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La Calabria continua a bruciare. Unità di crisi in Prefettura. Uomini dell’esercito a Pianette di Rovito (FOTO e VIDEO)

COSENZA – Continua in Calabria l’emergenza incendi. La situazione più grave è quella di Pianette di Rovito dove le fiamme hanno aggredito una casa, per fortuna disabitata, i cui proprietari sono deceduti. Ma l’incendio continua ad avanzare, i residenti stanno tentando con mezzi propri di contrastarlo inutilmente. E lanciano un appello drammatico: «Aiutateci, siamo disperati». Fortunatamente sono adesso giunti dei mezzi aerei per contrastare l’avanzata del rogo. La situazione resta tuttavia particolarmente complicata. Tutte le squadre dei vigili del fuoco sono impegnate su più fronti per l’emergenza. In mattinata una situazione analoga si è vissuta nella presila catanzarese, a Taverna, dove dieci famiglie sono state allontanate per precauzione. Le fiamme hanno interessato anche l’area verde della chiesetta della Santa Spina dove è esposta la statua della Vergine messa in salvo da alcuni fedeli. Danni notevoli ad un capannone e altre strutture per l’allevamento. Un altro rogo ha interessato la frazione S. Elia di Catanzaro. Inoltre si è reso necessario anche l’intervento di un elicottero sulla Crocetta, tra Paola e Cosenza per supportare le attività di spegnimento di un incendio di vaste proporzioni che ha lambito la statale 107. Sul posto anche il personale Anas per regolare il flusso dei veicoli ed evitare disagi alla circolazione. Altri focolai sono segnalati nei boschi delle serre cosentine.

Intanto è stata attivata nella Prefettura di Cosenza, l’unità di crisi coordinata dal Prefetto Gianfranco Tomao, per la gestione dell’emergenza incendi che sta interessando gran parte del territorio provinciale. L’unità si è riunita alle 19 e tornerà a riunirsi alle 21, e naturalmente continuerà ad operare fino a cessata emergenza. Per il momento è stato deciso di mandare l’esercito a Pianette di Rovito per dare una mano ai vigili del fuoco. Non è escluso che i militari possano essere anche impiegati negli altri focolai considerati ad alto rischio. E stato chiuso anche il tratto della statale Silana-Crotonese che da Cosenza porta a Rovito.

I sindaci dei comuni della provincia sono invitati ad assicurare la presenza di operatori nei centralini municipali per rispondere ad eventuali chiamate di emergenza attivando, ove necessario, le pianificazioni comunali di protezione civile, con il concorso delle associazioni di volontariato presenti sul territorio.

I cittadini devono segnalare situazioni di particolare gravità al numero verde 800496496 istituito presso la Sala Operativa Unificata Permanente della Protezione Civile Regionale.






Rapina nella filiale Ubi Banca del centro storico di Cosenza. Bottino da 180 mila euro

Polizia e carabinieri indagano, con il coordinamento del procuratore Mario Spagnuolo, sulla rapina perpetrata ai danni della filiale di Ubi Banca situata nel cuore del centro storico di Cosenza, in Piazza XV Marzo. Secondo quanto si è appreso, nel pomeriggio di martedì 11 luglio, poco prima dell’orario di chiusura, tre banditi sono penetrati all’interno della filiale, minacciando il cassiere ed alcuni clienti in quel momento presenti nell’istituto. Si sono poi diretti verso la cassaforte riuscendo ad arraffare un bottino da 180 mila euro. Si sono poi allontanati su un’auto guidata da un complice che li attendeva poco lontano. Le forze dell’ordine hanno già visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza.

Sequestrati i beni di un presunto esponente della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri

LAMEZIA TERME (CZ) –  Beni per un valore di oltre trecentomila euro sono stati sequestrati dai finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme ad Antonio Villella, di 41 anni, ritenuto esponente di rilievo della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri.
I beni sequestrati sono una villa risultata nella disponibilità concreta di Villella, nonostante fosse formalmente intestata ai suoi congiunti, un Suv e disponibilità finanziarie. Le indagini delle fiamme gialle hanno dimostrato che i beni sono di valore sproporzionato rispetto ai redditi e al tenore di vita di Villella, nonostante egli avesse in passato percepito circa 150 mila euro di indennizzo per un periodo di ingiusta detenzione.

La Calabria continua a bruciare. Incendi nel cosentino e nel catanzarese

La Calabria continua ad essere interessata da diversi roghi. Un Canadair e un elicottero stanno effettuando dei lanci a Taverna, nella Presila Catanzarese, per spegnere un vasto incendio sviluppatosi a monte del paes. Diverse le abitazioni minacciate. Dieci famiglie sono state allontanate per precauzione. Le fiamme hanno interessato anche l’area verde della chiesetta della Santa Spina dov’è esposta la statua della Vergine messa in salvo da alcuni fedeli. Danni notevoli ad un capannone e altre strutture per l’allevamento. Un altro rogo ha interessato la frazione S. Elia di Catanzaro. Infine questa mattina si è reso necessario l’intervento di un elicottero sulla Crocetta, tra Paola e Cosenza per supportare le attività di spegnimento di un incendio di vaste proporzioni che ha lambito la statale 107. Sul posto anche il personale Anas per regolare il flusso dei veicoli ed evitare disagi alla circolazione. Altri focolai sono segnalati nei boschi delle serre cosentine. Tutte le squadre dei vigili del fuoco disponibili sono impegnate ormai da diversi giorni per fronteggiare l’emergenza.

Caso Bergamini, riesumata la salma. Incongruenze con vecchia autopsia

FERRARA – Dopo la riesumazione del corpo di Denis Bergamini – il calciatore di Argenta (Ferrara) morto nel novembre 1989 sulla Statale 106 Jonica a Roseto Capo Spulico (Cosenza) in circostanze misteriose – la bara custodita nel cimitero di Boccaleone (Argenta) è stata trasferita a Cona e sui resti del giocatore del Cosenza sono stati effettuati i primi esami dai quali emergerebbero incongruenze con ciò che si era capito con la prima autopsia, che aveva attribuito il decesso a suicidio. La parte del corpo maggiormente interessata dal trauma sarebbe quella sinistra e non quella destra come invece si era sempre pensato e sulla sinistra del corpo ci sarebbe anche un taglio longitudinale sospetto della testa del femore che a detta dei consulenti e dei periti apparirebbe anomalo e innaturale. Dalle lesioni riscontrate, il corpo del calciatore sarebbe stato schiacciato dal ventre verso la schiena e non viceversa.

«Lo squarcio si apre sulla pancia – afferma Fabio Anselmo, avvocato della famiglia Bergamini – e quindi è evidente dai risultati che Denis Bergamini fosse coricato supino e non prono, esattamente il contrario di quello che mostrano le fotografie dell’epoca». All’epoca dei fatti si parlò di suicidio ma i familiari e le persone vicine a Bergamini non credettero a quel verdetto e da quasi trent’anni lottano per fare luce sul caso. Ora a distanza di quasi tre decenni sembra che Bergamini non si sia gettato volontariamente sotto a un camion per togliersi la vita come invece aveva sempre raccontato Isabella Internò, l’ex fidanzata che si trovava con lui quella sera. La decisione della riesumazione era stata presa dal gip del Tribunale di Castrovillari, Teresa Riggio, che nel corso dell’incidente probatorio svoltosi nelle scorse settimane, aveva accolto la richiesta della procura che ha riaperto l’inchiesta sulla morte di Bergamini, archiviata, a suo tempo, appunto come suicidio. La procura ipotizza che si tratti di un omicidio.

La denuncia dei turisti: «A Fuscaldo le ruspe sulla spiaggia tra gli ombrelloni»

Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di una nostra lettrice (Gabriella Ruggiero) che ha denunciato quello che sta avvenendo in questi primi giorni d’estate sulla costiera tirrenica cosentina.

FUSCALDO (CS) – Spiaggia di Messinette di Fuscaldo invasa dalle ruspe non lasciando posto agli ombrelloni. Bagnanti e turisti costretti a guardare il mare dal balcone, pur avendo pagato un mese di affitto per godersi le tanto agognate ferie e naturalmente la spiaggia. Ma bisogna procedere con l’avvio dei lavori per la realizzazione delle barriere contro l’erosione costiera. E naturalmente si è ben pensato di farlo in piena stagione estiva! Purtroppo siamo in Calabria, dove si arriva sempre in extremis!

Anche Luzzi alle prese con l’emergenza incendi. Distrutte diverse piante d’ulivo

LUZZI (CS) – Un brutto incendio ha devastato per quasi tutta la giornata contrada Cavoni a Luzzi. Interessando il mattatoio della zona che si trova lì vicino, ha provocato danni ingenti alle proprietà e ai beni dei residenti. Devastati piantagioni di ulivi oltre che qualche automobile nel timore generale che l’incendio potesse allargarsi anche al paese. Solo un’autobotte dei Vigili del Fuoco era presente, a causa  dei tanti incendi del territorio (se ne stimano oltre 500 tra grandi e piccoli) mentre i canadair e gli elicotteri adibiti per lo spegnimento dei fuochi sono stati inviati in Sicilia.

Alfredo Arturi

Fiamme a Bisignano, a rischio anche due edifici scolastici

BISIGNANO (CS) – L’ennesimo incendio ha devastato oggi un colle di Bisignano, precisamente quello su cui sorge il quartiere di Piano, che ospita la scuola media della cittadina e una scuola elementare. Da svariate settimane ormai il paese sembra un inferno in terra, e mentre le forze messe in campo riescono a domarne uno, ecco spuntare un altro incendio dalla portata devastante, in un continua gioco del gatto e del topo.

Supposizioni lasciano spazio a svariate ipotesi, ma certo non sembra un caso che i momenti in cui gli incendi vengono avvistati sono i momenti di maggiore tregua lavorativa, come la notte o il mezzodì. Inoltre vengono accesi in contemporanea in diversi siti quasi a rendere più difficile il lavoro di chi si preoccupa di spegnere.

E la piaga infesta la ridente valle del Crati proprio nei momenti meno opportuni. Il grande problema siccità, denunciato dalla Sorical oltre che da svariati cittadini, non giova certo alla risoluzione del problema, anzi, acuisce il rischio sentito dalla popolazione

E pensare che nemmeno un mese fa un uomo morì a causa del fuoco e delle sterpaglie. Il Comune però si dice pronta per tentare di fronteggiare il problema, lasciando a chi di dovere l’investigazione, vuole portare avanti una campagna di sensibilizzazione del problema, oltre che la programmazione di una campagna straordinaria di manutenzione del territorio, come dichiara il vice sindaco Graziano Fusaro. Rimangono però quasi altri 2 mesi di fuoco. Letteralmente.

Alfredo Arturi

Giovane centauro perde la vita in un incidente stradale nel cosentino

MALITO (CS) – Un giovane di 25 anni, Pietro Turco, ha perso la vita in un grave incidente stradale avvenuto tra Grimaldi e Malito, nel Savuto, lungo la Strada Provinciale 57. Secondo quanto si è appreso, il ragazzo era a bordo di una moto quando, forse per un sorpasso azzardato, si è scontrato frontalmente con un veicolo che marciava in direzione opposta. Sul posto immediatamente è sopraggiunta un’ambulanza da Rogliano e i carabinieri. Era partito da Cosenza anche un elisoccorso ma, appena appresala notizia del decesso, il volo è stato interrotto. Inutile ogni tentativo di soccorso da parte del personale del 118. (Immagine di repertorio).

Passeggiava sul lungomare di Amantea, arrestato latitante

AMANTEA (CS) – Lo hanno rintracciato ad Amantea sul lungomare, dove stava passeggiando insieme alla presunta compagna. I carabinieri di San Ferdinando (Reggio Calabria), sotto il coordinamento della Dda di Reggio Calabria e della Procura di Palmi hanno arrestato Giovanni Priolo, 61 anni, ritenuto responsabile del tentato omicidio di Giuseppe Brandimarte avvenuto la mattina del 14 dicembre 2011 nel piazzale Cefris sulla Provinciale 1 a Gioia Tauro. Priolo, legato da vincoli di parentela alla potente cosca di ‘ndrangheta dei Piromalli – si legge in una nota della Procura di Reggio Calabria – era latitante dal mese di marzo del 2017 e ricercato dalle forze dell’ordine. I carabinieri monitoravano da qualche giorno la casa una donna di San Ferdinando, a cui Priolo sembrava essere legato da rapporti intimi. La notte scorsa si sono accorti di una serie di movimenti di auto e persone sospette. Così hanno deciso di non abbandonare l’obiettivo e all’alba hanno iniziato un pedinamento attraversando le province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Catanzaro. Dopo circa tre ore di osservazione discreta a distanza, i militari hanno raggiunto il lungomare di Amantea e, fingendosi dei turisti, sono entrati in un bar dove hanno riconosciuto da subito la donna che, in quell’istante, era in compagnia del latitante. Si sono accertati della sua identità, lo hanno subito bloccato e portato nella caserma di Gioia Tauro. L’uomo è stato infine condotto in carcere a Palmi a disposizione dell’autorità giudiziaria.