Archivi categoria: Cronaca

Incidente mortale a Rende. Mezzo pesante travolge una donna

RENDE (CS) – Incidente mortale pochi minuti fa a Rende. Una donna, Rosa Gallina di 82 anni, è stata investita da un mezzo pesante mentre attraversava la strada nei pressi della strada statale 19. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani di Rende, personale del 118 e i vigili del fuoco. Al momento non è chiara la dinamica dell’impatto che ha causato il decesso, i vigili stanno facendo i primi rilievi e sentendo alcuni passanti che con molta probabilità hanno assistito alla scena.

Rivolta di migranti ad Amendolara. La protesta sulla statale 106

AMENDOLARA (CS) – I migranti ospitati nel Centro di accoglienza straordinaria di Amendolara stanno attuando una protesta sulla statale 106, che sta provocando rallentamenti al traffico. La protesta, secondo quanto hanno riferito gli stessi migranti, é motivata dal fatto che i migranti non hanno ancora ricevuto i documenti che attendono da otto mesi. I migranti, inoltre, lamentano un’insufficiente assistenza sanitaria ed il fatto che sono costretti ad indossare ancora i vestiti che avevano nel momento del loro arrivo. Sul posto le forze dell’ordine, che stanno tenendo la situazione sotto controllo e per la disciplina del traffico.

Intasca l’importo spedendo solo una parte della merce, una denuncia per truffa on line

MONTALTO UFFUGO (CS) – Nella serata di ieri,  i militari della Stazione Carabinieri di Montalto Uffugo, al termine degli accertamenti, deferivano in stato di libertà un 36enne di Siracusa per truffa on-line. I militari operanti accertavano che l’uomo, dapprima pubblicava su un sito internet l’annuncio di vendita di “nr. 300 pneumatici” e successivamente, dopo aver ricevuto l’importo di 2.848€ dall’ignaro acquirente, un 35enne cosentino, spediva solamente nr. 10 pneumatici a fronte dei 300 pattuiti, facendo perdere le proprie tracce.

Minaccia una coppia con una pistola, denunciato un ventenne

CASTIGLIONE COSENTINO (CS) – A Castiglione Cosentino, i militari della Compagnia Carabinieri di Rende, denunciavano un 22enne cosentino, per minaccia aggravata. I militari operanti, accertavano che il giovane, poco prima, utilizzando una pistola, aveva minacciato una coppia di fidanzati per poi darsi alla fuga. Immediatamente rintracciato, lo stesso veniva sottoposto a perquisizione personale e domiciliare, nel corso della quale veniva rinvenuta una pistola scacciacani cal. 6,35, priva del tappo rosso, celata dietro l’armadio della camera da letto. L’arma veniva posta sotto sequestro.

Locri, scritte offensive sui muri. Mattarella telefona a don Ciotti

LOCRI (RC) – La ‘ndrangheta lancia la sua sfida allo Stato. A poche ore dalla visita a Locri del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l’incontro con i familiari delle vittime innocenti delle mafie ed il suo duro monito contro le cosche, ed alla vigilia della Giornata del ricordo e dell’impegno di Libera, mani ignote hanno voluto attaccare don Ciotti chiamandolo “sbirro” con chiaro intento dispregiativo. “Don Ciotti sbirro, più lavoro meno sbirri”, “Don Ciotti sbirro, siete tutti sbirri”, “Don Ciotti sbirro e più sbirro il Sindaco”. Queste le scritte vergate con una bomboletta spray nero su tre muri non scelti a caso: il Vescovado, dove è ospitato in questi giorni don Ciotti, una scuola media e il centro di aggregazione giovanile. Un messaggio in stile tipicamente ‘ndranghetista, è la lettura del procuratore antimafia di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho, che non può fare a meno di definire «ignoranti chi interpreta queste scritte come una verità e non come un’enorme truffa della ‘ndrangheta. Sono le cosche a far fuggire le imprese che il lavoro lo danno». Don Ciotti – raggiunto da una telefonata di vicinanza del presidente Mattarella che proprio ieri aveva definito i mafiosi senza onore e coraggio – preferisce non commentare direttamente ed affida ad una nota congiunta con Libera il suo pensiero: «Siamo i primi a dire che il lavoro è necessario, anzi che è il primo antidoto alle mafie. Ma che sia un lavoro onesto, tutelato dai diritti, non certo quello procurato dalle organizzazioni criminali». E aggiunge che gli “sbirri”, «che sono persone al servizio di noi tutti, sarebbero meno presenti se la presenza mafiosa non fosse così soffocante». Poi, in serata, officia la messa in suffragio di una delle vittime innocenti delle mafie, Vincenzo Grasso, senza fare cenno alla vicenda. Messaggio, quello di don Ciotti, rilanciato dal vescovo di Locri mons. Francesco Oliva: «noi il lavoro non lo vogliamo dalla ‘ndrangheta». Il messaggio del Capo dello Stato – è la lettura che viene dato in ambienti inquirenti – è stato molto forte ed ha colpito nel segno. E con le scritte – subito cancellate dal comune – le cosche cercano di riaffermare il loro dominio sul territorio. Ma la città non ci sta. Tutti i consiglieri comunali, con in testa il sindaco Giovanni Calabrese, si sono ritrovati davanti al centro di aggregazione giovanile per esporre la loro risposta ai mafiosi, un cartello con la scritta “Orgogliosamente sbirri per il cambiamento”. E per le strade si sente qualcuno parlare di gesto offensivo per tutta Locri. Adesso sono i carabinieri a cercare di dare un nome alla mano anonima che ha vergato i messaggi, ma soprattutto capire chi sia il mandante. Al vaglio degli investigatori le immagini degli impianti di videosorveglianza della zona – dove si vedrebbero due persone a bordo di un’auto – ma anche quelle della visita di Mattarella. Una delle ipotesi prese in considerazione è che proprio a quella manifestazione possa avere assistito qualcuno a cui potrebbe essere riconducibile il gesto della notte scorsa. Messaggi di solidarietà sono giunti a don Ciotti da tutta Italia, dal presidente del Senato Pietro Grasso e dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, che domani saranno insieme a lui a Locri per la Giornata della memoria e dell’impegno, al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, a politici di tutti gli schieramenti. E domani, in piazza, sono attese migliaia di persone per ricordare le vittime innocenti della mafia, ma adesso, dopo l’ennesima sfida delle cosche, per ribadire una volta di più il no convinto ad ogni forma di criminalità e di sopraffazione.

Fiera di San Giuseppe, sequestro banconote false e capi contraffatti

sequestro gdf1COSENZA – La fiera di San Giuseppe si è conclusa con il sequestro di beni contraffatti o pericolosi per la salute del consumatore, banconote false e sostanze di stupefacenti. A renderlo noto la Guardia di Finanza di Cosenza. L’azione delle fiamme gialle è stata mirata alla prevenzione e al contrasto ai traffici illeciti, in particolare la commercializzazione di beni contraffatti in violazione alla normativa sulla sicurezza e tutela del consumatore e del diritto d’autore. Complessivamente sono stati controllati 600 soggetti e 484 automezzi e denunciate 20 persone per contraffazione e detenzione di banconote false. Circa 5mila i beni sequestrati, prevalentemente contraffatti, costituiti da borse, scarpe ed altri capi d’abbigliamento. Sono stati sequestrati anche giocattoli per bambini sprovvisti delle etichette contenenti le indicazione sulla composizione merceologica e sul produttore, CD musicali e film in formato DVD privi, del marchio SIAE commercializzati in violazione della disciplina sul diritto d’autore. sequestro gdfRiscontrato anche il possesso di numerose banconote false, pronte per essere messe in circolazione, da parte di venditori che sono stati sottoposti a controllo, denunciati ed allontanati dalla Fiera. Le false banconote sono state rinvenute all’interno di involucri di piccole dimensioni, accuratamente occultati sui capi d’abbigliamento indossati dai venditori, probabilmente destinate quale “resto” ad ignari acquirenti. Alcuni visitatori controllati sono stati trovati in possesso di sostanze stupefacenti per uso personale e segnalati all’Autorità competente.

Tribuale Vibo, uomo si incatena per protesta: «Le mie figlie rapite dalla madre»

VIBO VALENTIA – Un uomo, Emiliano Russo, questa mattina si è incatenato nei pressi del Tribunale di Vibo Valentia in segno di protesta e per richiedere attenzione sulla propria vicenda familiare. L’uomo, infatti, da quanto si apprende, è stato separato dalle sue figlie in tenera età, che, secondo quanto Russo sostiene, sono state «rapite dalla madre e portate in Slovacchia». Da tre anni l’uomo, che lavorava come musicista sulle navi da crociera, afferma di non riuscire più a vedere le figlie, da quando cioè lo Stato slovacco gli ha imposto di stare con loro 60 ore totali in un anno, cioè una volta ogni tre mesi, o cinque giorni in totale. «Chiedo – ha detto Russo – che mi sia consentito di fare il padre, come tutti, e di poter vivere ed educare le figlie secondo le leggi italiane e che la madre venga giudicata per il reato che ha commesso. Ringrazio la Procura di Vibo per l’operato e l’impegno che sta profondendo nella mia vicenda, ma mi auguro che la sua azione possa essere più incisiva e faccia accelerare l’iter per far rimpatriare le mie figlie, che sono orfane di un padre vivo».

Taglio abusivo di alberi nei pressi di un torrente, due denunce

MORANO CALABRO (CS) – Continua il controllo dei militari della Stazione Carabinieri Parco di Morano Calabro finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati inerenti i tagli boschivi. Nei giorni scorsi è stata posta sotto sequestro, in località “Laccata” di Campotenese nel Comune di Morano Calabro, un’area oggetto di un taglio non autorizzato di piante di Pioppo. L’area, sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico, ricade in zona “2” del Parco Nazionale del Pollino, è stata oggetto di un taglio di 103 piante realizzato nella fascia di protezione rappresentata dai 150m dalla sponda del torrente Battendiero a Campotenese. La denudazione del terreno avvenuta con il taglio ha esposto ancor il terreno a fenomeni erosivi ed all’accumulo di acqua, essendo questa una zona paludosa. Al momento del controllo sul posto è stato rinvenuto una parte del legname oggetto del taglio pronto per essere prelevato. Gli accertamenti eseguiti hanno portato al deferimento all’Autorità Giudiziaria di due persone. Il committente e l’esecutore materiale del taglio.

Lavori di sbancamento in aree a rischio idrogeologico, quattro denunce

ROCCA IMPERIALE (CS) – Quattro persone deferite all’Autorità Giudiziaria di Castrovillari per aver effettuato sbancamenti senza le dovute autorizzazioni nel Comune di Rocca imperiale. E’ il risultato dei controlli effettuati dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Oriolo, nell’ambito di una operazione mirata alla repressione di reati ambientali nelle località “S. Venere” e “Ronzino”. Le quattro persone, tutte del luogo, hanno effettuato con mezzi meccanici, all’interno di fondi di loro proprietà, lavori di sbancamento e successivo livellamento di terreno con la realizzazione di scarpate a strapiombo in aree sottoposte a vincolo e paesaggistico e situate nella Zona a Protezione Speciale (ZPS) denominata  Alto Jonio Cosentino. Tali lavori, eseguiti al fine di piantare coltivazioni di limoni, hanno comportato una modifica sostanziale e permanente dell’assesto urbanistico e territoriale dell’area, alterandone l’assetto idrogeologico con potenziali problemi di stabilità della zona in quanto potrebbero innescare fenomeni erosivi. Ai quattro sono state inoltre elevate anche la prevista sanzione amministrativa. Attualmente sono in corso sul territorio comunale di Rocca Imperiale ulteriori controlli che potrebbero portare ad altri deferimenti relativi sempre a sbancamenti finalizzati alla coltivazione di limoni, produzione particolarmente attiva in questa area geografica del cosentino.

Scritta su Vescovado Locri, anche una frase “don Ciotti sbirro”

LOCRI (RC) – Frasi ingiuriose contro don Luigi Ciotti e le forze dell’ordine sono state scritte in nottata sui muri di Locri, dove ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato alla XXII Giornata della memoria e dell’impegno organizzata ogni anno dall’associazione Libera, di cui Don Ciotti è presidente. Le frasi ingiuriose sono tre e sono state scritte sul muro perimetrale del vescovado, sul muro di un centro di aggregazione e su quello di una civile abitazione dietro una scuola. Le scritte recitano: “Don Ciotti è sbirro”, “Siete tutti sbirri” e “Meno sbirri e più lavoro”. Addetti del Comune hanno già provveduto a cancellarle. Sull’accaduto sono in corso indagini delle forze dell’ordine. Operatori del Comune, coordinati dal sindaco Giovanni Calabrese, stanno svolgendo controlli in altri punti della città al fine di verificare se siano state tracciate altre scritte dello stesso tenore. Per domani è in programma la marcia contro la criminalità organizzata alla presenza, fra gli altri, del presidente del Senato, Piero Grasso, e del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, oltre che di esponenti dell’associazionismo e delle istituzioni locali.