Archivi categoria: Cronaca

Denunciato un uomo per movimentazione terra senza autorizzazione

BELVEDERE (CS) – Nel corso di un’attività di controllo del territorio i carabinieri forestali di Cetraro e Scalea hanno posto sotto sequestro una discarica abusiva e deferito un uomo di Belvedere per avere effettuato senza alcuna autorizzazioni un movimento terra con la realizzazione di alcuni gradoni e un piazzale nella località “Piano della Donna” nel comune di Belvedere. Durante il controllo è stato evidenziato che i lavori abusivi eseguiti con un mezzo meccanico hanno comportato il taglio di alcune grosse querce. Inoltre in un altro terreno sono stati rinvenuti dei rifiuti speciali provenienti da demolizioni edili che l’uomo stava utilizzando al fine di effettuare un riempimento per un avvallamento. I carabinieri hanno sequestro l’area oggetto della discarica e deferito l’uomo per discarica abusiva e violazione alla normativa ambientale e paesaggistica.

Partorisce ma il bimbo è morto. La Procura apre un’inchiesta

COSENZA – Ancora un caso di malasanità vede protagonista l’ospedale di Cosenza. Un giovane coppia ha infatti presentato una denuncia per capire se ci siano responsabilità da parte dei medici dell’Annunziata. I fatti risalirebbero ad un paio di giorni fa quando la donna alla 40ª settimana di gestazione viene ricoverata in una stanza nel reparto di Ostetricia e Ginecologia per dare alla luce il primo figlio della coppia. Tutto sembra procedere nella normalità. Ma dopo l’ultimo monitoraggio si accorge però in bagno di una forte emorragia. Immediato l’allarme e il trasporto d’urgenza in sala parto, dove viene subito fatto nascere il feto che però risulta essere senza vita. Dopo la denuncia presentata dalla coppia il pm Antonio Bruno Tridico ha disposto l’immediata autopsia del feto, che verrà effettuata nella giornata di oggi oltre al sequestro delle cartelle mediche. L’indagine dovrà chiarire se quello avvenuto sia un ennesimo caso di malasanità.

Torano Castello, un arresto per associazione a delinquere

TORANO CASTELLO (CS) – Nella serata di ieri, i militari della Stazione Carabinieri di Torano Castello, rintracciavano e traevano in arresto un 34enne di Battipaglia per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti commessi, tra il 2010 e il 2011, in Salerno. Il provvedimento scaturisce dalle ripetute violazioni degli obblighi cui era sottoposto, accertati dai militari della Stazione Carabinieri di Torano Castello. L’arrestato, concluse le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Cosenza.

Acri, un arresto per minaccia, danneggiamento e porto abusivo di armi

ACRI (CS) – Nella serata di ieri, i militari della Stazione Carabinieri di Acri rintracciavano e traevano in arresto, un 46enne di Acri in merito per porto abusivo di armi, danneggiamento e minaccia commessi dall’uomo in data 22 marzo, per cui era stato tratto in arresto, in flagranza di reato dai militari della Stazione Carabinieri di Acri. L’uomo, concluse le formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari.

Rende, un arresto per tentata estorsione

RENDE (CS) – Nella serata di ieri, i militari della Stazione Carabinieri di Rende traevano in arresto C. F. dovendo espiare la pena residua di anni 1, mesi 7 e giorni 15 di reclusione per tentata estorsione commessi, in più occasioni, dal mese di gennaio 2012 al mese di novembre 2013, in Cosenza e provincia. L’arrestato, concluse le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Cosenza.

Vendevano abbonamenti a falsa rivista della Gdf. Quattro arresti a Palmi

PALMI (RC) – Contattavano le loro vittime al telefono e proponevano abbonamenti annuali a una finta rivista pubblicata dalla Guardia di Finanza. In alcuni casi, per convincere gli ignari cittadini, arrivano a minacciare controlli tributari. Le Fiamme Gialle della Compagnia di Palmi hanno però scoperto la truffa organizzata da un uomo residente nella piana di Gioia Tauro, il quale con la partecipazione di un collaboratore proponeva telefonicamente l’abbonamento alla rivista. Altri due complici avevano poi il compito di provvedere al ritiro e alla consegna della corrispondenza e di stampare le false riviste. Alla luce delle indagini, il Gip di Palmi ha emesso un’ordinanza di custodia cautela personale nei confronti di 4 persone: una agli arresti domiciliari, una misura di obbligo di dimora e due misure di obbligo di presentarsi alla Polizia Giudiziaria. Disposto anche il sequestro preventivo di una società e di un immobile utilizzato come sede del call center.

Eroina nascosta vicino una grondaia di una casa del centro di Castrovillari

CASTROVILLARI (CS) – Una busta di cellophane trasparente con all’interno sette involucri contenenti eroina, verosimilmente pura, ed altre sette dosi di eroina da un grammo ciascuna, confezionate in cellophane di colore bianco, il tutto, per un peso complessivo di circa 30.4 grammi, sono state rinvenute nel centro di Castrovillari, occultate in prossimità di una grondaia esterna all’abitazione di un noto pregiudicato. L’operazione ha impegnato sei unità appartenenti al servizio di polizia giudiziaria ed alla polizia scientifica del commissariato di pubblica sicurezza di Castrovillari. La sostanza stupefacente rinvenuta veniva posta sotto sequestro. Sono in corso ulteriori indagini.

Comportamenti aggressivi, avvisi orali per sette minori stranieri

REGGIO CALABRIA – Il questore di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, ha emesso sette avvisi orali nei confronti di altrettanti minori non accompagnati originari del Bangladesh ospitati in una struttura di prima accoglienza. Gli avvisi nei confronti dei sette minori sono stati motivati dai loro comportamenti aggressivi nei confronti degli operatori del centro e degli altri ospiti. «Non sono tollerabili – ha detto il questore Grassi – comportamenti contrari ai dettami della pacifica e civile convivenza. L’emanazione dei sette provvedimenti di avviso Orale rappresenta la risposta delle istituzioni per la salvaguardia di tutte quelle persone che perseguono i principi dell’accoglienza e della solidarietà».

 

 

Droga e violenza, due persone denunciate e una segnalata

RENDE (CS) – Durante le ultime 24 ore nella provincia cosentina 2 persone sono state denunciate. Un’altra, invece, è stata segnalata alle autorità competenti. Nella cittadina di Rose i militari hanno deferito in stato di libertà un 51enne di Marano Marchesato. L’accusa nei confronti dell’uomo è di “Porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere”. Nella notte appena trascorsa le forze dell’ordine hanno notato l’uomo nei pressi dell’abitazione della sua ex compagna. Sottoposto ad una perquisizione veicolare, i carabinieri hanno rinvenuto un martello del quale non è stata giustificata la presenza. A seguito sono stati ritrovati nei suoi effetti personali 2 grammi di marijuana. Patente ritirata e foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno, nella zona di Rose, per la durata di 3 anni.

A Montalto Uffugo, invece, una 34enne cosentina è stata deferita per reati di “Minaccia” e “Lesioni personali”. I militari, dopo le opportune indagini, hanno individuato la ragazza che, nel pomeriggio dello scorso 11 marzo, si è resa autrice di un’aggressione. La lite, scaturita per futili motivi, ha comportato un pestaggio nei confronti di una sua coetanea. Alla ragazza sono state procurate lesioni guaribili in 7 giorni.

‘ndrangheta, operazione contro la cosca Pesce. Sono undici i fermi

REGGIO CALABRIA – Si accentua l’offensiva dello Stato contro la ‘ndrangheta, considerata la mafia più potente al mondo e per questo oggetto di particolari attenzioni sul piano giudiziario ed investigativo. Oggi è stata la Polizia ad assestare un colpo importante alla criminalità organizzata calabrese con due operazioni condotte dalle Squadre mobili di Reggio Calabria e Catanzaro, sotto le direttive delle Dda delle due città e con il coordinamento del Servizio centrale operativo. Nell’operazione della Squadra mobile di Reggio sono state fermate 11 persone, elementi di vertice, affiliati e prestanome della cosca Pesce, da sempre una delle più potenti della ‘ndrangheta. Sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, illecita concorrenza con minaccia o violenza, intestazione fittizia di beni e favoreggiamento personale nei confronti del boss latitante Marcello Pesce, arrestato dalla polizia il primo dicembre del 2016, nonché di traffico e cessione di sostanze stupefacenti. Le indagini, oltre a portare alla cattura a dicembre di Marcello Pesce, hanno consentito di individuare la rete dei soggetti che per anni ha protetto la sua latitanza, permettendogli di svolgere un ruolo molto importante nel panorama ‘ndranghetistico della fascia tirrenica della provincia di Reggio Calabria, ma anche di ricostruire l’operatività di gran parte dei soggetti a lui facenti capo e le numerose attività economiche riconducibili alla cosca. Fra gli 11 arrestati nell’operazione figura il figlio di Marcello Pesce, Rocco, che, seguendo le direttive del padre, si occupava del controllo e del coordinamento delle attività criminali, teneva i rapporti con gli altri affiliati e con gli esponenti di vertice di altre cosche, gestiva alcune aziende agricole ed un centro scommesse intestati a prestanome e un fiorente traffico di sostanze stupefacenti. La cosca Pesce, inoltre, avrebbe avuto il monopolio del settore del trasporto merci su gomma di prodotti ortofrutticoli per conto terzi. Nell’ambito della stessa operazione sono stati sequestrati beni per un valore di circa dieci milioni di euro, tra cui 44 trattori stradali, rimorchi e semirimorchi utilizzati dalla cosca per il trasporto di agrumi e kiwi da Rosarno al centro e nord Italia. Per quanto riguarda la seconda operazione, la Squadra mobile di Catanzaro, sempre insieme allo Sco, ha sequestrato beni per un valore di quattro milioni di euro al collaboratore di giustizia Gennaro Pulice. I sequestri sono stati fatti, oltre che in Calabria, in Lombardia, Piemonte ed Abruzzo e riguardano anche beni riconducibili alla moglie di Pulice e ad alcuni imprenditori considerati suoi prestanome. Pulice, secondo gli investigatori, è stato un esponente apicale delle cosche confederate “Iannazzo e Cannizzaro-Daponte”. Gli si attribuiscono, tra l’altro, diversi omicidi, il primo dei quali commesso quando era ancora minorenne.