Archivi categoria: Cronaca

Vigili del fuoco salvano cuccioli incastrati in una intercapedine

REGGIO CALABRIA – Alcuni cuccioli di meticcio sono stati salvati dai vigili del fuoco a Reggio Calabria in località San Gregorio. Gli animali erano incastrati in una intercapedine di poco meno di dieci centimetri esistente tra un muro di sostegno ed una centralina dell’alta tensione. Sono stati alcuni passanti, sentendo i lamenti dei cuccioli, ad avvertire la centrale operativa dei vigili del fuoco. L’intervento dei vigili è stato particolarmente complesso. I cuccioli sono estratti uno alla volta, con pazienza e delicatezza, ed una volta portati in salvo sono stati consegnati al canile di Mortara.

Indagato per truffa il responsabile di un patronato

CROTONE – Si faceva pagare per prestazioni che avrebbe dovuto erogare gratuitamente. Per questo motivo il responsabile di un patronato operante nel crotonese è stato indagato per truffa e gli è stato notificato, da parte della Guardia di finanza, un avviso di conclusione indagini emesso dalla Procura di Crotone. Dalle indagini, condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria, è emerso che l’attività di “assistenza” andava avanti da tempo, fino a quando le vittime, vista la mancata soluzione delle loro problematiche, hanno chiesto la restituzione del denaro. Complessivamente sono state 17 le persone che hanno pagato somme non dovute all’indagato per un totale di circa 34 mila euro. In un caso, la richiesta della somma di danaro è avvenuta con la complicità di una professionista che emetteva una falsa fattura a giustificazione delle spese sostenute.

Atto intimidatorio contro uno stabilimento balneare, le dichiarazioni di Mario Oliverio

SQUILLACE (CZ) – «Esprimo la mia più forte condanna per il grave atto intimidatorio perpetrato ai danni di uno stabilimento balneare nei giorni scorsi a Squillace Lido». Lo ha detto il Presidente della Regione Mario Oliverio. «A tal proposito – ha aggiunto – ho voluto sentire il Prefetto di Catanzaro, dottoressa Luisa Latella, per rafforzare il senso di vicinanza della Giunta Regionale a tutte le forze dello Stato che sono in campo per contrastare queste vili azioni subite da operatori economici e da amministratori locali nella nostra regione. Sono convinto che le autorità inquirenti, le forze dell’ordine e la Magistratura faranno piena luce per assicurare alla giustizia i responsabili e sottolineo la necessità di una alleanza collettiva sempre più salda tra istituzioni e cittadini, forze sane di tutta la Calabria, per stroncare una volta per tutte queste pratiche distruttive del tessuto economico, sociale, civile e culturale della nostra terra».

Tentato furto in un ristorante del cosentino

COSENZA – Nelle prime ore di stamani agenti  della questura di Cosenza , nell’ambito del piano di contrasto alla criminalità diffusa, hanno tratto in arresto Marzario Nicola Giovanni, di anni 41 in flagranza di reato, perché resosi responsabile di tentato furto ai danni di un ristorante del centro cittadino. Durante la notte personale di un Istituto di Vigilanza notiziava il 113 circa la presenza di un intruso in un ristorante sito in una via del Centro di Cosenza. Intervenuti sul posto, gli agenti, dopo aver constatato che la porta di ingresso posteriore del locale presentava evidenti segni di forzatura, bloccavano all’interno dell’esercizio commerciale, il Marzario che, nascosto sotto uno dei tavoli della veranda ristorante, cercava di sottrarsi alla cattura. Il predetto, privo di documenti di identità, veniva sottoposto a perquisizione personale e successivamente accompagnato presso gli uffici della questura dove si aveva modo di accertare i numerosi precedenti di polizia a suo carico.

Prostituzione, clienti multati. Disposto anche il sequestro delle auto

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Tre prostitute e due loro clienti sono stati multati dagli agenti del Commissariato di Rossano della Polizia di Stato e del Reparto Prevenzione Crimine Calabria Settentrionale. Gli agenti hanno anche sequestrato le auto dei due uomini. I provvedimenti sono scattati nel corso di un’operazione di contrasto alla prostituzione nel territorio del Comune di Corigliano Calabro disposta del questore di Cosenza Giancarlo Conticchio. Gli uomini della polizia di stato, nel corso dei controlli lungo la statale 106, hanno individuato tre giovani di nazionalità bulgara mentre stavano parlando con due uomini fermi sul ciglio della strada a bordo delle loro auto. Ai cinque è stato elevato un verbale da 500 euro ciascuno per aver violato l’ordinanza del sindaco di Corigliano che prevede “il divieto di tenere comportamenti ed atteggiamenti indecorosi ed indecenti preordinati ad indurre alla domanda di prestazioni sessuali a pagamento, causando altresì interferenza con il regolare svolgimento della circolazione stradale”.

Inchiesta Robin Hood, Ruberto e Caserta tornano il libertà

LAMEZIA TERME – Pasqualino Ruberto, coinvolto nell’inchiesta “Robin Hood” è stato rimesso in libertà dal Gip Barbara Saccà in accoglimento della richiesta formulata dall’avvocato Mario Murone, legale dell’ex presidente di Calabria Etica. Secondo il giudice per le indagini preliminari sono venute meno le esigenze cautelari. Ruberto era finito ai domiciliari. La stessa decisione il gip l’ha presa per l’ex direttore generale del dipartimento lavoro della Regione Calabria Vincenzo Caserta, anch’egli coinvolto nella stessa indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, sulle presunte distrazioni di finanziamenti comunitari destinati al “credito sociale”, ossia alle famiglie disagiate della Calabria.

Nicotera, ritrovato sulla spiaggia il corpo senza vita di un uomo

NICOTERA – Era scomparso da Rosarno lo scorso 20 aprile. Il suo corpo senza vita è stato rinvenuto sulla spiaggia sabbiosa del Tirreno, tra marina di Nicotera e Joppolo. Antonio Elia, 65 anni, è stato riconosciuto dalla figlia giunta sul luogo del ritrovamento dopo una telefonata dei carabinieri della compagnia di Tropea. Sul posto anche i vigili del fuoco, il pm di turno ed il medico legale che dovrà accertare le cause del decesso. Secondo quanto si è appreso, il cadavere, in avanzato stato di decomposizione, non presenterebbe segni di violenza e non sarebbe stato trascinato dal mare.

Racket in azione a Squillace, dato alle fiamme il Lido Ulisse

SQUILLACE (CZ) – Grave attentato incendiario a Squillace dove ignoti hanno dato alle fiamme il Lido Ulisse, nota struttura balneare. Le fiamme sono divampate nel corso della notte tra il 2 ed il 3 maggio. Non ci sarebbero dubbi sulla matrice dolosa compiuta nelle immediate vicinanze di un ristorante incendiato appena un paio di mesi fa. «Il secondo atto intimidatorio ai danni di un altro ristorante a Squillace lido, ci pone davanti alla quasi certezza che sia in corso una veemente recrudescenza dell’attenzione di gruppi criminali sugli esercizi commerciali della zona – ha detto Arturo Bova, presidente della commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria, giunto sul luogo dell’incendio – Tutto lascia pensare che si tratti di azioni criminali motivate dal racket delle estorsioni: proprio per questo motivo quindi, mi auguro che da oggi in poi le forze dell’ordine possano registrare una maggiore collaborazione da parte di cittadini e operatori economici della zona. Al contempo, la comunità di Squillace, da sempre un esempio in Calabria quanto a legalità e rispetto delle norme, merita maggiore attenzione investigativa, oltre ad un più continuo controllo del territorio. Fatti come quello accaduto stanotte minano la già fragile economia di un intero paese, non si può rimanere inermi». Anche il sindaco di Squillace, Pasquale Muccari ha commentato con amarezza la notizia: «Resta la nostra rabbia, la nostra impotenza verso chi con inaudita violenza cerca la via della sopraffazione e del dominio malavitoso. Nel mentre confidiamo nelle forze dell’ordine, nostro unico strumento a difesa della civile convivenza, esprimiamo tutta la nostra solidarietà all’amico Franco Paonessa, titolare dello stabilimento balneare, nostro concittadino serio, onesto e laborioso». Secondo il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno, è stato colpito «un imprenditore operoso che con grande generosità, è da sempre al servizio della sua comunità, contribuendo alla crescita economica e allo sviluppo turistico di un’area importante. La criminalità organizzata alza il tiro facendo leva sulla propria forza di intimidazione – afferma ancora il presidente Bruno – Siamo certi che le forze dell’ordine faranno chiarezza in tempi celeri sull’accaduto, ma davanti alle fiamme che divorano la struttura in legno del Lido Ulisse, così come è stato per il ristorante “La cena di Afrodite” qualche mese fa, divampa la rabbia e un profondo senso di impotenza. E’ il momento che cittadini e istituzioni camminino assieme in maniera proficua contro l’arroganza criminale – conclude Bruno – che cerca di soffocare con la prepotenza l’impegno, l’entusiasmo e le iniziative virtuose per la crescita della nostra regione». (Foto Sobeida Vera Sanchez)

Intimidazione a cantiere di Zumpano, indagini a tutto campo

ZUMPANO – L’attività lavorativa prosegue intensa e frenetica come di consueto. In questo cantiere situato nel territorio comunale di Zumpano, a un tiro di schioppo da Cosenza, entro la fine del 2018 sorgeranno 13 appartamenti di edilizia popolare, agevolata dall’intervento dello stato. A dirigere le operazioni c’è uno dei titolari dell’azienda, Andrea Lo Gullo. Ieri all’apertura del cancello ha trovato Bottiglia con proiettiliuna brutta sorpresa. Qualcuno aveva piazzato all’ingresso di questo improvvisato ufficio, ricavato all’interno di un container metallico, una bottiglia contenente liquido infiammabile con alcuni proiettili attaccati alla bottiglia stessa con del nastro adesivo. Una intimidazione in piena regola. Da queste parti, è evidente, il problema del racket è tutt’altro che superato. Al contrario. La storia criminale dell’area urbana cosentina rivela una penetrazione profonda delle cosche all’interno del tessuto imprenditoriale con richieste estorsive dilaganti ma poco denunciate dalle vittime. Lo Gullo, al contrario, lo ha detto subito ai carabinieri: «Già vent’anni fa ho subito una intimidazione analoga – rivela lontano dal microfono – Oggi come allora non intendo piegarmi». I militari dell’arma hanno già avviato le indagini a tutto campo. Lo sguardo concentrato sulle operazioni di scavo non tradisce i timori di una ritorsione che certamente albergano nell’animo dell’imprenditore. Restio a clamori e riflettori, ha incassato la vicinanza di Unindustria e dell’Ance, l’associazione dei costruttori edili, di cui è dirigente, attraverso le dichiarazioni di Natale Mazzuca e di Giovan Battista Perciaccante. «Stiamo combattendo – sostiene Mazzuca presidente di Unindustria Calabria – una battaglia estenuante. Quasi tutti i giorni siamo sottoposti a tensioni di varia natura. Il clima di insicurezza che respiriamo ci mortifica come cittadini e come imprenditori e ci sottopone a dure prove. Questi atti inqualificabili ci sviliscono. Tentano di indebolirci ma non
arretreremo». Gli fa eco Perciaccante, presidente Ance Cosenza: «E’ un problema che ci riguardacarabinieri auto tutti – sottolinea – perché non riusciremo a crescere e svilupparci se intorno al collo avremo il cappio stretto della cultura criminosa che distrugge quello che di buono si cerca di costruire, con fatica, impegno, sforzi personali e collettivi. Quello che bisogna fare nella direzione della legalità
non è mai abbastanza e non dobbiamo abbassare la guardia. Occorre denunciare, impegnarsi quotidianamente al fianco delle istituzioni e delle forze dell’ordine – conclude il presidente di Ance Cosenza – realizzare iniziative anche nelle scuole dove si iniziano a formare le coscienze». Un cordone di solidarietà fondamentale, perché in questi casi il nemico più temibile è la solitudine.

Omicidio del piccolo Cocò Campilongo, sentito in aula uno dei testimoni

COSENZA – Davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Cosenza ha deposto in aula Cristian Belmonte, testimone nel processo sulla morte del piccolo Cocò Campolongo, ucciso a soli tre anni con il nonno Giuseppe Iannicelli e la compagna marocchina del nonno Ibtissam Touss a Cassano allo Jonio. Gli imputati, accusati del triplice omicidio, sono Faustino Campilongo e Cosimo Donato. Belmonte ha riferito di conoscere Iannicelli, di averlo visto a volte insieme ai due imputati ma di non averlo mai visto vendere droga. Il testimone ha inoltre precisato che tra Giuseppe Iannicelli e Cosimo Donato intercorrevano rapporti anche in virtù del fatto che il figlio di Iannicelli aveva una relazione sentimentale con la figlia di Cosimo Donato. Tra le dichiarazioni rese da Belmonte al pm della Direzione Distrettuale Antimafia Saverio Bertuccio, anche il racconto di una conversazione con il figlio di Iannicelli: «Dopo il funerale mi disse che aveva incontrato Donato e Campilongo la sera della scomparsa del padre e che puzzavano di benzina». Come si ricorderà le tre vittime sono state ritrovate qualche giorno dopo la loro scomparso in un’auto data alle fiamme.  Il processo è stato aggiornato al 18 maggio prossimo.