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Università Magna Graecia, successo per il convegno su “Amministrazioni pubbliche e forme privatistiche”

CATANZARO – Si è svolto presso l’Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro, lo scorso 29 e 30 giugno, il Convegno in “Amministrazioni pubbliche e forme privatistiche”, organizzato nell’ambito delle attività del Master in Diritto Civile “Il diritto privato della P.A.” e del  Centro di ricerca “Rapporti privatistici della P.A.”, di cui è Coordinatore il prof. Fulvio Gigliotti, ordinario di Diritto Privato presso la stessa Università.

Nella prima sessione, dedicata alla “Organizzazione amministrativa secondo modelli privatistici”, svoltasi sotto la Presidenza del prof. Vincenzo Cerulli Irelli, hanno relazionato il  prof. Fabio Saitta, che ha parlato di “Strutture e strumenti privatistici dell’azione amministrativa”, il Consigliere di Stato Vincenzo Lopilato per i “Profili di rilevanza pubblicistica e riforma delle società pubbliche”, il prof. Raffaele Di Raimo per la “Partecipazione della P.A. ad enti del libro I del c.c. tra privatizzazione e riqualificazione” e il prof. Sandro De Götzen sulle “Fondazioni legali e diritto privato regionale”. Prof. Gigliotti

Nella seconda sessione dedicata agli enti di diritto privato in controllo pubblico – presieduta dal prof. Massimo Basile – sono interventi il prof. Luigi D’Andrea, che ha analizzato il tema della “Sussidiarietà orizzontale, soggetti privati e partecipazione pubblica”, il prof. Fabrizio Guerrera, che si è occupato di “Impresa pubblica, responsabilità gestoria e procedure concorsuali”, il prof. Fulvio Gigliotti, che ha discusso di “Amministrazione di soggetti privati in controllo pubblico e giurisdizione amministrativa: il caso delle fondazioni universitarie”, il Consigliere della Corte dei Conti, Vito Tenore, con una relazione dal titolo “Enti privati in controllo pubblico e (problematica) giurisdizione contabile”. Ha chiuso i lavori un intervento del prof. Aldo Laudonio, che ha discusso di “Pubblico e privato nella riforma del terzo settore: spunti di riflessione alla legge delega”.

Il convegno ha riscosso grande successo, inserendosi in un percorso internazionale di riflessioni. Assai nutrita la partecipazione del pubblico, che ha contato oltre 600 persone, distribuite in più aule collegate in videoconferenza. Numerosi gli esponenti delle professioni forensi e dell’ordine giudiziario – presenti, nel pubblico, anche il Presidente del Tribunale di Catanzaro e il Presidente del Tar Calabria-Catanzaro – e altri professionisti, nonché un gran numero di studenti dell’Università Magna Græcia.

Antonio Dimartino

 

 

Bertolone: «La ‘ndrangheta è l’anti-Vangelo»

ROMA – «Gli uomini o le donne di mafia, di camorra o di ‘ndrangheta affiliati a queste organizzazioni malavitose si collocano fuori dalla Chiesa». Lo ha detto mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace e presidente della Conferenza episcopale calabra, in un’ intervista alla Radio Vaticana in merito alla pubblicazione del volume “La ‘ndrangheta è l’anti-Vangelo” edito dalle edizione Tau e che raccoglie 100 anni di documenti della Chiesa contro il crimine organizzato. «Spesso questi uomini malavitosi – ha aggiunto mons. Bertolone – continuano a partecipare alla vita delle comunità cristiane a livello di religiosità a livello di devozione popolare, chiedono di fungere da padrini o da madrine, chiedono i sacramenti per i propri figli. In questo senso, essi scimmiottano la vera fede e quindi sono come un veleno, una zizzania nel campo del buon grano che rappresenta la Chiesa. Il buon grano non può fare da eco o da cassa di risonanza di un modo di fare pagano anche se si ammanta di pensieri biblici o del comparaggio nei sacramenti dell’iniziazione cristiana. Bisogna perciò chiedersi il motivo della coesistenza della malapianta, della zizzania appunto, cioé della criminalità organizzata nelle sue varie forme e metamorfosi con il buon grano. In questo modo la Chiesa aiuta il cristiano a non fare mai eco alle pretese e alle richieste mafiose, smascherandone piuttosto la pseudo religiosità e l’agire pagano, senza invadere il campo specifico della prevenzione e della repressione penale dei responsabili dei delitti di mafia». Secondo l’Arcivescovo metropolita di Catanzaro, «la Chiesa ha sempre denunciato e parlato senza timore della criminalità organizzata. Cento anni di documenti: quella che fino alla svolta del Concilio Ecumenico Vaticano II veniva da molti ancora definita “la Chiesa del silenzio” di fronte a certi fenomeni criminali è diventata la Chiesa che parla, che invita al rispetto della legge degli uomini e di Dio ed invita alla vita buona del Vangelo. E’ di esattamente cento anni fa la “Lettera pastorale collettiva” dei vescovi calabresi per la Quaresima del 1916, dove in embrione ma con chiarezza si pongono già le basi per una catechesi di purificazione della pietà popolare. Tra i punti deboli venivano significativamente indicati le processioni, il ruolo dei padrini, la scarsa formazione del clero, debolezze che i vescovi individueranno nei documenti successivi nei quali gradualmente, ma sempre con più chiarezza, prendono pubblicamente le distanze dalla degenerazione, soprattutto da ciò che era connotato come fenomeno di tipo mafioso e criminale. L’azione pastorale corale dei vescovi, la presa di posizione pubblica della Conferenza episcopale calabra, ma anche quella dei singoli presuli nelle diocesi, apriva nuove strade insieme alla denuncia, all’esame del fenomeno, all’impegno di arginare la criminalità battendo le vie preventive dell’educazione e della formazione, soprattutto quella testimonianza cristiana personale e comunitaria. E’ interessante vedere come la storia di questo impegno ci fa assistere ad un vero e proprio magistero sociale di lotta e di purificazione dei vescovi calabresi. Ritengo che tanto è stato scritto e fatto, ma molto resta da fare».

Il Procuratore di Reggio Cafiero de Raho: «La ‘ndrangheta non è una priorità per tutti»

REGGIO CALABRIA – Il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, è intervenuto al contest culturale “Tabularasa”. «La ‘ndrangheta – ha affermato – si batte quando tutti insieme vogliamo batterla. A me sembra, però, che, nonostante sia la più grande piaga criminale di questo Paese, non venga considerata come una priorità». Il Procuratore, intervistato dalla giornalista di Radio 24 Raffaella Calandra, ha aggiunto: «Non si può pensare di combattere la ‘ndrangheta a Reggio Calabria, e cioé nella sua patria, con una squadra di giudici e procuratori numericamente insufficiente che lavorano a processi con cinquanta imputati. Né, tanto meno, si può fare pensando di chiudere il distretto di Corte d’Appello di Reggio Calabria. Qui, piuttosto, l’organico va incrementato, magari con incentivi di carriera o non arriveranno risultati concreti».

Soveria Mannelli, riprendono le attività chirurgiche in day surgery dopo anni di sospensione

SOVERIA MANNELLI (CZ) – Sono riprese nell’Ospedale di Soveria Mannelli le attività chirurgiche in day surgery, grazie alla volontà del Direttore Generale dell’ASP di Catanzaro, il dottor Giuseppe Perri. Si tratta di un risultato che offre la possibilità di effettuare interventi chirurgici e procedure terapeutiche e diagnostiche invasive in regime di ricovero limitato alle sole ore del giorno, in anestesia generale, locale o locoregionale. Nella solo giornata di ieri sono già stati portati a termine ben 9 interventi: due ernie inguino-scrotali, due tumori benigni di mammella, un carcinoma spinocellulare della mano, due tumefazioni nella regione glutea, un lipoma della gamba e una flebectomia superficiale. Ciò è stato reso possibile dal dottor Manfredo Tedesco, Direttore del Reparto di Chirurgia del Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme e dai suoi collaboratori, ma soprattutto grazie alle capacità organizzative del Direttore Medico di Presidio, il dottor Claudio Tomasello, che ha organizzato e coordinato la riattivazione delle sale operatorie moderne e attrezzate presenti nel Presidio Ospedaliero Montano di Soveria Mannelli.

Soddisfatto il Direttore Generale dell’Asp di Catanzaro, il dottor Giuseppe Perri, per il buon esito e per la collaborazione e l’impegno profuso dagli operatori coinvolti. Le attività chirurgiche nel nosocomio di Soveria Mannelli, infatti, erano sospese ormai da diversi anni e la ripresa, ora, non può che essere di buon auspicio. «Il comparto operatorio è modernissimo – ha spiegato il dottor Claudio Tomasello – con dotazione all’avanguardia e ampi spazi che agevolano il lavoro del personale. Il comparto chirurgico si trova al terzo piano dell’Ospedale, è costituito da una sala di preparazione e due sale operatorie, l’ambiente è totalmente nuovo. Proprio oggi abbiamo eseguito i primi 9 interventi: operazioni non complesse, ma importanti per la popolazione montana che può nuovamente avvalersi di prestazioni chirurgiche all’interno del Presidio Ospedaliero di Soveria Mannelli«.

Oriolo, avviato l’iter per l’ammissione tra i “borghi più belli d’Italia”

ORIOLO (CS) – Oriolo potrebe entrare a far parte del circuito dei “Borghi più belli d’Italia”. L’iter procedurale è stato avviato dal Sindaco Giorgio Bonamassa e dal delegato all’Urbanistica, Commercio, Artigianato e Attività Produttive Vincenzo Brancaccio. Probabilmente, nel prossimo mese di agosto, il comitato tecnico scientifico del club guidato da Fiorello Primi si recherà sul luogo per un sopralluogo.

Al momento, in Calabria sono dieci i Comuni facenti parte del gruppo dei borghi più belli d’Italia, tra cui Civita, Morano e Altomonte. Un riconoscimento, questo, che, se dovesse arrivare, potrebbe costituire lo stimolo giusto per affrontarele questioni legate allo spopolamento. Obiettivo è quello di puntare al turismo esperienziale, culturale, enogastronomico e naturalistico.

 

 

Il camper della polizia contro la violenza sulle donne (AUDIO)

CamperCOSENZA – C’è anche Cosenza tra i 14 capoluoghi di provincia italiani in cui viene ospitato uno speciale camper della polizia di stato preposto a raccogliere le denunce delle donne vittime di abusi ed a prestare loro specifico sostegno ed assistenza. Un team di poliziotti antiviolenza, composto da un agente della squadra mobile, uno psicologo e un operatore di polizia giudiziaria, sarà presente nelle piazze in cui sosterà il camper. Il calendario dell’iniziativa, presentata nel corso di una conferenza stampa alla presenza del Questore Luigi Liguori, prevede tappe a Rende e Cosenza, ma anche, nel mese di agosto, nelle località turistiche di Camigliatello Silano, Diamante, Schiavonea di Corigliano. Testimonial dell’iniziativa l’ex calciatore di Napoli e Cosenza Luca Altomare.

Partner dell’iniziativa anche alcune associazioni di volontariato, tra cui il “Centro Ascolto Donna” dell’ASP di Cosenza, la Fondazione Roberta Lanzino, la Casa Famiglia San Pietro di Zumpano, le Suore di Montalto Uffugo, l’associazione A.N.I.MED presieduta da Cinzia Falcone che abbiamo intervistato

Ecco il calendario delle soste del camper:

sabato 2 luglio 2016 – Rende, Piazza Martin Luther King, dalle ore 08.00 alle 14.00;

domenica 3 luglio 2016 – Cosenza, Lungofiume Boulevard, dalle ore 18.00 alle 24.00;

sabato 6 agosto 2016 – Camigliatello Silano, dalle ore 08.00 alle ore 14.00;

sabato 20 agosto 2016 – Diamante, dalle ore 18 alle 24.00;

sabato 3 settembre 2016 – Schiavonea di Corigliano Calabro, dalle ore 18 alle 24.00;

sabato 17 settembre 2016- Cosenza, Corso Mazzini, dalle ore 18.00 alle 24.00.

Il “Codex purpureus” è tornato a casa. Grande festa a Rossano

UN MOMENTO DELLA CONF STAMPA 3ROSSANO (CS) – E’ tornato a casa, dopo quattro anni di restauro, il “Codex Purpureus Rossanensis”. Da oggi, infatti, l’antico evangelario greco, è custodito nella particolare teca climatizzata nel nuovo Museo Diocesano di Rossano, accudito quasi come un neonato nella culla. A celebrare l’arrivo del manufatto, che sarà al centro di una “tre giorni” di festeggiamenti, l’arcivescovo di Rossano-Cariati, Giuseppe Satriano, il sindaco Mascaro, il direttore dell’Icrcpal, Maria Letizia Sebastiani, la restauratrice del Codex, Maria Luisa Riccardi e lo storico dell’arte, Vittorio Sgarbi che hanno visitato in anteprima il museo che lo custodisce. «Siamo felici – ha esordito monsignor Satriano – perché è come se fosse tornata a casa una persona cara».

«Siamo contenti – ha detto il direttore Sebastiani – di avere portato a casa un malato grave che adesso è guarito. Un’opera di questo genere deve essere restituita al territorio e noi siamo un istituto che dopo i lavori di restauro non tiene nulla per sè».

«Il Codex – ha detto Maria Luisa Riccardi – è l’opera più illustre che abbiamo avuto in istituto e mai ne abbiamo restaurato una così antica. E’ stato emozionante toccare la parte scritta che non era mai stata toccata prima del precedente restauro. Chi ha realizzato questo codice doveva essere un grande conoscitore dei materiali usati e una persona estremamente raffinata». UN MOMENTO DELLA CONF STAMPAPer Vittorio Sgarbi, il Codex «rappresenta, seppur nelle difficoltà di godimento di poche pagine e di una pagina per volta, una testimonianza fondamentale del mondo cristiano e dell’Occidente bizantino, che ha a Rossano un suo rifugio e la sua fortezza. Tutto funziona quando quest’opera, concepita in Siria, in Cappadocia o a Cesarea, viene portata a Rossano, per essere difesa. Rossano prende vita e vigore e per questo, come le basiliche di Ravenna, è un monumento dell’Unesco, istituzione che io prendo in giro per il fatto che non dà contributi, ma certamente dà dei titoli che sono quelli per cui Rossano è chiamata all’attenzione del mondo grazie a questo piccolo libro. Esso contiene in sé tutti i valori cristiani ed artistici di una grande civiltà – ha aggiunto Sgarbi – che Rossano ha rappresentato e che il Codice, non nato qui, potenzia e fortifica. E’ la seconda vicenda analoga dopo quella dei Bronzi di Riace, che sono nati in Grecia e illustrano Reggio Calabria. Il Codice è nato in Siria, o dove sia nato non si sa, ed illustra Rossano. Sono delle importazioni benefiche che diventano naturalizzate calabresi, pur non essendo state originate qui».

Online il nuovo sito della Protezione Civile calabrese

CATANZARO – Il nuovo sito della Protezione Civile della Regione Calabria è ora online all’indirizzo www.protezionecivilecalabria.it.

Il nuovo sito ha una grafica completamente rinnovata, con un agevole menu a tendina che consente di accedere facilmente ai contenuti, ora suddivisi per tematica. Obiettivo primario è quello di raggiungere con maggiore semplicità i cittadini, rendendo la comunicazione più chiara e trasparente, oltre che naturalmente tempestiva. Il sito è stato realizzato da personale interno alla Protezione Civile calabrese, ottenendo anche un considerevole risparmio economico e una valorizzazione delle professionalità interne dell’Ente. I cittadini ora saranno in grado di accedere alle informazioni relative agli Avvisi di Criticità che interessano la regione, oltre che alle previsioni metereologiche curate dal Centro Funzionale Multirischi dell’ARPACal. Sulla pagina web sono inoltre presenti anche le informazioni utili per l’aggiornamento del Piano delle emergenze comunali, strumento fondamentale per permettere che, nel momento del bisogno, tutti coloro che devono intervenire sappiano già cosa fare e come farlo.La realizzazione del nuovo sito rientra, dunque, nel pieno delle iniziative che saranno attuate nei prossimi mesi per far comprendere ai cittadini stessi che ognuno può fare protezione civile mediante comportamenti responsabili e rispetto delle norme di sicurezza.

“Camper”: al via il progetto contro la violenza di genere a Cosenza

camperCOSENZA – Prenderà avvio domani, in quattordici città italiane, tra le quali Cosenza, il progetto “Camper” della polizia di Stato contro la violenza di genere. Si tratta di un progetto che ha come finalità la creazione di un contatto diretto tra le donne ed una equipe di operatori specializzati pronti a raccogliere le testimonianze dirette di chi, spesso, ha paura a denunciare o a varcare la soglia di un ufficio di Polizia. Il primo e il terzo sabato del mese, sarà presente una postazione mobile della Polizia di Stato che ospiterà un gruppo di esperti costituito da un medico/psicologo della Polizia di Stato, un operatore della Squadra Mobile–sezione specializzata, un operatore della Divisione Anticrimine e/o dell’Ufficio Denunce dell’U.P.G.S.P. ed un rappresentante della rete antiviolenza locale.

Ulteriori dettagli verranno forniti nel corso di una conferenza stampa prevista per domani mattina, alle 10,30 presso la Sala Riunioni della Questura di Cosenza. Al termine, il “Camper” si sposterà in Piazza M.L King di Roges (CS)  per fornire consigli utili ed un supporto qualificato alle donne vittime di violenza.

Per tenersi aggiornati sul progetto e seguire gli eventi legati all’iniziativa, sarà possibile visitare il sito www.poliziadistato.it e utilizzare l’hashtag #questononèamore.

 

 

Altomonte tra i primi dodici comuni ad aderire al progetto sulla donazione degli organi

incontro una scleta  in comune - in foto l'Assessore alla Sanità Michele Vitiritti e il dott. Pellegrino Mancini   (1)ALTOMONTE (CS) – Il comune di Altomonte ha aderito al Progetto nazionale sulla Donazione di Organi e Tessuti   “Una scelta in Comune” , un’iniziativa volta a sensibilizzare ad un atto di civiltà e di altruismo quale quello della donazione degli organi.

Il progetto realizzato in collaborazione con il Centro Regionale Trapianti, offre, a partire dal 7 luglio, ai cittadini maggiorenni,  residenti nel borgo cosentino, la possibilità di dichiarare, attraverso la compilazione di un apposito modulo, la propria volontà o meno, a donare organi e tessuti al momento del rilascio o rinnovo della Carta d’ Identità da parte dell’Ufficio  Servizi Demografici.

Questa scelta, che fino ad ora  poteva essere fatta rivolgendosi all’ASL di appartenenza, o presso una sede dell’Associazione Italiana Donazione Organi (A.I.D.O.), da quest’anno sarà comunicata dal Comune e registrata nel Sistema Informativo Trapianti e consultabile dai medici del coordinamento regionale in caso di possibile donazione. Entusiasmo da parte dell’ Assessore Vitiritti, che ha sottolineato la grande valenza del progetto e dal dott. Pellegrino Mancini, Direttore Centro Regionale Trapianti della Calabria che ha sottolineato come  il trapianto di organi rappresenti una vera terapia sostitutiva ai farmaci  per alcune gravi patologie non altrimenti curabili.

L’invito a condividere l’iniziativa al fine di aumentare il numero di donatori calabresi giunge direttamente dal Sindaco Giuseppe Lateano, grazie al quale Altomonte si classifica tra i primi dodici comuni della regione ad aver attivato tale procedura.