colloca all’interno di una specifica progettualità dell’Istituto Omnicomprensivo di Bianchi-Scigliano, è stato l’occasione non solo per celebrare la vendemmia dal pregiato vino Savuto doc e itg prodotto dalla scuola, ma anche il modo per inserire la scuola di Scigliano in un sistema integrato di collaborazioni e cooperazioni.

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L’istituto di Scigliano porta con se una grande ed importante eredità, quello di essere stato un punto di riferimento al centro del territorio del Savuto, abbracciando ed offrendo la formazione a tutti quei comuni che gravitano intorno. Un’eredità che non va persa semmai ricomposta e messa al centro di attività che non possono passare inosservate. Così come non sono passate inosservate a Maria Brunetti Dirigente Scolastico IO Bianchi-Scigliano nonché promotrice di Libiamoci.

Non sono mancati tra gli altri gli interventi del sindaco di Scigliano Raffaele Pane, di Lucia Nicoletti, Presidente del GAL Savuto, del sindaco di Colosimi Manolo Talarico, Maria Brunetti Dirigente Scolastico IO Bianchi-Scigliano nonché promotrice dell’iniziativa.

<<La scuola ha il compito di costruire il futuro attraverso l’insegnamento, ha dichiarato la dirigente Brunetti, questo però non deve e non può avvenire senza il supporto delle altre agenzie formative . L’Istituto di Scigliano è presente sul territorio, è vivo, produttivo e collaborativo. Allo stesso modo il territorio è vicino alla scuola e la presenza oggi delle tante agenzie lo conferma. La scuola ha bisogno di tutti gli attori sociali della formazione e con questo evento ha voluto chiamarli per far sentire la presenza e la volontà di voler “fare insieme” allo scopo di costruire un futuro migliore per i nostri studenti e per la nostra società>>.

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La giornata è stata anche l’occasione per far conoscere e degustare il vino del Savuto prodotto dalla scuola grazie al prof. Pugliano che ne ha illustrato le qualità ed il processo produttivo che lo contraddistingue e che lo rende pregiato, alla presenza del Dirigente Ufficio V ATP Cosenza Luciano Greco che ne ha elogiato l’impegno ed il merito. Il plauso va al Prof. Giovanni Pugliano, che in dieci anni ha portato l’azienda ad alti livelli trasformando quella che era una boscaglia in una meravigliosa azienda agricola.

<<La scuola quindi ha bisogno del supporto di tutti: di professori competenti, che svolgano il loro lavoro con passione e abnegazione così come fanno la maggior parte dei docenti dell’Istituto ma ha bisogno anche di un territorio amico per svilupparsi e sviluppare – prosegue la dirigente Brunetti – poiché lo sviluppo non può non prescindere dall’azione congiunta che obbligatoriamente scuola e territorio devono attuare.

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L’Omnicomprensivo ha intrapreso fin dall’inizio di quest’anno una serie di rapporti con le varie agenzie, miranti a sostenere lo sviluppo, proprio perché crede che l’alternanza scuola/lavoro sia il punto cardine su cui impostare la preparazione degli studenti che devono essere introdotti nel mondo del lavoro alla fine del loro percorso di studi, sfruttando le competenze acquisite durante gli anni scolastici>>.

 

Fiorenza Gonzales

10 giorni per la bellezza: i mosaici dei cittadini abbelliscono il Lungofiume

mosaici_cittadini_lungofiume_cava_catanzaro_10CATANZARO – Due ragazzi rompono 1 e 100 piastrelle: le frantumano in piccole tessere. Il giorno dopo persone tra loro sconosciute si dispongono lungo un tratto del Torrente Castaci (via Saul Greco, quartiere Cava). Sedute o in piedi, incollano quelle tessere secondo sfumature di colore e contorni tracciati sui muretti del Lungofiume. Parlano, fanno una pausa, i bambini attendono con impazienza di partecipare al “gioco”. Le tessere sono ricomposte nei mosaici ispirati a Gaudì. Così, in 10 giorni distribuiti nell’arco di 2 mesi, i cittadini hanno abbellito quasi 150 metri di muretti del Lungofiume. Mancano gli ultimi 15-20 metri che saranno completati nei prossimi fine settimana, tempo permettendo.

Il progetto di Arredo Urbano è stato pensato e diretto da Paola Strada. «Mi sono spesso chiesta cosa mi abbia ispirata, cosa mi abbia motivata a incominciare questo progetto – ci racconta l’architetto – mi piacerebbe vivere e soprattutto far sì che le nuove generazioni vivano in un luogo curato, senza dover andare altrove per vedere un ciglio stradale pulito o un’aiuola verde appena rasata, che profumi d’erba fresca… bisogna ritornare a concetti semplici, all’essenziale».

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Paola Strada

L’idea è nata circa 10 mesi fa. Paola Strada ha cominciato a recuperare materiali di scarto, accumulare in giardino piccole tessere divise per colore, comprare le tessere dei colori mancanti, fare calcoli per riportare i disegni dai bozzetti sui muretti. Tutto gratuitamente. «Per la professione che faccio da 25 anni, riesco a vedere attraverso il cemento, riesco a scoprire la potenzialità di ciascun luogo – ci spiega – lavorare sui cantieri mi ha permesso di conoscere i costi dei materiali e della manodopera, e ho compreso che spesso si possono abbellire i luoghi pur non spendendo molto: basta avere idee creative».

mosaici_cittadini_lungofiume_cava_catanzaro_5Ma le idee creative devono fare i conti con la burocrazia. In questi mesi l’architetto ha dovuto richiedere le autorizzazioni a Regione, Provincia e Sovrintendenza (per il Nulla Osta Paesaggistico), presentare al Comune una CILA e pagare l’occupazione del suolo pubblico. Ma ha perseverato, «forse perché a un certo punto scatta una molla, per fare qualcosa per gli altri», e negli uffici ha incontrato «persone cordiali e incuriosite».

Quindi i lavori sono cominciati. L’architetto ha inviato decine di sms a parenti e amici. Si è innescato il passaparola: i partecipanti sono aumentati ogni giorno di più e il progetto è diventato collettivo. «Paola, ti dispiace se qui uso un’altra sfumatura di giallo?», chiede una signora.

Per Paola Strada i partecipanti si sono «appropriati di questa iniziativa, di questo muretto». Nei fine settimana «si sono affacciati sul posto veri e propri talenti nascosti, con la pazienza infinita di rifinire ogni dettaglio fino alla perfezione. Nonostante la pioggerellina  ogni tanto tornasse a infastidirci e si lavorasse in condizioni di disagio, tutti erano felici di proseguire il proprio lavoro».

 

Rita Paonessa

(Foto di Paola Strada)