Archivi categoria: Cine8@30

Campus Cinema 100: gli appuntamenti della settimana

Martedì, 13 novembre, comincia il nuovo ciclo della rassegna cinematografica “Campus Cinema 100” dedicato a Michelangelo Antonioni e Tonino Guerra dal titolo “FARE UN FILM È PER ME VIVERE”: OMAGGIO AD ANTONIONI E TONINO GUERRA”.

Inoltre la rassegna omaggia il regista Antonio Pietrangeli con la sezione dal titolo “RITRATTI AL MASCHILE E AL FEMMINILE: OMAGGIO AD ANTONIO PIETRANGELI”.

Martedì 13 novembre

Ore 20,30 L’avventura di M. Antonioni (1960) con G. Ferzetti, M. Vitti, L. Massari

Anna, figlia di un ambasciatore a riposo e fidanzata di Sandro, giovane architetto, viene invitata con Claudia, una sua amica, a una gita sullo yacht di un ricco costruttore. La crociera si svolge nella zona delle isole Eolie, nell’incanto di superbe vedute marine delle quali però nessuno dei partecipanti sembra accorgersi. Ad un certo punto i gitanti sbarcano su un piccolo scoglio e tra Anna e Sandro ha luogo un’accanita discussione. All’improvviso, minaccia un temporale e tutti si affrettano verso la nave ma al momento di imbarcarsi si accorgono che Anna è sparita. Lo yacht deve ripartire per evitare la tempesta, ma Sandro e Claudia rimangono sullo scoglio per cercarla.

 

Ore 23,00 Lo scapolo di A. Pietrangeli (1955) con A. Sordi, V. Lisi, M. Asquerino

 

Il ragioniere Anselmi, che vive a Roma, è uno scapolo impenitente, ma questo non gli impedisce di apprezzare la compagnia di belle ragazze, anche se una metà almeno delle sue avventure amorose è del tutto fantastica. Quando un amico, socio d’affari, si sposa si vede costretto a far da testimone; ma respinge, in cuor suo, l’idea di subire la stessa sorte. Avendo lasciato all’amico il suo appartamento, deve cercarsi una pensione e sceglie quella in cui ha incontrato una graziosa signorina, che fa la hostess. Così quando la sua solitudine lo rende estraneo alla compagnia degli amici, può consolarsi con la sua donna, che va ad attendere all’aeroporto quando torna dai viaggi. Poco a poco la ragazza s’innamora di lui; ma egli la disillude ed ella si fa trasferire a Milano. La libertà è un bene prezioso, ma la solitudine comincia a pesare ad Anselmo. La compagnia di altri scapoli l’annoia, al cinema gli capita di vedere scene di seduzione, se la notte si sente male è solo. Al paese la mamma vorrebbe farlo sposare: ma la ragazza, che gli viene presentata, non è bella. Nel corso della sua attività ha avuto modo di conoscere una ragazza, la signorina Carla, ma i loro incontri si sono chiusi sempre con dei litigi. L’ora della resa non è lontana, lo scapolo cerca moglie. Ma una delle candidate ha una madre insopportabile, un’altra è troppo volgare, una terza è troppo anziana. Una graziosa donna, incontrata in un dancing è afflitta da un marito geloso. Con Carla i litigi si sono rinnovati più volte: ciononostante egli le telefona ancora e la sposa.

Giovedì 15 novembre

Ore 20,30 Blow-up di M. Antonioni (1966) con D. Hammings, V. Redgrave, P. Bowles

Thomas, un fotografo annoiato del fascino sensuale delle modelle che passano nel suo studio e nella sua vita, per reazione si propone di realizzare un fotolibro che vuol essere uno studio della vita di Londra in tutta la sua realtà. Attratto dalla calma che vi regna, si sofferma in un parco dell’East End e qui riprende le effusioni sentimentali di un uomo e di un donna; quest’ultima se ne accorge e lo insegue fino a casa per chiedergli la consegna della pellicola: è così disperata da offrirsi a lui, pur di riaverla. Con un trucco Thomas sostituisce il negativo, quindi comincia a sviluppare e ad ingrandire le fotografie. Vengono in tal modo alla luce alcuni particolari, come la mano di un uomo che tiene una pistola ed una strana ombra sull’erba che potrebbe essere un cadavere. Non sapendo se è stato testimone di un delitto o se lo ha evitato, Thomas ritorna di notte nel parco e trova veramente un cadavere, che tuttavia il giorno dopo non c’è più. Egli non riesce quindi a trovare la verità di ciò che la sua macchina fotografica ha visto e rimane così in balia di se stesso a misurare l’indistinto confine che separa la certezza dalla realtà.

 
Ore 22,30 Adua e le compagne di A. Pietrangeli (1960) con S. Signoret, S. Milo, E. Riva

Dopo la chiusura di un casa per appuntamenti, Adua, Milly, Lolita e Marilina decidono di aprire una trattoria fuori città: si creeranno così un lavoro onesto, che servirà a mascherare l’attività equivoca cui sono abituate. Esse hanno l’aiuto non disinteressato di un certo Ercoli che facilita le pratiche per la licenza di esercizio, ma impone le sue condizioni. Nei primi mesi le donne dovranno avere un contegno irreprensibile per non dar adito a sospetti; poi riprenderanno la solita attività e divideranno con il protettore i proventi. Per Adua e le compagne inizia una nuova vita: imparano a conoscere il lavoro e ne traggono una serenità d’animo sconosciuta. La trattoria prospera e alle donne si apre la prospettiva di un possibile reinserimento nella società. Quando si presenta Ercoli, le quattro amiche si rifiutano di dare esecuzione ai patti e lo cacciano. Ma lo sfruttatore si vendica immediatamente e riesce a far chiudere la trattoria. Adua e le compagne cercano qualcuno che le aiuti, ma tutti si ritirano e le abbandonano al loro destino. In un impeto di rabbia e di disperazione le donne distruggono la trattoria e ritornano alla loro triste vita.

 

Tutte i film verranno proiettati al cams (Centro Arti Musica e Spettacolo) dell’Università della Calabria.

Week end al Cinema: I consigli di 8@30

Venuto al mondo

Tratto dall’omonimo romanzo di Margaret Mazzantini, il film che riunisce Penelope Cruz e Sergio Castellitto dopo il successo di Non ti muovere.

Carica di ricordi degli anni di guerra, Gemma si reca a Sarajevo con suo figlio Pietro per assistere a una mostra in memoria delle vittime dell’assedio, che include le fotografie del padre del ragazzo.
Diciannove anni prima, Gemma lasciò la città in pieno conflitto con Pietro appena nato, lasciandosi alle spalle suo marito Diego, che non avrebbe mai più rivisto, e l’improvvisata famiglia sopravvissuta all’assedio: Gojko, l’irriverente poeta bosniaco, Aska, la ribelle ragazza musulmana e la piccola Sebina.
L’intenso amore e la felicità tra Diego e Gemma non erano abbastanza per colmare  l’impossibilità di Gemma a concepire figli. Nella Sarajevo distrutta dalla guerra, i due trovarono una possibile surrogata, Aska. Gemma spinse Diego tra le sue braccia per poi essere sopraffatta dal senso di colpa e dalla gelosia.
Ora una verità attende Gemma a Sarajevo, che la costringe ad affrontare la profondità della sua perdita, il vero orrore della guerra e il potere di redenzione dell’amore.

Venuto al mondo nei cinema di Cosenza:

Nuovo S. Nicola: 17.30 – 20.00 – 22.30

Garden: 17.30 – 20.00 – 22.30

http://youtu.be/sV6lJ0tMiZs

Amour

Un film di Michael Haneke, Palma d’Oro al Festival di Cannes 2012

Il film racconta la storia di Georges e Anne, due anziani professori di musica ormai in pensione. Anche la loro figlia, Eva, è una musicista e vive all’estero con la propria famiglia. Un giorno Anne è vittima di un incidente e l’amore che unisce la coppia è messo a dura prova, fino alle conseguenze più estreme…

Amour nei cinema di Cosenza:

Garden: 17.30 – 20.00 – 22.30

 

http://youtu.be/2_lERCqyt7c

 

Argo

Un film di Ben Affleck

Ispirato ad una storia vera, il thriller “Argo” racconta l’azione segreta tra vita e morte intrapresa per liberare sei statunitensi e svoltasi durante la crisi degli ostaggi in Iran – la cui vera storia per decenni è rimasta ignota all’opinione pubblica. Il 4 novembre 1979, mentre la rivoluzione iraniana toccava l’apice, un gruppo di militanti fa incursione nell’Ambasciata USA in Tehran, portando via 52 ostaggi. In mezzo al caos, però, sei americani riescono a fuggire e trovano rifugio a casa dell’Ambasciatore del Canada Ken Taylor. Ben sapendo che si tratta solo di questione di tempo prima che i sei vangano rintracciati e molto probabilmente uccisi, Tony Mendez, un agente della CIA specialista in azioni d’infiltrazione, mette in piedi un piano rischioso per farli scappare dal paese. Un piano così inverosimile che potrebbe accadere solo nei film.

Argo nei cinema di Cosenza:

Modernissimo: 17.30 – 20.00 – 22.30

Corti di memoria. Segni privati (ma non troppo)

C’è ancora tempo per partecipare al concorso video “Corti di memoria. Segni privati (ma non troppo)”, la rassegna-concorso dedicata ai video “di famiglia”, realizzata dalla F.I.C.C. Federazione Italiana dei Circoli del Cinema Centro Regionale della Calabria, in collaborazione con l’Associazione Culturale “Fata Morgana”, il Dipartimento di Filosofia e il Corso di Laurea in Comunicazione e Dams (UNICAL).  Il concorso è riservato a video realizzati originariamente in ambito familiare, che riguardino la sfera familiare/amicale, ma che contengano anche tracce storico-sociali e contestuali di evidente interesse collettivo. Verranno premiate le tre opere che mostreranno la migliore commistione estetica tra gli aspetti privati raccontati nei corti e le esperienze sociali comuni, all’interno delle quali gli stessi risultano inscritti.

Bando e scheda di partecipazione, in allegato, sono anche reperibili sul sito della FICC http://www.ficc.it/ (Centro Regionale della Calabria) e sul sito dell’associazione “Fata Morgana” www.fatamorganacinema.it, sezione Eventi.

Falso Movimento IX/2012.2013: ALPIS di Giorgos Lanthimos

Domani 6 novembre, alle 0re 22.00, presso il Teatro Comunale di Rovito, verrà proiettato il film, inedito in Italia, ALPIS di Giorgos Lanthimos (2011).

“Alpis” (Alpi) è il nome di uno strano gruppo. Una piccola “società”, un’improbabile congregazione, l’appellativo di un quartetto tanto inusuale quanto male assortito. Un’infermiera e un paramedico, una ginnasta e il suo allenatore. Vite, età, sogni diversi riuniti in un’attività imprenditoriale finora sconosciuta: sostituirsi nella vita di tutti i giorni ai cari estinti per attenuare il dolore della perdita delle famiglie. Rimpiazzi, surrogati, palliativi dietro compenso, l’attività del gruppo “Alpis” va oltre il profitto economico, soprattutto per l’infermiera, che pagherà a caro prezzo le sue “terapie domiciliari”, non appena scavalcherà la squadra per agire individualmente.

E’ un mondo difficile quello descritto dal greco Giorgos Lanthimos, regista pluripremiato con Kynodontas (vincitore di Un Certain Regard a Cannes 2010 e nomination all’Oscar per il miglior film straniero, visto a Rovito nel nostro cineforum lo scorso anno e ancora senza distribuzione in Italia). I suoi personaggi sono ai margini di una società che non si accorge di loro. Una realtà esterna che assume confini indefiniti e impalpabili finché “Alpis” non si riunisce e decide di manifestarsi nel mondo reale, e i suoi membri di agire e diventare protagonisti, pur sacrificando la propria identità. Ed è forse questo il loro scopo primario, annullare il proprio io per diventare – in altro modo – importanti per qualcuno. Costruire esistenze alternative e fuggire dalla gabbia triste in cui si vedono imprigionati ogni giorno di più può allora diventare l’unica e ultima speranza di salvezza.
Nelle sue storie di perdita e impossibili sostituzioni, Alpis (presentato nel concorso ufficiale di Venezia 2011 dove ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura) mostra l’estremizzazione di alcuni istinti, esigenze, paure, ma soprattutto procede allo svuotamento, al drenaggio silenzioso di quanto abitualmente costituisce l’individuo. Svuotamento dei corpi, della loro capacità di relazione e della densità, fino a renderli del tutto accessori – e attribuendogli in questo modo una pura forza figurativa; svuotamento delle parole, attraverso meticolose operazioni di revisione dei significati, di distacco dal senso, di svelamento dell’artificialità del meccanismo di corrispondenze; svuotamento dei rapporti, nell’incapacità di coltivarne, di comprendere ruoli sociali che continuano comunque a esercitare una forte pressione. Il fatto stesso che il mondo, svuotato, sia oggetto di rappresentazione – registrazione e visione – genera la dimensione del film di Lanthimos: ancora più che ironico e cinico, pienamente paradossale, quindi intimamente realistico.
Una pellicola non facile dunque che si insinua sottopelle puntando sulla dirompente fisicità dei protagonisti (nel cast anche la brava Ariane Labed, Coppa Volpi a Venezia 67 per la sua interpretazione in Attenbergh), anime solitarie in cerca di umanità.

Cinema Campus 100: gli appuntamenti della settimana

Domani, 6 novembre dalle ore 20.30, presso il cams (Centro Arti Musica e Spettacolo) dell’Università della Calabria, si chiude il ciclo dedicato a Roberto Benigni dal titolo Il “Corpo sciolto”: omaggio a Roberto Benigni, con la visione del film La voce dalla luna (1989), diretto da Federico Fellini.

Il mite Salvini (interpretato da Roberto Benigni), che va in giro per la campagna padana inseguendo ingenui sogni d’amore e ascoltando la voce della luna, trova un compagno nel paranoico ex prefetto Gonnella (Paolo Villaggio). Un giorno i paesani, con una mostruosa trebbiatrice, catturano la luna e in paese viene organizzata una ridicola tavola rotonda televisiva. Tutti, tranne Salvini e Gonnella, risultano frastornati tra suoni balli e grida, perchè sono gli unici a rispettare e capire il mistero della notte e del suo silenzio.

A seguire il fantahorror L’orribile segreto del dottor Hichcock di R. Freda (1962) con B. Steel, R. Flemyng, S. Tranquilli.

1985, Londra. Un dottore necrofilo, sedicente vedovo, sposa la giovane Cinthia, che presto capisce di essere destinata a qualche esperimento: il medico, infatti, vuole trasferire la sua bellezza nel corpo della precedente moglie, seppelita viva, ma mai morta, quindici anni prima. Il piano salterà per l’intervento di un amico di Cinthia: scoppierà un incendio che brucerà la casa e ucciderà i due coniugi.

Giovedì 8 novembre, alle ore 20.30, verrà proiettato il film Boccaccio ’70 (1962), regia di M. Monicelli, F.Fellini, L.Visconti, V. de Sica con con P. De Filippo, S. Loren, A. Ekberg, R. Schneider.

Film a episodi: 1) in La riffa, un giovane molto timido si innamora per la prima volta di una ragazza; 2) Ne Le tentazioni del dottor Antonio, un puritano fanatico si trova a dover affrontare un poster della Ekberg che ha preso vita; 3) Ne Il lavoro, un’aristocratica pretende di essere trattata e pagata come una prostituta dal marito; 4) In Renzo e Luciana, due operai riescono finalemente a trovare una casa, ma sono divisi dal turno di lavoro: uno esce la sera l’altra rientra.

 

 

 

Ombre sonore. Storie di musica attraverso il cinema

Domani, 4 novembre alle ore 20.15, presso il Teatro Comunale di Rovito, prende il via la nuova rassegna cinematografica dal titolo “Ombre sonore. Storie di musica attraverso il cinema”. Il nuovo ciclo propone una serie di documentari incentrati sulla musica intesa in tutte le sue declinazioni: classica, contemporanea, jazz, rock, blues, soul, etnica, brasiliana, canzone d’autore, colonne sonore.

Si parte dal documentario di Michael Radford “Michel Petrucciani – Body and Soul” del 2011.
Il regista, noto per aver diretto “Il postino” e “1984” (adattamento cinematografico del famoso romazo di Orwell), dedica un documentario al pianista Michel Petrucciani morto all’età di soli 36 anni a causa della rara e grave patologia che lo afflisse per tutta la sua breve ma intensissima vita.

«Il documentario racconta di come Petrucciani raggiunse il successo attraverso una volontà incrollabile e la forza della sua personalità. Attraverso una collezione ricchissima di interviste e materiali di archivio, Radford “entra” fisicamente dentro la vita di un uomo spinto da un desiderio inesauribile e divorante per tutto quello che la vita ha da offrire – i viaggi, le donne, l’arte, la musica – una forza della natura dall’incredibile talento che ha dovuto lottare e sconfiggere un handicap fisico pesantissimo per diventare uno dei grandi musicisti del jazz. Nelle intenzioni del regista, il film non è solo un tributo all’uomo e all’artista, ma anche un “viaggio alla ricerca della vera natura della creatività”. Per comporre il suo tributo, Radford ha cercato ovunque materiale di repertorio, interviste e testimonianze inedite. Nato con una malattia congenita – l’osteogenesi imperfetta, nota anche come sindrome delle ossa di cristallo, che rende le ossa fragilissime e che gli impedì di crescere oltre il metro (oltre a procurargli tremendi dolori per tutta la vita) – Michel Petrucciani non solo non si fece abbattere dalla malattia, ma al contrario considerò questo disagio fisico come un vantaggio. In gioventù, infatti, poté dedicarsi completamente alla musica senza “coltivare” altre distrazioni. Consapevole che molto probabilmente la malattia non gli avrebbe consentito di vivere oltre i quarant’anni, non accettava che la gente lo compatisse per la sua malattia: “Di che ti lamenti?” , diceva. “Guardami! Mi sento benissimo! Mi sto divertendo!” »

«Petrucciani aveva un tocco indimenticabile, allo stesso tempo potente e rilassato, ma forse la sua caratteristica peculiare, la sua cifra stilistica era l’incredibile incisività sotto il profilo ritmico. Il vocabolario armonico usato da Petrucciani risaliva indubbiamente alle fonti dell’armonia moderna, ma allo stesso tempo era decisamente originale».

«La vita di Petrucciani è la dimostrazione, per fortuna non l’unica, che nulla può impedire ad un uomo di vivere pienamente. Se la grandezza di un essere umano si misura dalla capacità di realizzare qualcosa che sembra andare oltre le umane possibilità allora Petrucciani è stato un gigante, d’altra parte come scriveva Novalis: “Ogni malattia è un problema musicale. Ogni cura è una soluzione musicale”». Rocco Mancinelli

Liberty Heights di Barry Levinson, il cineappuntamento di “Falso Movimento”

Domani, 1 Novembre, alle ore 21.00 presso Taetro Comunale di Rovito, e’ programmata la visione di Liberty Heights di Barry Levinson a cura del cineforum “Falso Movimento”.

1954. Liberty Heights è il quartiere ebraico di Baltimora, dove vive la famiglia Kurtzman; madre casalinga, padre impresario di spogliarelli e lotterie clandestine, il figlio maggiore studente universitario e il minore studente liceale. La Seconda guerra mondiale è finita da nove anni ma, nella potenza economica e militare che ha determinato la sconfitta del nazismo, sono affissi nei club cittadini cartelli che vietano l’ingresso agli ebrei, ai cani e ai negri.

È su questa forte contraddizione che Barry Levinson ha costruito il suo ultimo film, basato in gran parte su ricordi personali. Lo sguardo privilegiato di questa storia è quello di Ben, il figlio minore che adora Sinatra e che solo al liceo scopre che il mondo è abitato in maggioranza da “gentili”. Ben s’innamora di una compagna di classe nera, ma presto si accorge che in quell’America vi sono barriere, di ceto e di razza, insormontabili. Amori, amicizie, destini familiari scorrono piacevolmente, descritti con un tono da commedia percorso da piccole ma profonde venature di amaro. Un “come eravamo” che rivela l’anima nera e intollerante degli Stati Uniti, accompagnato da una colonna sonora che sfodera il meglio di quegli anni, da Sinatra a James Brown.

«Com’è noto Barry Levinson ha una filmografia cospicua ancorché discontinua in cui alterna film commerciali ad altri più personali. I primi servono di fatto a finanziare i secondi. Certi titoli sono davvero immemorabili, altri ce li ricordiamo, eccome! Ad esempio A cena con gli amici, Il migliore, Tin Men, Good Morning Vietnam, Avalon, Bugsy. La sua vena migliore e più autobiografica ispira Liberty Heights (1999), con quella sapiente mistura di ironia e lirismo, denuncia e nostalgia, che gli conferiscono il ritmo, il respiro e la fragranza che ritroviamo soltanto in certi romanzi di formazione della grande letteratura ebraico-americana». Ugo G. Caruso

Film al cinema: i consigli di 8@30

The Rocky Horror Picture Show

In occasione di Halloween, il 30 e 31 ottobre viene riproposto al cinema il film The Rocky Horror Picture Show, cult movies tratto dal musical The Rocky Horror Show, che uscì nelle sale cinematografiche nel 1975, diretto da Jim Sharman.

Brad e Janet, una coppia di fidanzati, si perdono in un bosco. Sotto una pioggia battente e con la macchina ormai in panne, decidono di chiedere aiuto nelle vicinanze trovando rifugio presso un castello. Una volta dentro, i due finiscono per diventare ostaggi del Dottor Frank-N-Furter,  che si presenta come un “Dolce Travestito”, alle prese con uno strano esperimento: dare vita a Rochy Horror,  il suo personalissimo “Frankenstein” sessuale.

The Rocky Horror Picture Show in Calabria:
Lamezia Terme – The Space (www.thespacecinema.it)

Reggio Calabria – Lumiere (www.multisalalumiere.it/)

SKYFALL

Nuovo capitolo di James Bond diretto da Sam Mendes

Quando l’ultimo incarico di Bond si conclude tragicamente e viene resa pubblica l’identità di molti agenti sotto copertura in tutto il mondo, l’MI6 viene attaccato, costringendo M a cambiare la sede dell’agenzia. Questi avvenimenti fanno sì che l’autorità e la posizione di M siano contestate da Mallory, il nuovo direttore dell’Intelligence and Security Committee. L’MI6 è minacciato sia dall’esterno che dall’interno e M ha un unico alleato su cui contare, Bond, aiutato solo da un agente sul campo, Eve, incaricato di rintracciare il misterioso e letale Silva, di cui nessuno conosce ancora le vere motivazioni.

Skyfall nei cinema di Cosenza:

Andromeda River:  18.00 – 20.20 – 22.15

Citrigno:  17:00 – 19:45 – 22:30

Io e te

Il nuovo film di Bernardo Bertolucci, tratto da un romanzo breve di Niccolò Ammaniti.

Il film racconta la storia di Lorenzo, un adolescente solitario e problematico nei rapporti con la famiglia e con il mondo che lo circonda, che sceglie di passare la settimana bianca nascosto nella cantina di casa. E di Olivia, la sua sorellastra, che piomba con il proprio bagaglio di problemi nella vita del fratello, rovinando i suoi accurati piani di fuga dalla quotidianità che lo opprime. Lorenzo pianifica ogni dettaglio e fa credere ai suoi genitori di essere partito per la montagna con i compagni di scuola. Invece fa della cantina il suo rifugio e si prepara ad assaporare un’intera settimana in perfetta solitudine, lasciando fuori il mondo e le sue regole. L’arrivo della sorella, ribelle, fragile ma vitale, sconvolgerà non solo questi piani ma lo stesso microcosmo del giovane protagonista.

Io e te nei cinema di Cosenza:

Garden: 18:30 – 20:30 – 22:30

San Nicola: 17:00 – 18:50 – 20:40 – 22:30

http://youtu.be/cVWgjsXmNOg

“Il rappresentante” di Marco Caputo

Presentato in commissione cultura il cortometraggio del regista cosentino Marco Caputo “Il rappresentante”.

Raccontare la città da un angolo visuale inedito, utilizzando al meglio e con piglio autoriale già consolidato gli scorci più suggestivi del centro storico di Cosenza, non solo per un esercizio stilistico, ma per mettere il dito sulla piaga del racket delle estorsioni, con particolare riferimento alle sue vittime indifese.
A tradurre in immagini coraggiose e piene di vigore espressivo uno spaccato amaro di un universo cittadino che accomuna una Cosenza non sempre riconoscibile ad una qualsiasi difficile realtà italiana, è il giovane regista cosentino Marco Caputo.

Il suo cortometraggio, dal titolo “Il rappresentante”, già insignito del premio “Moda movie 2012” il cui tema era quest’anno “Urban Lifestyle: la moda e le città”, è stato proiettato in commissione cultura nel corso di una seduta inserita nell’ambito della
selezione preliminare che l’organismo consiliare presieduto dal consigliere comunale Claudio Nigro ha avviato da tempo per individuare il meglio dei videomakers locali da inserire in un prossimo Festival del cortometraggio.
Nell’ospitare il corto di Marco Caputo la Commissione cultura ha raccolto la richiesta dell’Associazione culturale “Fata Morgana” , impegnata in un percorso di sviluppo e diffusione della cultura cinematografica oltre che di sostegno dei prodotti audiovisivi che scaturiscono dalla creatività dei film-makers autoctoni.
Alla seduta di commissione hanno partecipato sia il regista Marco Caputo che l’attore Davide Imbrogno, autore anche dello script del corto. Presente anche la Presidente di “Fata Morgana” Loredana Ciliberto.

“Il rappresentante” non ha avuto – lo ha riferito lo stesso regista Marco Caputo – alcun finanziamento. E’ stato completamente autoprodotto, non senza difficoltà. Il risultato supera le aspettative. Curatissimo nelle inquadrature e nella fotografia, il
corto racconta la triste vicenda di un commerciante (interpretato in maniera eccellente dall’attore Giovanni Turco) alle prese con le frequenti minacce e i comportamenti arroganti di un taglieggiatore che quotidianamente si reca nella sua bottega a fare
la spesa senza scucire un soldo. Il titolare del negozio è combattutissimo tra il desiderio di denunciare il sopruso, compulsato com’è dal figlio che assiste in diretta alle “prodezze” del criminale e che vorrebbe a tutti i costi vederlo assegnare alla
giustizia, ed il quieto vivere. Il finale a sorpresa lascia senza fiato e si presta a diverse chiavi di lettura. Completamente cosentino il cast del cortometraggio. Accanto a

Giovanni Turco recitano, infatti, altri attori del panorama artistico della città: da Dante De Rose (il taglieggiatore), a Marisa Casciaro (la moglie del commerciante) a Davide Imbrogno (il figlio) a Renato Costabile, in un breve ma intenso cameo che lo
raffigura nei panni di un cieco molto sensitivo. La Commissione cultura ha espresso apprezzamento sia per l’intensità della storia raccontata dal cortometraggio, che affronta un tema alquanto delicato e terribilmente attuale, sia per l’attività portava avanti dall’Associazione culturale “Fata Morgana” che ha tra i suoi molteplici obiettivi la mission di segnalare e selezionare i lavori dei talenti cinematografici locali. Una mission condivisa con la Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi, impegnata, da più di un anno, in un lavoro di ricerca di quanto di meglio è in grado di offrire il panorama cosentino.
Con la certezza che tra i talenti vada iscritto d’ora in avanti anche il giovane regista Marco Caputo.