Archivi categoria: Cronaca

Sigilli a centro scommesse abusivo. Denunciato il titolare

RIZZICONI (RC) – La Guardia di Finanza di Gioia Tauro ha eseguito un controllo ad una sala giochi di Rizziconi, formalmente dichiarata come posto telefonico pubblico ed internet point, scoprendo che in realtà effettuava la raccolta di scommesse sportive via telematica, avvalendosi di numerose postazioni istallate ed una attività di sala giochi, attraverso quattro apparecchi collegati alla rete. Il tutto esercitato senza alcuna licenza di pubblica sicurezza, motivo per cui si è proceduto al sequestro dei locali e di tutta l’attrezzatura al loro interno (personal computer, monitor, stampanti, modem, televisori ed altro). Il titolare è stato denunciato all’autorità giudiziaria di Palmi e rischia la pena della reclusione per l’esercizio abusivo di attività di gioco e di scommesse, oltre che pesanti sanzioni pecuniarie.

Ancora un’intimidazione ad impresa edile di Mileto, la terza in pochi giorni

MILETO (VV) – Terza intimidazione in pochi giorni all’impresa edile Cooper Poro di Rombiolo, impegnata in alcuni interventi nella città per l’installazione di isole ecologiche. Ignoti hanno dato fuoco ad una rete di plastica del cantiere di via Francesco Cilea, mentre da quello allestito presso il cimitero comunale hanno rubato una rete dello stesso tipo. Le due intimidazioni vanno ad aggiungersi ad altrettante perpetrate nei cantieri di Paravati e sempre di Mileto risalenti al 3 aprile scorso con il rinvenimento di una bottiglia di liquido infiammabile vicino al cimitero mentre il giorno prima furono scoperti alcuni proiettili nel centro di Mileto. Sugli episodi indagano i carabinieri della Stazione di Mileto e della Compagnia di Vibo. L’azienda Cooper Poro Edile, fondata negli anni ’70 da un gruppo di soci, ha subito nel corso degli ultimi 10 anni almeno una trentina di intimidazioni.

Gestione “buttafuori”, agli arresti il figlio del boss Condello

REGGIO CALABRIA – I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e personale della squadra mobile hanno notificato stamani un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ai 15 fermati nell’operazione Eracle di giovedì scorso, contro esponenti di primo piano della cosca Condello che, insieme ai “rampolli” della cosca Tegano, avevano assunto la gestione monopolistica dei servizi di “buttafuori” dei principali locali notturni della città. Oltre a loro sono state arrestate 4 persone non colpite dal fermo, tra le quali Domenico Francesco Condello, di 28 anni, figlio del boss Pasquale detto il “supremo”. L’uomo è accusato di associazione mafiosa ed in particolare di essere uno dei promotori delle corse clandestine di cavalli che la cosca organizzava sulla strada di scorrimento veloce Gallico-Gambarie, con connesso giro di scommesse. Condello è accusato anche di maltrattamento di animali e di esercizio abusivo della professione per avere somministrato farmaci ai cavalli per potenziarne le prestazioni.

Schiaffi, calci e minacce ai bimbi dell’asilo. Sospese due maestre

PETILIA POLICASTRO (KR) – Schiaffi, calci alle gambe, tirate di capelli e minacce di morte a bambini di tre anni, alcuni dei quali chiusi per brevi periodi anche in un’aula buia. A rendersi colpevoli di tali deprecabili comportamenti sarebbero due maestre di un asilo statale alle quali i carabinieri della compagnia di Petilia Policastro hanno notificato la misura della sospensione dall’insegnamento fino al termine dell’anno scolastico emessa dal gip di Crotone su proposta della Procura. Le due insegnanti avrebbero maltrattato ripetutamente i bimbi sottoponendoli a vessazioni e prevaricazioni continue. In alcuni casi i piccoli sarebbero anche stati graffiati e strattonati ed i loro oggetti, come zaini e scarpe, gettati fuori dall’aula. Le indagini hanno preso il via dalle denunce di diversi genitori. Gli investigatori hanno allora installato telecamere in vari punti della scuola trovando conferma delle vessazioni subite dai piccoli che, per l’accusa, avrebbero subito una involuzione della personalità con un diffuso senso di timore e di rifiuto della scuola.

Incendio doloso ai danni dell ’auto del parroco reggino, arrestato il responsabile

REGGIO CALABRIA −  La Squadra mobile di Reggio Calabria ha arrestato un uomo di 43 anni, Domenico Feno, con l’accusa di essere il responsabile dell’incendio doloso ai danni dell’automobile del parroco della chiesa della frazione Bocale. L’episodio, che risale al 12 marzo scorso, provocò la distruzione della vettura del sacerdote. Le fiamme, in quell’occasione, danneggiarono anche la facciata di un immobile che ospita gli uffici e la casa canonica della chiesa.
A carico di Feno è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare che gli è  stata notificata nella sua abitazione visto che l’uomo era già ai domiciliari con l’accusa di avere dato fuoco a Motta San Giovanni, un centro della Locride, alla saracinesca di un bar. Atto commesso per vendetta dopo avere avuto un diverbio con la proprietaria del locale.
Le indagini della polizia proseguono adesso per accertare i motivi per i quali Feno ha dato fuoco alla vettura del parroco.

In fiamme appartamento a Cosenza, i poliziotti salvano la vita ad un anziano signore

COSENZA – Pericolo scampato nel primo pomeriggio di ieri per un anziano signore di 87 anni, grazie al provvidenziale e tempestivo intervento degli uomini della Polizia di Stato. Allertati dalla Sala Operativa della Questura di Cosenza, alla quale erano giunte numerose segnalazioni telefoniche riguardo un incendio in corso in un appartamento del centro cittadino, personale della Squadra Volante della Questura di Cosenza celermente si portava sul posto. Davanti al portone d’ingresso, gli Agenti della Questura di Cosenza, diretta dal Questore dr. Giancarlo Conticchio, hanno trovato un gruppo di persone che gridando indicavano agli operatori della Polizia di Stato la porta d’ingresso dell’appartamento interessato. Senza indugio, nonostante le fiamme e l’intenso fumo il personale della Polizia di Stato entrata nell’abitazione dove vi era l’uomo di 87 anni in evidente ed avanzato stato confusionale, presumibilmente provocato dall’alta percentuale di monossido di carbonio presente all’interno dello stabile. Lo stesso, preso in braccio da uno dei poliziotti, con cautela veniva portato fuori e messo in salvo. Si è reso necessario prenderlo in braccio attesa la resistenza opposta ai poliziotti poiché l’anziano voleva rimanere all’interno della sua abitazione nonostante stesse per soffocare. Il personale della Polizia di Stato,dopo essersi assicurato dell’incolumità e delle condizioni di salute del signore è entrata nuovamente nell’appartamento allo scopo di scongiurare pericoli per l’incolumità pubblica, metteva in sicurezza gas e ed energia elettrica scongiurando così pericolose dispersioni e svolgendole prime opere di spegnimento delle fiamme, poi completate da una squadra del Vigili del Fuoco di Cosenza. Gli operatori nonostante la coltre di fumo inalata, non si recavano al Pronto Soccorso ma continuavano il turno di volante per assicurare il controllo del territorio, ormai certi di aver salvato una vita umana. All’origine dell’incendio un pentolino dimenticato sul fuoco.

Incendio doloso alla saracinesca di un bar, arrestato un quarantenne

MOTTA SAN GIOVANNI (RC) – I carabinieri hanno arrestato nella frazione “Lazzaro” di Motta San Giovanni un uomo di 42 anni, Domenico Feno, che poco prima aveva dato fuoco alla saracinesca di un bar. Feno è stato bloccato dai militari del Nucleo radiomobile mentre si dava alla fuga dopo avere appiccato l’incendio.  Secondo quanto é emerso dalle indagini, l’incendio sarebbe da collegare ad una vendetta messa in atto da Feno nei confronti della proprietaria e di un banconista del bar con i quali aveva avuto poco prima un diverbio. Domenico Feno, su disposizione del pm di turno della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, é stato posto agli arresti domiciliari.

Controlli a tappeto nel reggino, droga e armi nascosti sulla spiaggia

BRUZZANO ZEFFIRO (RC) – I carabinieri del Gruppo di Locri, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno trovato sei chilogrammi di marijuana ed una pistola con relativo munizionamento. La droga e l’arma erano contenuti in alcuni involucri occultati in più punti di un tratto di spiaggia a Bruzzano Zeffirio. L’operazione di controllo che ha portato al ritrovamento della droga e della pistola é stata condotta dai militari della Compagnia di Bianco, con la collaborazione dello Squadrone eliportato “Cacciatori Calabria”. I carabinieri hanno trovato anche un astuccio contenente alcuni grammi di cocaina. La pistola che é stata rinvenuta é una calibro 44. L’arma sarà sottoposta ad accertamenti balistici per verificare se di recente é stata utilizzata.

Scoperta una piantagione di “cannabis”, arrestato un 39enne

OPPIDO MAMERTINA (RC) – Sorpreso a coltivare una piantagione di 300 metri quadrati con 975 piante di canapa indiana del tipo “cannabis indica” (altezza media 50 com, per un peso complessivo di circa 50 chili), in una zona impervia del territorio pre-aspromontano. I carabinieri di Castellace di Oppido Mamertina (RC) hanno tratto in arresto in flagranza del reato di produzione, coltivazione e traffico di ingente quantità di sostanza stupefacente Martino Caruso, un 39enne residente in zona con precedenti in materia di sostanze stupefacenti sorpreso, all’interno di un’area demaniale sita in località “Gambarella”. Lo stupefacente rinvenuto ed il materiale vario per l’irrigazione delle piante è stato sottoposto a sequestro e l’arrestato al termine delle formalità di rito è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari.

Morte Bergamini, slitta l’affidamento per la perizia e la riesumazione

CASTROVILLARI (CS) – E’ stata rinviato il conferimento dell’incarico per la riesumazione della salma del calciatore Donato “Denis” Bergamini in programma da parte del procuratore della Repubblica Eugenio Facciolla dopo la riapertura dell’inchiesta sulla morte del giocatore. Il legale di uno degli indagati, infatti, ha presentato riserva di incidente probatorio, determinando così il rinvio del conferimento peritale. Slitta, dunque, anche la riesumazione del corpo, sepolto in un cimitero del ferrarese, dove risiede la famiglia. Denis Bergamini fu travolto da un camion a Roseto Capo Spulico il 18 novembre del 1989. L’inchiesta dell’epoca si concluse con la tesi del suicidio. Una seconda inchiesta è stata aperta dalla Procura della Repubblica di Castrovillari con l’ipotesi di omicidio, ma l’inchiesta si è conclusa nel dicembre 2015 con l’archiviazione da parte del gip, su richiesta del pm, delle posizioni dell’allora fidanzata di Bergamini Isabella Internò e del camionista Raffaele Pisano indagati, rispettivamente, per concorso in omicidio e favoreggiamento. Entrambi sono indagati adesso anche nella nuova inchiesta aperta nei giorni scorsi.

«La riesumazione della salma di Bergamini sarà la regina delle prove anche se siamo stati costretti a prendere atto che qualcuno ha inteso ancora perdere tempo». Lo afferma l’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia di Donato Denis Bergamini dopo che la difesa di uno degli indagati nella nuova inchiesta sulla morte del calciatore ha chiesto l’incidente probatorio facendo slittare l’affidamento delle perizie e la riesumazione della salma. «Oggi – ha detto Anselmo – non è successo niente di fatto se non che gli accertamenti che voleva fare la Procura, cioè la riesumazione della salma di Denis Bergamini, saranno effettuati, come da riserva depositata dalla difesa di uno dei due indagati, quella di Isabella Internò, di richiesta di incidente probatorio, dal Gip».