Archivi categoria: Cronaca

Incendio doloso alla saracinesca di un bar, arrestato un quarantenne

MOTTA SAN GIOVANNI (RC) – I carabinieri hanno arrestato nella frazione “Lazzaro” di Motta San Giovanni un uomo di 42 anni, Domenico Feno, che poco prima aveva dato fuoco alla saracinesca di un bar. Feno è stato bloccato dai militari del Nucleo radiomobile mentre si dava alla fuga dopo avere appiccato l’incendio.  Secondo quanto é emerso dalle indagini, l’incendio sarebbe da collegare ad una vendetta messa in atto da Feno nei confronti della proprietaria e di un banconista del bar con i quali aveva avuto poco prima un diverbio. Domenico Feno, su disposizione del pm di turno della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, é stato posto agli arresti domiciliari.

Controlli a tappeto nel reggino, droga e armi nascosti sulla spiaggia

BRUZZANO ZEFFIRO (RC) – I carabinieri del Gruppo di Locri, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno trovato sei chilogrammi di marijuana ed una pistola con relativo munizionamento. La droga e l’arma erano contenuti in alcuni involucri occultati in più punti di un tratto di spiaggia a Bruzzano Zeffirio. L’operazione di controllo che ha portato al ritrovamento della droga e della pistola é stata condotta dai militari della Compagnia di Bianco, con la collaborazione dello Squadrone eliportato “Cacciatori Calabria”. I carabinieri hanno trovato anche un astuccio contenente alcuni grammi di cocaina. La pistola che é stata rinvenuta é una calibro 44. L’arma sarà sottoposta ad accertamenti balistici per verificare se di recente é stata utilizzata.

Scoperta una piantagione di “cannabis”, arrestato un 39enne

OPPIDO MAMERTINA (RC) – Sorpreso a coltivare una piantagione di 300 metri quadrati con 975 piante di canapa indiana del tipo “cannabis indica” (altezza media 50 com, per un peso complessivo di circa 50 chili), in una zona impervia del territorio pre-aspromontano. I carabinieri di Castellace di Oppido Mamertina (RC) hanno tratto in arresto in flagranza del reato di produzione, coltivazione e traffico di ingente quantità di sostanza stupefacente Martino Caruso, un 39enne residente in zona con precedenti in materia di sostanze stupefacenti sorpreso, all’interno di un’area demaniale sita in località “Gambarella”. Lo stupefacente rinvenuto ed il materiale vario per l’irrigazione delle piante è stato sottoposto a sequestro e l’arrestato al termine delle formalità di rito è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari.

Morte Bergamini, slitta l’affidamento per la perizia e la riesumazione

CASTROVILLARI (CS) – E’ stata rinviato il conferimento dell’incarico per la riesumazione della salma del calciatore Donato “Denis” Bergamini in programma da parte del procuratore della Repubblica Eugenio Facciolla dopo la riapertura dell’inchiesta sulla morte del giocatore. Il legale di uno degli indagati, infatti, ha presentato riserva di incidente probatorio, determinando così il rinvio del conferimento peritale. Slitta, dunque, anche la riesumazione del corpo, sepolto in un cimitero del ferrarese, dove risiede la famiglia. Denis Bergamini fu travolto da un camion a Roseto Capo Spulico il 18 novembre del 1989. L’inchiesta dell’epoca si concluse con la tesi del suicidio. Una seconda inchiesta è stata aperta dalla Procura della Repubblica di Castrovillari con l’ipotesi di omicidio, ma l’inchiesta si è conclusa nel dicembre 2015 con l’archiviazione da parte del gip, su richiesta del pm, delle posizioni dell’allora fidanzata di Bergamini Isabella Internò e del camionista Raffaele Pisano indagati, rispettivamente, per concorso in omicidio e favoreggiamento. Entrambi sono indagati adesso anche nella nuova inchiesta aperta nei giorni scorsi.

«La riesumazione della salma di Bergamini sarà la regina delle prove anche se siamo stati costretti a prendere atto che qualcuno ha inteso ancora perdere tempo». Lo afferma l’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia di Donato Denis Bergamini dopo che la difesa di uno degli indagati nella nuova inchiesta sulla morte del calciatore ha chiesto l’incidente probatorio facendo slittare l’affidamento delle perizie e la riesumazione della salma. «Oggi – ha detto Anselmo – non è successo niente di fatto se non che gli accertamenti che voleva fare la Procura, cioè la riesumazione della salma di Denis Bergamini, saranno effettuati, come da riserva depositata dalla difesa di uno dei due indagati, quella di Isabella Internò, di richiesta di incidente probatorio, dal Gip».

Operaio morto a Piano Lago, non si tratta di malore ma di caduta dal tetto

MANGONE (CS) – Non ha avuto un malore, ma è caduto dal tetto del capannone in cui stava lavorando l’operaio di 71 anni di origini tedesche morto oggi a Piano Lago, nel cosentino. E’ quanto è emerso dalle successive indagini condotte sulla morte dell’operaio dai carabinieri, che in un primo tempo avevano parlato di malore. Secondo il medico legale, l’operaio è deceduto per trauma cranico. Da qui la nuova ricostruzione dei fatti da parte dei carabinieri, che hanno riscontrato, tra l’altro, contraddizioni tra quanto è emerso dall’attività investigativa e quanto dichiarato dal titolare del capannone, secondo il quale il settantenne si trovava sul posto in qualità di cliente. L’autorità giudiziaria sta valutando, a questo punto, se procedere nei confronti del titolare per falsa testimonianza.

Droga, spaccio online su “Darknet”. Arresti in tutta Italia e perquisizioni anche a Cosenza

LECCO – Operazione di polizia contro un traffico di stupefacenti sul “Darknet”, il mondo oscuro ed anonimo di internet dove viene venduta merce illegale di ogni tipo. Il Servizio Centrale Operativo e la Squadra Mobile di Lecco hanno eseguito arresti e decine di perquisizioni in 25 province italiane. Le indagini, durate quindici mesi e svolte anche attraverso un’attività sottocopertura online, hanno permesso di monitorare persone che promuovevano la loro attività illegale in rete anche con dei video, nei quali si vede il confezionamento e l’occultamento della sostanza stupefacente all’interno di oggetti di uso comune, come statuine o telefoni cellulari. A Pontedera (PI) e San Giuliano Terme (PI), la polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di 3 persone, ritenute responsabili di traffico e commercializzazione di sostanze stupefacenti. Le indagini, avviate nel gennaio del 2016, hanno consentito, anche tramite attività sottocopertura online, di acquisire elementi a carico di un italiano, un brasiliano ed un albanese, dediti alla cessione di hashish, cocaina, marijuana e droghe sintetiche, offerte nel “Darknet” sul sito “I.D.C.” e piattaforme simili. L’italiano è stato segnalato dalle autorità americane come un pericoloso trafficante di droga secondo quanto emerso durante le indagini dell’ F.B.I. statunitense che hanno portato nel 2013 alla chiusura del blackmarket “Silk Road”: all’epoca, tuttavia, non furono raccolti elementi di informazione sufficienti ad identificarlo. Le attività svolte hanno permesso di ricostruire come l’uomo abbia compiuto oltre 2mila cessioni di droga sul web, a partire proprio dal 2013. Nel corso dell’inchiesta sono state sequestrate significative quantità di droga, tra cui oltre 2 chilogrammi di droghe sintetiche, sono stati effettuati alcuni arresti in flagranza di reato ed inoltre è stato eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti di un ulteriore indagato. Inoltre è stata stralciata la posizione di un italiano, indagato in stato di libertà per riciclaggio ed esercizio abusivo dell’attività di intermediazione finanziaria, ritenuto uno dei principali “cambia valuta” illegali, in Italia, di monete virtuali. Nel medesimo contesto investigativo, nelle province di Bari, Bergamo, Bologna, Bolzano, Brescia, Catania, Cosenza, Cremona, Cuneo, Firenze, Lecco, Milano, Napoli, Novara, Perugia, Ravenna, Pesaro Urbino, Reggio Emilia, Roma, Teramo, Torino, Trento, Varese, Venezia e Verona sono state eseguite 45 perquisizioni domiciliari a carico di altrettante persone, emersi come acquirenti di bitcoin e di merce illegale “online”. Molti di loro sono giovani, e tra di loro c’è anche un minorenne. Tutti avevano predisposto i propri computer con sofisticati programmi finalizzati alla completa “anonimizzazione” della navigazione. L’utorità giudiziaria ha disposto l’oscuramento del sito “I.D.C.” nella parte accessibile tramite l’open web.

Incidenti sul lavoro, un uomo perde la vita in un capannone industriale

MANGONE (CS) – Stava lavorando insieme ad altri colleghi in un capannone nella zona industriale di Piano Lago, frazione del comune di Mangone, quando si è accasciato al suolo forse colto da un malore. Un operaio di 71 anni di origini tedesche che da tempo viveva a Rogliano, paese della valle del Savuto, ha perso la vita questa mattina. Secondo quanto si è appreso sarebbe subito stato chiamato il 118 che però ha solo potuto constatare il decesso dell’uomo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato una serie di accertamenti che dovranno chiarire l’esatta dinamica dei fatti.

‘ndrangheta, 20 misure cautelari per affiliati e prestanome della cosca Pesce

ROSARNO (RC) – E’ in corso da stamattina una vasta operazione della Polizia per l’esecuzione di 20 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria nei confronti di presunti elementi di vertice, affiliati e prestanome della cosca Pesce di Rosarno della ‘ndrangheta. Le persone destinatarie dei provvedimenti sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa e favoreggiamento personale nei confronti del boss latitante Marcello Pesce, arrestato dalla stessa polizia il primo dicembre del 2016, oltre che di traffico e cessione di sostanze stupefacenti ed intestazione fittizia di beni. L’operazione in corso rappresenta la prosecuzione dell’inchiesta “Recherche” nell’ambito della quale, il 4 aprile scorso, la Squadra mobile della Questura di Reggio Calabria e lo Sco della Polizia di Stato avevano fermato 11 persone con l’accusa di essere affiliate e prestanome della cosca Pesce. Nel corso della stessa operazione la polizia aveva sequestrato beni e società operanti nel settore agroalimentare e dei trasporti di merci su gomma per conto terzi per un valore di 10 milioni di euro. Grazie alla rete di protezione che lo circondava, il boss della ‘ndrangheta Marcello Pesce, nel periodo della sua latitanza, riusciva ad amministrare le risorse finanziarie incamerate dalla cosca. E’ quanto è emerso dall’operazione “Recherche 2”. Il boss latitante, sempre grazie ai suoi protettori, assegnava le risorse finanziarie ai componenti della cosca ed ai loro familiari; gestiva, in regime di sostanziale monopolio, l’attività di trasporto merci su gomma per conto terzi e curava i rapporti con le altre cosche, intervenendo, a più riprese, per risolvere alcune controversie sorte all’interno della propria compagine criminale o con altri gruppi della ‘ndrangheta. Secondo quanto è stato spiegato successivamente dagli investigatori, i provvedimenti cautelari eseguiti, al momento, sono 19 perché uno dei destinatari risulta irreperibile. In particolare, sono state eseguite 12 ordinanze di custodia cautelare in carcere, sei agli arresti domiciliari e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Scoperto dentista evasore totale con guadagni di oltre 400mila euro

COSENZA – La Guardia di Finanza di Cosenza ha scoperto un dentista che esercitava la libera professione senza mai aver presentato alcuna dichiarazione dei redditi pur avendo conseguito redditi per oltre 400mila euro. I finanzieri, dopo aver constatato l’esercizio dell’attività, hanno dato il via ad un controllo fiscale che ha consentito di reperire nello studio appunti, annotazioni su registri improvvisati e file presenti su diversi strumenti informatici, che hanno permesso di ricostruire l’attività svolta dall’odontoiatra e i redditi non dichiarati. In particolare si è riusciti a ricostruire un’imposta evasa di circa 100mila euro e contestualmente richiedere l’applicazione di misure cautelari fiscali volte a tutelare il credito dell’amministrazione finanziaria nei confronti del contribuente. Questo consentirà l’iscrizione di ipoteca sui beni del debitore e l’autorizzazione a procedere al sequestro conservativo degli stessi, per ottenere garanzie dei crediti erariali connessi alle imposte evase e ai relativi interessi. La verifica del mancato rispetto delle norme di natura igienico-sanitario che disciplinano l’operato dei medici hanno altresì portato a disporre la chiusura dello studio dentistico , su precisa indicazione delle Autorità sanitarie locali.

Ruba merce in un supermercato, arrestata cittadina di nazionalità rumena

ROSSANO (CS) – Una donna di nazionalità rumena, Violeta Neagu, di 37 anni, è stata arrestata dalla polizia in flagranza di reato per tentato furto aggravato. In particolare, gli agenti della squadra volante sono intervenuti allertati dal direttore di un supermercato della città jonica che aveva sorpreso la signora con della merce nascosta all’interno della propria borsa, prelevata dagli scaffali dell’esercizio e non pagata alla cassa. La refurtiva è stata restituita.