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Paura in autogrill sulla A2. Rissa tra due gruppi di tifosi

TARSIA (CS) – Momenti di tensione si sono vissuti intorno alle 20 di oggi all’autogrill di Tarsia sull’autostrada A2 in direzione Reggio Calabria. Secondo quanto si è appreso due gruppi di tifosi che viaggiavano a bordo di auto private (pare quelli del Gela e quelli dell’Igea Virtus) di ritorno dalla Campania dove le rispettive squadre hanno disputato l’ultima giornata del campionato di serie D, si sono scontrati dando vita ad una vera e propria rissa con l’utilizzo anche di bastoni e catene. A partecipare all’aggressione una ventina di persone che hanno anche devastato il bar dell’autogrill. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia stradale di Cosenza Nord che dopo aver riportato la calma stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti utilizzando anche le immagini delle telecamere di sicurezza a circuito chiuso dell’impianto. Non si hanno notizie al momento di contusi o feriti.

Cassano Jonio, in fiamme l’auto e lo scooter di un netturbino

CASSANO ALLO JONIO (CS) – L’automobile e lo scooter di un netturbino, sono andati distrutti la scorsa notte a Cassano allo Jonio a causa di un incendio. Il rogo, dai primi accertamenti effettuati, sarebbe stato di natura dolosa. I due mezzi erano parcheggiati nei pressi dell’abitazione dell’uomo. Sul posto, insieme ai vigili del fuoco, sono intervenuti i carabinieri della tenenza di Cassano.

San Marco Argentano, aveva due chili di marijuana in casa: arrestato dalla polizia

SAN MARCO ARGENTANO (CS) – Aveva in casa quasi due chili di marijuana. Per questo la polizia ha arrestato un trentaduenne, L. G., di San Marco Argentano (CS). L’uomo era stato fermato per un controllo ed era stato trovato in possesso di una modica quantità di stupefacente. La perquisizione è stata poi estesa anche alla sua abitazione dove gli agenti hanno trovato circa 1800 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento dello stupefacente. L’arrestato è adesso nel carcere di Cosenza.

Rende, ruba uno smartphone in un locale. Fermato dai carabinieri

 RENDE (CS) – Nella decorsa nottata i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rende hanno tratto in arresto un marocchino 24enne per il reato di rapina “impropria”. Il giovane, dopo aver consumato un pasto presso un pub in Rende, si impossessava dello smartphone del proprietario del locale, lasciato in carica in uno stanzino attiguo. L’uomo, dopo aver preso il telefono, è stato  bloccato dal proprietario con il quale ha avuto una colluttazione, nel tentativo di fuggire. Quest’ultimo è stato reso vano dall’intervento tempestivo di una pattuglia del Nucleo Operativo Radiomobile che ha provveduto a bloccare ed arrestare il soggetto, in attesa delle disposizioni dell’Autorità Giudiziaria che saranno emanate nella mattinata di domani.

smartphone

Cosenza, i vigili sequestrano merce contraffatta su Corso Mazzini (VIDEO)

COSENZA – Gli agenti del Nucleo Decoro Urbano della Polizia Municipale di Cosenza, guidati dall’istruttore Luca Tavernise sotto il coordinamento del comandante Giovanni De Rose, hanno effettuato una serie di controlli straordinari lungo Corso Mazzini, individuando diversi esercenti ambulanti abusivi privi di licenza. In particolare gli uomini in divisa hanno identificato alcuni cittadini di nazionalità extracomunitaria con lenzuoli stesi sul suolo pubblico e merce contraffatta. Il blitz è scattato intorno alle 18 di sabato pomeriggio ed ha impiegato gli agenti Francesco Zangari Lina Lucanto, Barbara Barletta Turco, Vincenzo Arlotta, Carmelo Lequoche. L’operazione si è svolta con discrezione e senza creare disagio ai passanti in un momento nel quale l’isola pedonale è particolarmente affollata.  Gli agenti hanno bloccato gli abusivi conducendoli nelle traverse adiacenti per le procedure di identificazione, del sequestro della merce contraffatta e delle relative denunce.

Lite fra vicini per questioni di confine. Un uomo agli arresti domiciliari

PAOLA (CS) – Ha aggredito un anziano ottantenne procurandogli lesioni giudicate guaribili in 45 giorni. Per questo gli agenti del Commissariato di Paola hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa da Gip di Paola, a carico di Michele Mannarino, 34 anni, già noto alle forze di polizia. La lite fra i due era scaturita per motivi che riguardano i confini di una proprietà.

Coltivavano marijuana in un ripostiglio, tre giovani incensurati ai domiciliari

ROSSANO (CS) – Tre incensurati di età compresa tra i 20 ed i 27 anni, sono stati arrestati dagli agenti del commissariato di Rossano per detenzione e coltivazione di canapa indiana.  I tre giovani avevano adibito a serra un ripostiglio posto all’interno di un box, creandovi un microclima ideale per la crescita delle piantine, attraverso l’installazione delle apparecchiature elettriche, di ventilazione e con l’ausilio di appositi fertilizzanti. Nel complesso sono state rinvenute 6 piante di Marijuana di altezza diversa, 48 grammi di marijuana semi essiccata, vari contenitori e lampade alogene. Per i tre giovani sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Prostituzione minorile a Bisignano, altre tre persone coinvolte

BISIGNANO (CS) – Nella mattinata odierna i militari della Compagnia di Rende hanno eseguito tre misure cautelari. Il provvedimento si è reso necessario nei confronti di un 80enne di Bisignano, una 45enne ed una 19enne di Cosenza. L’uomo è stato sottoposto ai domiciliari mentre le donne hanno subito il divieto di dimora nella regione Calabria. Le accuse vanno dalla “Prostituzione Minorile” all’organizzazione e “Sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione di minorenne”. L’attività investigativa, avviata a settembre 2016, fa parte di un filone di indagini che nel mese di marzo aveva consentito di eseguire tre custodie cautelari. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Catanzaro Barbara Saccà.

Gli accertamenti delle forze dell’ordine hanno messo in risalto un’ulteriore vicenda che ha coinvolto un uomo di Bisignano. Quest’ultimo è attualmente indagato per aver compiuto atti sessuali con un minore di 15 anni. Tutto ciò dietro il pagamento di piccole somme di denaro. L’uomo, inoltre, aveva tentato di adescare, nel tempo, lo stesso ragazzino per consumare con lui altri rapporti sessuali.

Le indagini hanno permesso di evidenziare ulteriori responsabilità a carico di due donne che inducevano il ragazzo, vista la situazione economica familiare, ad avere rapporti con l’80enne sopra citato. Il tutto andava anche a loro vantaggio poichè le due acquisivano parte del profitto tratto dalle prestazioni sessuali del minorenne.

Ruba merce mentre il treno era in sosta, arrestato 55enne

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – 55 scatole di cartone contenenti 660 flaconi di profumo di varie marche. È questo il bottino rubato da un treno in sosta presso la stazione nel reggino. L’uomo, autore del furto, è stato sorpreso e bloccato dai carabinieri. Antonio Morabito, già noto alle forze dell’ordine, è stato colto in flagranza e sottoposto agli arresti domiciliari. Dopo aver forzato il portellone, in virtù della sosta del treno, Morabito si era impossessato della merce situata nel vagone ferroviario. Per mettere a segno il colpo, il 55enne ha utilizzato un caccavite ed una tronchese. L’intera refurtiva è stata recuperata. (foto ansa.it)

 

Migranti, Spagnuolo: «Applicata per la prima volta nuova legge sul caporalato»

COSENZA – E’ stato contestato per la prima volta il nuovo reato di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro” nell’inchiesta della procura di Cosenza sullo sfruttamento dei rifugiati ospitati nei centri di accoglienza che ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari. «E’ la prima indagine che noi facciamo di applicazione della nuova legge sul caporalato, la prima sul territorio nazionale. Un’indagine che restituisce dignità a soggetti deboli e che è partita dalla stazione dei carabinieri di Camigliatello, che ha saputo ricostruire una vicenda indegna». Ad affermarlo il Procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo, nel corso della conferenza stampa che ha illustrato i particolari dell’operazione che ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari nei confronti di altrettante persone che sfruttavano un gruppo di rifugiati ospitati in due centri di accoglienza. «Tutto è partito dalla denuncia di un migrante, che consapevole dello stato di sfruttamento cui era sottoposto, ha chiesto qualcosa in più ai suoi sfruttatori, e per tutta risposta non ha più lavorato. I due centri erano diventati a tutti gli effetti agenzie di caporalato e i dirigenti avevano il ruolo di intermediari. I datori di lavoro chiamavano per avere tre o quattro braccianti e i responsabili del centro si preoccupavano di individuare i migranti più adeguati e accompagnarli al luogo dell’incontro, trattenendo per sè i 35 euro concessi dallo Stato a ciascun immigrato ospite dei due centri di accoglienza».
Si spinge anche oltre il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza, colonnello Fabio Ottaviani che ha parlato di «una vera e propria tratta degli schiavi che andava avanti da tempo. Dalle intercettazioni – ha detto l’ufficiale dell’Arma – abbiamo appreso che veniva fatta una selezione tra i migranti, cercando d’individuare quelli dal carattere più mite e nello stesso tempo fisicamente più forti, che venivano trattati come schiavi, ai quali davano al massimo 15 euro al giorno. Cifre che per queste persone rappresentano tanto rispetto ai luoghi da dove provengono, ma che ovviamente sono impensabili per un Paese civile». Sono stati una trentina i migranti che sono stati sentiti dai carabinieri di Camigliatello Silano rendendo testimonianza su ciò che accadeva nei due Centri di accoglienza.