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Poste Italiane, molti istituti italiani partecipano al contest per disegnare le nuove divise

ROMA –  Saranno le matite dei migliori giovani talenti della moda a disegnare le nuove divise dei portalettere. Poste Italiane ha infatti lanciato un contest tra gli studenti iscritti a Istituti post-diploma e Università italiane pubbliche e private di moda, design e grafica, per il restyling delle tenute dei portalettere, rinfrescandone l’immagine in linea con lo spirito innovativo dell’azienda.

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All’invito hanno aderito 23 istituti italiani, e il vincitore della sfida tra i più promettenti creativi riceverà in premio una borsa di studio da 20mila euro per un master o un corso di perfezionamento, in Italia o all’Estero.

A valutare, e decretare il progetto da premiare, sarà una giuria composta da professionisti e tecnici del settore scelti da Poste Italiane, che proclamerà il vincitore il 13 luglio prossimo.

Durante la fase di realizzazione del contest, che si concluderà il 24 giugno, tutte le Scuole e le Facoltà universitarie partecipanti saranno protagoniste di mini-video e di scatti fotografici effettuati da una troupe inviata da Poste Italiane per ritrarre gli studenti al lavoro. Le immagini di back stage potranno essere utilizzate per raccontare la storia dell’operazione in fase di premiazione.

Per promuovere l’iniziativa Poste Italiane ha realizzato una campagna di comunicazione dedicata al lancio della nuova divisa, al fine di dare visibilità sia alle scuole sia agli studenti; Poste ha creato inoltre l’hashtag #postestyle per rendere più facilmente riconoscibile il progetto e favorire lo scambio di informazioni e opinioni attraverso i social network.

Oltre alla borsa di studio per i vincitori, sono previsti tre “premi social” conferiti agli studenti che sono stati maggiormente presenti sui social network nel periodo di svolgimento del contest.

L’iniziativa conferma l’impegno di Poste Italiane nel quadro di un processo di cambiamento e di sviluppo aziendale in atto. Un tassello importante nel più ampio concetto di responsabilità sociale d’impresa mirato anche a sostenere il talento dei giovani studenti.

Tutte le informazioni sull’iniziativa e i nomi dei 23 istituti che hanno aderito sono disponibili sul sito dedicato contestnuovedivise.posteitaliane.it

In vigore il nuovo orario ferroviario regionale della Calabria

CATANZARO – E’ partito il nuovo orario ferroviario regionale di Trenitalia. Lo rende noto un comunicato dell’azienda del Gruppo Ferrovie dello Stato. «Costruito secondo le indicazioni dell’Assessorato regionale ai Trasporti – prosegue il comunicato – e condiviso con le più rappresentative associazioni di consumatori, il nuovo orario rappresenta una piccola rivoluzione rispetto al passato. Ciò è stato possibile grazie all’analisi delle criticità’ riscontrate nel corso degli ultimi anni che hanno “suggerito” le soluzioni in grado di calibrare l’offerta con criteri di impostazione innovativi per soddisfare al meglio le esigenze di mobilita’ espresse dal territorio. Si è giunti così all’introduzione di un sistema a rete e strutturato che prevede, in corrispondenza delle principali località, l’interscambio fra le dorsali Tirrenica e Jonica (Rosarno, Lamezia Terme, Paola, Cosenza, Catanzaro, Roccella), con coincidenze tra collegamenti. All’integrazione tra servizi ferroviari si aggiunge la realizzazione di una prima fase d’integrazione modale “ferro-bus” nelle stazioni di Lamezia Terme Centrale, Catanzaro Lido, Castiglione Cosentino e Reggio Calabria Centrale, verso gli aeroporti calabresi, le università pubbliche, la Cittadella regionale. Inoltre, la rimodulazione degli orari secondo una frequenza “cadenzata”, ovvero con le partenze programmate nelle diverse località sempre allo stesso minuto – è detto ancora nel comunicato – consente non solo di organizzare meglio il viaggio, ma anche di memorizzare più facilmente l’orario del treno utile ai propri spostamenti. Anche la razionalizzazione delle fermate, con l’eliminazione di quelle meno frequentate in alcune fasce orarie, contribuisce a velocizzare il percorso dei treni e a rendere più omogeneo e stabile l’intero sistema, con conseguenti benefici in termini di puntualità e regolarità del servizio. In particolare, sulla linea Lamezia Terme – Rosarno (via Tropea) si è passati da 5 a 12 collegamenti giornalieri, tenendo conto soprattutto della vocazione turistica della zona servita e del previsto aumento della domanda di trasporto; sulla Rosarno – Melito di Porto Salvo, per 21 corse nei giorni feriali e per 8 in quelli festivi, istituita la nuova fermata a Reggio Calabria Pentimele, impianto inaugurato sabato 11 giugno; sulla linea ionica aumentate le corse sulla Reggio – Catanzaro Lido (da 12 a 14), velocizzate mediamente di 15 minuti, e attivato un cadenzamento tra Reggio e Roccella Jonica, con orario alternato tra il servizio metropolitano ed il servizio veloce, con aggiunta di altre due corse in fascia serale passando da 11 a 13 giornaliere; miglioramenti anche sulla Lamezia Terme Centrale – Catanzaro Lido (le corse passano da 14 a 22) con collegamenti Sibari – Lamezia senza cambio treno a Catanzaro, e un’ulteriore aggiunta di corse tra Crotone e Catanzaro Lido (da 20 a 24); sulla Sibari – Metaponto inserite due nuove coppie di treni Sibari -Trebisacce, collegate a Cosenza e Crotone. Per facilitare l’approccio al nuovo orario – riporta ancora il comunicato – la clientela potrà fare riferimento agli sportelli informativi e di customer care nelle stazioni di Catanzaro Lido, Castiglione Cosentino, Cosenza, Lamezia Terme, Paola. Inoltre, potranno rivolgersi agli “infopoint” che, nei primi giorni di validità, saranno presenti a Sibari, Reggio, Rosarno, Crotone e Roccella, dove personale di Trenitalia in divisa fornirà assistenza ai passeggeri e raccoglierà segnalazioni e grado di soddisfazione della clientela. Infine, il competente assessorato regionale, in sinergia con Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana, ha costituito una sorta di “osservatorio tecnico” con la convocazione periodica di incontri per verificare, anche alla presenza dei rappresentanti accreditati di associazioni di consumatori e pendolari, l’efficacia delle novità introdotte e lo studio di eventuali possibili miglioramenti da apportare. Il nuovo orario regionale di Trenitalia è disponibile per la consultazione su trenitalia.com e sui canali informativi on line delle Gruppo Fs».

Padre Fedele scalzo alla processione di San Francesco

Padre Fedele vicino al carro di San FrancescoCOSENZA – Nel giorno della processione di San Francesco di Paola l’immagine che resta impressa nei fedeli cosentini è quella di Padre Fedele Bisceglia che cammina scalzo all’ombra del Santo Taumaturgo. La Corte di Cassazione ha restituito al frate la dignità, chiudendo una pagina di malagiustizia lunga oltre dieci anni. Ora che la magistratura ha stabilito che il francescano più famoso d’Italia non ha violentato nessuno, tanto meno una suora, si attendono dalla Chiesa le indicazioni necessarie per consentire a Padre Fedele di tornare ad esercitare le attività religiose e a celebrare la Santa Messa. Il percorso è accidentato, perché i frati Cappuccini hanno definitivamente Padre Fedele all'ombra di San Francescochiuso le porte a Bisceglia, decretandone l’allontanamento dall’Ordine e la sospensione a divinis. Segnali di apertura sono invece giunti dall’Arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano, Monsignor Francesco Nolè, il quale nel gioire per l’assoluzione di Padre Fedele ha lasciato intendere di non aver alcun problema ad accogliere Bisceglia come sacerdote diocesano. Chissà allora che nelle prossime settimane dimenticheremo Padre Fedele per dare il benvenuto a Don Fedele Bisceglia.

Magarò su Padre Fedele: «Adesso torni a celebrare messa»

«Ho trascorso la mia fanciullezza nel convento dei francescani a Castiglione Cosentino, per questo  conosco Padre Fedele da oltre quarant’anni. Ne ho sempre apprezzato l’impegno nei confronti delle persone più bisognose ed indigenti ed il lavoro instancabile prestato al servizio della comunità». Così Salvatore Magarò, già consigliere regionale della Calabria e presidente dell’Associazione Più di Cento – Tana per la Legalità. «L’immagine caritatevole di Padre Fedele Bisceglia ha varcato i confini nazionali attraverso l’organizzazione di missioni nei paesi più poveri, soprattutto in Africa centrale. Nel gennaio del 2006 appresi con incredulità la notizia del suo arresto. A quelle accuse infamanti non ho mai creduto tanto che nell’immediatezza della sua carcerazione, mi sono recato nella sua cella presso la casa circondariale per manifestargli vicinanza e affetto. Ho testimoniato in suo favore nel corso del processo e la correttezza delle mie posizioni è stata sancita dalla Suprema Corte. Oggi che questo calvario giudiziario si è finalmente concluso e che l’immagine di Padre Fedele è stata definitivamente riabilitata – afferma Magarò – auspico che gli venga restituita la facoltà di celebrare messa e che possa tornare a dirigere l’Oasi Francescana, la straordinaria opera che il frate ha costruito grazie alla generosità di tutti i cosentini».

Miss Mondo Italia, eletta la lametina Giada Tropea

LANERIA TERME (CZ) – La diciassettenne Giada Tropea, di Lamezia Terme, è stata eletta Miss Mondo Italia 2016. La ragazza è stata incoronata dall’attore Kaspar Capparoni nella finale di ieri a Gallipoli presentata da Paolo Ruffini. Studentessa del liceo scientifico Galileo Galilei della città calabrese, Giada ha avuto la meglio tra le 50 concorrenti al titolo. Sarà lei a rappresentare l’Italia alla finale internazionale di Miss World. Mora, occhi castani, per 175 centimetri di altezza, Giada Tropea era arrivata a Gallipoli a fine maggio, dopo le selezioni regionali, con la fascia di Miss Mondo Calabria. «Dedico questa vittoria alla mia famiglia – ha detto appena ricevuta la corona – che mi ha seguita in questo percorso e ha creduto in me e nelle mie possibilità». Giada, tipica bellezza mediterranea, sogna la facoltà di Medicina, ama lo sport e gli animali. Coltiva una passione per la Juventus e, per il momento ha scelto di rimanere single.

All’Annunziata di Cosenza un giardino terapeutico per malati oncologici

COSENZA – Mercoledì 15 Giugno si terrà l’inaugurazione del giardino terapeutico “Healing Garden”, primo del suo genere in tutto il meridione, realizzato all’interno del Reparto di Oncologia dell’Ospedale Civile dell’Annunziata. L’Healing Garden è uno spazio appositamente progettato per promuovere e migliorare la salute e il benessere delle persone. La funzione terapeutica e rigeneratrice dei giardini come supporto alle cure di tipo farmacologico è riconosciuta ormai ovunque. Lo scopo del giardino è di creare un luogo di tranquillità, comfort e che sia terapeutico per i pazienti oncologici, che ispiri forza e ringiovanisca lo spirito dei pazienti, dei loro amici e dei familiari. La realizzazione dell’Healing Garden è stata possibile grazie all’impegno sinergico dei Rotaract Club Cosenza e Rende. I Presidenti dei due Club, Annafrancesca Stella e Davide Graziano, infatti, hanno fortemente creduto nella possibilità che uno spazio “di risulta” potesse acquisire identità mediante un progetto di riqualificazione e riconfigurazione dello spazio, operazione avvenuta allestendo con piante profumate, sedute, zone d’ombre e giochi d’acqua. Il progetto architettonico è stato curato da Francesco Spada, giovane ingegnere socio del Rotaract Club Cosenza, che si è avvalso della collaborazione di Luigi Andreoli, artigiano, per la realizzazione dell’intervento. L’allestimento è stato concepito secondo la concezione contemporanea di allestimenti di spazi a verde mediante box in legno contenitivi della vegetazione. Il risultato è stato quello di riuscire ad impreziosire un’area del reparto ospedaliero con interventi non invasivi e reversibili, a beneficio della vivibilità di uno spazio prettamente di sofferenza.

All’interno dell’Healing Garden sarà collocata la scultura dell’artista Gennaro Branca che la Galleria d’arte Ellebi di Cosenza donerà in ricordo di Giancarlo Sirangelo.

Vent’anni di Banco Alimentare in Calabria

COSENZA – “Oltre lo spreco, una rete di carità. 20 anni di Banco Alimentare della Calabria” è il tema del convegno che si svolgerà venerdì prossimo 17 giugno, alle ore 17.30, presso l’auditorium Giovanni Paolo II di Rende, a cui prenderanno parte S.E. Monsignor Francesco Nolè, arcivescovo della diocesi Cosenza-Bisignano, l’on. Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria, il sindaco di Rende, Marcello Manna, il direttore generale della fondazione Banco Alimentare Onlus, Marco Lucchini ed il presidente dell’associazione Banco Alimentare Onlus della Calabria, Franco Falcone. L’incontro sarà l’occasione per illustrare i motivi che hanno mosso, vent’anni fa, uno sparuto gruppo di uomini a dar vita all’avventura calabrese del Banco Alimentare, per presentare gli straordinari risultati raggiunti e per aprire un confronto sul presente ed il futuro.
«Il Banco Alimentare – afferma Franco Falcone presentando l’iniziativa – svolge la sua attività da 20 anni in modo ininterrotto, con una presenza capillare in tutta la Regione attraverso una sede direzionale ubicata a Montalto Uffugo e 4 sedi provinciali, una per ogni provincia, a cui collaborano quotidianamente 35 volontari, 6 dipendenti, 2 ragazze a progetto e 6 giovani in servizio civile ed a cui si aggiungono gli oltre 4000 volontari che partecipano annualmente alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. Si tratta di una vera e propria rete “umanitaria” composta da oltre 601 enti socio-assistenziali accreditati al Banco della Calabria, attraverso cui, solo nel 2015, sono state aiutate 114.339 persone e distribuite, si badi bene in un solo anno, 6.951 tonnellate di prodotti alimentari per un valore commerciale che supera i 10 milioni di euro. Sono questi i numeri di un vero e proprio miracolo fatto di fede, partecipazione, unione, fratellanza di tanti uomini e donne, tra cui moltissimi giovani, che nel corso del tempo, in numero sempre maggiore, hanno teso la mano verso quanti sono rimasti indietro o vivono nell’indigenza e nella povertà assoluta, nel tentativo di alleviarne sofferenza e disagio sociale». Guardando al presente ed al futuro, il Presidente Falcone, identifica nel 5×1000 l’opportunità più clamorosa di autofinanziamento, ma guarda con fiducia anche alle Istituzioni e, tra queste, al buon rapporto da tempo instaurato con l’attuale governo della Regione Calabria. «Dobbiamo saper interpretare la realtà con intelligenza e spirito creativo – ha concluso Falcone – ben saldi alle radici da cui siamo nati e da cui traiamo linfa vitale per l’opera di tutti i giorni. Il nostro obiettivo, per i prossimi anni, è quello di rafforzare ed ampliare la nostra mission per riuscire ad affrontare compiutamente vecchie e nuove povertà,ma anche antichi e mai sopiti drammi umanitari». Il direttore generale del Banco Alimentare della Calabria, Gianni Romeo, dal canto suo, ha posto l’accento sull’apporto che il Banco ha dato e da nelle emergenze ambientali ed umanitarie verificatesi negli anni in Calabria, come le alluvioni di Crotone nel 1996, di Vibo Valentia e di Brancaleone, ma anche nella drammatica vicenda dell’immigrazione nord africana affiancando sempre le Istituzioni e ponendosi a sostegno delle persone e delle famiglie nell’accoglienza dei profughi Curdi e afgani. «Abbiamo fatto tanto – ha affermato Romeo – ma è nulla se il nostro tanto lo paragoniamo alla emergenza povertà che rimane ad un livello altissimo e che, purtroppo, continua ancora a crescere. Circa una famiglia su quattro nella nostra regione vive in condizioni di indigenza, mentre altissimi, risultano, anche i livelli di povertà assoluta in particolare per le famiglie con cinque o più componenti. Per far fronte a queste situazioni con efficacia e incisività abbiamo ormai bisogno di stringere una maggiore sinergia operativa con le Istituzioni pubbliche e private (Regione in primis) attraverso un sostegno economico e finanziario non episodico, ma strutturale e chiaro all’interno del bilancio regionale. Questo è ciò che chiederemo al Presidente Oliverio, sicuro che egli saprà, ancora una volta, sostenere la nostra azione anche nell’individuazione della sede definitiva del Banco, che noi auspichiamo sia mantenuta in quella attuale di Montalto Uffugo, sia per la posizione strategica a circa 2 Km dallo svincolo dell’autostrada che per la versatilità della struttura, adeguata al tipo di servizio da noi svolto».

Si rinnova la devozione a San Francesco di Paola

La chiave d'oro della città di COsenza
La chiave d’oro della città di Cosenza

COSENZA – Festeggiamenti solenni a Cosenza in onore di San Francesco di Paola, compatrono della città dei Bruzi. Questa mattina il sindaco Mario Occhiuto ha raggiunto in corteo la Chiesa del Santuario di Corso Plebiscito, accompagnato dalla banda musicale di Mendicino. Ad attenderlo centinaia di fedeli e Monsignor Francesco Nolè,

Il sindaco offre l'olio votivo
Il sindaco offre l’olio votivo

Arcivescovo di Cosenza-Bisignano. Dopo la preghiera celebrata da Padre Francesco Cassano, rettore del Convento di San Francesco di Paola, il sindaco ha rinnovato il rito dell’offerta dell’olio votivo per la lampada, accesa dallo stesso primo cittadino. Quindi Mario Occhiuto ha simbolicamente consegnato le chiavi della città nelle mani del simulacro del santo taumaturgo. Subito dopo

La consegna della chiave
La consegna della chiave

il padre arcivescovo ha celebrato la messa solenne invitando a riscoprire la figura ed il significato della missione di San Francesco di Paola nel sesto centenario della sua nascita, richiamando i fedeli ai profondi valori cristiani ispirati dagli insegnamenti spirituali e dalla missione compiuta dal Santo Patrono della Calabria.

El Puente per Carlo organizza un dibattito per la tutela dei cittadini all’estero

ROCCELLA JONICA (RC) – Dopo oltre sei mesi dal tentato omicidio subito a Buenos Aires dall’ingegnere roccellese Carlo Iannuzzi appaiono maturi i tempi per una riflessione ampia e ragionata sui temi della libertà di movimento e della tutela. L’occasione si concretizzerà il prossimo sabato 18 giugno nell’ambito del dibattito pubblico dal titolo “Cittadini all’estero: quali tutele per la libertà di movimento?”, organizzato dal Comitato “El Puente per Carlo”.
L’appuntamento è fissato alle ore 19,30 nel Largo Colonne, Lungomare di Roccella Jonica. Il tavolo sarà coordinato da Tommaso Daunisi (Comitato) e vi prenderanno parte, dopo i saluti del sindaco Giuseppe Certomà, il docente Unical di Storia della filosofia ed studioso di movimenti e migrazioni Fortunato Maria Cacciatore, il dirigente del Ministero della Salute Maria Novella Luciani, l’assessore regionale al Welfare Federica Roccisano, il presidente dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati Michele Vaira. L’idea è quella di discutere della tutela dei cittadini italiani che circolano nel mondo, anzitutto e perlopiù per lavoro e formazione, offrendo una prospettiva sociopolitica e giuridica. A partire dal caso Iannuzzi s’intende mettere a fuoco gli aspetti che interessano le Istituzioni e i cittadini italiani, senza tuttavia essere ciechi al significato del fenomeno planetario, ormai sotto gli occhi di tutti, relativo ai movimenti globali delle persone. Sul sito change.org il Comitato ha lanciato la petizione dal titolo “Libertà di movimento e tutele: un fondo di solidarietà per le vittime di reati all’estero”, chi fosse interessato trova le indicazioni per firmare sulla pagina Facebook di “El Puente per Carlo” oppure potrà farlo in occasione del dibattito. Il 27 novembre 2015 Carlo è stato aggredito a scopo di rapina in una strada di Buenos Aires, ha ricevuto un durissimo colpo alla testa perdendo completamente i sensi. Volevano derubarlo, quasi lo uccidevano. In seguito a due operazioni che hanno interessato cranio e cervello e alla degenza nell’Ospedale Italiano di Buenos Aires, si è resa necessaria la campagna di raccolta fondi condotta dal Comitato al fine di sopperire ad alcuni limiti mostrati dalle Istituzioni italiane in materia di tutela nei confronti di cittadini vittime di reati all’estero. Ai fondi raccolti grazie a una straordinaria gara di solidarietà internazionale cui hanno partecipato cittadini italiani e stranieri, associazioni, gruppi e movimenti – circa 50mila euro in totale con cui si è provveduto a pagare i medici argentini e il rimpatrio di Carlo – si sono aggiunti i contributi di solidarietà del Comune di Roccella (2mila euro) e della Regione Calabria (20mila euro) – con cui si provvederà a sostenere la famiglia Iannuzzi nel complesso percorso di ausilio e cura durante il periodo di riabilitazione di Carlo.    

Emergenza cinghiali in Calabria, Coldiretti: «Serve un’azione incisiva »

COSENZA – Situazione allarmante in tutta la Calabria: ultimamente “rasati a zero” interi campi di coltivazione di patate nell’altopiano silano.

Quasi tutta la Calabria è ormai assediata  dai cinghiali.
«Ogni giorno in incontri e negli uffici – riferisce Molinaro –  raccogliamo segnalazioni e proteste degli agricoltori ormai esasperati e impotenti, ma anche arrabbiati per la disattenzione della Regione. Ad essere pesantemente colpite – precisa– sono le zone collinari ed interne, dove tra l’altro il PSR 2014-2020 prevede significativi investimenti, ma  che invece sono diventate off limits per la coltivazione, con i cinghiali che spazzano via ogni tipo di coltura. Rispetto a questa situazione, si assiste all’abbandono di colture e di terreno da parte di troppi agricoltori e all’aumento di costi insostenibili per un’azienda agricola; il paradosso è che gli agricoltori sono costretti ad “allevare cinghiali”. Non possiamo non evidenziare il grido d’allarme che viene dalle campagne ma anche dai cittadini che sono preoccupati per la loro incolumità  – aggiunge Molinaro – gli agricoltori si sentono impotenti per le scorribande di cinghiali tra le colture. Ultimamente ad esempio  – informa  – agricoltori del Comune di Parenti  nell’altopiano silano, hanno avuto “rasati a zero” i campi coltivati a patate. I cinghiali rubano una parte sempre più consistente del nostro reddito – afferma –  e se la Regione  ci tiene alla nostra agricoltura non dovrebbe perdere un altro istante in più. Sono situazioni  drammatiche – commenta Molinaro – ma la soluzione c’è. Ricordo che il 10 luglio 2015, abbiamo presentato al Presidente Oliverio,  il Progetto di Legge Regionale (
Norme in materia di danni provocati dalla fauna selvatica, di tutela dell’incolumità pubblica e dell’ordine economico), che evidenzia taluni profili normativi, che come già avvenuto in altre Regioni possono contribuire ad eliminare il fenomeno. Coldiretti chiede una azione incisiva di coordinamento e nuova regolamentazione da parte del Governo Regionale, su un problema serio e non più rinviabile. Il PdL regionale che il Presidente Oliverio si era impegnato a presentare  al Consiglio Regionale come proposta di iniziativa della Giunta regionale, attenuerà il rischio dai danni causati dalla fauna selvatica ed in particolare dai cinghiali e getta i presupposti per un sistema organico di interventi diretti alla tutela, alla gestione e al controllo delle specie di fauna selvatica presenti sul territorio; alla prevenzione e al risarcimento dei danni  con una forte semplificazione nonchè alla pianificazione delle attività faunistico venatorie.  Alla luce di quanto continua ad accadere da diversi anni  – conclude Molinaro – è il caso davvero di accelerare il percorso.»