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Legambiente, due spiagge calabresi nella lista delle spiagge monitorate per inquinamento

Un tappeto multicolore verde, bianco, azzurro e rosa di rifiuti. È quello che si trova su molte spiagge italiane, dove al posto delle conchiglie a farla da padrone sono rifiuti spiaggiati, o gettati consapevolmente, di ogni forma, genere, dimensione e colore come bottiglie, mozziconi di sigarette, calcinacci, stoviglie usa e getta, e poi tante bastoncini di plastica colorata, ciò che rimane dei cotton fioc passati dal water per arrivare in mare e sulla spiaggia. È quanto emerge dall’indagine “Beach litter” realizzata e curata per il terzo anno da Legambiente che ha monitorato nel mese di maggio 47 spiagge italiane: un’area di 106.245 mq, pari a 800 campi di beach volley, dove sono stati trovati 33.540 rifiuti spiaggiati. In media 714 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. Anche quest’anno regina indiscussa rimane la plastica: il 76,3% degli oggetti trovati è infatti di plastica, seguita da mozziconi di sigarette (7,9%), rifiuti di carta (5,5%), metallo (3,6%), vetro/ceramica (3,4%), legno (1,3%), rifiuti tessili (1,2%) e gomma (0,8%).

A guidare, invece, la top ten dei rifiuti spiaggiati più trovati sono tre piccoli ma pericolosi oggetti: al primo posto ci sono i pezzi di plastica e polistirolo (22,3%), di dimensioni inferiori ai 50 cm, che costituiscono quasi un quarto dei rifiuti trovati. Secondo posto per i cotton fioc (13,2%) per un totale di 4412 pezzi, diretta conseguenza della scorretta abitudine di “smaltire” questi rifiuti gettandoli nel wc e dell’inefficacia degli impianti di depurazione. Terzo posto in classifica per i mozziconi di sigaretta (7,9%): in particolare l’indagine di Legambiente ne ha contati 2642, una quantità pari al contenuto di 132 di pacchetti, il 3% in più rispetto all’indagine del 2015. Seguono nella top ten: tappi e coperchi (plastica e metallo) 7,8%, bottiglie di plastica per bevande (7,5%), reti da pesca e acquacoltura (3,7%), stoviglie usa e getta di plastica (3,5%), materiale da costruzione (2,3%), bottiglie di vetro e pezzi (1,9%) e bottiglie e contenitori di detergenti (1,8%). Rifiuti che fanno male all’ambiente, alla fauna, all’economia e al turismo. Tartarughe marine, uccelli e mammiferi marini possono restare intrappolati nelle reti da pesca e negli attrezzi di cattura professionale oppure morire per soffocamento dovuto all’ingestione accidentale di rifiuti (in particolare buste di plastica) scambiati per cibo.

L’indagine “Beach litter”, che rientra nell’ambito della campagna “Spiagge e Fondali puliti – Clean-up the Med 2016” realizzata anche grazie al contributo di Cial, Novamont e Virosac, è stata eseguita dai volontari di Legambiente nel mese di maggio 2016.

Su 47 campionate a livello nazionale, due sono calabresi: la spiaggia presso il lungomare Italo Falcomatà a Reggio Calabria e la spiaggia di Steccato di Cutro in provincia di Crotone

«Il problema dei rifiuti spiaggiati e di quelli in mare – dichiara Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente – rappresenta la punta dell’iceberg di un problema molto più complesso che deve essere affrontato al più presto. Circa il 70% dei rifiuti che entra a contatto con l’ecosistema marino affonda e solo il 15% resta in superficie. Per questo è urgente mettere in programma azioni per la progressiva riduzione dei rifiuti in mare e nella fascia costiera, come previsto dalla Direttiva Europea Marine Strategy, che in Italia non sono ancora state messe in campo.»

Nell’indagine Beach litter i principali indicatori presi in considerazione sono: la composizione del rifiuto e la sua quantità e grandezza (maggiore o minore di 25 cm). Le aree di indagine sono state scelte in modo da effettuare il campionamento su transetti di 100 metri di lunghezza di spiagge libere e non ancora pulite in vista della stagione balneare. Ogni singolo campionamento ha tenuto conto di uno specifico protocollo di monitoraggio scientifico redatto da Legambiente, sulla base di quello elaborato dal Ministero dell’Ambiente e da ISPRA nel 2014.

Per quanto riguarda la tipologia dei rifiuti monitorati, dall’indagine di Legambiente che ben il 30% è costituito da packaging, di cui il 26% da imballaggi e involucri alimentari (ad es. bottiglie, contenitori, stoviglie) e il 4% da packaging non alimentare (es scatole e teli). Il 71% del packaging alimentare consiste di imballaggi usa e getta di plastica. Al secondo posto troviamo i rifiuti da mancata depurazione, quasi 5000, e al terzo i rifiuti derivanti dal fumo. Più di 2000 i rifiuti legati al settore pesca (in particolare reti e «calze» da mitili) con il 6% e con il 3% troviamo la categoria degli inerti e materiali da costruzione abbandonati in loco.

Il problema del beach litter e della marine litter è anche un problema economico perché ingenti sono le risorse che servono per la pulizia delle spiagge. Secondo uno studio commissionato dall’Unione Europea e realizzato da Arcadis, il marine litter costa all’Ue ben 476,8 milioni di euro l’anno. Questa cifra prende in considerazione solo i settori di turismo e pesca, dal momento che non è possibile quantificare l’impatto su tutti i settori economici. In particolare il costo totale stimato per la pulizia di tutte le spiagge dell’Unione Europea pari a 411,75 milioni di Euro e l’impatto sul settore pesca è stimato intorno ai 61,7 milioni di euro all’anno.

Eppure se si mettessero in campo delle politiche di prevenzione ad hoc, oltre a ridurre i rifiuti in mare, si avrebbero risultati non indifferenti. Ad esempio con l’adozione degli obiettivi Ue, l’adozione di un unico standard di valutazione, l’aumento del riciclaggio dei rifiuti e del packaging, la riduzione e l’eliminazione delle discariche, si avrebbe la massima riduzione del marine litter (meno 35,45%) e un ricavo sui costi di 168,45 milioni di euro l’anno. In particolare se si aumentasse nei comuni il riciclaggio dei rifiuti, ci sarebbe una riduzione dei rifiuti marini del 7,4% e un ricavo sui costi di 35,16 milioni di euro l’anno. L’aumento del riciclaggio del packaging (tra l’80% e il 90%) permetterebbe di diminuire il marine litter del 18,41% e il ricavo costi aumenterebbe a 87,48 milioni di euro l’anno.

Lo strumento e tutti i risultati del progetto sono disponibili sul sito http://life-smile.eu/

La mappa interattiva dei rifiuti, foto e infografiche spiaggia per spiaggia e il dossier su:

http://www.legambiente.it/contenuti/dossier/beach-litter-2016

Al via oggi al Corso Avanzato Teorico-Pratico in Ecografia

CATANZARO – Oggi ha avuto inizio, presso il Policlinico Universitario di Germaneto, il percorso formativo di alto livello, completamente gratuito e a numero chiuso dedicato all’accrescimento delle competenze nefrologiche in Calabria per sopperire alle esigenze dei pazienti con prestazioni efficaci e di qualità.

Il Corso Avanzato Teorico-Pratico in Ecografia, promosso dalla Società Italiana di Nefrologia (S.I.N.) in partnership con la Società Italiana di Ultrasonologia in Medicina e Biologia (S.I.U.M.B.), che ha avuto inizio oggi, presso il Policlinico Universitario di Germaneto, con i saluti del direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università “Magna Grecia”, Prof. Ciro Indolfi, e si concluderà sabato, 28 maggio. Un percorso formativo di alto livello, completamente gratuito e a numero chiuso, organizzato dalla nefrologa Mariadelina Simeoni, ricercatrice presso la cattedra di Nefrologia diretta dal Prof. Giorgio Fuiano, che si inserisce in quello più lungo e complesso, con accreditamento ministeriale, per il conferimento ai partecipanti del Diploma SIUMB in Ecografia e che è indirizzato agli specializzandi e specialisti in Nefrologia che hanno superato il Corso di Base svoltosi a S. Angelo de’ Lombardi (AV) nell’agosto 2014. 

L’ecografia renale rappresenta un’indagine strumentale di grande utilità diagnostica per il nefrologo, economica e mini-invasiva, oggi parte integrante della formazione del nefrologo. Numerosi giovani nefrologi calabresi in formazione presso la Scuola di Specializzazione dell’Università Magna Grecia  e altri provenienti da Campania e Lazio, nonché diversi nefrologi già specialisti operanti nel territorio calabrese e fuori regione, verranno formati da docenti di chiara fama nazionale e internazionale nel campo dell’Ultrasonografia Avanzata e Specialistica, altresì in possesso di certificazione S.I.U.M.B., coordinati da Fulvio Fiorini, primario del reparto di Nefrologia dell’Ospedale di Rovigo. Lo studio ecografico, il trapianto di rene, la fistola arterovenosa, il posizionamento del catetere per dialisi peritoneale, l’analisi dell’albero vascolare, la biopsia renale sono alcuni degli argomenti, di indiscussa importanza per approfondire le conoscenze in tema di ecografia applicata alla nefrologia, che saranno trattati nell’arco delle tre intense giornate di lavori. Si alterneranno lezioni pratiche a lezioni teoriche.

Nella fase pratica del corso, i partecipanti eseguiranno indagini ultrasonografiche su diverse tipologie di pazienti volontari afferenti all’U.O. di Nefrologia e Dialisi dell’A.O.U.P. “Mater Domini”. Inoltre, esami ecografici ultra-specialistici verranno eseguiti direttamente in aula e proiettati in real time nel corso delle lezioni teoriche. Allo scopo verranno impiegati utrasonografi di ultima generazione cortesemente offerti da Samsung. L’organizzazione del corso, molto complessa ed articolata, ha visto anche il prezioso supporto logistico da parte della dirigenza aziendale e del personale dell’U.O. di Nefrologia e Dialisi dell’A.U.O.P. “Mater Domini”, dell’Università Magna Graecia e dell’Associazione Nazionale Carabinieri, sezione “G. Arruzzo” di Catanzaro.

L’attuazione del Corso di formazione è stato inoltre promosso in loco dalla Sezione Calabrese della Società Italiana di Nefrologia con la finalità di accrescere la clinical competence nefrologica in Calabria in funzione delle necessità dei pazienti nefropatici, sempre più numerosi e bisognosi di cure in loco. Oltre a supportare eventi educazionali, la Sezione Calabrese della Società Italiana di Nefrologia sta curando il dialogo con le istituzioni politico-sanitarie. Di recente, ha infatti incontrato il Commissario Massimo Scura ottenendo positive implicazioni sull’adeguamento del DCA 30 secondo le necessità dei pazienti segnalate dai tanti nefrologi calabresi associati S.I.N.. 

Dunque, un cammino fatto di alta formazione, idonea assistenza e sinergia istituzionale, quello intrapreso e portato avanti dalla S.I.N. Calabria.

Unical, domani la consegna di una Vettura 100% Elettrica all’Ateneo

RENDE (CS) – Venerdì 27, alle ore 11, nello spazio antistante il rettorato (Cubo 25 b), la concessionaria Nissan Chiappetta consegnerà all’UniCal, in comodato d’uso, una Nissan Leaf, vettura 100% elettrica che l’Ateneo utilizzerà per i suoi spostamenti interni.

L’iniziativa fa parte del più articolato programma dell’Università della Calabria che mira alla sostenibilità energetica all’interno del campus anche attraverso iniziative di  smart-mobility.

Alla cerimonia di consegna dell’autovettura parteciperà il magnifico rettore, Gino Mirocle Crisci, il prorettore delegato al Centro Residenziale, Luigino Filice, l’energy manager dell’Ateneo, prof. Dimitrios Kaliakatsos ed i rappresentanti della concessionaria Nissan-Chiappetta.

Progettazione condivisa, firmato protocollo tra Comune di Petronà e Consorzio di Bonifica

PETRONA’ (CZ) – Progetti di comune interesse per interventi finalizzati alla riduzione del rischio idrogeologico e alla tutela e salvaguardia ambientale e al consolidamento territoriale in ossequio a quanto previsto dalla L.R. 11/2003 “Disposizioni per la bonifica e la tutela del territorio rurale”  è questo il cuore del protocollo d’intesa firmato tra il Comune di Petronà e il Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese rappresentati rispettivamente dal Commissario prefettizio dr. Aldo Calandriello e dal Presidente Grazioso Manno. In particolare, avvalendosi dei rispettivi uffici tecnici, con una progettazione concertata il Comune di Petronà e l’Ente Consortile, realizzeranno un piano di messa in sicurezza del territorio per la diminuzione del rischio idrogeologico. «Saranno progetti – ha commentato Manno – che avranno un impatto sulla rete idraulica minore di competenza del Consorzio ma che per trovare efficace completamento funzionale devono necessariamente intersecarsi con una fitta maglia di scoline, fossi e capofossi di competenza di privati e del Comune». «Solo facendo così – ha aggiunto  – si creano le condizioni per completare il fitto intreccio di opere idrauliche che permette una costante e coordinata attività di manutenzione ordinaria e straordinaria. Se si lavora con questo metodo è evidente – ha concluso – che si garantisce sicurezza idraulica del territorio e dei beni immobili che in esso si trovano». Il Commissario Prefettizio Comunale dr. Calandriello, si  è dichiarato molto soddisfatto di questa collaborazione che con una progettualità spinta accentuerà l’attività manutentoria che in molti casi in questi anni il Comune ha dovuto fare in misura ridotta. «E’ un percorso impegnativo ma molto interessante  – ha continuato – che ci vedrà collaborare in stretta sinergia con il Consorzio nella programmazione, presentazione e realizzazione dei progetti. Insomma, Bonifichiamo la Calabria continua a prendere quota e a trovare nei comuni partner essenziali per assicurare sicurezza ai cittadini e alle attività produttive».

Cosenza, un’associazione per ricordare Jacques Guenot

COSENZA – A quindici mesi dalla sua scomparsa, un gruppo di docenti dell’UniCal ha costituito una Associazione che ricordi la figura e l’opera del prof. Jacques Guenot, morto a Cosenza il 5 febbraio dello scorso anno.
L’Associazione “Jacques Guenot” è stata voluta da un gruppo di amici, colleghi, allievi e collaboratori di Jacques, compagni di diversi percorsi, ritrovatisi per non lasciare che l’organizzazione di cultura portata avanti per anni da Jacques con pazienza e puntigliosità non si spenga.
Come noto Jacques Guenot era un matematico svizzero, parte di quella schiera di giovani docenti che, da tutta Europa, erano venuti ad Arcavacata per riproporre l’Università originaria, in grado di intersecare i saperi e di superare così le divisioni disciplinari. Per quarant’anni ha insegnato all’UniCal, è stato prorettore e a lungo preside della Facoltà di Ingegneria, ma allo stesso tempo era un organizzatore di cultura, un visionario creatore di progetti, un giocatore di scacchi, un enologo partecipante, un pianista dilettante, un cuoco cosmopolita e altre cose ancora.
Tra i soci fondatori troviamo i docenti universitari: Sergio Greco, Yaroslav Sergeev, Francesco Piperno, Renate Siebert, Marta Petrusewicz, Lida Barazzutti, Paolo Jedlowski, Daniele Gambarara, ed inoltre Giuseppe Giannini e Vita Lentini.
Come presidente è stata chiamata la prof.ssa Marta Petrusewicz, che ha subito convocato, nella sala stampa dell’aula magna “Beniamino Andreatta” dell’UniCal, un incontro aperto a colleghi, amici e conoscenti di Jacques Guenot per illustrare alla comunità universitaria i contenuti, le finalità e gli obiettivi dell’Associazione, che ha visto la partecipazione dello stesso Rettore, Gino Mirocle Crisci, come quella degli ex Rettori, Rosario Aiello e Giovanni Latorre.
Nella circostanza ci sono stati tanti interventi indirizzati a ricordare la figura del prof. Guenot, tra i quali è il caso di segnalare il messaggio inviato da Michele Luminati, direttore dell’Istituto Svizzero di Roma, che ha voluto sottolineare le motivazioni di uno svizzero che ha scelto di muoversi a sud per essere nel Mediterraneo. “Iacques Guenot – dice nel suo messaggio il direttore dell’Istituto Svizzero di Roma – è tra i fondatori dell’Università della Calabria, un’istituzione con cui anche l’Istituto ha avuto il grande pregio di collaborare. Un’Università che è diventata uno dei centri del Mediterraneo – crogiolo millenario e inattuale di civiltà”.
“Sulle tracce di Jacques Guenot, l’Istituto in questi anni ha collaborato con alcuni docenti dell’UniCal per ripensare lo spazio europeo dei saperi, consapevoli del fatto che fare ricerca, oggi, è eccedere gli specialismi, addentrarsi nella crisi di un particolare ordine dei saperi fondato sulla distinzione tra arte e scienze sociali, tra studi umanistici e scienze fisiche, che ha segnato la nascita delle discipline così come le conosciamo”. “Come Jacques Guenot ha scelto Cosenza e la Calabria per fare dell’Europa una costruzione che predilige gli elementi di mobilità e di connessione, così anche noi- ha scritto nel suo messaggio il direttore dell’Istituto Svizzero di Roma – vorremmo fare del sapere lo strumento con cui stimare le distanze e le rotte possibili tra differenti esperienze e geografie del possibile. Uno spazio dove i luoghi di confine e le periferie non marginali assumono una centralità capace di comporre le differenze, e tessere le maglie di uno spazio che si fa sapere”.
Parole che vanno ad innestarsi oggi negli obiettivi dell’Associazione “Jacques Guenot”, la cui sede dovrebbe trovare spazio nella casa in cui ha vissuto e costruito il suo patrimonio librario nella speranza che il Rettore la conceda in comodato d’uso alla stessa Associazione.
Intanto tra gli obiettivi di lavoro vi sono la diffusione delle matematiche nelle scuole calabresi, l’avvio di un rapporto di collaborazione con i comuni specie quelli geograficamente isolati per permettere loro un accesso pubblico alla rete, in modo da poter partecipare alle piattaforme nazionali ed europei, il rapporto tra matematica e astronomia visiva in Calabria in collaborazione con il premio Pitagora, ricostruire, in collaborazione con la fondazione “Old Calabria” di Camigliati, i tour di matematici e scienziati svizzeri nelle Calabrie, l’istituzione di borse di studio per giovani meritevoli, liceali, universitari, dottorandi, post-doc, ed altro ancora.

Rende, conferenza per la gestione dell’acqua pubblica

RENDE (CS) – Domani si tornerà a discutere di Acqua Bene Comune nell’area urbana. Alle 16:30 presso il MOCI di Cosenza, il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” terrà una conferenza stampa per rilanciare la ripubblicizzazione del servizio idrico in regione tramite la proposta di legge di iniziativa popolare “Tutela, governo e gestione pubblica del ciclo integrato dell’acqua” presentata nel lontano 2013 con più di 11 mila firme.

Inoltre, alle ore 18:30 presso il Museo del Presente di Rende (CS), si terrà l’iniziativa “Quale futuro per la gestione dell’acqua a Rende e Castrolibero?”, organizzata dal comitato Acqua Bene Comune Rende-Castrolibero insieme al Coordinamento Calabrese “Bruno Arcuri”.

L’iniziativa, che vedrà la partecipazione del presidente dell’Azienda Speciale ABC Napoli Maurizio Montalto e del sindaco di Saracena Mario Albino Gagliaridi, si propone di fare chiarezza in merito alla gestione del servizio idrico a Rende e Castrolibero.

Meteo, anticipo d’estate fino a sabato. Poi forti temporali

COSENZA – Durerà fino a sabato l’anticipo d’estate sull’Italia. Poi da domenica arriveranno nuovi temporali ad iniziare dal Nord Italia che apriranno una fase variabile e con temperature in graduale diminuzione ovunque. L’anticiclone in risalita dal Nord Africa si accompagna ad una massa d’aria calda che si muove in direzione della nostra Penisola. Saranno soprattutto le regioni del Centrosud e le Isole maggiori più interessate con una fase tipicamente estiva. Tra domani e sabato apice dell’ondata di caldo. Le temperature saranno in deciso aumento un po’ su tutta l’Italia, in particolare al Centrosud. Attese punte di 30-32°C sulle interne del Sud, fino a 33-35°C su quelle di Sicilia e Sardegna; al Centro picchi di 29-30°C specie tra Toscana, Lazio, Umbria; al Nord punte di 28-29°C sulla Valpadana centro-orientale. Tra le città più calde Cosenza, Matera, Foggia, Catania, Benevento, Firenze, Frosinone, Roma, Perugia, Macerata, Bologna, Ferrara, Milano, Verona, Bolzano. Domenica tornano i temporali al Nord. L’ondata di caldo durerà poco tanto che già da domenica ci sarà un nuovo cambiamento del tempo. Una nuova perturbazione in arrivo dal Nord Atlantico rapidamente raggiungerà l’Italia determinando un nuovo peggioramento del tempo. Rovesci e temporali interesseranno gran parte delle regioni settentrionali risultando più intensi a nord del Po. La perturbazione lambirà anche Toscana, Marche ed Umbria con qualche fenomeno. Nei giorni a seguire gli effetti del peggioramento si estenderanno, seppur più attenuati, anche al Centro. Nel contempo ci sarà un calo delle temperature un po’ ovunque per l’ingresso di aria più fresca che metterà fine a questo primo sussulto dell’anticiclone africano.

ASP Catanzaro, appuntamento con la formazione nell’ambito del progetto “Rosa bianca”

CATANZARO – Dopo la recente presentazione e apertura del percorso “Rosa Bianca” nell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, si sono concluse a Lamezia Terme le giornate formative dedicate alla preparazione delle figure professionali coinvolte nel Progetto pilota per migliorare l’assistenza alle donne e, in genere, a tutti i soggetti vittime di violenza e offrire loro consulenza medica, legale e psicologica gratuita”.
L’evento, al quale ha portato i saluti il Direttore generale dell’ASP di Catanzaro, dott. Giuseppe Perri, è stato presentato dalla dott.ssa Caterina Ermio, medico neurologo dell’ASP di Catanzaro, presidente nazionale Associazione donne medico nonché responsabile del Progetto e responsabile scientifico del corso e dalla dott.ssa Renata Tropea, dirigente medico del Pronto soccorso del “Giovanni Paolo II”.
Il corso, organizzato e pianificato dall’unità operativa “Formazione e Qualità” diretto dalla dott.ssa Clementina Fittante e di cui è prevista una seconda edizione per il 16–17 giugno prossimi, era rivolto a tutto il personale sanitario coinvolto nell’assistenza primaria e che riveste un ruolo importante nella diagnosi e nell’intervento precoce su donne, minori o altri soggetti che subiscono violenza, ma è stato chiamato a parteciparvi ogni professionista che con la sua specialità può contribuire a rilevare il fenomeno violenza attraverso l’individuazione degli eventi sentinella nascosti. Scopo dell’iniziativa quello di informare e formare i medici e gli infermieri del Pronto Soccorso Triage e il personale per dare risposte di salute a una delle cause di morte e di malattia più importante riconosciuta dall’OMS.
Medici di famiglia, pediatri, odontoiatri e farmacisti, sono figure che per motivi differenti possono incontrare soggetti che hanno subito violenza, raccogliere le loro confidenze e richieste di aiuto. I medici di Pronto Soccorso, insieme a tutto lo staff ospedaliero devono essere formati a capire gli aspetti nascosti della violenza e sapere aiutare nel modo più idoneo la vittima. Inoltre, i medici legali e le forze dell’ordine esprimeranno le loro competenze per una formazione condivisa e sempre opportuna per la tutela del debole.
Il fenomeno della violenza di genere, in costante aumento, costituisce un problema di salute pubblica globale. Si tratta di un fenomeno complesso, la cui soluzione richiede un coinvolgimento delle istituzioni e del tessuto sociale del nostro Paese. E’ dunque necessario che i sistemi di salute pubblica svolgano un ruolo sempre più attivo nel contrasto alla violenza, spesso prevenibile e prevedibile per attuare le tematiche dell’appropriatezza e della tutela della salute espresse con l’ultimo decreto del Ministero.
Con il contributo di varie professionalità e dei rappresentanti di Magistratura, Questura, Avvocatura e Carabinieri, il corso ha consentito di esplorare la normativa attuale in materia di violenza sulle donne con particolare attenzione alle norme sullo stalking, ordine di allontanamento e ordine di protezione. Ha offerto, inoltre, l’opportunità di approfondire i temi riguardanti la tutela della vittima, gli obblighi del personale sanitario, le indagini di polizia giudiziaria e il ruolo della Procura della Repubblica. Non sono mancati, infine, riferimenti all’etica degli interventi e libertà di scelta della donna vittime di violenza.
Nel corso dell’evento, al quale hanno preso parte altre Aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria, è stato presentato il protocollo operativo tra il settore sanitario e i rappresentanti delle altre istituzioni coinvolte in un’azione sinergica per garantire l’assistenza e il sostegno alle vittime di violenza.

CGL in favore di ex lavoratori CMS

FIGLINE VEGLIATURO (Cs) – La vicenda degli ex lavoratori della CMS  (centro mescole sud) di Figline Vegliaturo ha assunto una connotazione quasi paradossale. Dopo essere stati illegittimamente licenziati, vengono richiamati al lavoro, ma solo alcuni di loro, ed hanno finito con l’essere retribuiti con i voucher . Passare da un contratto a tempo indeterminato ai voucher e’ sicuramente discriminante. Per questo la CGIL, attraverso i suoi legali, fa sapere di aver impugnato i licenziamenti, aprendo una vertenza giudiziaria e saranno gli organismi preposti ad accertare se avevamo ragione oppure no.

“Dialoghi sulla Democrazia”, domani all’Unical Violante e Mandoi

RENDE (CS)- Partono domani all’Università della Calabria i ‘Dialoghi sulla democrazia’. Il programma prevede alle ore 9.00, presso l’Aula Umberto Caldora, l’intervento del Presidente Emerito della Camera dei deputati Luciano Violante che incontrerà gli studenti del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione. All’iniziativa offrirà il suo contributo anche il giornalista Filippo Veltri. Alle 14.45, presso l’Aula Solano, interverrà poi Francesco Mandoi, Procuratore Nazionale Aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, sul tema: “La legislazione dell’emergenza. Il diritto penale del nemico”. Alla giornata di studio e discussione, porteranno il loro saluto: Gino Crisci, Rettore dell’Unical, e Franco Altimari, Direttore del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione. Francesco Mandoi
Il progetto didattico-scientifico di Pedagogia della R-Esistenza – che ha toccato lo scorso 23 maggio il suo 5° anno di attività con il seminario Comunicare il Sud, organizzato insieme al Movimento dei Giornalisti d’Azione – lancia un nuovo percorso sperimentale denominato: Agorà, democrazia bene comune.
«Il tentativo – spiega Giancarlo Costabile, responsabile del Laboratorio di Pedagogia della R-Esistenza e docente di storia dell’educazione alla democrazia – è quello di costruire un percorso permanente di confronto tra Università e territorio sul problema della democrazia, e dei suoi modelli. Non è più pensabile, continua Costabile, affrontare il problema mafioso in Calabria e nel Mezzogiorno senza riflettere organicamente sulla condizione della democrazia nel Paese e a Sud di Roma. La Calabria non è una terra libera per via della vocazione padronale delle sue relazioni sociali, che hanno legittimato una pedagogia servile dell’inginocchiatoio non più tollerabile. Il compito dell’Università, conclude Costabile, è di mettere radicalmente in discussione questo quadro ideologico per rendere effettiva, nei diritti e nei doveri, la nostra Carta Costituzionale anche nel Meridione».