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Rubati elettrodomestici e arredi in una residenza estiva, due uomini fermati dai carabinieri

BELVEDERE MARITTIMO (CS) – Due uomini e una donna sono stati deferiti in stato di libertà dai carabinieri di Belvedere Marittimo perché ritenuti responsabili di furto in un’abitazione nel parco estivo della cittadina tirrenica. L’effrazione è avvenuta durante le recenti festività pasquali con le indagini che sono partite dopo la segnalazione di un amministratore di condominio che ha denunciato il fatto, permettendo di identificare in tempi brevi i responsabili. I militari, inoltre, nell’abitazione dei tre a Scalea hanno rinvenuto elettrodomestici e arredi frutto del furto. Durante la perquisizione sono stati anche trovati e sequestrati numerosi arnesi da scasso. La refurtiva è stata restituita al pensionato campano proprietario dell’immobile.

Minaccia e aggredisce conoscente, i carabinieri arrestano 40enne

CIRO’ MARINA (KR) – I carabinieri hanno arrestato un quarantenne di Cirò Marina, con precedenti, per violenza privata, minaccia, lesioni personali, resistenza, minacce ed oltraggio a pubblico ufficiale e detenzione e porto abusivo di arma da fuoco. L’uomo, che aveva minacciato e percosso un conoscente con l’accusa di aver tradito la sua fiducia, all’arrivo dei militari si è scagliato anche contro uno di loro. Per gli stessi reati, è stato denunciato anche il figlio minore.
I due, in un locale della cittadina, dopo avere notato la presenza del conoscente che era in compagnia di un’amica lo hanno avvicinato iniziando a importunare lui e la ragazza. Il quarantenne ha immobilizzato la vittima per poi insultarla, schiaffeggiarla e colpirla al volto anche con il calcio di una pistola. Una volta giunti i carabinieri due hanno cercato di disfarsi dell’arma tentando di colpirli con un asse di legno. Il quarantenne, venuto meno all’obbligo di rientrare a casa alle 21, anche nei mesi scorsi si era reso protagonista di gravi episodi del genere.

Operazione “Gerry”, 19 arresti e oltre 300 chili di droga sequestrati

CATANZARO – Diciannove arresti e oltre 300 chili di droga sequestrata. E’ il bilancio dell’operazione “Gerry” messa a segno dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Catanzaro nell’ambito di un’indagine coordinata dalla procura della Dda, che ha sgominato un’organizzazione che importava cocaina dal Sudamerica. Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite tra Calabria, Campania, Sicilia, Toscana, Piemonte e Lombardia. Secondo quanto emerso dalle indagini, fa sapere la procura della Dda, il sodalizio era «composto da soggetti vicini a diversi clan di ‘ndrangheta, dalle famiglie Bellocco di Rosarno, Molé-Piromalli di Gioia Tauro, Avignone di Taurianova ai Paviglianiti, attivi sul versante jonico reggino». I militari sono riusciti a sequestrare al porto di Livorno 300 chili di cocaina e circa 17 chili di codeina e hanno ricostruito poi un’ulteriore importazione di narcotico pari a 57 chilogrammi di cocaina e numerosi altri tentativi di importazione non andati a buon fine. Dalle indagini è emersa anche la compravendita di importanti partite di marijuana, hashish ed eroina. Dalle indagini è emerso anche, spiega la procura, «come i trafficanti calabresi ricevevano disponibilità liquide anche da soggetti insospettabili, quali commercianti e professionisti, che non disdegnavano di fare affari mediante l’acquisto all’ingrosso della cocaina». I finanzieri hanno esteso il raggio d’azione nei confronti anche di «un libero professionista, un pediatra» e hanno scoperto che anche l’uomo «ricopriva il ruolo di finanziatore, nonché acquirente di ingenti partite di sostanze stupefacenti, sempre provenienti dal Sudamerica». L’inchiesta svolta dalle unità specializzate del Nucleo di polizia tributaria/Gico di Catanzaro ha così consentito di identificare complessivamente 32 persone, 19 delle quali colpite da ordinanza custodiale. Ognuno aveva un ruolo ben preciso: dai finanziatori ai mediatori, a coloro che avevano il compito di ospitare gli emissari dei narcos colombiani. La droga complessivamente sequestrata, una volta lavorata ed immessa in commercio, avrebbe fruttato all’organizzazione oltre 100 milioni di euro una volta raggiunte le piazze di spaccio. L’indagine è avvenuta in stretto coordinamento con la Direzione distrettuale antimafia presso la procura della Repubblica di Firenze.

Sequestrati cani da caccia detenuti in condizioni non idonee

FRANCAVILLA MARITTIMA (CS) – I carabinieri della stazione Parco di Cerchiara di Calabria e Civita nei giorni scorsi hanno sequestro quattordici cani detenuti in maniera non idonea. Il sequestro arriva a seguito di una attività di controllo del personale militare nei comuni di Cerchiara di Calabria e Francavilla Marittima svolta per  reprimere eventuali attività di detenzione abusiva di animali bovini, suini e ovi caprini, nonché di macellazione clandestina.

Durante i controlli svolti in località “Macchiabbate” di Francavilla sono state deferite due persone per “detenzione Incompatibile di cani da caccia” e “abbandono di animali”. Al momento del controllo, a cui ha partecipato personale veterinario dell’Asp, i militari hanno accertato che i cani erano detenuti con catene corte alcune delle quali ancorate a piante d’ulivo e in ricoveri di fortuna  adibiti a cucce e ricavati in fusti di ferro arrugginiti. Luoghi questi in cui  erano presenti deiezioni abbondanti e accumulatesi nel tempo, oltre a ciotole per l’acqua che presentavano la formazione di alghe. Elementi questi che denotano un’incuria nella assistenza e nella detenzione dell’animale. I cani, quasi tutti da caccia, sono stati pertanto posti sotto sequestro e trasferiti presso i due canili sanitari di Cassano e Villapiana. Nelle due aziende oggetto del sequestro dei cani sono stati inoltre riscontrati illeciti riguardo la detenzione di suini in violazione alle norme sanitarie e a quelle sulla movimentazione degli animali. Oltre al deferimento sono state elevate sanzioni amministrative per diverse migliaia di euro.

 

Tenta di ostacolare la vendita all’asta della sua attività, arrestato un quarantenne lametino

LAMEZIA TERME (CZ) –  Non si rassegnava alla perdita del capannone dove aveva svolto la sua attività di rimessaggio e rivendita di natanti, sottoposto a procedura esecutiva immobiliare. A.G., di 46 anni, aveva tentato di ostacolare la vendita all’asta dell’immobile. Prima velate minacce e poi intimidazioni, fino ad arrivare a vere e proprie aggressioni pur di non perdere la disponibilità del capannone. Tre gli acquirenti che stavano per perfezionare l’aggiudicazione, ma A.G. proprio non ci stava. L’uomo è accusato di avere rivolto minacce, oltre che ai potenziali acquirenti, anche al custode giudiziale, “invitato” a versargli tremila euro al mese nel caso in cui la procedura di vendita dell’immobile si fosse perfezionata, non consentendogli più di esercitare la sua attività. Le indagini, scattate sulla base della denuncia presentate ai carabinieri di Lamezia Terme da una delle persone minacciate, hanno portato così all’arresto di A.G., per il quale comunque sono stati disposti i domiciliari.

Porto Gioia Tauro, rimosso blocco A2. Del Rio convoca lavoratori mercoledì a Roma

GIOIA TAURO (RC) – E’ stato rimosso il blocco dell’autostrada A2 Salerno-Reggio Calabria attuato stamane da circa 500 lavoratori del porto di Gioia Tauro all’altezza dello svincolo per la città calabrese. A determinare la sospensione della protesta è stata la notizia, comunicata dalla Prefettura di Reggio Calabria, della convocazione di un incontro per mercoledì 19, alle 13, al ministero delle Infrastrutture, a Roma, con il ministro Graziano Delrio. Restano comunque lo stato d’agitazione e lo sciopero di 10 giorni nel porto, che sarà, però, attuato con modalità tali da evitare il blocco totale delle attività nel terminal container. «Abbiamo ottenuto il tavolo a Roma – ha detto Nino Costantino, segretario della Filt-Cgil Calabria – che era il nostro obiettivo grazie all’intervento del prefetto Michele di Bari, nel silenzio totale delle altre istituzioni. La mobilitazione resta anche se abbiamo deciso di continuare lo sciopero in maniera intelligente, per turni, al fine di consentire una ripresa dell’attività dello scalo». I punti in discussione rimangono gli investimenti per il getaway ferroviario e per la banchina di carenaggio che dovrebbero permettere il reimpiego degli esuberi di Mct, la società che controlla la movimentazione dei containers, e l’istituzione della Zes, la zona economica speciale nell’area portuale.

Operazione “Pasqua Protetta”, sequestrate quattro milioni e mezzo di uova decorative (VIDEO)

COSENZA – Oltre quattro milioni e mezzo di uova pasquali decorative sono stati sequestrati dai finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Cosenza. Le uova, destinate alla libera vendita, erano carenti di informazioni e pericolose per i consumatori. L’operazione “Pasqua Protetta” ha consentito di individuare diverse imprese che, prima del periodo pasquale, si erano rifornite di ingenti quantitativi di articoli a tema “sospetti”. I primi controlli hanno riguardato una società che metteva in vendita prodotti pasquali realizzati nei paesi orientali e privi delle necessarie certificazioni sulla sicurezza. Risalendo la filiera distributiva, ulteriori controlli sono stati effettuati nei confronti delle aziende all’ingrosso, venditrici degli stessi prodotti pericolosi. Nel corso delle ispezioni i finanzieri calabresi hanno scoperto milioni di articoli, principalmente uova pasquali decorate o neutre ed altre decorazioni con i simboli pasquali, ma anche giocattoli e gadget, in vendita in violazione delle norme a tutela del consumatore. I legali rappresentanti di sei società sono stati segnalati alle autorità competenti.

Corrieri della droga bloccati dalla polizia dopo inseguimento sull’autostrada

COSENZA – Avevano in auto poco più di un chilo di cocaina purissima ma hanno commesso l’ingenuità di guidare in

La droga sequestrata
La droga sequestrata
Roberto Gelfo
Roberto Gelfo

maniera spericolata lungo la Salerno-Reggio Calabria, tanto da indurre alcuni automobilisti a segnalare il veicolo alle forze dell’ordine. Dai controlli effettuati sul numero di targa dal Centro Operativo Autostradale di Lamezia Terme, la vettura risultava intestata ad una persona gravata da numerosi precedenti penali tra cui anche un pregresso conflitto a fuoco con la polizia. Un soggetto, dunque, potenzialmente pericoloso. Grazie all’impiego di numerose pattuglie della polizia stradale di Frascineto e di unità della polizia giudiziaria e con l’ausilio di due camion di cantiere, le forze dell’ordine riuscivano ad intercettare ed a far

Alessandro Gelfo
Alessandro Gelfo

confluire l’auto segnata in una piazzola di sosta dell’autostrada. A bordo del veicolo viaggiavano due fratelli: Alessandro Gelfo, 27 anni, e Roberto Gelfo, 23 anni. All’interno della vettura, nascosto nella spalliera di un sedile, gli agenti hanno poi rinvenuto l’involucro contenente la cocaina. I due fratelli sono stati arrestati e portati in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre sono in corso ulteriori indagini per accertare la provenienza della sostanza stupefacente sequestrata.

Svuota il conto corrente postale di una coppia di anziani. Circa 60mila euro il bottino sottratto

CARERI (RC) – I carabinieri hanno denunciato in stato di libertà a Careri un ex dipendente di Poste italiane accusato di avere “svuotato” il conto corrente di una coppia di anziani impossessandosi illecitamente di circa 60 mila euro. Le indagini che hanno portato alla denuncia sono state avviate dopo che i due anziani vittime del furto hanno presentato una denuncia. Gli accertamenti dei carabinieri hanno consentito di appurare che dal conto corrente erano stati effettuati ingenti prelievi di denaro. Dall’utilizzo delle carte di credito abbinate al conto i carabinieri sono riusciti a risalire all’identità dell’utilizzatore che, non pensando di essere scoperto, tra i tanti acquisti effettuati, aveva prenotato una camera d’albergo in una città siciliana, tramite un sito internet, fornendo all’atto della prenotazione le sue generalità e la sua utenza telefonica.

Bufera sulla Sacal, la guardia di finanza sequestra al presidente Massimo Colosimo 150mila euro

LAMEZIA TERME (CZ) – Centocinquantamila euro in contanti sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza e dalla Polizia di frontiera a Massimo Colosimo, presidente della Sacal, la società di gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme, arrestato martedì scorso insieme al direttore generale, Pierluigi Mancuso, ed alla responsabile dell’ufficio legale e Affari generali della stessa società, Ester Michienzi.
La somma sequestrata è stata trovata, nel corso delle perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme in seguito agli arresti, in una cassetta di sicurezza depositata in un istituto di credito di Catanzaro. Il Procuratore della Repubblica, Salvatore Curcio, ha disposto il sequestro del denaro sussistendo il sospetto che possa essere provento dei reati contestati a Colosimo, che vanno dalla corruzione, al peculato, al falso ed all’abuso d’ufficio.